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Dante, Bice e il Negromante di Firenze
Dante, Bice e il Negromante di Firenze
Dante, Bice e il Negromante di Firenze
E-book60 pagine32 minuti

Dante, Bice e il Negromante di Firenze

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Info su questo ebook

Dante e Bice ragazzi, nella meravigliosa cornice della Firenze del 1.300, affrontano un’oscura minaccia. In compagnia di un angelo e di un diavolo, spezzano gli incantesimi e i malefici di un potente negromante. Incontrano nella loro avventura animali fantastici e non, artisti famosi e una poetessa guerriera realmente esistiti. Rischiando la vita, sconfiggono il morbo misterioso che minaccia l’intera città e gettano uno sguardo sul loro futuro. Una storia emozionante, tra i miti e le leggende di Firenze, con un finale inaspettato, da leggere con il fiato sospeso. Per bambini di tutte le età. Il terzo racconto della trilogia “Dante e Bice a Firenze”. Contiene 13 illustrazioni.
LinguaItaliano
Data di uscita27 mar 2018
ISBN9788827594599
Dante, Bice e il Negromante di Firenze

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    Anteprima del libro

    Dante, Bice e il Negromante di Firenze - Carlo Ciceroni

    Ringraziamenti

    La statua

    << Sembri una statua!>> disse Bice.

    Dante in effetti se ne stava in piedi, impettito proprio come un monumento, sulla scalinata della chiesa di Santa Croce. Aveva un’espressione seria e se ne stava immobile con il piede sinistro leggermente in avanti. In quella posa sembrava davvero una scultura. La piazza era inondata dal sole. Tutta Firenze era da giorni sotto il solleone infuocato di un agosto torrido. Faceva un caldo terribile e non pioveva da mesi. Le strade, le case, i palazzi parevano incandescenti. Le fonti d'acqua erano ormai quasi tutte a secco. Il comportamento di Dante era quindi ancor più strano. Oltre a stare in quella posa si era anche sistemato sulle spalle un pezzo di pesante stoffa rossa. La teneva drappeggiata con cura sul braccio sinistro, come un mantello.

    <> rispose serio Dante.

    Dante in effetti se ne stava in piedi, impettito proprio come un monumento, sulla scalinata della chiesa di Santa Croce.

    <> chiese curiosa la ragazzina al suo migliore amico.

    Dante allora lasciò cadere dal braccio il drappo di stoffa rossa. La sua mano destra, prima nascosta dalla tela, sorreggeva a mezz’aria un grosso secchio di legno. All’interno in dell’acqua galleggiavano dei grossi pezzi di ghiaccio.

    Bice, curiosa, afferrò il bordo del secchio e lo tirò con forza a sé. Voleva vedere cos’altro ci fosse lì dentro. Ma pur guardando con attenzione non vide nient’altro.

    << Ma… cos’è ‘sta roba? A che serve?>> chiese sempre più incuriosita.

    In un lampo il ragazzino le rovesciò il secchio d’acqua gelata sulla testa.

    <<… A lavare i grulli!>> disse scoppiando a ridere.

    In un attimo Bice fu infradiciata da capo a piedi. Era rimasta lì, ferma, rigida, con i pugni serrati e la bocca aperta, incapace di reagire. La sorpresa, la rabbia, ma soprattutto lo sbalzo di temperatura subito non le permettevano di muoversi.

    Da anni Bice bersagliava di scherzi terribili Dante. In tutto quel tempo lui non solo c’era sempre cascato, ma non era mai riuscito, nemmeno una volta, a rendergli la pariglia. Così almeno era stato sino a quel momento.

    Un odore nauseabondo giunse al nasino raffinato di Bice.

    <> disse cercando di contenere la rabbia.

    << Ad agosto l’unico che a Firenze ha il ghiaccio è il pesciaiolo di piazza Santa Croce! -si giustificò il suo amico con un sorriso- Per questo ti ho chiesto di vederci qui invece che al solito posto, sennò mi si squagliava il ghiaccio!>>.

    I due di solito si davano appuntamento al sasso su cui Dante amava sedersi.

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