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Lo storico come coach della formazione
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E-book113 pagine1 ora

Lo storico come coach della formazione

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Saggi - saggio (75 pagine) - Questo manuale non è solo una trattazione di teoria della storia: la espone – certamente – nelle sue linee generali, ma si propone anche di applicarla al bagaglio dello storico che voglia reinventarsi come coach della formazione.


La storia ha per oggetto il passato? No, è un’inesattezza. La storia studia il presente e si interessa al futuro. E si occupa del passato solo in raffronto al presente, cioè per spiegarlo nella sua genesi.

Di fronte a sé, lo storico ha tre strade: o studiare il passato, ritirandosi dalla realtà (e sapendo quindi che il suo studio non avrà molti sbocchi in essa), o insegnare ciò che della storia è già stato rimasticato e ricapitolato (altra attività non troppo utile), oppure osservare la realtà del presente e iniziare a selezionare tra eventi importanti, capitali, ed eventi secondari. La teoria della storia aiuta proprio ad analizzare ciò che c’è di veramente storico o non-storico negli eventi che accadono intorno a noi.

Ma questa non è solo una trattazione di teoria della storia: la espone – certamente – nelle sue linee generali, ma si propone anche di applicarla al bagaglio dello storico che voglia reinventarsi come coach della formazione. Lo storico come coach è prima di tutto un “consigliere aneddotista”, che si serve di aneddoti (biografici) o di scenari (storici) per fornire al suo uditorio una chiave utile a comprendere i problemi del presente (individuale o globale), confrontandoli con situazioni passate analoghe, simili o equivalenti.


Gianluca Vivacqua, storico di professione, dal 2007 al 2012 ha pubblicato opere di vario genere (poesia, narrativa, manualistica, quaderni didattici). Nel 2013 pubblica il suo primo e-book: Un tassinaro a Roma, edito su ebookservice.net. Seguono alcuni altri saggi e testi di narrativa (Sei storie di quaderni, La pnl contro le parole volgari, Tuttologia, Disegno storico dell’espansionismo umano, Storie (Historiae), Ouvertures dei tempi di crisi), fino all’approdo, nel gennaio 2017, nel catalogo Delos Digital con Scrittura creativa e produzione per lo spettacolo. Da luglio 2017 è giornalista pubblicista e collabora con varie testate online. Ha un blog di riferimento che è una sorta di zibaldone web (webaldone).

LinguaItaliano
Data di uscita16 gen 2018
ISBN9788825404623
Lo storico come coach della formazione

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    Lo storico come coach della formazione - Gianluca Vivacqua

    Gianluca Vivacqua

    Lo storico come coach della formazione

    SAGGIO

    Prima edizione gennaio 2018

    ISBN 9788825404623

    © 2018 Gianluca Vivacqua

    Edizione ebook © 2018 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Consigliere aneddotista

    La storia è focalizzarsi sul presente

    Il senso della storia

    Conclusione I punti principali di questo libro

    Riferimenti bibliografici

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Questo manuale non è solo una trattazione di teoria della storia: la espone – certamente – nelle sue linee generali, ma si propone anche di applicarla al bagaglio dello storico che voglia reinventarsi come coach della formazione.

    La storia ha per oggetto il passato? No, è un’inesattezza. La storia studia il presente e si interessa al futuro. E si occupa del passato solo in raffronto al presente, cioè per spiegarlo nella sua genesi.

    Di fronte a sé, lo storico ha tre strade: o studiare il passato, ritirandosi dalla realtà (e sapendo quindi che il suo studio non avrà molti sbocchi in essa), o insegnare ciò che della storia è già stato rimasticato e ricapitolato (altra attività non troppo utile), oppure osservare la realtà del presente e iniziare a selezionare tra eventi importanti, capitali, ed eventi secondari. La teoria della storia aiuta proprio ad analizzare ciò che c’è di veramente storico o non-storico negli eventi che accadono intorno a noi.

    Ma questa non è solo una trattazione di teoria della storia: la espone – certamente – nelle sue linee generali, ma si propone anche di applicarla al bagaglio dello storico che voglia reinventarsi come coach della formazione. Lo storico come coach è prima di tutto un consigliere aneddotista, che si serve di aneddoti (biografici) o di scenari (storici) per fornire al suo uditorio una chiave utile a comprendere i problemi del presente (individuale o globale), confrontandoli con situazioni passate analoghe, simili o equivalenti.

    L'autore

    Gianluca Vivacqua, storico di professione, dal 2007 al 2012 ha pubblicato opere di vario genere (poesia, narrativa, manualistica, quaderni didattici). Nel 2013 pubblica il suo primo e-book: Un tassinaro a Roma, edito su ebookservice.net. Seguono alcuni altri saggi e testi di narrativa (Sei storie di quaderni, La pnl contro le parole volgari, Tuttologia, Disegno storico dell’espansionismo umano, Storie (Historiae), Ouvertures dei tempi di crisi), fino all’approdo, nel gennaio 2017, nel catalogo Delos Digital con Scrittura creativa e produzione per lo spettacolo. Da luglio 2017 è giornalista pubblicista e collabora con varie testate online. Ha un blog di riferimento che è una sorta di zibaldone web (webaldone).

    Dallo stesso autore

    Gianluca Vivacqua, Scrittura creativa e produzione per lo spettacolo Scuola di scrittura Scrivere bene ISBN: 9788825400663

    Consigliere aneddotista

    Vorrei porre prima di tutto la vostra attenzione su un film. Vorrei parlarvi di Un biglietto in due, un classico moderno con Steve Martin e John Candy. Nel pieno di un regolamento di conti verbale nella stanza di un motel, Neal Page, il personaggio di Martin, esasperato dai modi genuini ma un po’ troppo invadenti del personaggio di Candy, Del Griffith, dice tra le altre cose che, quando in futuro gli capiterà di presentare Del a qualcuno, non potrà fare a meno di esprimersi in questo modo: Ciao, vorrei presentarti Del, ha in serbo parecchi aneddoti divertenti per te! La battuta non finisce qui: Neal infatti continua dicendo che offrirebbe a quella persona anche una pistola in omaggio, perché possa spararsi dopo aver sentito quegli aneddoti. Ma non è questo quello che ci interessa. Fermiamoci, invece, alla prima parte. Alla formula di presentazione: Lui, questa persona, ha in serbo degli aneddoti per te. Immaginiamo di continuare il discorso, come se fosse un dialogo. Ah, sì?, potrebbe rispondere la persona a cui l’aneddotista è stato presentato. Che tipo di aneddoti?, potrebbe chiedere per avere informazioni più specifiche. "Ah, be', sai, non quel tipo di aneddoti pseudofilosofici o di varia moralità. Si tratta di aneddoti storici, anche se pur sempre a carattere morale. Ah, davvero, ma lui insegna anche, per caso?, potrebbe incalzare l’altra persona. Be’, non proprio. Diciamo che è un formatore, che ha fatto del suo background di studi storici il bagaglio per intraprendere questa disciplina. Ma davvero? Un formatore? Quello che si chiama anche coach? Sì, lui applica la storia ai principi della crescita e della motivazione personale."

    Proprio così. Lo storico che voglia darsi alla formazione personale diventa prima di tutto un aneddotista. In realtà dovrebbe lasciar perdere la narrazione storica comparata e diacronica, e lavorare soprattutto sul versante della biografia. Dovrebbe essere, in una parola, più Plutarco che Livio.

    In realtà nella concezione più comune il motivatore o formatore viene accostato più che altro alla figura del filosofo, per i suoi insegnamenti che hanno spesso un contenuto spirituale o volto, comunque, alla crescita interiore. Di fronte a questa immagine, così radicata nella percezione della maggioranza del pubblico, lo storico che intenda fare il formatore in realtà non può fare niente, non può combattere efficacemente contro questo stato di cose: deve semmai aderire, o abituarsi, all’idea che, diversamente da quello che accade nella didattica, nella formazione la storia può egregiamente accoppiarsi con la filosofia.

    Ricordate quello che diceva Cicerone? Historia magistra vitae, philosophia dux vitae. La storia è maestra di vita, per le lezioni provenienti da epoche e personaggi passati che sono accessibili a tutti. La filosofia, invece, è guida della vita, perché offre le regole e le norme morali per condurla al meglio, ogni giorno. Cicerone – lo si deve presupporre – era convinto che storia e filosofia avessero ciascuna il loro ambito distinto: difatti la storia – e su questo l’oratore romano non poteva avere dubbi – solo incidentalmente offre insegnamenti, mentre la filosofia è fatta apposta per ammaestrare. Solo che, anche in età classica, nella letteratura storiografica, molti grandi autori di impostazione moralistica (soprattutto biografi, a dir la verità, come Plutarco di Cheronea), hanno utilizzato la storia, i suoi eventi e i suoi protagonisti come veicolo per esprimere la loro visione etica del mondo e della realtà; per propagandare, cioè, un messaggio filosofico in forma di narrazione storica. Di qui, sulla base di questi autori, molto presto, in ambito scolastico prese corpo la visione che la storia dovesse essere una

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