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Magico inganno
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E-book238 pagine3 ore

Magico inganno

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Info su questo ebook

Una magica rievocazione de La bella e la bestia, ambientata in epoca Regency.

Bella é Minette de Saint Saze, una giovane incantevole e innocente che deve salvare l'onore della gemella a costo della propria virtù.
La Bestia é sua grazia il duca di Rochford, un uomo amareggiato, con il cuore sfregiato come il suo viso, una volta bellissimo.
Anche se a malincuore, Minette accetta di prendere il posto della sorella a Camer Castle, il covo della Bestia, dove tuttavia impara a conoscere l'uomo che in realtà si nasconde dietro la cinica maschera che Rochford presenta al mondo. Lei vorrebbe cancellare il dolore che lo tormenta, ma sa anche che, per il bene della sorella, il duca non dovrà mai sospettare che la ragazza che si sta innamorando di lui non é la bellezza tanto acclamata dal ton che ha accettato il suo titolo e le sue ricchezze, e che ha disprezzato la sua passione. E quando l'amore esplode nel desiderio, Minette si rende conto che l'unica felicità che conoscerà mai é quella che ha trovato tra le braccia dell'uomo sfregiato che non potrà mai appartenerle.

LinguaItaliano
Data di uscita27 gen 2018
ISBN9781547515318
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    Anteprima del libro

    Magico inganno - Hilary Gilman

    Opere dello stesso autore

    Romanzi storici

    Moonlight Masquerade

    Mysterious Masquerade

    Merry Masquerade

    Midsummer Masquerade

    Milady's Masquerade

    Dangerous Escapade (inizialmente stampato col titolo Dangerous Masquerade)

    Gamble with Hearts

    The Cautious Heart

    Her Foolish Heart

    A Match of Hearts

    The Captured Heart

    Hearts Beguiled

    Regency Mystery

    Lady Cavendish investigates: Death Where is Thy Sting

    Fantasy

    Tides of Fire Book I: The Rebellion

    The Golden Queen: Tides of Fire Book II (come Hilary Lester)

    Capitoli

    Uno

    Due

    Tre

    Quattro

    Cinque

    Sei

    Sette

    Otto

    Nove

    Dieci

    Undici

    Dodici

    Tredici

    Quattordici

    Quindici

    Sedici

    Diciassette

    Diciotto

    Diciannove

    Venti

    Ventuno

    Ventidue

    Ventitré

    Ventiquattro

    Venticinque

    Ventisei

    Epilogo

    CAPITOLO UNO

    Era stata un'altra giornata fredda e ventosa del novembre più tetro che gli anziani ricordassero. Col calar della sera, il vento si era placato e dal porto era arrivata una gelida nebbia. Gli abitanti del villaggio che ancora giravano per strada si avvolsero nei loro mantelli e si diressero frettolosamente verso le loro case.

    Ai margini del villaggio sorgeva una vecchia casa diroccata. All'interno delle sue mura inospitali, due giovani donne erano rannicchiate davanti ad un debole fuoco, in un salotto buio e rivestito da pannelli di quercia. La loro vivace bellezza forniva un tocco di luce a quell'ambiente tetro, ma il broccato color oro delle sedie ormai sbiadito era del tutto inadeguato alla ragazza che tendeva le mani verso il fuoco, nel vano tentativo di riscaldarle. Sulla mano sinistra portava un anello con un grande rubino che si rigirava distrattamente intorno al dito e che il bagliore del fuoco rendeva fiammeggiante.

    Eugenie, da poco diventata duchessa di Rochford, indossava una pelliccia di velluto borgogna, con il bavero alto e gli alamari in stile ussaro. Il manicotto di zibellino era gettato con noncuranza sul pavimento, così come il cappellino, con le sue tre costose piume di struzzo ormai schiacciate. I capelli di Sua Grazia erano una massa di riccioli neri e lucidi, e dalle sue orecchie pendevano due pesanti diamanti a goccia.

    Di contro, la gemella, Mignonette de Saint-Saze, indossava un trasandato abito di lana di color giallo scuro, con un fine cammeo alla gola come unico ornamento, e portava i capelli divisi da una riga centrale e tirati dietro le orecchie prive di gioielli.

    Le gemelle erano identiche, ma fin dall'infanzia era sempre stato facile distinguerle. Eugenie era una creatura irrequieta, volubile, affascinante e assolutamente seducente, mentre Minette era altruista, pratica, affidabile e noiosa. Al punto che, quando un licenzioso duca dell'ancien regime, indugiando con lo sguardo sulle sue labbra morbide e piene, aveva dichiarato di invidiare l'uomo che l'avrebbe resa donna, era stato definito vecchio e disgustoso.

    Minette, più avvezza di Eugenie alle condizioni spartane della casa, prese tra le proprie le mani gelide della sorella e le strofinò vigorosamente per riscaldarle, esclamando Oh, Genie, che bella, bellissima notizia! Ti sei sposata solo a settembre e già aspetti un bambino! E il duca? E’ felice? Immagino proprio di sì.

    Stizzita, Eugenie tirò via le mani Oh, smettila. Rochford non lo sa ancora. Non gliel'ho detto.

    Non glielo hai detto? E perché mai, amore mio?

    Eugenie si prese la testa tra le mani, premendosi i palmi contro le palpebre.

    Non posso dirglielo. Tu non capisci.

    Con delicatezza, Minette prese di nuovo le mani della sorella e gliele strinse Però vorrei farlo. Deve essere successo qualcosa di terribile. Dimmelo, Genie.

    Vuoi davvero sapere cosa è successo? Eugenie scoppiò in una risata isterica Ebbene, il duca, mio marito, deve ancora consumare il nostro matrimonio!

    Ogni traccia di colore svanì dal volto di Minette Ma...ma, Genie, com’è possibile?

    Avanti, sorella, non puoi essere così ingenua! Dovresti sapere come si fanno i bambini.

    Voglio dire...come...oh, suppongo che il padre sia Charles d'Evremont.

    Eugenie fece una smorfia Ho scoperto di essere incinta solo qualche giorno dopo l'affondamento del Pelican. Ero disperata. Come potevo dire alla nonna che non avrei sposato il duca, dopo tutti i sacrifici che aveva fatto per mandarmi a Londra? Non ho avuto il coraggio.

    E hai sposato il duca pur sapendo...? Ah, capisco. Volevi fargli credere che il bambino fosse suo, vero?

    Naturalmente. Che altro avrei potuto fare? Ma quando lui è venuto da me, durante la nostra...la nostra notte di nozze...Io non sono riuscita a ...fingere di non provare disgusto, e così...bè, alla fine mi ha detto che, dal momento che i suoi abbracci mi ripugnavano, non me li avrebbe più imposti. E ha mantenuto la parola.

    Minette avvolse le braccia intorno alla gemella, cullandola delicatamente Su, su, amore mio.

    Eugenie accettò il conforto della sorella, singhiozzando contro la sua spalla, poi sollevò il viso bagnato di lacrime e gridò Oh, Minette, cosa devo fare?

    Devi semplicemente raccontare la verità al duca e affidarti alla sua misericordia rispose la gemella con voce determinata.

    Piuttosto preferisco morire! Tu non lo conosci. Lui non ha nessuna pietà.

    Ma nelle lettere che hai scritto alla nonna non facevi altro che lodarlo. Hai persino detto di esserne innamorata!

    Si, è vero, l'ho detto. Ma solo perché temevo che lei potesse scoprire che incontravo ancora Charles.

    Dunque non hai mai amato Rochford?

    Eugenie rabbrividì Mio Dio, no! E' mostruosamente brutto, per non parlare di tutto il resto. Ed è vecchio!

    Minette ripensò a Charles D'Evremont come lo aveva visto l'ultima volta a bordo del Pelican, giovane e forte, con i capelli schiariti dal sole e arruffati dalla brezza marina. Capisco. Allora devi lasciarlo. Puoi recarti nella casa ad Avignone per partorire, dopodiché ritornerai e ....

    E gli permetterò di chiedere il divorzio? No. Ho già perduto tutto e non posso perdere anche questo replicò Eugenie, indicando i diamanti alle orecchie e il manicotto di zibellino sul pavimento Qualunque cosa accada, io non perderò il titolo di duchessa.

    Che altra scelta hai? Speri forse che lui non se ne accorga? Ti ricordo che ha solo trentotto anni e non ha ancora perso il senno.

    Lo so! Lo so! Andrò ad Avignone, ma non tornerò con il bambino. Ricordi i Bovarys? Vivevano nella tenuta. La signora è molto gentile e affiderò a lei il neonato, affinche' lo allevi come un figlio. Naturalmente li pagherò bene, ma il duca non dovrà mai sapere che sono andata in Francia.

    Minette scosse la testa Tu sei pazza!.

    Al contrario, Minette. Ma non capisci? Io partirò per la Francia, e tu prenderai il mio posto come moglie di Rochford.

    Che cosa???

    Il mio piano è perfetto. Nessuno, al di fuori della famiglia, sa della tua esistenza. Chi potrebbe mai sospettare uno scambio di persona?

    Genie! Tutto questo non ha senso. Io e te possiamo anche essere identiche, ma io non potrei mai prendere il tuo posto. Tu hai una vita a Londra, hai degli amici, dei parenti che nemmeno conosco.

    Sciocchina, non ti sto dicendo che dovrai dare ricevimenti o frequentare il ton. Lo so che sarebbe un'idea folle. Invece potresti tranquillamente far sapere in giro che hai qualche problema di salute e ritirarti a Camer Castle per i prossimi mesi.

    E il duca? Lui non si accorgerà di niente? chiese Minette, in un tono acido che non era da lei.

    Dubito che si avvicinerà a te, a meno che non si preoccupi per le tue condizioni di salute.

    E se dovesse cambiare idea riguardo...riguardo alla prima notte di nozze?

    E perché mai? Ha già i suoi divertimenti e comunque è così sensibile quando si tratta della sua deturpazione, che preferirebbe morire piuttosto che essere di nuovo respinto.

    Deturpazione? Che deturpazione? Non me ne hai mai parlato nelle tue lettere.

    Pensavo lo sapessi. Tutti ne sono al corrente. Anni fa, al castello ci fu un incendio e lui salvò molte vite. Ma la sua dimostrazione di coraggio gli causò la perdita di un occhio e sfregiò metà del suo volto. Rabbrividisco solo a pensarci.

    Pover'uomo.

    Oh, non devi avere pietà di lui. Ha un'amante devota, lady Ashbury, e Dio sa quante altre ne ha avute. Eugenie scrollò le spalle con indifferenza e fissò la sorella Tu mi aiuterai, non è vero, mia carissima Minette? In caso contrario sarei rovinata.

    Tesoro, sai bene che farei qualunque cosa per te, ma....

    Eugenie si alzò dalla sedia e andò ad inginocchiarsi davanti alla sorella Ti prego, Minette, ti prego! Fallo per me! Giuro che se il duca dovesse scoprire la verità, io mi toglierò la vita.

    In quel momento, la porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza. Era una signora molto anziana che, nonostante usasse il bastone, camminava ancora estremamente eretta. I suoi capelli bianchi erano perfettamente acconciati nello stile di cinquant'anni prima e coperti da un cappellino di pizzo nero. La forma squisita degli zigomi e della mascella era evidente sotto la delicata pelle di porcellana per la quale, in gioventù, era stata tanto celebrata.

    Fissò le nipoti, un sopracciglio sollevato in modo interrogativo E' abbastanza inusuale trovare la duchessa di Rochford in una posizione così umile dichiarò con la sua voce bella e sottile. Nonostante vivesse in Inghilterra da più di trent’anni, l’accento era ancora quello di Versailles.

    Eugenie si alzò in piedi con più fretta che grazia e si spazzolò le gonne sgualcite con le mani tremanti. Buonasera, grandmere.

    La marchesa di Montauban inclinò lievemente la testa e offrì la guancia alla duchessa, che vi posò un bacio.

    Io...io spero c-che stiate bene balbettò Eugenie Q-questo tempo c-così umido non vi sta creando p-problemi, vero?

    Non sono qui per parlare dei miei malanni replicò la marchesa Piuttosto, dimmi che cosa hai combinato. Oh, quell'espressione da innocente è del tutto inutile. Ormai ti conosco troppo bene.

    Niente, non ho fatto niente! insistette Eugenie in tono isterico.

    Dopo averla esaminata dalla testa ai piedi, la nonna si sedette nella poltrona accanto al fuoco e disse con voce pacata A quanto pare aspetti un bambino.

    Come avete...?

    Non importa come. Quello che conta è che tu sei incinta, eppure non abbiamo niente di cui rallegrarci. Il bambino non è di tuo marito.

    Eugenie annuì, torcendosi le mani e strisciando a terra i piedi, com'era solita fare fin da bambina quando era colpevole di qualcosa.

    Se ne sei così sicura, evidentemente hai dei buoni motivi. Vale anche per il duca?

    Un altro cenno con la testa, e gli occhi della marchesa scintillarono Dobbiamo risolvere questo problema. Poi, posando lo sguardo su Minette, aggiunse Si, può funzionare.

    Eugenie lanciò un'occhiata trionfante alla gemella E' proprio quello di cui stavamo discutendo, non è vero, Minette?

    No! esclamò la gemella balzando in piedi Io non posso...non farò niente di tutto questo! Cominciò a camminare avanti e indietro sul tappeto sbiadito Pensate a quello che accadrà se...quando...la verità verrà fuori!

    La marchesa fissò gelidamente la nipote preferita Stai calma, Mignonette. Nessuno scoprirà la verità, dal momento che nessuno sa dell'esistenza di una gemella. Dunque, perché mai qualcuno dovrebbe chiedersi se Eugenie è proprio Eugenie? Si voltò di scatto verso la duchessa Tu non hai detto al duca di avere una gemella, vero?

    No, certo che no. Ho fatto quello che avevamo concordato.

    E che si è rivelata un'ottima decisione.

    Minette si fermò davanti alla nonna E se a Rochford venisse in mente di fare l'amore con la moglie? Cosa dovrei fare in quel caso?

    La marchesa sollevò il naso aristocratico e rispose in tono gelido Il tuo dovere, ovviamente.

    CAPITOLO DUE

    Il mattino seguente, alla residenza ducale in Curzon Street ritornò una carrozza vuota, il cui cocchiere portava con sè una lettera da consegnare al duca per informarlo che la duchessa era malata e che si sarebbe trattenuta a casa della nonna per qualche giorno.

    Minette guardò la carrozza che si allontanava con disperata rassegnazione.

    Presumo che tu non tema che il tuo amorevole marito si precipiti al tuo capezzale, vero?

    Eugenie scrollò le spalle Dubito persino che possa avvicinarsi al mio letto di morte.

    Ma che affascinante quadretto matrimoniale!

    Sei proprio una piccola, stupida, romantica. Pensi che il mio sia l'unico legame privo d'amore del ton? Potrei farti un elenco di persone sposate che non provano il minimo affetto l'uno per l'altra.

    Però Rochford avrà pur nutrito qualche sentimento per te. Perché' mai ti avrebbe sposata, se non per amore?

    Amore? Io non credo che lui sia capace di amare. E' gelido, Minette. Freddo come il ghiaccio. Eugenie rabbrividì solo a pensarci.

    Eppure a quanto pare non lo è affatto nei confronti di lady -come si chiama?- Ashbury.

    Oh, no. Con lei no. Eugenie riflettè un attimo sulla questione Tuttavia la loro relazione va avanti da così tanto tempo che immagino la passione si sia esaurita. E poi lei è più vecchia di lui.

    La conosci?

    Oh, ci salutiamo, ma non ci siamo mai scambiate una parola. Per quanto mi riguarda, non sono affatto contraria alla loro frequentazione. Anzi, sono molto grata a quella donna, ma lei non sembra avere un'alta opinione di me.

    Forse sperava di sposare il duca?

    Oh, no! Lord Ashbury avrebbe dovuto concederle il divorzio, e perché mai avrebbe dovuto farlo, quando per tanti anni ha fatto finta di non sapere?

    Minette scosse la testa, scoppiando a ridere Mi chiedo perché continui a definirla 'santa lady Ashbury’ se le cose stanno davvero così.

    Eugenie si strinse nelle spalle Probabilmente perché è tanto devota a Rochford e assolutamente rispettabile nel comportamento. E poi è così impegnata nella carità!

    Spera di espiare in questo modo i suoi peccati?

    Probabile. Ma adesso basta parlare di quella donna noiosa. Noi due abbiamo del lavoro da fare! Devi prepararti a diventare me.

    Le ore successive furono interminabili.

    Dopo una serie infinita di istruzioni del genere Per andare dalla mia camera da letto al salotto giallo, devi...Per salire in terrazza dal roseto si passa per...La governante si chiama Pritchard e adora Rochford..., i capelli di Minette vennero accorciati e arricciati, le orecchie furono bucate per poter infilare gli orecchini, e le mani, arrossate e screpolate per il continuo lavare e stirare le cuffie di pizzo della nonna, furono spalmate di grasso d'oca e coperte da guanti di cotone. Fortunatamente, l'atteggiamento tranquillo e dignitoso le assicurava l'aspetto di una duchessa, mentre il fatto che le mancasse la vivacità di Eugenie poteva essere benissimo attribuito alla malattia.

    Alla fine di quell'estenuante lavoro, le due sorelle, adesso davvero identiche, uscirono a passeggiare in giardino, per godersi la debole luce del sole invernale. Come sempre, Minette era pensierosa, mentre Eugenie smise di chiacchierare solo per dire Non hai ascoltato nemmeno una parola!

    Minette non si affannò a negarlo Genie, risponderesti sinceramente ad una domanda?

    Eugenie scrollò le spalle Certo. Non sono sempre sincera con te?

    Si, ma con gli altri? No, non voglio saperlo. Invece...vuoi dirmi perché Rochford ti ha proposto il matrimonio?

    La sorella scoppiò a ridere Davvero non lo sai? Pensavo fosse ovvio.

    Ma tu stessa hai detto che non è mai stato innamorato di te.

    Credo mi volesse per la sua collezione rispose Eugenie.

    La sua collezione?

    Gli piace circondarsi di cose belle. Il castello è pieno dei suoi acquisti.

    E tu sei stata solo un altro acquisto? chiese Minette incredula.

    Il migliore di tutti dichiarò la sorella, scoppiando in una risata argentina.

    Dunque non ti ha sposata perché voleva un erede?

    Oh, sicuramente. Ma per questo non c'era fretta. L'attuale erede è suo cugino, William Clareville. Studia ad Eton e credo che Rochford gli sia molto legato. Se sfortunatamente William dovesse morire prima di diventare duca, il titolo passerebbe a Franklyn Clareville, e Rochford sarebbe disposto a tutto pur di impedirlo. Eugenie rabbrividì Incomincio ad avere freddo. Vogliamo rientrare?

    Quando ebbero terminato la cena, Minette ritornò sull'argomento Perché Rochford vuole impedire che -come hai detto che si chiama ?- erediti il titolo?

    Franklyn? Oh, il duca lo detesta. E uno dei motivi è che è stato proprio lui ad appiccare il fuoco.

    Parli dell'incendio in cui tuo marito è rimasto sfigurato?

    Si. Franklyn ha sempre sostenuto che si trattò di un incidente, ma secondo i pettegolezzi lui e Rochford litigarono a causa di una donna e quella fu la sua vendetta. Il fuoco iniziò dalle scuderie, sai.

    Santo cielo! Deve essere proprio un mostro!

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