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Dante, Bice e il Mistero dei Dipinti Viventi
Dante, Bice e il Mistero dei Dipinti Viventi
Dante, Bice e il Mistero dei Dipinti Viventi
E-book66 pagine38 minuti

Dante, Bice e il Mistero dei Dipinti Viventi

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Info su questo ebook

Una storia fantastica ambientata nella Firenze del 1.300, dove Dante e Bice bambini devono fare i conti con un misterioso personaggio. Tra l'arte, l'amore, i colori, i suoni e i profumi della città, incontrano artisti realmente esistiti ed animali fantastici, all’inseguimento della soluzione di un mistero dalla spiegazione sorprendente. Un racconto divertente ed emozionante che insegna ad amare gli animali. Per bambini di tutte le età. Il secondo racconto della trilogia “Dante e Bice a Firenze”. Contiene 13 illustrazioni.
LinguaItaliano
Data di uscita27 feb 2018
ISBN9788827580103
Dante, Bice e il Mistero dei Dipinti Viventi

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    Anteprima del libro

    Dante, Bice e il Mistero dei Dipinti Viventi - Carlo Ciceroni

    Ringraziamenti

    Il Sasso di Dante

    <> Bice aveva un’espressione troppo vispa mentre rivolgeva quella domanda al piccolo Dante.

    <> pensò subito il bambino.

    Quando la sua amica Bice lo chiamava Dantuccio quasi di sicuro gli aveva combinato uno dei suoi scherzi malefici! La settimana scorsa, poco prima che lui entrasse in chiesa per aiutare il parroco a servire messa, quella peste gli aveva nascosto in tasca quattro ranocchie. Che dapprima si erano limitate a gracidare, poi però erano uscite dalla tasca e si erano fatte una lunga passeggiata per la chiesa! Gli animaletti si erano messi a saltare in mezzo ai presenti, che ovviamente si erano spaventati non poco!

    In quell’occasione il parroco si era davvero arrabbiato e aveva informato la famiglia di Dante dell’accaduto. Di conseguenza lui era stato subito messo in castigo. Dante però non aveva detto a nessuno che era stata Bice a creare quello scompiglio. I due bambini avevano catturato le rane insieme e volevano usarle per fare degli scherzi ai loro amici. Dante quindi si sentiva anche lui in parte colpevole. Così aveva deciso di sopportare in silenzio la punizione.

    Era un bambino molto orgoglioso e, in ogni caso, non avrebbe mai cercato di discolparsi ai danni di una rappresentante del gentil sesso. Oltretutto Bice era la sua migliore amica da quando erano nati.

    Alla fine di queste considerazioni, Dante si fece coraggio. Puntò le mani sul grande sasso su cui era stato sino allora seduto e fece forza sulle gambe e sulle braccia per alzarsi. Si udì in aria un fortissimo rumore di stoffa che si strappava. A quel punto Dante sentì al posteriore una spiacevolissima sensazione di aria fresca. Rassegnato si voltò piano verso il sasso su cui era stato fino allora seduto. Già immaginava che cosa purtroppo avrebbe visto. Un grande pezzo della sua bella tunica rossa era rimasto lì, attaccato al sasso! E se quella stoffa era attaccata lì, voleva dire che non era più dove avrebbe dovuto essere.

    Dante evitò di guardare Bice. La sentiva alle sue spalle che non tratteneva le risate. Poi a voce bassa disse: <<È colla da falegname, vero?>>.

    Bice, sbattendo i suoi begli occhioni, rispose in tono amorevole <>.

    <> disse con voluta calma Dante.

    <> rispose Bice.

    Il terzo Dantuccio di fila indirizzatogli in tono così canzonatorio fu quello di troppo! Dante prese lo slancio e saltò verso Bice. Era proprio il caso di darle una bella lezione! Lei però, che si aspettava la sua reazione, schizzò via veloce come un proiettile.

    Dante sapeva bene che in realtà non avrebbe potuto fare nulla di male a Bice. Anche se in questo caso se lo sarebbe meritato! Voleva solo farle prendere un bello spavento.

    Dante e Bice da sempre si adoravano. Erano vicini di casa da quando erano nati ed erano cresciuti insieme. La famiglia di Bice era una delle più ricche e importanti di Firenze. Da secoli faceva del bene ai più bisognosi. La piccola aveva ricevuto

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