Quando trema il cuore

Di Ilaria Grasso

Cinque donne appartenenti a cinque generazioni differenti, cinque modi di vivere la vita, vite accomunate dalla solitudine e il dolore che si estrinseca, per ognuna, in maniera differente: sullo sfondo sta la terra che trema, madre e matrigna, e che rimette tutto in discussione, mentre la musica, linguaggio universale, le unisce e le conforta, quando ogni cosa scorre e lascia dentro il segno.
La prima è Teresa, che ha appena passato i quarant'anni, abita ancora con i genitori, ha un lavoro precario e mille insicurezze, probabilmente incapace di amare, rifugge ogni situazione che possa metterla in pericolo, sentimentalmente, e preferisce il conforto dei suoi anziani presso l'ambulatorio medico di cui è segretaria.
Antonia, trentenne, scampata al terremoto de L'Aquila, città dove studiava quand'era universitaria, è commessa in un grosso centro commerciale e nel pieno della sua solitudine in una città tutta nuova per lei trova conforto solo nel proprio lavoro e nei propri ricordi.
Elisa, ventunenne, sogna di diventare scrittrice, ora che ha sconfitto l'anoressia ed i suoi fantasmi interiori, ricomincia a vivere grazie all'aiuto di un suo amico editore che l'aiuta a realizzare la sua più grande aspirazione.
Giulia, alle soglie dei sessant'anni, si affaccia agli anni 80 con nuove consapevolezze, dopo mezzo secolo di incertezze e indecisioni, e di sottomissione, confortata solo dal ricordo di un amore clandestino che l'ha riscattata.
Elena, cinquantenne, medico, ha rinunciato a tutto per il suo lavoro, compreso il sogno sempre intimamente coltivato di essere madre, trova nel lavoro il suo motivo per vivere.

• Lingua: Italiano
• Editore: Ilaria Grasso
• Data di uscita: 26 mar 2017
• ISBN: 9788826042442

Anteprima del libro

ELENA

Quando trema il cuore -

Storie di donne e di catastrofi naturali

ILARIA GRASSO

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...io credo che invece il tempo è prezioso davvero un bel po’....

(Jovanotti, La mia ragazza è magica, 2016)

TERESA

" Sono lontani quei momenti

Quando uno sguardo provocava turbamenti

Quando la vita era più facile

E si potevano mangiare anche le fragole...."

(Sally, Vasco Rossi, 1996)

CAPITOLO UNO

" Se penso che adesso io non ti conosco... adesso …. un po' ti detesto un poco mi piaci, per questo..."

(La Notte dei Pensieri, Michele Zarrillo, 1987)

Quelli che pensano troppo, pensano troppo anche mentre dormono, e la conclusione logica di questo è che non dormono affatto, sopraffatti dall'orda incontenibile di pensieri che spesso usano proprio la notte per fortificarsi e proliferare come velenosi funghi boschivi o come conigli straordinariamente fecondi: e quella annunciava già dal suo principio di essere la notte dei pensieri, giusto per chiamare in causa una delle canzoni fine anni 80 che tanto aveva amato e continuava ad amare nel melò vintage nel quale conduceva quotidianamente la sua esistenza, e quella canzone lì era di Michele Zarrillo, che ci aveva addirittura vinto il Festival (si parla di Sanremo, ovvio, perchè ho scritto il Festival, con la F grande) nel 1987, ovvero, un trentennio prima.

Che impressione. Un trentennio prima, anche se Teresa aveva sempre vent'anni, o perlomeno, sentiva di averli e a dire il vero sentiva di averli in maniera molto forte: vent'anni infatti ne aveva due volte, con l'aggiunta di tre, ne aveva infatti 43.

Teresa aveva 43 anni e anche quella notte, probabilmente, avrebbe avuto zero ore di sonno: zero ore di sonno e una canzone, e quella notte era quella di Zarrillo.

Ma chi era Teresa? In fondo non la conosciamo affatto e già mostra la sua prepotenza, perchè si capisce chiaramente che ambisce ad entrare nei nostri pensieri.

Teresa era segretaria (qualificata, attenzione, perchè aveva fatto un corso – e pure costoso, di quelli che leggi su internet, perchè ti appaiono gli annunci sul desktop, mentre sei impegnata a cercare tutt'altro – e quel giorno Teresa cercava sul web la ricetta imperdibile della torta di mele al miele e al rosmarino) presso uno studio medico e lo era da quasi 8 anni, quindi sapeva perfettamente il fatto suo, soprattutto sapeva perfettamente prestare opera di ascolto ai giovanotti classe 1935 (mediamente) che presso di lei rinnovavano quotdianamente la prescrizione di quell'ace-inibitore o di quell'alfa-litico che li aiutava a campare alla bell'e meglio.

Il suo datore di lavoro in realtà era una datrice, una dottoressa dall'animo soave, che tanto gentile e