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Roma Parigi Solo Andata
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E-book69 pagine50 minuti

Roma Parigi Solo Andata

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Info su questo ebook

Roma: Sophie, trentenne, si occupa di editing presso una piccola casa editrice della sua città, ma la sua aspirazione più grande è diventare scrittrice e scrivere finalmente un libro tutto suo. Da 15 anni è fidanzata con Giorgio, cronista sportivo in una emittente televisiva locale, più preoccupato della propria carriera piuttosto che di lei e che non disdegna di tradirla, ad ogni occasione, tra una trasferta e l'altra.
Sophie vive con sua madre Olga, insegnante liceale di greco e latino in pensione, che la ossessiona da anni per la fine del matrimonio con suo padre Gustav, francese, scappato, anni prima, con la baby sitter di Sophie, e che ora vive a Parigi con la sua ennesima nuova e giovane compagna.
Un giorno Sophie riceve la telefonata disperata proprio di suo padre Gustav, che è appena stato lasciato dalla giovane compagna Vivienne, dopo aver ricevuto una diagnosi drammatica: l'uomo, infatti, è affetto da morbo di Alzheimer in fase iniziale.
Sophie si appresta così a raggiungere suo padre a Parigi e lo trova in uno stato di profonda depressione nonché di confusione mentale, e decide così di ricorrere, su consiglio dell'amico di sempre di suo padre, Gerome, all'aiuto di Lucas Dubois, medico neurologo 45 enne, con un matrimonio giunto ormai al capolinea, una figlia ventenne ribelle con tendenze omosessuali. Lucas è un uomo naturalmente bellissimo, oltre che paziente e comprensivo.
Sophie si ritroverà così come risucchiata da un turbinio di eventi ed emozioni, tra una famiglia completamente allo sbando e un sentimento nuovo e fortissimo (che sarà ricambiato) per Lucas e con un'esistenza che non sarà più la stessa.
LinguaItaliano
Data di uscita27 mar 2017
ISBN9788826042961
Roma Parigi Solo Andata

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    Anteprima del libro

    Roma Parigi Solo Andata - Ilaria Grasso

    Epilogo

    Capitolo Uno

    Sophie aveva compiuto trent'anni da una settimana ed era già in fase di pieni bilanci, nonostante tutto: compiuti trent'anni, aveva già l'impressione che la sua vita fosse un mezzo disastro e che nessuna delle sue più profonde aspirazioni fosse stata poi realizzata.

    Nulla che la soddisfacesse così pienamente, a parte il proprio lavoro, quello di editor presso una piccola casa editrice di Roma, la sua città.

    Sophie sapeva benissimo che quello non sarebbe stato il suo lavoro per sempre, perchè anche se in fondo lo amava, il suo sogno più grande era quello di riuscire a scrivere finalmente un libro che fosse tutto suo e di non limitarsi, dunque, eternamente a correggere e ad impegnarsi su quelli degli altri.

    Un altro punto a sfavore, per la sua vita, era la relazione infinita con Giorgio, suo compagno di vita sin dalla quinta del ginnasio, il giovane uomo con cui la realizzazione del grande passo, dopo ben 15 anni, sembrava una meta lontana, quasi utopistica: Giorgio, in effetti, non le aveva chiesto mai di sposarlo, nemmeno per gioco o comunque in forma di battuta, affezionato com'era alla sua libertà smisurata, libertà che Sophie gli aveva sempre concesso, pur di tenerlo con sé.

    E a pari merito con la sua libertà sconfinata, Giorgio amava anche - e moltissimo - il proprio lavoro, quello di cronista calcistico per Tele Centro, l'emittente televisiva locale che gli consentiva di unire il suo spirito libero con la passione smodata calcistica, e spesso capitava, dunque, che Giorgio fosse fuori regione per seguire le squadre in trasferta.

    E mentre Giorgio era in trasferta, dal canto suo, Sophie trovava spesso rifugio nei libri, poiché era anche un'assidua lettrice, e leggendo Sophie poteva esplorare mondi da lei lontanissimi e dimenticarsi di tutto, e se possibile, anche dimenticarsi di Olga, sua madre, personaggio maldestro ed ossessivo che probabilmente le aveva rovinato la vita, minando alla sua autostima nonché alla fiducia per l'universo maschile, dal momento che era stata abbandonata, in passato, dal padre della stessa Sophie, il francese Gustav, conosciuto in età giovanissima, nel corso di una vacanza di studio a Parigi.

    Olga era una giovanile ex insegnante di greco e di latino in pensione, impeccabile sul piano lavorativo, scrupolosa, pedante e pignola, tanto quanto fosse maldestra, appunto, e distratta sulle questioni private, figlia e marito (ormai ex) inclusi.

    Olga era stata ed era a tutt'oggi una tra le latiniste più quotate del Lazio ed in Italia, studiosissima e spirito contemplativo, sempre immersa nella lettura di tomi, tutta dedita ai propri ragazzi, studenti del liceo, tanto da dimenticarsi di Sophie, che sin da piccina era solo un bagaglio che transitava tra una baby sitter e l'altra, fino a quella più quotata di tutte, Giuliana, che con fresco candore e con verve, si era portata via con sé Gustav, quel marito francese da cui lei era stata così distratta.

    E nonostante la sua distrazione, Olga aveva per Sophie sempre sognato la sua stessa carriera, una carriera magari ancora più in ascesa, e l'aveva dunque instradata verso gli studi umanistici e classici, ma Sophie non aveva mai dimostrato interesse per l'insegnamento a mocciosi brufolosi e assai sudati, per cui, una volta conseguita una laurea in lettere classiche, si era cercata un lavoro che fosse diverso e che la tenesse ancorata al sogno suo più autentico, quello di diventare una scrittrice.

    Sophie neolaureata aveva dunque mandato il suo curriculum da ogni parte, fino a che la casa editrice romana dei Nuovi Papaveri aveva accolto quello che era per lei quasi un appello e le aveva così offerto un impiego part-time come editor sui manoscritti raccolti.

    E Sophie già nei primissimi tempi del suo nuovo lavoro si era sentita più che mai sorpresa per quanti (moltissimi) manoscritti pervenissero alla casa editrice, tanto da arrivare a pensare che al mondo ci fossero molti più aspiranti scrittori che reali lettori.

    Quel lavoro part time in fondo concentrato comunque sulla scrittura aveva il pregio considerevole di preservarla dalle manie di quella madre ostile e, perchè no, anche dalle manie di Giorgio, che controllava in tutto la giovane donna, mentre, al contrario, il suo modo di vivere non contemplava né regole né briglie: avveniva così che

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