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Call Center - reloaded
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E-book53 pagine34 minuti

Call Center - reloaded

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Seconda edizione (ebook e cartaceo) dedicata, tra gli altri, ai lavoratori Amazon di Piacenza, “Call Center - reloaded” è un racconto social fantasy pubblicato in prima edizione nel 2013: alcune scomode verità socio-economiche e culturali riguardanti i nostri tempi, evolvono in una specie di realismo magico lovecraftiano crudele e inesorabile. Partendo da temi caldi quali il lavoro, la precarietà, la mancanza di sicurezza economica in un futuro nebbioso, l’Autore cerca di descrivere la condizione ambigua dell’uomo moderno e ne approfitta per toccare il cuore dell’inganno consumistico: il lavoro è diventato un prodotto e i lavoratori-consumatori sono dei complici più o meno consapevoli. La “liquidità baumaniana” ha preso il sopravvento in ogni settore. L’informazione carpita dai “profili”, la conoscenza dei desideri, diventano risorse preziose per un Sistema che non lascia scampo.
La libertà è un’utopia luminosa ma per conoscere la verità (e quindi riscattarsi dalle regole del Sistema) bisogna avere il coraggio di scendere in zone oscure, di sé stessi e del mondo lavorativo disumanizzato. E incontrare il “mostro”…
Una ‘non storia’ scritta utilizzando un tempo presente invadente e caratterizzata da una struttura testuale eterogenea (stralci poetici, con funzione di flashforwards, frammisti a “corsivi mentali” e brevi dialoghi) che segue una precisa logica di decostruzione della narrazione classicamente intesa.
Howard Phillips Lovecraft, William S. Burroughs, Marc Augé, Karin Boye, Noam Chomsky, Marshall McLuhan, Jorge Luis Borges, Dylan Dog: questi, e molti altri, gli ispiratori del racconto.
Scrive lo scrittore neofuturista ferrarese Roberto Guerra, nella sua nota introduttiva: “… Nigro è acuto nel far parlare il non detto della letteratura distopico-dispotica, non solo sintomo di certo spirito del tempo apparentemente senza vie d'uscita, ma necessario artificio di discesa nell'inconscio oggi techno…”. A impreziosire questa seconda edizione, come postfazione, un’intervista di Roberto Guerra all’Autore: un’occasione per sviscerare, approfondire, intavolare idee, intenti narrativi, timori sociali e speranze.

Michele Nigro, nato nel 1971 in provincia di Napoli, vive a Battipaglia (Sa). Si diletta nella scrittura di racconti, poesie, brevi saggi, articoli. Ha diretto la rivista letteraria “Nugae” fino al 2009 e attualmente cura il blog personale “Nigricante” http://michelenigro.wordpress.com. Nel 2016 è uscita la sua prima raccolta poetica - che ama definire “raccolta di formazione” - intitolata “Nessuno nasce pulito” (edizioni nugae 2.0). Ha pubblicato “Esperimenti”, raccolta di racconti; il saggio “La bistecca di Matrix”; nel 2013 la prima edizione di “Call Center”.
LinguaItaliano
Data di uscita26 feb 2018
ISBN9788826002071
Call Center - reloaded
Autore

Michele Nigro

Michele Nigro, nato nel 1971 in provincia di Napoli, vive a Battipaglia (Sa). Ama leggere, ama i libri e si diletta nella scrittura di racconti, poesie, brevi saggi, articoli. Ha diretto la rivista letteraria Nugae-scritti autografi fino al 2009 e attualmente cura il blog personale Nigricante, http://michelenigro.wordpress.com

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    Call Center - reloaded - Michele Nigro

    2.0

    Seconda edizione

    Copyright © 2018 Michele Nigro

    Tutti i diritti riservati

    (titolo nella prima edizione, 2013: Call Center )

    In copertina: foto di Nigricante©2018; titolo: Firestarter 2.0

    SOMMARIO

    Call Center, alla ricerca del futuro ibernato

    Call Center - reloaded

    Postfazione/intervista

    Ai precari, ai disoccupati, agli esodati

    agli sfruttati malpagati e frustrati

    a quelli che non cercano più

    e a chi sta imparando a combattere contro i nuovi mostri

    Ai lavoratori Amazon di Piacenza

    " Scegliere un lavoro è il mio problema

    ma è colpa del sistema la mia immobilità…"

    (da Polli di allevamento,

    Giorgio Gaber e Sandro Luporini - 1978)

    Call Center, alla ricerca del futuro ibernato

    Call Center, titolo iconico particolarmente azzeccato, è nato direttamente come libro elettronico (eBook) già alcuni anni fa: in certo senso sembrano passate decadi ma proprio la diversamente breccia temporale ne esalta oggi, nuova edizione e tradizionale cartacea, una certa lungimiranza previsionale.

    Se il racconto narra poeticamente l'uomo automatizzato e robotizzato odierno, proprio i famosi Call Center ne testimoniano la quintessenza alla rovescia, esemplificano il paradosso sempre costante della rivoluzione tecnologica: il lavoro liquido estremo e la precarietà ormai generalizzata nella eterna quasi crisi contemporanea hanno nei Call Center, caratterizzati centralmente da tali dinamiche, quasi un perverso Tempio, accettato nella vita quotidiana come se nulla fosse, la normalità come patologia sociale condivisa e quindi non riconosciuta.

    Simultaneamente i Call Center simboleggiano, sempre al contrario, il computer mondo oggi letteralmente ibernato, sia le Macchine sia gli umani.

    Come leitmotiv software costante nelle parole dell'autore, certa folle simbiosi strutturale contemporanea, economia-politica-tecnologia, l'attuale turbocapitalismo poco turbo e molto pietrificante come lo sguardo malefico di Medusa, ha degenerato il senso della tecnoscienza, letteralmente ucciso, appunto congelato, il futuro.

    Le macchine a quanto pare non sono state inventate per liberare gli umani dal lavoro alienante o i computer per liberare l'Uomo come opera d'arte dal meccanicismo mentale e burotico, ma come sorta di gigantesche slot machine per Usurai 2.0, una assoluta minoranza, burattinai digitali quasi immateriali, come i famigerati Morlock con il popolo degli Eloi in The Time Machine di H.G. Wells, che condizionano o comandano nelle stanze dei bottoni, occidentali o meno.

    Nigro si muove in un solco fantadispotico ben noto nell'immaginario scientifico e fantascientifico del Novecento: va da sé che conferma la cosiddetta science fiction, a pari di altri autori, come nuovo diversamente Post Realismo cibernetico; che è peraltro una delle vere news creative nella letteratura contemporanea, dimostrando la provocazione di un certo Marvin Minsky: La fantascienza è la vera filosofia del nostro tempo.

    E nello specifico di Nigro la filosofia come Psicologia informatica, come ogni gioco sinaptico non lineare, ma transtemporale, come ottimamente si dilatano le pagine e le antitrame menu del libro, con flussi imprevedibili narranti, in una cifra dimensionale passato-presente-futuro, come poi nella Vita Reale, sia imprevedibile che interconnessa, come dissolvenze costanti (per la cronaca, stile prossimo a certa poetica sperimentale e d'avanguardia).

    La stessa

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