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La Caccia: VIII - 2
La Caccia: VIII - 2
La Caccia: VIII - 2
E-book586 pagine7 ore

La Caccia: VIII - 2

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Info su questo ebook

Sfuggiti per un soffio alle grinfie di Barry, gli otto Elementi riprendono la ricerca degli Arcana. Ma la caccia ai manufatti non è il loro unico problema: il passato di ognuno di loro comincia a venire a galla portando con sé spiacevoli conseguenze che complicheranno ulteriormente la difficile convivenza, perennemente sul filo del rasoio.
“La Caccia”, secondo capitolo della serie VIII, continua a narrare le avventure dei Signori degli Elementi tra combattimenti epici e momenti di ilare vita quotidiana.

Illustrazione di copertina a cura di Karen S. Darboe
LinguaItaliano
Data di uscita4 gen 2017
ISBN9788822884824
La Caccia: VIII - 2

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    Anteprima del libro

    La Caccia - Barbara Artico

    Barbara Artico

    La Caccia

    VIII - 2

    UUID: 6a66eda3-6798-4d09-b396-8a764fcd0850

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Prefazione

    Le strade deserte, i palazzi in rovina, il silenzio. Il silenzio più assoluto in quella che un tempo era una tra le più chiassose metropoli del mondo. Il sole stesso sembrava aver abbandonato per sempre la volta celeste che di celeste ormai non aveva più nulla e perfino il vento taceva.

    La ragazza chiuse i suoi occhi dorati più volte, inutilmente. Non era una visione e nemmeno un sogno. Quel paesaggio apocalittico era reale.

    Era stato tutto inutile.

    Avevano perso.

    1

    Rivelazioni

    Il furgone si fermò all’interno del garage mentre il portone si richiudeva, impedendo così ai raggi del sole di entrare. Le due ante posteriori si aprirono violentemente e Dimitri saltò giù dal veicolo con Rei in braccio per poi correre in casa insieme a Hells.

    Maverick tirò un sospiro di sollievo, staccando finalmente le mani dal volante. Da quando erano partiti dalla Carolina, aveva guidato senza mai fermarsi. Si passò una mano tra i capelli, talmente sudati che da ritti come al solito si erano afflosciati sulla sua fronte. Sul retro, Luna guardò il pianale del furgone. Dove prima giaceva Rei, c’era un’ampia macchia rossa.

    Cos’è successo? chiese senza staccare gli occhi dal sangue.

    Non avevano parlato granché durante il viaggio, erano tutti troppo tesi e nervosi. AJ si si lisciò i baffetti con fare stanco.

    Quando siamo arrivati era già così. Ho fatto sprofondare Barry per dare il tempo a Hells e Dimitri di liberarlo e portarlo in salvo.

    Excell, Luna e Kiri lo guardarono impazienti di conoscere il resto e il cowboy sospirò di nuovo.

    Ne ho visti di criminali sadici, ma quel demone… è un vero mostro. Mi chiedo come sia possibile che Rei sia ancora vivo dopo quello che gli ha fatto.

    Rientrarono silenziosamente in casa, ognuno perso nei propri pensieri. AJ andò a lavarsi le mani ancora insanguinate e a cambiarsi i vestiti sporchi. Già che c’era, ne approfittò per farsi una doccia.

    Sono sfinita! sospirò Excell lasciandosi ricadere sul divano.

    Maverick si sedette su una poltrona e Luna lo abbracciò, accomodandosi sulle sue ginocchia. Kiri si distese sull’altro divano e chiuse gli occhi. Nonostante la stanchezza, sembrava che nessuno volesse andare a dormire, almeno fino a quando non avessero avuto notizie sulle condizioni del vampiro

    La porta del salotto si aprì di colpo e tutti si voltarono in quella direzione, sperando di veder entrare Hells o Dimitri, ma fu AJ a fare il suo ingresso. I lunghi capelli bagnati gli aderivano al viso e a quella vista Excell si alzò a sedere. Se proprio dovevano aspettare, tanto valeva prendersela comoda.

    Vado a farmi una doccia. annunciò prima di uscire dalla stanza.

    Il cowboy si accomodò sulla poltrona vicina a quella di Maverick, gli occhi fissi su un punto imprecisato della stanza.

    Ora capisco come possano andare così d’accordo la divina Hells e Rei. mormorò interrompendo il silenzio protratto.

    Perché è completamente matta? ribatté Luna cercando di smorzare la tensione, ma il ragazzo sorrise.

    No, perché sono identici.

    La cacciatrice voltò lentamente il capo e gli riservò un’occhiata scettica.

    Certo, come il miele e l’acido muriatico!

    Dico sul serio! Dovevate vederla mentre ci aprivamo la strada verso la sala di Barry, incuteva paura perfino a me e Dimitri!

    Luna abbassò lo sguardo. L’immagine del demone che veniva fatto a pezzi dal potere di Hells riapparve nella sua mente. Conosceva la mezzosangue da anni, ma non aveva mai visto quel lato di lei. Era quello il suo vero aspetto? La ragazza spensierata e ilare era solo una maschera? Oppure qualcosa l’aveva trasformata in quel mostro sanguinario?

    Dimitri richiuse la porta della camera di Rei e si passò una mano tra i capelli scompigliati. Avevano impiegato due ore per ripulire e fasciare ogni ferita, Barry aveva infierito coi coltelli su tutto il suo corpo, con un interesse particolare per la spalla. Era evidente che conoscesse il suo punto debole. Chissà, forse era lui stesso l’autore di quella ferita.

    Era un miracolo che fosse sopravvissuto, evidentemente il demone aveva intenzione di prolungare le sue sofferenze, o avrebbe usato molto più sangue nero. Non aveva ancora dato alcun segno di vita, non aveva nemmeno ripeso a respirare, cosa irrilevante per un vampiro normale, ma lui l’aveva sempre fatto, anche quando era incosciente. Eppure Hells sosteneva che fosse fuori pericolo.

    Sospirò con fare stanco, dopodiché fece per dirigersi verso il bagno.

    Dimitri!

    La voce di Excell lo trattenne dall’afferrare la maniglia. Si voltò verso di lei e la mezzosangue gli prese le mani tra le sue.

    Come sta? domandò ansiosa.

    È fuori pericolo, o almeno è quello che ha detto Hells.

    A quelle parole, le spalle della ragazza si rilassarono e un sospiro sereno sfuggì alle sue labbra.

    Meno male. mormorò sollevata.

    Vado a darmi una lavata, tu avvisa pure gli altri.

    Excell annuì e, dopo essersi messa in punta di piedi per dargli un bacio, corse in salotto a dare la buona notizia agli altri, mentre il demone si richiudeva finalmente la porta del bagno alle spalle.

    Un pugno al volto.

    Dimmi!

    Uno all’addome.

    Dov’è!

    Uno al fianco.

    Kefka!

    Rei sentì le costole frantumarsi per la quinta volta, il suo corpo non riusciva neanche più a rigenerarsi, ciononostante rimase in silenzio, ancora una volta. Barry strinse i pugni dalla rabbia, prima di sfilare il coltello dalla sua gamba e piantarglielo nella mano.

    Perché sei qui?

    Rigirò il pugnale crudelmente, ma l’unica cosa che ottenne fu lo sguardo carico d’odio del vampiro.

    Se avessi voluto assassinarmi saresti venuto da solo, quindi perché sei qui?! ripeté prima di inchiodargli anche l’altra mano. Chi sono quei sette che erano con te?

    Smetteresti di torturarmi se rispondessi alle tue domande? sibilò Rei a denti stretti.

    Certo che no! rispose il demone con un sorriso.

    E allora perché darti soddisfazione? ribatté il vampiro con un sorrisetto.

    Barry rise divertito, ma questo non lo trattenne dallo sfilare il coltello dal suo costato e piantarglielo nella spalla. Rei emise un lamento prolungato, non aveva nemmeno più la forza di urlare.

    Toglimi una curiosità. riprese il demone dopo qualche secondo, sfilando di nuovo il pugnale. Che legame c’è tra te e quella ragazza?

    Il vampiro ebbe un sussulto a quelle parole, ma lottò con se stesso per non darlo a vedere.

    Sembrava quella più preoccupata per te. continuò Barry lanciando in aria il coltello. Non rispondi neanche a questo? Forse dovrei chiederlo a lei.

    Rei ringhiò rabbioso e il demone sorrise soddisfatto, prima di colpirlo di nuovo con uno dei suoi pugni devastanti.

    Ecco lo sguardo che aspettavo. esclamò afferrandolo per i capelli e sollevandogli il volto con forza. Lo sguardo che ricordo, quell’odio impotente di chi è condannato.

    Osservò il vampiro negli occhi per diversi secondi, infine lasciò la presa sui suoi capelli, mentre il sorriso svaniva dalle sue labbra nere.

    Te lo chiedo di nuovo.

    Affondò ancora una volta la lama nella spalla del vampiro e la rigirò crudelmente.

    Dov’è Kefka?

    Hells accarezzò il volto pallido di Rei. Non aveva ancora dato alcun segno di miglioramento, nonostante le numerose sacche di sangue che gli aveva fatto bere, ma si sarebbe ripreso. Ne era sicura. Si sarebbe ripreso come le altre volte.

    Abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi, cercando di impedire alle lacrime di sfuggire alle sue ciglia. Non era come le altre volte. Dimitri aveva rischiato di ucciderlo prima nella grotta di ghiaccio e poi quando si era tolto i sigilli, aveva combattuto contro il golem incandescente e per poco non aveva perso il controllo del suo potere, ma non si poteva nemmeno paragonare a quello che era successo la notte precedente. Barry non voleva solo ucciderlo, voleva farlo soffrire indicibilmente. Aveva rischiato di perderlo quando stava per salire su quella maledetta nave, ma il dolore che aveva provato quando l’aveva visto incatenato al muro…

    Strinse con forza la sua mano fasciata, consapevole che gli avrebbe solo causato altro dolore, ma aveva bisogno di sentirlo vicino a sé.

    E poi lo sentì. Un respiro. Due. Tre. Portò una mano alla bocca, incredula. Rei aveva ripreso a respirare. Un sorriso si fece finalmente largo sul suo volto stanco, mentre le lacrime scorrevano libere sulle sue guance.

    Dimitri riaprì lentamente gli occhi. Excell dormiva al suo fianco, sfinita sia fisicamente che mentalmente. Voltò il capo in direzione della sveglia sul comodino. Erano quasi le otto di mattina. Solitamente a quell’ora erano entrambi svegli, ma dubitava che la mezzosangue si sarebbe alzata di lì a breve. Dal canto suo, nonostante la stanchezza, il suo sonno non era stato liberatorio come aveva sperato.

    Dyuk.

    Quell’unica parola aveva continuato a vorticare nella sua mente per tutto il tempo, impedendogli di riposare. Perché non riusciva a togliersela dalla testa?

    Sgusciò fuori dalle lenzuola e Excell si lamentò nel sonno. La baciò con un sorriso, infine indossò degli abiti comodi e uscì dalla camera.

    La villa era immersa nel più profondo silenzio, segno che nessun altro era sveglio oltre a lui. Si diresse in cucina e aprì istintivamente la porta del frigo. Il suo stomaco gli ricordò che era dal giorno prima che non metteva niente sotto i denti, perciò afferrò la confezione di pane da tramezzini e il vasetto di burro di arachidi. Posizionò la caraffa sotto l’erogatore della macchina del caffè e si lasciò ricadere stancamente sulla sedia. Dovette riempirsi la tazza per ben due volte prima di sgomberare finalmente la mente.

    Stava spalmando il burro con minuziosità, quando il telefono cominciò a suonare all’improvviso. Lanciò in aria pane e coltello dallo spavento e, com’era prevedibile, la fetta cadde sul pavimento dalla parte della farcitura. Imprecò tra sé e sé mentre con una mano raccoglieva la sua colazione sprecata e con l’altra portava il cellulare all’orecchio.

    Siete riusciti a recuperare l’Arcana?

    Il demone sgranò gli occhi dorati, riconoscendo la voce dall’altra parte.

    Maestro! esclamò sorpreso.

    L’uomo ridacchiò sommessamente.

    È un brutto momento?

    No, no, anzi, stavo facendo colazione! lo rassicurò prima di tornare a sedersi.

    Aveva quasi dimenticato il motivo per cui erano andati nella base di Barry e, ora che ci ripensava, non avevano nemmeno visto la reliquia.

    In realtà… non è andata molto bene… mormorò abbassando lo sguardo.

    Oh, mi dispiace. Cos’è successo?

    I demoni erano più forti di quanto immaginassimo e…

    E? lo incitò l’uomo dall’altra parte, confuso dal suo silenzio protratto.

    Il loro capo aveva un conto in sospeso con Rei. Siamo vivi per miracolo.

    Capisco. mormorò il monaco, pensieroso.

    Maestro, posso farle una domanda?

    Dimmi pure, Dimitri.

    Il demone fissò la tazza di fronte a lui, ma era come se non la vedesse.

    Le dice niente il nome Dyuk?

    Dyuk? ripeté l’uomo, confuso. Non mi fa venire in mente niente di particolare, perché?

    Dimitri impiegò qualche secondo prima di rispondere, in realtà non ne era sicuro nemmeno lui.

    Credo… che il demone mi abbia chiamato così, ma non so perché. Per caso ha qualche significato particolare nella loro lingua?

    Così, su due piedi, non mi pare. Potrebbe essere un acronimo, o un abbreviativo. Dovresti chiedere a Rei, conosce la lingua dei demoni meglio di chiunque altro. A proposito, come sta?

    Non si è ancora svegliato, ma Hells dice che se la caverà.

    Cercherò informazioni su questo Dyuk. sentenziò il monaco dopo un silenzio prolungato da entrambe le parti. Se scopro qualcosa, sarai il primo a saperlo.

    La ringrazio, Maestro. mormorò il demone, pensieroso.

    Pregherò per voi.

    Dimitri interruppe la chiamata e rimase a fissare il vuoto per diversi secondi, come se stesse ancora rimuginando sull’intera faccenda, infine agguantò di nuovo il vasetto di burro di arachidi e si preparò finalmente la colazione.

    Quando riaprì gli occhi, si stupì di essere ancora vivo, ma la sorpresa più grande fu quando si rese conto di essere sul letto della sua camera. Il dolore gli annebbiava i sensi, ma almeno era sicuro di non star sognando. Era davvero lì.

    Rei!

    Non riuscì nemmeno a voltare il capo. Hells lo abbracciò di slancio e il vampiro si lasciò sfuggire un gemito.

    Scusa. mormorò la ragazza affondando il capo contro il suo petto, ma nonostante fosse consapevole che stringendolo a sé gli stava solo facendo del male, non riusciva comunque a lasciarlo andare.

    Lui le appoggiò una mano sulla nuca, come se volesse accarezzarle i capelli, ma non riuscì a fare altro.

    Temevo di averti perso… mormorò Hells lasciandolo finalmente libero, il volto rigato dalle lacrime.

    Cos’è successo?

    Perfino parlare gli costava uno sforzo sovrumano. O sovra-vampiresco, nel suo caso.

    Siamo scappati dalle prigioni e, mentre Maverick e le ragazze ci aprivano la via di fuga, io, Dimitri e AJ siamo venuti a salvarti.

    Rei corrugò la fronte. Nessuno era mai riuscito a sfuggire dalle grinfie di Barry, come diavolo c’erano riusciti? E soprattutto, come avevano fatto a salvarlo?

    AJ ha usato il potere della terra per farlo sprofondare e immobilizzarlo sotto le macerie. continuò Hells, come se gli avesse letto nel pensiero.

    È ancora vivo?

    Era chiaro che si stesse riferendo al demone e non al cowboy, pensò la mezzosangue. Annuì con fare grave e il vampiro chiuse gli occhi. Non era così facile uccidere un demone del calibro di Barry.

    Credo di dovervi delle spiegazioni.

    Hells sgranò gli occhi, sorpresa. Mille domande turbinavano nella sua mente. Chi diamine è Barry? Perché ce l’ha con te? Perché ha il tuo stesso cognome? E perché ti ha chiamato Leon?

    Credo di sì. mormorò dopo un attimo di silenzio. Ma prima devi pensare a guarire!

    Lui annuì lentamente, gli occhi ridotti a due fessure. Era d’accordo con lei o era troppo stanco per ribattere? E soprattutto, avrebbe veramente svelato cosa si nascondeva nel suo passato?

    Hells, la colazione è pronta! urlò Excell dalla cucina.

    La mezzosangue sussultò a quelle parole e così fece il suo stomaco, che reclamava cibo da due giorni.

    Vai pure. mormorò il vampiro, riaprendo gli occhi. Dubito che tu abbia mangiato da quando siamo arrivati.

    Hells si morse il labbro, indecisa. Non voleva lasciarlo da solo, ma allo stesso tempo stava morendo di fame.

    Devo riposarmi, giusto? la incalzò Rei, come se le avesse letto nel pensiero.

    D’accordo. mormorò alzandosi lentamente dalla sedia.

    King comparve improvvisamente ai piedi del letto.

    Se hai bisogno di qualcosa, non farti problemi a mandare lui.

    Il vampiro annuì stancamente e la ragazza si chinò a baciarlo, infine uscì dalla camera con il cuore diviso a metà.

    Allora, come sta? chiese Excell portando in tavola un vassoio di toast.

    Si è svegliato, ma ci vorrà un po’ prima che riesca ad alzarsi. mormorò Hells afferrandone uno qualsiasi.

    Per una rara volta, sembrava che non fosse così preoccupata di prendere il più grande o il più farcito.

    Ha detto qualcosa? domandò Dimitri riempendo per la seconda volta la caraffa di caffè.

    La vampira scosse la testa.

    Ci spiegherà tutto quando si sarà ripreso.

    Sul serio? chiese Maverick sorpreso, la scatola di ciambelle ferma a mezz’aria. Di sua spontanea volontà?

    Hells sollevò le spalle e Luna non perse occasione per far sapere a tutti la sua opinione.

    Mi sembra il minimo, dopo che siamo quasi morti per colpa sua.

    La vampira sospirò con fare stanco, non era in condizioni di sopportare né lei né i suoi inutili battibecchi.

    Lo sa che mi deve un favore, vero?

    Si voltarono tutti verso AJ, confusi dalle sue parole.

    Non l’ho mica salvato per niente! continuò il cowboy lisciandosi i baffetti.

    AJ, il massimo che puoi aspettarti da lui è che non ti appenda a testa in giù per una settimana! rispose la cacciatrice prima di spruzzare una generosa dose di panna sopra il suo caffè.

    Ma tu non eri a dieta? chiese Excell, confusa.

    È senza zucchero. rispose l’altra con una scrollata di spalle.

    La mezzo demone scosse la testa con un sospiro, ma non riuscì a impedire a un sorriso di rischiarare il suo volto. Quegli innocui battibecchi erano la prova che, se non altro, stava tornando tutto alla normalità.

    Maverick bussò alla porta dell’appartamento e, dopo una manciata di secondi, il cantante dei Rockers corse ad aprirgli.

    Mav! Sei in anticipo! Oh, ma c’è anche la tua dolce metà!

    Prese cavallerescamente la mano di Luna e gliela baciò.

    È sempre un piacere vederti, Luna. esclamò con un sorriso suadente.

    L’angelo bianco si schiarì la voce rumorosamente, prima di seguire l’amico all’interno dell’appartamento.

    Accomodatevi pure, Steven e gli altri saranno qui a momenti.

    Si sedettero sul grande divano ad angolo mentre il ragazzo spariva in cucina per poi ricomparire con due bottiglie di birra e una di succo tropicale.

    Se non sbaglio è il tuo preferito, giusto? domandò porgendolo a Luna che gli sorrise. Allora, hai parlato al tastierista? continuò rivolto a Maverick, sedendoglisi di fronte.

    Sto andando per vie traverse. rivelò l’angelo bianco. Ho detto a Hells di convincerlo, lei ha sicuramente più speranza di me.

    A quelle parole, Jack spalancò gli occhi.

    Hells? Mi stai dicendo che il tastierista è il ragazzo di Hells? Quello che ha cantato al karaoke?

    Maverick annuì e il ragazzo esultò.

    Sì, è un gran figo!

    Bah… sbuffò Luna facendo roteare gli occhi. Figo, parliamone…

    Potevi invitare anche lui oggi, così ci presentavamo come si deve! continuò Jack.

    Ecco… cominciò Maverick imbarazzato, grattandosi la testa. A questo proposito, ha avuto un… incidente in moto e…

    Un incidente in moto?! ripeté Jack, sconvolto.

    Sì, ma niente di serio. sbottò la cacciatrice agitando una mano. Ha la pellaccia dura, purtroppo.

    Il cantante dei Rockers la guardò confuso e Maverick gli si avvicinò con fare guardingo.

    Non scorre buon sangue tra lui e Lunie… bisbigliò portando una mano davanti alla bocca.

    La cacciatrice gli riservò un’occhiataccia e, dal momento che non poteva folgorarlo sul posto, si limitò a sferrargli una potente gomitata tra le costole.

    Avanti, dimmi tutto.

    Dimitri aprì di colpo gli occhi e Excell, dopo aver segnato l’ennesimo canestro e recuperato la palla, si sedette sull’erba di fianco a lui.

    Cos’è che ti turba?

    Il demone si alzò a sedere e appoggiò le mani dietro di sé.

    Niente, perché?

    Excell lanciò la palla all’indietro senza neanche prendere la mira, ciononostante il pallone fece una traiettoria perfetta per poi finire dentro il canestro appeso al muro della villa.

    Credi che non mi sia accorta che sei sempre perso nei tuoi pensieri? È da quando siamo tornati che sei strano!

    Pensavo solo a quale legame può esserci tra Barry e Rei, tutto qui.

    Excell portò le mani ai fianchi, impaziente, e il demone sospirò.

    Non lo so neanch’io. mormorò con fare stanco. È che quel nome, Dyuk, continua a perseguitarmi!

    Conosci qualcuno che si chiama così? domandò la ragazza, ma Dimitri scosse la testa.

    È come se la risposta fosse dietro di me, ma appena mi volto per afferrarla, scompare. E se mi giro di nuovo, è ancora alle mie spalle…

    Excell abbassò lo sguardo, pensierosa.

    Hai provato a parlarne con…

    Il mio Maestro? l’anticipò. Sì, ma neanche lui ha saputo darmi una spiegazione. Forse avrò più fortuna con Rei, quando si sarà ripreso.

    Maledetto porco io ti uccido!

    Dolce Luna, aspetta! Ahia! Hai frainteso! Ahi! No, ferma, ascoltami!

    Maniaco! Questa me la paghi!

    AJ sfrecciò davanti ai due demoni, seguito da Black che lo beccava continuamente e Luna che lanciava fulmini.

    Ciao piccola Ex! la salutò il cowboy lanciandole un bacio prima di riprendere a scappare.

    Forse gli va ancora meglio quando è King a rincorrerlo! scherzò Dimitri per sviare il discorso.

    Excell sorrise, ma l’immagine delle entità che uscivano dal corpo di Hells e facevano a pezzi la guardia riapparve nella sua mente. Per un momento aveva avuto davvero paura della vampira, ma dopo quell’episodio sembrava essere tornata normale. Se non l’avesse visto coi suoi stessi occhi, non l’avrebbe mai creduta capace di una crudeltà simile.

    No, Luna e Black sono ancora il male minore. mormorò tra sé e sé.

    Hells si era addormentata sul divano col controller della Playstation in mano e si sarebbe accorta solo qualche ora più tardi della scritta Snake is dead sul televisore, accompagnando la scoperta con un urlo disperato perché non aveva salvato. Era il momento adatto.

    Entrò di soppiatto nella camera e si richiuse silenziosamente la porta alle spalle. Trasse di tasca una lampadina e non appena l’appoggiò sul palmo della mano, questa si accese, irradiando una luce soffusa. Si morse il labbro inferiore. Ancora non capiva cosa l’avesse spinta a entrare lì.

    Si avvicinò guardinga al letto. Rei stava ancora dormendo. Ora che il suo volto non era più una maschera di sangue, i lividi risaltavano nel pallore innaturale, ma era sicura che sarebbero spariti nel giro di un giorno.

    Bene Luna, Rei sta dormendo quindi, qualsiasi motivo tu abbia avuto per entrare qui, non c’è più, perciò gira i tacchi e…

    Il vampiro aprì gli occhi di colpo e la ragazza sobbalzò. Fregata!

    Sei venuta a uccidermi?

    La sua voce era più bassa e piatta del solito, e la cacciatrice ebbe molta difficoltà a interpretare la sua domanda. Era una battuta o parlava seriamente?

    Non avrai un’occasione migliore di questa. continuò Rei, fissandola col suo sguardo impassibile.

    Sai che non posso farlo, quindi non tentarmi. sbuffò fingendo disinteresse.

    Il vampiro chiuse gli occhi, come se non avesse altro da dirle. Sul serio si era svegliato solo per assicurarsi che non l’avrebbe ucciso?

    Come stai? domandò distrattamente, giocherellando con una ciocca di capelli.

    Non vedo perché dovrebbe interessarti. rispose lui riaprendo gli occhi.

    Ancora una volta, la ragazza rimase senza parole. Effettivamente aveva ragione: cosa poteva importare a una cacciatrice dello stato di un vampiro?

    Ho avuto giorni migliori. aggiunse con un sospiro e Luna lo guardò sorpresa.

    A che gioco stava giocando?

    Bene! Comunque… come mai ti sei lasciato catturare da quel Barry per salvarci?

    Ecco. L’aveva detto. Il vampiro rimase in silenzio diversi secondi, come se stesse scegliendo le parole adatte, e per un istante Luna credette che non avrebbe più riaperto bocca.

    Avrei avuto più libertà di azione se ve ne foste andati, ma rinchiudendovi nelle prigioni mi ha legato le mani. Letteralmente.

    Tutto qui?

    Tutto qui.

    Luna annuì, gli occhi ridotti a due fessure. Stava per aggiungere altro, quando un urlo disperato giunse dal salotto. Hells doveva essersi svegliata.

    Guardò un’ultima volta il vampiro, ma lui aveva chiuso di nuovo gli occhi. Stava dormendo o la stava volutamente ignorando?

    Girò i tacchi e si diresse verso la porta, ma inciampò su un ammasso nero che la fece cadere a terra come un sacco di patate. Si voltò furente e lanciò uno sguardo omicida a King che sonnecchiava beato sul pavimento della camera. Era sempre stato lì? O era comparso per proteggere il vampiro?

    Stupido lupo. borbottò rialzandosi in piedi e sistemando la gonna del vestitino.

    King sbadigliò come se il caso non fosse suo e la cacciatrice uscì dalla camera con stizza, ma per un istante le parve di sentire una risata sommessa giungere dal letto.

    Richiuse la porta e vi si appoggiò contro con la schiena.

    L’ho fatto perché non volevo che vi facesse del male, perché anche se siete un po’ rompipalle, ho finito per considerarvi miei amici. Per quale stupido motivo aveva pensato che le avrebbe risposto una cosa del genere? Toc-toc! Luna? Stiamo parlando di Rei, l’abominevole vampiro delle nevi! Quello senza anima, senza coscienza, senza sentimenti, cosa ti aspettavi?

    Non è giustooo!

    La voce di Hells la distrasse dai suoi pensieri. Entrò in salotto con un sospiro e trovò la vampira distesa a terra che si contorceva come se avesse avuto un serpente sotto i vestiti.

    Hells calmati, non è morto nessuno…

    Sì! È morto Snake! E non avevo salvato! ribatté la ragazza, disperata.

    La cacciatrice portò una mano alla fronte e scosse la testa esasperata.

    Cos’è, la dodicesima volta che giochi a quello stupido gioco? sbuffò, ma la vampira non la sentì nemmeno.

    Fatti forza. cercò di consolarla Kiri accarezzandole una spalla con fare comprensivo.

    Grazie Kiri, tu sì che mi capisci… mormorò Hells tirando su col naso.

    Qui ci vuole… una bella ciambella! esclamò Maverick entrando nella stanza con una scatola di ciambelle in mano.

    Grazie Mav… mormorò Hells mogia prendendone una.

    Luna si sedette al pianoforte. Un po’ di musica le avrebbe liberato la mente. Guardò lo spartito davanti a lei. Savin’ Me dei Nickelback. L’ultimo pezzo suonato da Rei. Rei, Rei, ancora lui! Perché non riusciva a toglierselo dalla mente?! Non gli importava niente di loro, il suo unico obiettivo era avere campo libero contro quel demone che si era rivelato più scaltro di lui!

    Batté con forza le dita sui tasti, attirando l’attenzione di tutti. Basta. Doveva pensare ad altro!

    Dolce Luna, eccoti qui! Dov’eri finita?

    La rossa si voltò di scatto e fissò AJ con sguardo omicida. Il cowboy fece un passo indietro e portò le mani avanti.

    Non ho fatto niente questa volta, lo giuro!

    Lei sorrise. Perché no?

    Ti va una partita a poker?

    Strip-poker? rilanciò lui speranzoso, mentre il sorriso da marpione si allargava sotto i baffetti.

    Beh, questo dipende da te! ribatté la cacciatrice con una luce sadica nelle iridi blu.

    Buonissimo! Ex, sei la migliore cuoca del mondo! esclamò Kiri pulendosi la bocca con un tovagliolo.

    Eh già, devo proprio farti i complimenti! le fece eco Luna, il volto attraversato da un sorriso soddisfatto.

    In testa aveva il capello da cowboy di AJ mentre il ragazzo indossava un misero accappatoio azzurro. Aveva addirittura i capelli sciolti, come se avesse impegnato perfino l’elastico.

    Non bastava Maverick, dovevi umiliare anche AJ? la sgridò Excell portando le mani ai fianchi.

    Non è colpa mia se non sanno quando fermarsi! rispose la cacciatrice sollevando le braccia con noncuranza.

    Maverick batté una mano sulla spalla del cowboy con fare comprensivo.

    Ti capisco fratello, ci sono passato anch’io…

    King entrò improvvisamente in cucina passando attraverso il muro e AJ fece un salto sulla sedia.

    Non ho fatto niente, lo giuro! Non l’ho neanche guardata!

    Il lupo gli riservò un’occhiata annoiata, infine andò a sedersi composto vicino alla sua padrona.

    Hey cucciolone! Che ci fai qui? domandò arruffandogli il pelo sulla testa.

    King si voltò verso la porta e Hells fece lo stesso. Rei era appoggiato allo stipite, in attesa che qualcuno abbassasse le persiane.

    "No, tu che ci fai qui?!" ripeté rivolta a lui.

    A quelle parole si voltarono anche gli altri e, alla vista del vampiro, sgranarono gli occhi sbigottiti.

    Torna immediatamente a letto! ordinò la mezzosangue alzandosi dalla sedia.

    Sto bene. rispose Rei meccanicamente.

    Oh, certo, vogliamo provare a toccare qui?

    La mezzosangue fece per toccargli la spalla, ma lui le afferrò la mano.

    Sto bene. ripeté con durezza, fissandola negli occhi.

    Lei sostenne il suo sguardo, infine lasciò ricadere le braccia lungo il corpo con atteggiamento di resa.

    Fa come vuoi… sbuffò tornando a sedersi.

    Excell abbassò immediatamente le persiane e il vampiro si accomodò tra Hells e AJ.

    Non ci ho provato con la divina Hells, davvero! Puoi chiederlo anche a lei! esclamò il cowboy allontanandosi da lui e portando le braccia in avanti.

    Rei scosse la testa con un sospiro, ma per un attimo la smorfia sorriso animò il suo volto pallido.

    Il silenzio avviluppò la cucina come un manto soffocante. Ognuno di loro aveva un milione di domande da porgli, ma sembrava che nessuno avesse il coraggio di cominciare.

    Sono cresciuto in mezzo ai demoni. tagliò corto il vampiro, anticipandoli. Il mio clan mi abbandonò e gli Hermansen mi… presero con loro.

    Tutto tornava. Il cognome, il modo di combattere, il fatto che conoscesse alla perfezione la lingua e le usanze dei demoni, o che ringhiasse e non soffiasse come i vampiri…

    E come mai quel Barry ti odia così tanto? chiese Maverick titubante.

    Ci fu un’imboscata. rispose Rei dopo un attimo di silenzio. Fui l’unico a sopravvivere e lui diede la colpa a me per quanto era successo.

    Scusa, lui dov’era? domandò Excell, confusa.

    Stava supervisionando i lavori di costruzione del nuovo covo.

    Quindi non c’eri mai stato. continuò la mezzo demone, sorpresa, e il vampiro scosse la testa.

    Avevo visto i progetti e ricordavo ancora pregi e difetti della costruzione.

    Hells assottigliò le iridi d’ametista. Aveva senso, eppure c’era dell’altro, ne era sicura. Si era limitato a rivelare le informazioni essenziali. Perché il suo clan l’aveva abbondato, tanto per cominciare. E per quale motivo un clan di demoni avrebbe dovuto accogliere un vampiro, invece di ucciderlo? E quel era il vero motivo dell’odio di Barry? Non poteva essere tutto lì, la crudeltà con cui aveva infierito su di lui aveva radici ben più profonde di così.

    Perché ti ha chiamato Leon?

    Si voltò di colpo verso Luna, sorpresa che fosse stata proprio lei a porre quella domanda. Se n’era quasi dimenticata. Un lampo balenò negli occhi azzurri del vampiro, ma durò solo un istante. Quando parlò, la sua voce era priva di emozioni come sempre.

    Leon è il nome che mi aveva dato il mio clan, i Redfield, ma non l’ho mai utilizzato.

    Beh, l’importante è che stiamo tutti bene, no? esclamò Excell con un sorriso, cercando di smorzare la tensione nell’aria. Chi vuole il dolce?

    Dobbiamo comprare un tavolo da biliardo! esclamò Maverick con un sorriso, entrando in salotto.

    Luna, comodamente seduta su una poltrona, alzò gli occhi dalla rivista di moda che stava leggendo.

    Dobbiamo? ripeté sollevando un sopracciglio.

    Sarebbe divertente!

    Shh! Silenzio, se no mi scopre! ordinò Hells senza staccare gli occhi dal televisore.

    Era seduta sul divano a gambe incrociate con la coperta tirata su fino alla testa, come se si stesse nascondendo. Luna alzò gli occhi al cielo.

    Quel gioco le fa male…

    Eccolo lì! urlò improvvisamente Kiri, sotto la coperta a sua volta, indicando un punto dello schermo.

    A-ha, ti ho preso brutto vecchiaccio! Che fai, scappi?! Ma perché quel pezzo d’antiquariato corre più veloce del mio Snake?!

    Io direi di sequestrarle la Playstation e mandarla in campagna a disintossicarsi… continuò la cacciatrice e Maverick ridacchiò.

    Dimitri entrò a sua volta insieme a Excell, ma si irrigidì quando vide Rei seduto sull’altra poltrona. Era il momento della verità.

    Rei.

    Il vampiro alzò lo sguardo e il demone dovette quasi farsi coraggio prima di continuare.

    Vorrei… parlarti. In privato.

    Rei assottigliò gli occhi. L’ultima volta l’aveva spinto sul palco a cantare, ma di certo non correva un rischio simile.

    Non stancarti troppo. si raccomandò Hells prima di inveire contro il televisore.

    Uscirono in giardino e il vampiro si sedette sui gradini d’ingresso.

    Allora? chiese infilando una sigaretta tra le labbra.

    Dimitri camminava nervosamente avanti e indietro, come se fosse indeciso su cosa dire. Rei cercò di accenderla, ma le ferite alle mani gli impedivano di tenere saldamente lo zippo. Il demone si avvicinò e gliel’accese.

    Grazie. mormorò il vampiro espirando una luna boccata di fumo.

    Come vanno le ferite?

    Smettila di girarci intorno e arriva al punto. lo spronò fisandolo col suo sguardo gelido.

    Dimitri finalmente si fermò e fece un lungo respiro.

    Barry mi ha chiamato Dyuk.

    Le labbra esangui del vampiro si piegarono in una smorfia. Non sembrava poi così sorpreso della cosa.

    Tu… sai cosa significa? domandò titubante il demone.

    Dyuk era il nome del figlio di Barry.

    Dimitri sbattè gli occhi, sbigottito, ma prima che potesse porre altre domande, fu il vampiro stesso a fugare ogni suo dubbio.

    Il vecchio covo degli Hermansen venne distrutto da un clan con cui erano in guerra da anni, ma i vampiri non si limitarono solo a quello. Rapirono il figlio di Barry approfittando del caos generale e lo gettarono giù da una cascata.

    Dov’erano? chiese Dimitri sconvolto.

    Rei espirò una lunga boccata di fumo, prima di alzare i suoi occhi di ghiaccio su di lui.

    In Russia.

    Ogni pezzo combaciava alla perfezione.

    Barry è tuo padre. confermò il vampiro, anticipandolo. E, se devo essere sincero, l’avevo già capito.

    Dimitri lo guardò con gli occhi sgranati.

    Tu… lo sapevi?

    Quando ti sei tolto gli anelli. annuì espirando una nuvoletta di fumo che si disperse nell’aria. Eri uguale a lui, solo più giovane e con i capelli bianchi.

    Sono… uguale a lui? domandò il demone, incredulo.

    E hai gli stessi occhi di tua madre. aggiunse il vampiro abbassando lo sguardo.

    Dimitri sgranò di nuovo gli occhi. Come aveva fatto a non pensarci?

    Mia… madre? Dov’è lei?

    È morta. rispose dopo un attimo di silenzio.

    Il demone sussultò a quelle parole. Per tutta la vita aveva desiderato scoprire chi fossero i suoi genitori, ma forse… forse avrebbe preferito non saperlo mai. Abbassò il capo, sconfitto dalla realtà, e rientrò in casa senza aggiungere altro.

    2

    Sogni infranti

    Luna si concesse tutto il tempo possibile prima di decidersi ad aprire lentamente gli occhi. Il sole mattutino filtrava attraverso le fessure della persiana, lanciando gocce di luce all’interno della camera. Maverick dormiva beatamente al suo fianco. Anche nella penombra riuscì a scorgere la sua espressione serena e rilassata, simile a quella di un bambino. Era così bello senza quegli stupidi occhiali da sole che gli mascheravano il volto. Si chinò su di lui per dargli un bacio e l’angelo sorrise inconsciamente. Luna ridacchiò tra sé e sé, dopodichè si decise finalmente a sgusciare fuori dalle lenzuola. Afferrò i vestiti che aveva preparato la sera precedente e mise la testa fuori dalla porta, giusto per assicurarsi che AJ non fosse nei paraggi.

    La villa era immersa nel più assoluto silenzio, probabilmente i due piccioncini erano usciti a fare compere in vista di pranzo e cena. Scrollò le spalle con noncuranza. Se Excell e Dimitri non erano in casa, nessuno aveva ancora preparato la colazione e poteva prendersela comoda.

    Entrò velocemente in bagno e rimase per un quarto d’ora a mollo nella vasca. Indossò la camicetta striminzita e i pantaloni aderenti che aveva portato con sé, abbellì il viso delicato con un velo di trucco e pettinò i capelli ribelli fino a quando non diventarono una chioma fluente che ricadde morbida sulle sue spalle. Guardò soddisfatta la sua immagine riflessa nello specchio e finalmente si ritenne pronta a mostrarsi al mondo.

    Uscì dal bagno e si diresse verso la cucina, anche se la colazione non era pronta poteva sempre farsi un caffè nell’attesa, ma si bloccò di colpo una volta arrivata sulla soglia. Lui appoggiò la sacca vuota sul tavolo e alzò il suo sguardo gelido su di lei. Tra tutti, era l’ultimo che si sarebbe aspettata di vedere in piedi.

    Non dovresti essere a letto a riposarti? chiese senza muoversi dalla porta.

    Non volevo svegliare Hells. rispose Rei accennando alla busta di sangue con il suo solito tono privo di emozioni.

    Che cavaliere… esclamò fingendosi sorpresa. Anche se fatico molto a immaginare un cavaliere con l’aspetto di un vampiro!

    Rei sospirò con fare stanco.

    Non sono dell’umore adatto. la ammonì prima di alzarsi e gettare la sacca nella spazzatura.

    E quando mai era dell’umore adatto, pensò Luna tra sé e sé. Assottigliò gli occhi e studiò attentamente i suoi movimenti. Cercava di non darlo a vedere, ma era stato decisamente lento a passare dalla sedia alla pattumiera. Forse le sue condizioni non erano migliorate poi così tanto.

    E così sei cresciuto in mezzo ai demoni… cominciò con fare indifferente accendendo la macchina del caffè.

    Il vampiro si appoggiò con la schiena al bancone della cucina e si limitò ad annuire lentamente e incrociare le braccia al petto.

    Non dev’essere stato piacevole. continuò la cacciatrice, ma non ottenne alcuna risposta. A proposito: devo chiamarti Leon o…

    Il mio nome è Rei. tagliò corto con freddezza, quasi con rabbia, senza nemmeno darle il tempo di finire la domanda.

    Luna si voltò a guardarlo di scatto, sorpresa dalla sua reazione.

    E se ti chiamassi Leon, visto che tu ti ostini a chiamarmi rossa? lo provocò, ma lo sguardo che le rivolse bastò a farle cambiare idea. Stavo solo scherzando! lo rassicurò sollevando le mani.

    Il vampiro fissò un punto preciso del pavimento, ma era come se i suoi occhi stessero guardando qualcos’altro, qualcosa che non si trovava lì con loro.

    Leon Redfield è morto, anzi, non è mai esistito. Quel nome non ha niente a che fare con me.

    La ragazza corrugò la fronte. Perché quel semplice nome lo irritava così tanto? Leon era decisamente più bello di Rei! Che poi, che diamine voleva dire Rei?!

    Cosa vuol dire Rei? chiese senza nemmeno rendersi conto di aver fatto davvero quella domanda.

    Lui alzò lo sguardo e per un attimo vide un guizzo di sorpresa balenare nei suoi occhi azzurri.

    Non vuol dire niente.

    Si spostò di colpo dal bancone, ma non riuscì a mascherare una smorfia di dolore. Per un momento le parve che stesse per cadere a terra, ma recuperò immediatamente l’equilibrio e uscì di colpo dalla cucina, lasciandola da sola. Luna fissò la soglia vuota, interdetta, ma alla fine tirò un sospirò di sollievo. Se fosse davvero caduto a terra, dubitava che sarebbe riuscita a rimetterlo in piedi!

    Kiri uscì dal bagno con indosso una maglietta rosa e dei pantaloncini a fiori. I lunghi boccoli dorati ondeggiavano a ogni suo passo. Rei uscì di colpo dalla cucina e avanzò verso di lei. La bambina gli sorrise e fece per salutarlo, ma lui sparì dietro la porta della sua camera senza nemmeno degnarla di uno sguardo. Imbronciò il volto perennemente sorridente, ma quando vide Luna uscire dalla cucina a sua volta, le fu tutto chiaro. L’ennesimo litigio tra cacciatrice e vampiro.

    Ciao! la salutò la ragazza con un sorriso. Siamo le uniche a essere sveglie, oltre a Mister Scorbutico.

    Kiri ridacchiò tra sé e sé. Aveva indovinato.

    Anche se tra non molto lo stomaco di Hells dovrebbe cominciare a reclamare cibo. continuò Luna guardando l’orologio. Stavo andando in giardino per far sgranchire un po’ Black, vieni con me?

    La bambina annuì con un sorriso. Fecero volteggiare il falco pellegrino sopra la villa, lanciando in aria di tanto in tanto pezzi di carne per allenare la sua presa al volo.

    Come mai proprio un falco pellegrino? domandò Kiri alzando il braccio guantato per farlo appollaiare. Per la caccia a terra sarebbe più indicato il girfalco.

    Luna si voltò sorpresa, ma poi ricordò che Kiri non era una bambina comune. Ogni tanto dimenticava che era una creatura soprannaturale tanto quanto lei.

    Hai ragione. ammise porgendo un pezzetto di carne a Black che lo ingoiò avidamente. Ma cacciando di notte il falco pellegrino è più mimetico. Col suo piumaggio bianco e la sua stazza, un girfalco diventerebbe una preda più che una minaccia per un vampiro.

    Kiri annuì pensierosa, in effetti aveva senso.

    Ho fame! si sentì urlare dalla cucina.

    Si scambiarono uno sguardo, prima di sospirare all’unisono e rientrare in casa. Trovarono Hells seduta a tavola con il mento appoggiato sulle mani che batteva il piede con impazienza.

    Ciao! le salutò prima di ripetere: Ho fame!

    Abbiamo capito! sbuffò Luna esasperata. Adesso telefono a Excell e sento dove sono.

    Trasse il cellulare di tasca, ma quando compose il numero dell’amica, sentì il telefono squillare in corridoio.

    Allora non sono usciti! esclamò sorpresa. Credevo fosse andata a fare la spesa con Dimitri.

    Non appena sentì nominare il demone, Hells sobbalzò.

    Barry è suo padre.

    Era rimasta scioccata tanto quanto lui quando Rei le aveva raccontato le poche parole che si erano scambiati sugli scalini. Dimitri era figlio di quel mostro.

    Abbassò lo sguardo sul tavolo. Forse era proprio per quel motivo che i due perfetti consorti ritardavano.

    Excell accarezzò i capelli scompigliati di Dimitri. Dormiva ancora. E come biasimarlo, dopo quanto era successo.

    Non appena era rientrato in casa, aveva capito immediatamente che qualcosa non andava. Il suo volto color caramello era stravolto da un’espressione che non gli aveva mai visto prima. L’aveva seguito in camera, preoccupata, ma dopo essere finalmente riuscita a farsi raccontare cosa si erano detti lui e Rei, era rimasta sconvolta a sua volta.

    Barry era suo padre. Quel Barry. Il demone che li stava per uccidere e l’avrebbe sicuramente fatto se non fosse stato troppo impegnato a torturare Rei. Il demone che aveva affrontato faccia a faccia e che per poco non lo aveva fatto a fette, se non fosse arrivata lei a dargli man forte. Suo padre.

    Aveva fantasticato più e più volte su chi fossero i suoi genitori e sul perché l’avessero

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