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Strategie artistiche d'integrazione sociale
Strategie artistiche d'integrazione sociale
Strategie artistiche d'integrazione sociale
E-book185 pagine1 ora

Strategie artistiche d'integrazione sociale

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Info su questo ebook

Ogni essere umano, essendo soltanto di passaggio su questa terra, dovrebbe contribuire al miglioramento della condizione umana.
Per questo motivo, negli ultimi venti anni ho dedicato buona parte del mio tempo alla ricerca, al volontariato e alla sperimentazione.
Avevo appena 18 anni, quando Intrapresi il percorso formativo a me stesso e parallelamente svolgevo attività artistiche e di volontariato in favore di soggetti “cosiddetti” socialmente svantaggiati e bambini ospedalizzati.
Ognuno di noi dovrebbe riconoscere le proprie potenzialità e facoltà innate per sentirsi libero/a di scegliere il proprio destino.
Fin da bambino avevo un particolare interesse per le espressioni artistiche.
Ho seguito quell’onda, la vita mi ha condotto in luoghi interiori ed esterni in cui ho compreso che l’arte di cui volevo essere interprete dovesse finalizzarsi alla promozione di una nuova visione esistenziale emersa attraverso la mia formazione in Sigmasofia.
Ho condotto diversi progetti presso Ospedali pediatrici dove coordinavo le attività di “giullarismo autopoietico” e cooperavo con persone affette da diverse patologie motorie e psichiche. 
Con loro abbiamo strappato sorrisi ai bambini ospedalizzati e non solo…
Mi sono occupato di riabilitazione psichiatrica attraverso l’arte, ho operato presso educative territoriali di zone degradate del napoletano, a Castel Volturno (CE), la più grande comunità africana d’Europa, ho realizzato migliaia di spettacoli in scuole, piazze, ospedali, teatri, case famiglia, etc., ho prodotto diversi cortometraggi di promozione sociale. 
Ho scelto quelle specifiche esperienze perché sentivo il bisogno di comprendere approfonditamente quali fossero le principali problematiche del settore terziario e studiarne possibili soluzioni.
QUARTA DI COPERTINA
Strategie artistiche d’integrazione sociale è uno studio ventennale inerente problematiche e possibili soluzioni del settore terziario.
Alessandro Ferrara, attraverso la ∑igma-Art, un innovativo approccio artistico teorico pratico alla vita, indica la necessità del superamento dell’evidente obsoleta tendenza sociale alla categorizzazione degli esseri umani.
∑igma-Art è un settore della Sigmasofia io-somato-autopoietica, fondata da Nello Mangiameli, è l’azione bios-etica artistica, nascente direttamente da prese di consapevolezza di uno o più principi attivi innati.
Può assumere diverse morfologie: la danza e la musica autopoietiche, l’ergosofia, la pittura, la scultura, il teatro e il giullarismo autopoietici, attività manuali, filosofiche, scientifiche (…).
Essendo tutto atomicamente legato, così come la meccanica quantistica evidenzia, dovremmo essere consapevoli che ogni volta che trattiamo tematiche inerenti l’integrazione sociale ci stiamo occupando del disallineamento dell’essere umano dalla sua scaturigine.
Non è possibile integrare ciò che già è integrato come natura vuole.
La formazione olistica a sé stessi è l’unica strada possibile per sanare quel ritardo evolutivo che la nostra società inesorabilmente mostra attraverso la necessità di definire vecchie e nuove categorie.
∑igma-Art è
 la strategia finalizzata a conoscere chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo
 l’Io-psyché dell’essere umano che partecipa-osserva e consapevolizza sé stesso, anche nelle proprie estensioni non localistiche
 il naturale esito delle strategie artistiche d’integrazione sociale, vissute.
LinguaItaliano
EditoreSigma-Art
Data di uscita9 giu 2017
ISBN9788826451534
Strategie artistiche d'integrazione sociale

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    Strategie artistiche d'integrazione sociale - Alessandro Ferrara

    1)

    INCIPIT: STRATEGIE ARTISTICHE D'INTEGRAZIONE SOCIALE

    una forma più evoluta di rivoluzione,

    quella che si svolge nell’interiorità di ogni individuo

    e che sfocia nella capacità di

    ascolto dell’altro come parte di noi

    Il termine strategia, dal greco strateghós, che significa

    arte del generale ,

    è la descrizione della pianificazione di obiettivi a lungo termine.

    Ogni strategia contiene delle tattiche, ovvero, il sentiero

    delle azioni finalizzate al raggiungimento

    degli obiettivi strategici.

    Il termine arte , dalla radice ariana ar-, in sanscrito significa

    andare verso,

    si riferisce alla capacità pratica di creare armonicamente, in maniera adatta.

    L’ arte è l'innata espressione creatrice presente in ogni essere umano.

    Ognuno, riconoscendo le proprie potenzialità e formandosi, potrà divenire musa ispiratrice, maestro d'arte di sé stesso, promuovendo consapevolmente una pedagogia orientata al vissuto della scaturigine olistica dell'essere umano.

    Il termine Integrazione, dal latino integratio - onis, significa

    rendere integro, intero,

    completo e conforme a giustizia.

    Il termine sociale dal latino socialem, indica

    l'appartenenza,

    l'orientamento a vivere in società.

    Strategie artistiche d'integrazione sociale è l'insieme delle teorie strategiche e tattiche che ho elaborato attraverso la sperimentazione diretta.

    Nelle scienze sociali, l' integrazione è intesa come

    pianificazione di processi culturali e sociali che rendono

    un individuo membro di una società (…).

    Per evitare una parziale comprensione delle dinamiche psicosomatiche ed autopoietiche(auto-create) 1 che si manifestano nelle relazioni umane, le problematiche inerenti quella che definiamo integrazione andrebbero trattate soprattutto come disallineamento dall'olistico 2 innato.

    Come secondo natura, essendo tutto già coeso non ha senso parlare di processi d'integrazione.

    Per sanare il patologico disallineamento dall'olistico innato bisognerebbe iniziare a costruire i presupposti per una nuova forma di società che non produca la necessità di suddividere gli esseri umani in categorie.

    L'olistico è di fondamentale importanza per l'Io-psyché ed è sul campo di battaglia degli istinti e delle emozioni che l'individuo determina la sua evoluzione o regressione, il suo avvicinamento alla consapevolezza vissuta del

    " tutto è atomicamente e coscienzialmente legato"

    (cit. Nello Mangiameli).

    Per pianificare la strategia artistica d'integrazione sociale bisogna:

    riconoscersi come esseri umani in continua formazione a sé stessi.

    essere consapevoli degli aspetti fondamentali della scaturigine olistica dell'essere umano e della società.

    riconoscere le reali potenzialità di cui disponiamo.

    essere orientati alla ricerca di punti d'incontro con sé stessi, con l'altro, con gli animali e con la natura.

    essere in grado di riconoscere e trasmutare le ambivalenze presenti in sé stessi.

    essere consapevoli che non esistono né tempo né spazio che possano ostacolare il raggiungimento degli obiettivi prefissati se guidati da una visione olistica.

    essere cultori di auto-disciplina, di marzialità interiore.

    curare l'organizzazione e il coordinamento, la nomina dei ruoli adeguati al livello di consapevolezza raggiunto di ogni singola parte interiore o esterna.

    La nostra civiltà ha separato gli esseri umani in categorie, il Pianeta in Continenti, Nazioni, Regioni e Città, il nostro corpo in sistemi, apparati, organi e malgrado l'indiscutibile e specifica utilità che ciò possa rappresentare nella comprensione dei fenomeni localistici, abbiamo smarrito la consapevolezza di essere indissolubilmente legati al Tutto.

    L'irresistibile orientamento alla separazione dal Tutto ha causato effetti devastanti.

    Uno di questi è la diffusa abitudine a considerare i cosiddetti diversamente abili come persone incapaci di poter partecipare integralmente, attivamente e creativamente alle attività sociali.

    Abbiamo creato un sistema che non favorisce l'auto-realizzazione di ogni singola parte perché:

    da un lato non abbiamo creato i presupposti per emanciparci dal pietismo;

    dall'altro, attraverso il neo liberismo e la corruzione abbiamo favorito singole parti.

    Le lobbies hanno iniziato ad occuparsi di settori pubblici estromettendo da decisioni riguardanti la collettività anche chi avrebbe dovuto garantire il rispetto di ogni singola parte, ovvero i governi.

    La privatizzazione della sanità, della scuola, dei servizi sociali rappresentano privazioni di diritti umani ma soprattutto di quel principio fondamentale dell’essere parte di un solo corpo interagente e cooperante.

    Essendo tutto atomicamente e coscienzialmente legato non ha senso creare categorie sociali.

    È naturale che una persona affetta da una grave patologia abbia diritto ad interventi assistenzialistici ma è anche vero che, in conseguenza della sua diretta esperienza della sofferenza, potrebbe aver raggiunto consapevolezze più difficilmente individuabili in soggetti cosiddetti normodotati.

    Con la partecipazione attiva di persone che, spesso, sono sottoposte a diverse forme di emarginazione, abbiamo intrapreso percorsi di ricerca interiore finalizzati all'auto-realizzazione.

    Ne è scaturita un'arte auto-creata e naturalmente ispirata alla promozione e tutela dei diritti umani, della libertà di espressione consapevole, autopoietica.

    Ci siamo orientati al vissuto diretto dell'auto-guarigione dall'atavica dipendenza alla visione separatista dell'esistenza .

    L'essere umano tende ad adeguarsi ad idee e regole imposte da sistemi sociali e legislativi del periodo storico nel quale vive, ponendo in remissione la sua scaturigine olistica.

    Le convenzioni e le leggi sono, spesso, il frutto di esseri umani privi di consapevolezze profonde, altrimenti, si vedrebbe un altro tipo di società.

    Per questo motivo voglio proporre

    una forma più evoluta di rivoluzione,

    quella che si svolge nell’interiorità di ogni individuo

    e che sfocia nella capacità di

    ascolto dell’altro come parte di noi.

    Essendo la nostra società una realtà non organizzata su base olistica, siamo posti perlopiù di fronte a leggi e convenzioni che ostentano la

    deprivazione del diritto inalienabile

    a conoscere sé stessi,

    le informazioni depositate nel DNA, nelle cellule, nella coscienza, nell' Universi di cui siamo parte ( Universi-parte 3).

    Subendo passivamente gli eventi, non svilupperemo mai quel senso critico che ci consente di poter riconoscere anche semplici verità innate perché sarà così superiore l'inadeguatezza a noi stessi che non potremo fare a meno di adeguarci a ciò che abbiamo sentito dire da altri, a ciò che viene imposto da menti che vivono nell'inconsapevolezza della loro stessa appartenenza alla transfinita vastità del Tutto, e che presumono di poter legiferare eticamente senza tener conto di tutto ciò.

    [1] Autopoiesi: L’Universi-parte (noi stessi) è un essere vivente attivo, dinamico. È immerso nella poiesis, dal termine greco poiein che significa creare e poiesis, creazione. Al vissuto diretto, si può scoprirlo e riconoscerlo come sistema dalle capacità di autocreazione continua, in tutte le sue espressioni, sovrasensibili e sensibili: le galassie, le stelle, i pianeti, la Terra, le specie, gli atomi, le molecole, il DNA, i quarks, le stringhe, l’antimateria, la non località (…). Ogni espressione dell’esistente è parte integrante di tale creazione, di tale poiesis. Riconoscendola e vivendola come Universi-parte, atomicamente e coscienzialmente collegata, è evidente essere quella realizzata da un unico corpo, quindi, si tratta di un’attività di autopoiesi. L’Universi-parte é un sistema unico, auto-organizzato come rete di produzione di processi e di microstrutture sovrasensibili e sensibili, innate e acquisite, in cui ciò che è sovrasensibilmente prodotto, prosegue, assumendo, nel sensibile, morfologie specifiche: la propria attività di generazione di altri processi e di altre microstrutture, modulandone la funzione, determinandone l’azione che dovranno compiere. L’autopoiesi, che partecipiamo-osserviamo nelle diverse morfologie sensibili, è generata da queste funzionalità non localistiche, transfinite, che è possibile sperimentare e riconoscere, durante la pratica delle tecno-ontos-sophos-logie, denominate genericamente Autopoiesi olosgrafiche. Quindi, l’ Autopoiesi è sia il processo autopoietico (energetico, la vita), sovrasensibile, non locale dell’Universi, di cui siamo parte, sia la denominazione delle tecno-ontos-sophos-logie operative della Sigmasofia. (Fonte: N. Mangiameli, S.T.o.E. La Caravella Editore)

    [2] Olismo: L'olismo (dal greco όλος, cioè la totalità, globalità) è una posizione teorica basata sull'idea che le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Dal punto di vista olistico, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente dalla somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente. Un tipico esempio di struttura olistica è l'organismo biologico: un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un'unità-totalità non esprimibile con l'insieme delle parti che lo costituiscono. Anche una macchina, in molti casi, non essendo esprimibile come una sommatoria funzionale delle sue parti, deve essere considerata olistica. Di un oggetto che vola, che resta e si muove per aria come l'aeroplano, ad esempio, è difficile dire che funzioni come somma dei suoi componenti. Esso infatti, come sommatoria funzionale delle sue parti, non sarebbe identificabile con un oggetto che vola. (…)

    Fonte: Wikipedia.

    [3] Universi-parte: Essendo tutto atomicamente e coscienzialmente legato, l’essere umano (così come ogni altro ente esistente) è la parte inscindibile, non separabile, dall’ Universi (non esiste un solo Universo) da cui si evidenzia. Il concetto di Universi-parte, se stessi nasce da questa evidenza.

    SE FOSSI UN CANE

    La verità è che fin quando i cani saranno al guinzaglio

    non potremmo affermare che il

    loro miglior amico è l'essere umano

    ∑igma e Sofia erano soltanto cucciole quando furono abbandonate; l'una sul marciapiede di una strada statale, l'altra in uno scatolo di cartone in campagna.

    Sofia fu la mia prima adozione, ero particolarmente attratto dai cani ma non immaginavo che vivere con loro avrebbe modificato il mio carattere, la mia vita.

    Beh, devo riconoscerlo, grazie a ∑igma e a Sofia ho imparato a riconoscere la mia parte animale.

    Essere cani è un privilegio, vuol dire esprimersi con spontaneità, sincerità, osservare le situazioni che la vita ci offre anche attraverso una sensibilità maggiormente sviluppata ma, soprattutto, donarsi incondizionatamente.

    Alcuni mesi fa, dopo aver effettuato alcuni accertamenti, vengo a conoscenza che Sofia è affetta da insufficienza renale cronica con un’aspettativa di vita che non supera un anno.

    Certo, sono consapevole che 11 anni per un cane sono già tanti ma quel legame profondo che ci lega indissolubilmente m'induce, in parte, anche a non volerla lasciare andare.

    È stata una sorella, una compagna, una figlia, una madre.

    Dagli accertamenti sono trascorsi circa tre mesi ma Sofia continua a non manifestare i sintomi correlati alla patologia.

    Ripetiamo le analisi, queste ultime smentiscono la diagnosi d’insufficienza renale cronica.

    Ho provato la stessa sensazione che provai quando l'adottai, una gioia

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