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A stretto contatto
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E-book141 pagine1 ora

A stretto contatto

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Info su questo ebook

Rick Hawkins è davvero sollevato, ora che ha trovato un'assistente personale temporanea. Ma forse non sarà poi così facile lavorare al fianco di Eileen Ryan senza desiderare un più stretto contatto. E quando la passione ci si mette, tutto può succedere.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2021
ISBN9788830529007
A stretto contatto
Autore

Maureen Child

Maureen Child ha al suo attivo più di novanta tra romanzi e racconti d'amore. È un'autrice molto amata non solo dal pubblico ma anche dalla critica, infatti è stata nominata per ben cinque volte come migliore autrice per il prestigioso premio Rita.

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    Anteprima del libro

    A stretto contatto - Maureen Child

    Copertina. «A stretto contatto» di Child Maureen

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Sleeping With The Boss

    Silhouette Desire

    © 2003 Maureen Child

    Traduzione di Elisabetta Elefante

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-900-7

    Frontespizio. «A stretto contatto» di Child Maureen

    1

    Eileen affrontò la nonna stampandosi sul viso un’espressione agguerrita, pur sapendo che la sua era una battaglia persa. Era inevitabile.Quando voleva una cosa, sua nonna Maggie, al secolo Margaret Mary Ryan, trovava sempre il modo per ottenerla. Per quanto Eileen fosse decisa a tenerle testa. «È una vita che non faccio più la segretaria, nonna.»

    Il soggiorno era accogliente e assolato. Il villino che da oltre quarant’anni Maggie chiamava casa era stipato di ricordi di tutta una vita, ma ordinatissimo.La nonna sedeva pacifica, le mani posate sui braccioli della sua poltrona preferita, la nuvola di capelli grigi baciata da un raggio di sole.

    Sul viso solcato da rughe profonde si delineò un sorriso paziente. «È come andare in bicicletta. Non è una cosa che si dimentica.»

    «Sì, invece, se lo vuoi fare veramente» insistette Eileen, caparbia.

    Lei si era messa davvero d’impegno per cancellare dalla memoria quel periodo della sua vita. Erano tre anni che non lavorava in un ufficio.E non le mancava per niente.

    Passare otto ore al giorno dietro una scrivania con un capo che le stava con il fiato sul collo era l’aspetto di quel lavoro che aveva sempre detestato. Ma la cosa peggiore era forse sapere di essere più in gamba del proprio capoufficio e dover comunque chinare la testa, facendosi trattare da lui come un’incapace.

    Si sforzò di ignorare la stilettata che le trapassò il cuore mentre ripensava al suo ultimo superiore. Joshua Payton aveva finto di amarla, di avere bisogno di lei. Finché non aveva avuto la promozione che inseguiva da tempo e non l’aveva scaricata senza tanti complimenti.

    «Non dire sciocchezze.»

    «Perché sciocchezze?» ripeté Eileen. «È la verità.»

    «Io ti sto solo chiedendo di dare una mano a Rick per queste tre settimane. La sua segretaria è in congedo per maternità e...»

    «Niente da fare, nonna. Argomento chiuso.»

    Maggie non batté ciglio. Continuò a fissarla, immobile. E attese.

    Era la tattica del silenzio. Eileen sapeva che con lei funzionava quasi sempre. «Andiamo, nonna. Non puoi chiedermi di rinunciare alle mie vacanze.»

    «Non devi più partire, giusto?»

    Anche questo era vero. Assieme a Tina, la sua migliore amica, Eileen aveva prenotato una meritata vacanza in Messico. Ma, all’ultimo momento, Tina aveva deciso di scappare a Las Vegas a sposarsi con il suo fidanzato di sempre e le aveva lasciato un messaggio sulla segreteria telefonica, chiedendole scusa per il contrattempo. Lei poteva anche partire da sola, ma non sarebbe stata la stessa cosa.

    Era ancora piuttosto contrariata, perché aveva dovuto mandare a monte tutti i propri piani. Tanto più che aveva fatto i salti mortali per anticipare il lavoro e istruire la propria collaboratrice, in modo da potersi assentare dal negozio per quelle tre settimane. Ottobre era l’unico mese dell’anno in cui poteva permettersi di farlo, era un periodo morto per i fiorai. Da novembre, poi, cominciavano i preparativi per le vacanze natalizie e non avrebbe avuto più un momento di respiro fin dopo San Valentino.

    Sbuffò. «Il viaggio è saltato, ma ho ancora tre settimane di vacanza.»

    «Che non sai come impegnare.»

    Sua nonna la conosceva troppo bene, era quello il problema. Sapeva che lei non sarebbe stata capace di starsene tutto il santo giorno con le mani in mano.«Chi lo sa? Magari scopro che mi piace dormire fino a tardi e imparo l’arte del dolce far niente.»

    «Chi, tu? Impossibile, cara. Sei sempre stata iperattiva; cominci subito a dare i numeri se non hai qualcosa che ti tiene impegnata.»

    «Allora forse è arrivato il momento che impari a prendermela comoda. Leggerò un paio di libri, me ne andrò al cinema... o forse me ne starò tutto il giorno in spiaggia, a prendere il sole e a guardare il mare.»

    Maggie rise. «Non dureresti nemmeno ventiquattro ore.»

    Eileen non volle contraddirla. Ma proprio non se la sentiva di farle quel favore. «Rick Hawkins è una persona insopportabile. E lo sai.»

    «Solo perché da ragazzo ti prendeva un po’ in giro...»

    «Altro che prendermi in giro! Ogni volta che passava da casa perché usciva con Bridie, me ne combinava di tutti i colori. Sembrava che ci provasse gusto a farmi perdere le staffe.»

    «Eri una bambina, Eileen. E lui era il ragazzo di tua sorella. Era naturale che ti punzecchiasse un po’.»

    «Sì, va be’, diciamo così.»

    «E poi lo sai che sua nonna è una mia carissima amica.»

    «Se mi chiedi di dare una mano a lei, a disposizione.»

    «Loretta, però, non ha bisogno di una segretaria. Suo nipote invece...»

    «A proposito, che lavoro fa di preciso?» Eileen smise di camminare avanti e indietro e si lasciò cadere su una poltrona. «Sarà diventato una specie di criminale, come minimo.»

    «Fa il consulente finanziario» la informò la nonna. «E Loretta dice che ha uno studio molto ben avviato. È uno che ci sa fare.»

    «Loretta è sua nonna, è naturale che lo metta su un piedistallo. Poi invece...»

    «Eileen...»

    «E va bene, ammettiamo che guadagni un mucchio di soldi. E a che numero di moglie è arrivato? Cinque? Sei?»

    «Curiosa, eh?»

    «Deve essere un difetto di famiglia.»

    Maggie trattenne una risatina. «È stato sposato una volta, ma è divorziato. Niente figli. Pare che la sua ex moglie fosse una specie di barracuda.»

    «Il fatto è che i barracuda non hanno scampo di fronte a uno squalo bianco.» Eileen detestava doverlo ammettere, ma provava una punta di compassione per quel giovane che, comunque, non vedeva da anni. Il divorzio era sempre un’esperienza dolorosa.

    Non che lei ci fosse passata. Per divorziare, bisogna prima essere sposati. E il suo unico fidanzato se l’era squagliata molto prima di arrivare all’altare.

    «Ora esageri, cara. Parli di lui come se fosse Jack lo Squartatore.»

    «Be’, poco ci manca» borbottò Eileen, che si sentiva stringere intorno al collo una sorta di nodo scorsoio. «E comunque, nemmeno lui ha mai avuto molta simpatia per me.»

    «Che sciocchezze...»

    «Probabilmente non vorrà saperne di avermi tra i piedi, nel suo ufficio.»

    «Loretta dice che ti è davvero grato per esserti offerta.»

    «Di essermi offerta?» Gli occhi di Eileen sembrarono sul punto di schizzare fuori delle orbite. «Io non ho aperto bocca! Che cosa gli hai detto, sentiamo?»

    «Be’, ecco, qualcosa dovevo pur dirgli...»

    «Sì, ma che mi offrivo volontariamente di aiutarlo...» replicò Eileen.

    «Ti conosco. Immaginavo che, sapendolo in difficoltà, non ti saresti tirata indietro.»

    «Rick Hawkins...» Eileen scosse la testa. Non lo vedeva dal giorno del funerale di suo nonno, sei anni prima. Aveva degnato di una breve occhiata il serioso professionista in doppiopetto che si era fatto avanti per fare le condoglianze alla nonna. Ma il ricordo che aveva impresso di lui, nella sua mente, era quello di un giovanotto imberbe, che si era divertito a prendere in giro una bimbetta di undici anni. Un’adolescente che... sì, forse all’epoca si era presa una cottarella per lui. E ora sua nonna le chiedeva di fargli un favore... Neanche morta! «La mia risposta rimane no, nonna.»

    Maggie inclinò il capo su un lato e la studiò a lungo. «Quando avevi dieci anni, mi hai rotto la tazza di porcellana che era appartenuta alla tua bis bisnonna. Ricordi?»

    «Oddio, non cominciare...»

    «Io ci sono rimasta malissimo e tu mi hai detto qualcosa tipo: Mi dispiace da morire, nonnina. Che cosa posso fare per farmi perdonare? Farò qualsiasi cosa tu mi chieda. Te lo giuro. Ricordi?»

    «Avevo dieci anni, nonna. È successo diciassette anni fa.»

    Maggie fece un sospiro melodrammatico e si posò una mano sul cuore. «Perché, c’è un limite di tempo ai tuoi giuramenti?»

    «No, ma...»

    «Era l’unica tazza del servizio di porcellana che mia nonna si era portata con sé dal vecchio continente» le fece notare Maggie.

    «Nonna, per favore...»

    «Il servizio era un regalo di nozze di sua nonna. Un ricordo delle sue radici. E mia nonna se lo portava con sé dovunque andasse, sapendo che non avrebbe mai più incontrato i suoi parenti, in questa vita.»

    Se Maggie cominciava a parlare della burrasca che i suoi antenati avevano dovuto affrontare in mare, era perduta.«Lo so, ma...»

    «Rimase sveglia giorno e notte durante il viaggio in mare, per proteggere quelle tazze. E ci fu anche una burrasca, te l’ho raccontato...»

    «Mi arrendo.» Eileen alzò entrambe le mani. «D’accordo, lavorerò per Rick. Ma solo per queste tre settimane. Non un giorno di più.»

    «Perfetto.» Maggie si allungò verso la tazza di tè che si era raffreddata, sul tavolino. «Presentati nel suo ufficio domattina alle otto. Ho detto a Rick che sarai puntualissima.»

    «Sapevi che sarebbe andata a finire così, non è vero?» sibilò Eileen, contrariata come non mai.

    Maggie sorrise. E riprese a bere il suo tè.

    «Per la cronaca, non ti ho ancora perdonato per quello che hai fatto alla mia Barbie.»

    Rick fissava, inebetito, la giovane donna slanciata ed elegante che, i pugni piantati sui fianchi, gli parlava dall’anticamera del suo ufficio.Il viso ovale dall’espressione guardinga possedeva una bellezza indefinibile. I tumultuosi occhi verdi erano socchiusi, ma non per questo apparivano meno limpidi e profondi. La bocca era piena e carnosa, le sopracciglia sottili formavano due archi perfetti sulla fronte. I capelli rossi le cadevano in morbide onde sulle spalle.

    Indossava una camicia

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