Di notte

Di Ira Stoer

La notte è la regina dell'imprevisto. Le sue lunghe dita creano spazi che il giorno non ha, e noi dobbiamo adeguarci.

Quando Hubert sente il tocco di quella mano sottile capisce che quella notte sarà diversa. Che qualcuno, dopo tanto tempo, avrà bisogno di lui. Sarà il breve, improbabile confronto fra due mondi senza punti di contatto.

A volte, però, gli universi paralleli si parlano, contro ogni probabilità.

• Lingua: Italiano
• Editore: Ira Stoer
• Data di uscita: 3 ott 2016
• ISBN: 9788822851635

Anteprima del libro

Ira Stoer

Di notte

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Di notte

La sera era calata di piatto sulla città, all’improvviso. Prima gli ultimi raggi obliqui e ramati avevano illuminato il tetto verde e oro di Santo Stefano, poi, di colpo, il buio.

Hubert era abituato a quei cambi repentini di umore, sottolineati dai colori della Cattedrale, visto che il suo negozio era proprio là davanti. Ultimamente gli scherzi della luce gli confondevano un po’ la vista; d’altronde tutti i meccanismi si deteriorano, col tempo, anche il suo. Non era una cosa da rimpiangere, il corpo era una fonte di gioia nella prima metà della vita, ma era tutta roba data a credito, e prima o poi veniva a riscuotere le sue cambiali. Bastava essere preparati, non illudersi che la festa durasse all’infinito.

Si era fatto tardi, era ora di controllare la contabilità della giornata, e chiudere. Se ne stava lì, in quell’atmosfera leggermente ansiogena che il computer gli creava attorno. Certo, non si poteva negare che l’informatica avesse semplificato tante cose, ma sentiva, ogni tanto, la mancanza di qualcosa di meno impersonale, poi, nel momento in cui gli veniva in mente questa cosa, si sentiva centenario, praticamente un relitto. Di solito finiva a farsi un bicchiere da Blau mond, dietro l’angolo.

Accidenti, gli mancavano due braccia destre dal magazzino. Stava succedendo un po’ troppo spesso, e ancora non aveva capito se prendersela col fornitore o con le due lavoranti, che in effetti erano brave e precise nella lavorazione, ma quanto a curarsi degli scarti…

Si sentiva rilassato, dieci anni fa era convinto di