111 Luoghi di Firenze che devi proprio scoprire
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Anteprima del libro
111 Luoghi di Firenze che devi proprio scoprire - Giulia Castelli Gattinara
111 luoghi di Firenze che devi proprio scoprire
Giulia Castelli Gattinara e Stella Verin
emons: Verlag
Colophon
© Emons Verlag GmbH // 2016
Tutti i diritti riservati
Testi/Testo: Giulia Castelli Gattinara e Stella Verin
Fotografie: © Mario Verin
Progetto grafico: Emons Verlag
Informazioni di base sulle mappe: Openstreetmap, © Openstreet Map-participants, ODbL
ISBN 978-3-96041-157-4
Quest ebook è basato sull’edizione italiana pubblicata da Emons Verlag
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Indice
Premessa
1_Accademia della Crusca |
Il giardino dell’italianità
2_Acculata |
La pietra della vergogna
3_Arcetri |
Incontri ravvicinati col cielo
4_Badiani |
La passione del Buontalenti
5_La balena di Badia a Settimo |
Un mare di preistoria
6_La bella Rosina |
Una dimora per l’amante del re
7_Biblioteca delle Oblate |
Caffè con vista Duomo
8_Bocce e pallottole |
Una sfida mai tramontata
9_Brocche e Bricchi |
La finta cristalleria di Marioluca Giusti
10_Le buchette del vino |
Mescita per la strada
11_Caffè Giacosa |
Un Negroni con stile
12_Caffè Giubbe Rosse |
Incontri d’avanguardia
13_Camerata de’ Bardi |
Culla del recitar cantando
14_Cantinetta Antinori |
Il nobile vino del granduca
15_Il canto dei Bischeri |
Chi troppo vuole...
16_La Casa del Popolo |
Spritz e bandiere rosse
17_La casa dell’orafo |
Dietro le quinte di Ponte Vecchio
18_Alle Cascine |
Il parco dei fiorentini
19_Cave di Maiano |
La palestra dei climber
20_La Certosa dei monaci |
Un modello per Le Corbousier
21_Il cimitero degli inglesi |
Ispirazioni romantiche
22_La Cité |
La movida di San Frediano
23_I cocci di Sbigoli |
La bottega delle terrecotte
24_La colonna della giustizia |
Il furto della gazza ladra
25_Le colonne della discordia |
Fiorentini ciechi, pisani traditori
26_Conservatorio Cherubini |
Il violino del granduca
27_Il culto dello zar |
Cinque cupole principesche
28_In Fabbrica |
La mensa dell’argentiere
29_Il fantasma di Ginevra |
La donna che visse due volte
30_Farmacia di Santa Maria Novella |
L’officina dello speziere
31_La finestra del Pane |
Congregazione dei Buonomini
32_La finestra sempre aperta |
Un’antica storia d’amore
33_La fiorentina
del Troia |
Che piace alle star
34_Fishing Lab alle Murate |
A cena con Dante Alighieri
35_Fondazione Ferragamo |
Un calzolaio a Hollywood
36_Fonte Sotterra |
I bassifondi di Fiesole
37_Fratelli Alinari |
Neorealismo in bianco e nero
38_La galleria di Atlantide |
Uno sguardo sul mondo
39_Gallo nero |
La leggenda diventata vino
40_Giardino Bardini |
Il belvedere dell’antiquario
41_Giardini della Gherardesca |
Il parco storico dell’hotel
42_I giocatori di Boboli |
Saccomazzone e Pentolaccia
43_Giuggiù |
La creatività di un gioiello
44_Hotel con arte |
La galleria verticale
45_L’ippopotamo immortale |
Un regalo al granduca
46_Istituto Geografico Militare |
Grand Tour attraverso una mappa
47_Le lanterne del caparra
|
Il fabbro che vendeva cipolle
48_Laudemio |
L’olio extravergine dei principi
49_Libreria Todo Modo |
Una lettura originale
50_La Loggia del Pesce |
...e delle pulci
51_La Madonna del Puzzo |
...che si tura il naso
52_La Madonna dell’Ufo |
L’oggetto volante in un cielo del ’400
53_Madre e figlia |
Storia di un confine geografico
54_Maggio fiorentino |
Un teatro tutto l’anno
55_La Martinella |
Il monito di Pier Capponi
56_Memorie d’acqua |
I segni dell’alluvione
57_La Ménagère |
Un caffè tra i vasi di fiori
58_Il Mercato Centrale |
Tra verdurai e grandi chef
59_La meridiana di Galileo |
Una scusa per fare tardi
60_MIO Concept Store |
La bottega delle cose insolite
61_La Misericordia |
Un’ambulanza ante litteram
62_Moleria Locchi |
La signora dei cristalli
63_Monte Ceceri |
Il volo di Leonardo
64_Le Murate |
Un caffè da galeotti
65_Oltrarno |
Il triangolo dell’antiquariato
66_L’ombrello di Folon |
Contro il traffico del Lungarno
67_L’orafo affacciato sulla strada |
L’atelier di Cristiano Pagnini
68_L’orologio al contrario |
La hora italica comincia coi Vespri
69_Orsanmichele |
Il silos del grano
70_Orti dipinti |
Un giardino in cooperativa
71_Ostello Tasso |
Dj tra vecchi banchi di scuola
72_Palazzo Pitti |
Il dettaglio della facciata
73_La palla d’oro |
Un parafulmine divino
74_Palloncini rossi |
I romantici graffiti di Exit Enter
75_Pane e lampredotto |
Merenda alla fiorentina
76_Il Papiro |
L’arte della carta
77_Passeggiate esoteriche |
I segreti di Parco Stibbert
78_Perseo bifronte |
Autoritratto d’artista
79_La Pescaia di Santa Rosa |
Una passeggiata d’altri tempi
80_Piazza della Libertà |
Boulevard alla fiorentina
81_Piazza della Passera |
I toponimi dell’Oltrarno
82_Pinocchi e balocchi |
La vetrina di mastro Bartolucci
83_La Porta del Brindellone |
Storie di Pazzi e di Crociate
84_Richard Ginori |
Il salotto della porcellana
85_Rodolfo Siviero, 007 dell’arte |
Il cacciatore di quadri
86_La Rotonda Barbetti |
Un panorama a 360°
87_Rucellai |
Ironia di un cognome potente
88_San Frediano |
Le chiavi della città
89_Santa Caterina a Ponte a Ema |
Affreschi di un oratorio di periferia
90_Santissima Annunziata |
Il miracolo del pittore
91_Il sarto cornuto |
Storie di ordinaria gelosia
92_La schiacciata di Pugi |
Le delizie del pane sciocco
93_Scorci di Fiesole |
Il pensionato street artist
94_La Scuola del Cuoio |
Il retrobottega di Santa Croce
95_La Sosta del Rossellino |
Crocevia d’incontri e di vino
96_Lo Spedale degli Innocenti |
Un cognome molto comune
97_La Stazione |
Un laboratorio di architettura
98_Teatro del Sale |
Mangiare... che spettacolo!
99_Tepidarium |
Il padiglione liberty degli ortaggi
100_Tessera a punti |
Fare la spesa a Sant’Ambrogio
101_Torre dei Mannelli |
L’unica sopravvissuta
102_Torre della Pagliazza |
Metamorfosi di un pagliericcio
103_Torta Pistocchi |
Alchimia del cioccolato
104_Il vaso François |
L’ira di Achille e del custode
105_La vetrina di Leonardo |
Bombarde e macchine volanti
106_Via Burella e via Torta |
La palestra dei gladiatori
107_Via del Parlascio |
O delle serve smarrite
108_Vicolo dello scandalo |
Quando si dice rompere i ponti
109_Villa Bencistà |
Aperitivo con vista
110_Villa Schifanoia |
Passeggiate boccaccesche
111_Il vinaino dei Fratellini |
Un bicchiere al volo
Galleria
Cartine
Premessa
Firenze è una città talmente bella che a volte, presi dall’ammirazione per i monumenti, ci scappano i suoi mille preziosi dettagli, dall’antica buchetta per la mescita del vino alla lanterna all’angolo di piazza Strozzi di un fabbro geniale che vendeva cipolle. Secoli di storia ci riportano episodi curiosi e divertenti, come lo scalpellino del Duomo che si beffa del sarto cornuto, l’orologio con le lancette che girano al contrario o la più recente Madonna del Puzzo che si tura il naso per i cattivi odori.
La città di Giotto, Leonardo e Michelangelo è uno scrigno di cronache in cui l’eccezione diventa la norma, per esempio cenare accanto a Dante e Boccaccio ritratti in un affresco del Trecento. Nel giro di una manciata di strade si passa dal vernacoliere di un lampredottaio di Sant’Ambrogio, dove rivive la città di Vasco Pratolini, alla dotta Accademia della Crusca della villa medicea di Castello.
Per scoprire questa Firenze più segreta, basta lasciarsi guidare dai palloncini rossi di un romantico street writer e, se si viene colti da una smania più turistica
, si può salire alla terrazza della biblioteca delle Oblate per godersi da vicino la cupola del Brunelleschi, senza pagare un centesimo. E sarebbe un vero peccato perdersi alcune rare eccellenze, come la casa dello 007 dell’arte Rodolfo Siviero o l’archivio dei fratelli Alinari, con le foto di piazza della Signoria quando c’era ancora il David di Michelangelo originale.
L’ora dell’aperitivo appartiene all’Oltrarno dove, tra Borgo Santo Spirito e piazza della Passera, s’incontra la Firenze creativa e un po’ hipster di artisti, antiquari e artigiani. Con-fusioni davvero originali, come l’argentiere che di sera si trasforma in oste nella mensa della sua fabbrica. Se poi si ha voglia di una scampagnata, dalla collina di Fiesole, dalla Casa del Popolo di Settignano o dalla terrazza di Villa Bencistà, Firenze si apre ai vostri piedi.
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1_Accademia della Crusca
Il giardino dell’italianità
L’accademia della lingua italiana non poteva che essere a Firenze, patria di Dante, Petrarca e Boccaccio. Se è vero che i fiorentini un poco se la tirano
, il loro snobismo relativo alla loro preminenza linguistica è più che ragionevole. Basta andare a visitare la villa medicea di Castello, sede della prestigiosa Accademia della Crusca, per rendersene conto.
L’istituzione fondata nel 1583, che usa il frumento come allegoria per coltivare la buona lingua, nel 1612 pubblicò il primo vocabolario italiano, andando a pescare le parole proprio dalla Divina Commedia, dal Canzoniere e dal Decameron. Anche se all’epoca alcuni polemizzarono con l’aperto fiorentinismo arcaizzante proposto, fu la prima autorevole base di una lingua volgare comune in un’Italia frammentata in tanti regni e un modello per l’Europa e i rispettivi vocabolari nazionali. Si potrebbe credere che la cosa finisca qui e invece no, perché la lingua è una materia viva e in continua evoluzione, che riflette i costumi, le culture e le tendenze del momento. Nel mondo globalizzato le contaminazioni sono sotto gli occhi di tutti, mentre scoperte e invenzioni richiedono vocaboli appropriati, come in tutte le epoche.
Info
Indirizzo Villa di Castello, via di Castello 46, 50141 – Firenze, tel. 055.2340742, www.accademiadellacrusca.it | Mezzi pubblici Treno locale, fermata stazione Firenze Castello, poi 20 minuti a piedi; autobus 2 e 28 fermata via Sestese 5 | Orari Ultima domenica del mese; mer e gio su prenotazione | Un suggerimento Il giardino è un gioiello del Rinascimento che il Vasari descriveva come il più magnifico e ornato giardino d’Europa
, con un agrumeto che risale al tempo dei Medici (aperto tutti i giorni 8:15-16:30 (inverno), 8:15-17:30 (primavera/autunno), 8:15-19:30 (estate).
Oggi nella grande biblioteca con oltre mille cinquecentine (libri stampati nel Cinquecento) e un’infinità di saggi e trattati di linguistica, tra cui l’importante Fondo Citati, alcuni studiosi sono seduti in concentrata lettura. In tutto sono settanta gli accademici che si riuniscono quattro volte l’anno per conversare dottamente nella Sala delle Pale. In questa sala sono esposte alle pareti alcune delle 153 pale storiche con dipinti gli stemmi e la frase che ciascun erudito mugnaio
sceglieva per separare simbolicamente la farina dalla crusca e creare il vocabolario perfetto, non senza una certa ironia.
Da Leonardo a Manzoni a Leopardi, ma senza dire troppe cruscate! Che in gergo accademico indicava un dialogo messo in burla.
Nei dintorni
La bella Rosina (0.69 km)
Torta Pistocchi (3.21 km)
Passeggiate esoteriche (3.77 km)
Tepidarium (4.44 km)
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2_Acculata
La pietra della vergogna
indietro
È nascosta dalle bancarelle di vestiti del mercato del Porcellino, che non dovrebbero coprirla ma inevitabilmente lo fanno allargandosi con articoli in pelle e abbigliamento dozzinale un po’ ovunque. Ormai sotto questa loggia non c’è più nulla di fiorentino, se non proprio la pietra dello scandalo incastonata nel pavimento, un intarsio di marmi policromi che risale alla metà del Cinquecento, come tutta la struttura in pietra.
Nella confusione del mercato, tra avventori e commercianti che invitano ad avvicinarsi, bisogna fare un certo sforzo per immaginare come si presentava lo spazio nel Rinascimento: un aereo loggiato al centro della piazza, con tre ordini di colonne a sostenere le volte. Sin dalle origini aveva la funzione di mercato – il suo vero nome infatti è Loggia del Mercato Nuovo – ed era destinato alle sete e ai tessuti pregiati. Solo a partire dal 1640 prese il nome di Loggia del Porcellino, in seguito alla costruzione della fontana di bronzo a forma di cinghiale di cui oggi c’è una copia, ispirata a una scultura romana conservata al museo degli Uffizi.
Info
Indirizzo Piazza del Mercato Nuovo, 50123 – Firenze | Mezzi pubblici Autobus C2 | Un suggerimento Nella stessa piazza, all’angolo con via di Capa, c’è un tabernacolo con una Madonna curiosamente vestita come una donna moderna: golf e gonna plissettata.
Per i fiorentini il porcellino è un portafortuna. Diverso il significato della pietra rotonda che, come narra la tradizione, raffigurerebbe la ruota del Carroccio sul quale veniva issato il gonfalone della Repubblica Fiorentina prima di andare in battaglia. Pare che il carro partisse proprio da qui. Tipicamente irriverente, qualità che ai toscani certo non manca, sarebbe invece la versione secondo la quale i debitori insolventi venivano esposti al pubblico ludibrio con una curiosa punizione: calate le braghe, dovevano più volte battere le natiche denudate sul freddo e duro marmo. Altri raccontano che l’umiliazione riguardava coloro che si macchiavano di reati amorosi, tradimenti e azioni del genere.
Il fatto certo è che alla fine i malcapitati si trovavano davvero col culo per terra
, cosa poco piacevole, e tutta la città lo veniva a sapere.
Nei dintorni
Orsanmichele (0.09 km)
Il vinaino dei Fratellini (0.12 km)
Caffè Giubbe Rosse (0.13 km)
Perseo bifronte (0.14 km)
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3_Arcetri
Incontri ravvicinati col cielo
indietro
Si potrebbe definire la collina della scienza, è uno dei punti più elevati della città con una visibilità a 360 gradi che non trova ostacoli. L’osservatorio astronomico di Arcetri si trova, per uno scherzo del destino, a due passi da Villa Il Gioiello, la casa dove Galileo Galilei visse i suoi ultimi anni agli arresti domiciliari
, dopo l’abiura del 1633.
Lo scienziato, che vide per primo i satelliti di Giove, di notte da quella collina continuava a studiare gli astri che tanti guai gli avevano procurato. Oggi dalle finestre vedrebbe la cupola argentata dell’Osservatorio di Astrofisica che dal 1872 ha soppiantato l’inadeguato torrino della Specola. Lo stesso Giovanni Battista Amici, l’astronomo che il granduca Pietro Leopoldo II di Lorena chiamò nel 1831 a dirigere la Specola, da bravo ottico si rese subito conto che la strumentazione era troppo scarsa per studiare le stelle. Quindi si mise a lavoro e dieci anni dopo, a una conferenza di scienziati, presentò il suo nuovo cannocchiale rifrattore, che per quarant’anni rimase il più grande d’Italia. L’obiettivo misurava 28 cm di apertura e aveva 5,3 metri di focale, realizzato con lenti di vetro crown e flint prodotte a Parigi dalla famosa fabbrica Guinand, ma lavorate nell’officina del museo sotto la direzione dello stesso Amici.
Info
Indirizzo Largo Enrico Fermi 5, 50125 – Firenze | Mezzi pubblici Autobus 11 | Orari Visite diurne (solo per le scuole): lun-ven 10-12; notturne (solo a gruppi e su prenotazione): la settimana del primo quarto di luna 18:30-21 (inverno), 21 (estate). Per prenotare tel. 055.2752280 (lun-ven 10-12), richiesta_visita@arcetri.astro.it | Un suggerimento La visita di Villa Il Gioiello, residenza di Galileo Galilei a Arcetri, si effettua su prenotazione contattando l’osservatorio tramite l’Associazione Astronomica Amici di Arcetri (tel. 055.2752252)
C’erano però molte cose ancora da migliorare, il cannocchiale sarebbe stato preziosissimo per le osservazioni astronomiche se, stante la sua montatura tuttora provvisoria, non si dovesse lottare colla difficoltà di muoverlo convenientemente
, si lamentava l’assistente Giovan Battista Donati, che diventerà a sua volta direttore nel 1864.
Quando finalmente arrivarono i finanziamenti per la montatura equatoriale si cominciò la costruzione dell’attuale osservatorio. Tra gli scienziati l’eccitazione era alle stelle, è proprio il caso di dirlo, tanto che la cupola fu alzata ancor prima di terminare i lavori dell’edificio.
Nei dintorni
In Fabbrica (1.36 km)