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Desideri violati
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E-book152 pagine2 ore

Desideri violati

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Info su questo ebook

Quando Lauriane smarrisce il diario, non immagina neppure lontanamente di poter trovare subito dopo Nicolas, l’uomo dei sogni, qualcuno capace di farle desiderare di lasciare Max, suo marito. Ma davvero Nicolas è l’anima gemella di Lauriane? I palpiti del cuore di Lauriane si trasformeranno ben presto in rigurgiti di paura che la giovane donna navigherà facendo tesoro degli errori e ricorrendo alla logica cercando di controllare il panico. Una storia che scorre fluida tra amore e terrore, illusioni e prese di consapevolezza che non lasceranno spazio ai dubbi, pena la perdita della vera felicità.
Traduzione: Cristina Lattaro
LinguaItaliano
Data di uscita9 mag 2018
ISBN9788899561222
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    Anteprima del libro

    Desideri violati - Hélène Caussignac

    Desideri violati

    Titolo: Desideri violati

    Autore: Hélène Caussignac

    Traduzione: Cristina Lattaro

    Questo romanzo è un’opera di fantasia: nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo fittizio. Qualsiasi riferimento a fatti, luoghi o persone è puramente casuale. Tutti i diritti di traduzione, riproduzione e adattamento, totali o parziali, con qualsiasi mezzo, anche copie fotostatiche e microfilm, sono riservati.

    © 2018 bookeco

    www.bookeco.eu info@bookeco.eu

    ISBN: 978-88-99561-22-2

    PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA

    Copyright 2018 bookeco

    Stampato per conto di bookeco nel mese di aprile 2018

    Hélène Caussignac

    Desideri violati

    bookeco

    Prologo

    Lentamente si avvicinò per toccarmi e mi sfiorò la mano per sottrarmi la coppa di champagne che ancora stringevo, divorandomi con gli occhi. Non avevo affatto intenzione di oppormi e allentai le dita senza sforzo. Con gli occhi scuri fissi nei miei, mi strinse la vita e mi serrò a lui. Con il cuore che batteva, poggiai una guancia sulla sua camicia, dove si apriva appena sul petto, e mi inebriai dell'odore muschiato del suo profumo. Mi fece voltare verso di lui affinché vedessi la finestra e non perdessi nulla dello spettacolo del cielo che ardeva mentre il sole bruciava lentamente scendendo dietro la collina.

    Contemplai la bellezza della natura mentre le sue mani si arrampicavano su di me e mi carezzavano i seni prima di arrivare alle spalle. Questa volta fui io a voltarmi. Non potevo più aspettare, volevo solo placare il desiderio che mi divorava. Alzai lo sguardo sul suo viso e il mio battito cardiaco accelerò mentre si piegava su di me come al rallentatore. Le sue labbra si poggiarono sulle mie e mentre i nostri respiri si univano, ebbi l'impressione che il sole incandescente esplodesse dietro le mie palpebre chiuse e miriadi di scintille vorticassero attorno a noi, conseguenza dell’ardore del mio cuore e dei miei sensi.

    Capitolo 1

    Poggiai con delicatezza la penna accanto all’agenda sulla scrivania e mi voltai per guardare fuori dalla finestra. Il tramonto invernale era magnifico al pari di quello che avevo appena descritto nel diario, ma purtroppo era l'unico elemento ispirato alla realtà, il resto esisteva solo nelle mie fantasie.

    Uno sguardo alla radiosveglia su un pensile della libreria mi rivelò l’ora: erano già le diciannove.

    Devo preparare il pranzo per mio marito…

    Scesi nella magnifica cucina dell’appartamento da sogno che avevo a Biarritz, tra il Comune e il Casinò, la cui immensa terrazza si affacciava sull'oceano. Avevo insistito per avere l’acqua tanto prossima, perché prima di venire lì avevo sempre vissuto sulla Costa Azzurra e il mare mi sarebbe mancato troppo.

    Tolsi dalla scatola i filetti di sogliola acquistati in mattinata, così come le vongole, le cozze e i gamberetti. Appoggiai gli altri ingredienti sull'isola centrale e iniziai a preparare la pietanza trovata su internet chiamata Filetti di sogliola accompagnati. Da qualche mese impiegavo parte del tempo libero nell’eseguire ricette complicate nel tentativo di ingannare la noia. La preparazione mi assorbì completamente e il tempo trascorse in fretta. Alle venti era pronto e apparecchiai rapidamente il tavolo nella sala da pranzo prima di fare una doccia. In un impeto di romanticismo, indossai una gonna corta e una camicetta leggera. Calzai delle scarpe alte che sapevo piacere molto a Maxence.

    È primavera, la linfa, sebbene insonnolita, torna a scorrere di nuovo!

    Mi sedetti nell'angolo del divano del sontuoso salotto aspettando mio marito. Come spesso accadeva, avrebbe potuto ritardare e presi una rivista per colmare l’attesa. Non fu lunga. Dieci minuti dopo, il telefono squillò.

    Lauriane? iniziò Maxence appena risposi Mi dispiace, ma non potrò tornare per cena. È appena arrivato un paziente grave, ha avuto un incidente stradale e deve essere operato d’urgenza.

    Oh. Naturalmente non devo aspettarti, vero?

    No, non aspettarmi, non so quando terminerò. Prenderò qualcosa da mangiare dal frigorifero quando tornerò a casa, vai a dormire se vuoi.

    Okay, tanto peggio per la cena, allora sospirai rassegnata.

    Agganciai lentamente. Ero delusa ma non sorpresa. Maxence era un chirurgo oftalmologo e aveva uno studio suo da due anni. Appassionato della sua professione, oltre alla clientela privata aveva un impiego al centro ospedaliero della costa basca dove operava. Situazioni simili, in cui tornava nel cuore della notte a causa di un'emergenza, si ripetevano tanto frequentemente che ne avevo perso il conto. Sparecchiai con calma e adagiai il piatto, preparato in modo artistico, nel frigorifero.

    Se Max non lo mangia stanotte, lo congelerò domani.

    Finito di riordinare, appoggiata a un angolo del tavolo, mangiai una fetta di pane e formaggio e dello yogurt, poi presi il cordless e uscii. Il nostro appartamento, già magnifico, possedeva anche un giardino privato molto piacevole. Mi accomodai su una sedia a sdraio e composi il numero della mia amica Lily.

    Sorpresa Lauriane! esordì rispondendo Sei sola anche stasera?

    Già sospirai Max ha avuto un'emergenza, tanto per cambiare. Quando era studente, avevo l'impressione che lavorasse tantissimo, ma non era nulla rispetto a ora!

    Capisco commentò Lily forse devi concedergli un po’ di tempo per abituarsi a gestire insieme la pratica privata e le guardie in ospedale, no?

    Oddio, sono passati due anni da quando ha iniziato a lavorare anche in ospedale, il tempo l’ha avuto!

    Considerando quanto ha studiato, due anni mi sembrano anche pochi. Ma dai, so che ti annoi e che questo non ti consola.

    Esatto. Quando ho smesso di lavorare perché Max finalmente guadagnava un salario decente, ho pensato che sarei stata libera. Che finalmente mi sarei potuta dedicare alla pittura a tempo pieno. Che avrei potuto assaporare le gioie casalinghe.

    Invece?

    Invece, anche se adoro ancora dipingere, non pensavo che promuovermi sarebbe stato così difficile e non sono più sicura di voler perseguire una carriera artistica. Adesso che potrei consacrarmi all’arte, mi chiedo se ci sono tagliata.

    E poi, dai… ci siamo divertite quando abbiamo lavorato insieme al liceo di Biarritz, all’André Malraux! Come ti invidiavo proprio perché insegnavi una materia non obbligatoria, i tuoi studenti mi parevano più motivati ​​dei miei!

    Sei brava a parlare, sono io a divertirmi a quei ricordi! L’arte plastica in seconda è opzionale, ma raramente gli studenti sono appassionati, molti si iscrivevano cercando se stessi nell’arte senza mai trovarsi! Eppure, a volte mi mancano lo stesso!

    Comunque, probabilmente avevi la personalità giusta per diventare un’insegnante.

    Non lo so, Lily, forse. Ma questo non è quanto mi amareggia al momento.

    Oh. È ancora il bambino?

    Qualche mese prima avrei voluto un figlio. Ne avevo parlato con Max, mi era sembrato felice, così avevo smesso di prendere la pillola, ma la natura aveva apparentemente deciso che la gravidanza non facesse per me.

    No, da un po' ho smesso di pensarci. Quando le cose non accadono, vuol dire che non è il momento di viverle. Piuttosto mi domando se quell’improvvisa esigenza di avere un bambino non scaturisse dalla noia più che da un reale desiderio di maternità.

    Beh, sono contenta di sentirtelo dire. Prima di diventare genitori bisogna essere certi di essere pronti. In ogni caso, cinque anni di matrimonio non sono poi così tanti da voler essere in tre e perdere l'intimità di coppia.

    Sai, l'intimità di coppia, per me, è un concetto leggermente astratto commentai ironicamente. Ti rendi conto che nonostante i cinque anni di residenza a Biarritz, Max è stato così occupato che non abbiamo mai visitato il faro?

    Fare i turisti non è esattamente una priorità in una coppia, cara Lauriane scherzò Lily.

    Cercava di sollevarmi il morale e alleggerire le mie difficoltà, e le ero grata. Ma avevo soprattutto bisogno di comprensione.

    No, è vero, la cosa più importante è essere vicini, è la fiducia l’un l'altro. Io mi sento lontana da Maxence, ora. Gli nascondo persino che tengo un diario perché temo che possa giudicarlo sciocco.

    Non sa che ne tieni uno? si meravigliò Lily, a cui avevo confessato l'abitudine che avevo dall'adolescenza e a cui non avevo mai voluto rinunciare.

    No, eppure sai quanto tempo ci passo! rincarai.

    Sì, lo so, scrivi ogni giorno, con la pioggia o col vento, come si dice, e non ti separi mai dal tuo diario.

    Sì, beh, Max non lo sa.

    Ma come può essere se vivete insieme da così tanto? si chiese Lily.

    In realtà, all'inizio del nostro rapporto, non gliel’ho confessato perché avevo ventidue anni e lui ventisette: pensavo che mi avrebbe trovato infantile se gli avessi confidato una tale abitudine. Abbiamo iniziato a convivere presto e spesso era assente, così non abbiamo mai avuto davvero il tempo per parlare di noi stessi. Poi mi è parso troppo tardi per iniziare a farlo.

    Ma ora sei adulta, lo siete entrambi, non puoi rivelarglielo?

    Adesso il mio diario è il mio giardino segreto, la parte intima di cui non parlo a Max. Anzi, non ne parlo con nessuno, ci raccolgo le mie fantasie sussurrai maliziosa.

    Le tue fantasie... sessuali? mi chiese, con un tono improvvisamente un po' alto, apparentemente tanto stupito quanto interessato.

    Oh, Lily! Sporcacciona! risi. Un giorno, forse, ti farò leggere alcuni passaggi. Nel frattempo e per calmare la tua curiosità direi che no, non sono a sfondo sessuale, non sono nulla di speciale. Per farla corta sono piuttosto dei sogni romantici.

    Oh cavolo allora, sono delusa scherzò.

    Okay, concessi stando al gioco ti dirò che questa sera ho appena scritto un passaggio con argomento un bel tenebroso e coppe di champagne.

    Ma dai! Sto bruciando dalla voglia di conoscere il resto! gridò ridendo.

    Si tratta solo di un bacio, rassicurati stemperai. Ma non c’è da ridere. La cosa importante è che non posso certo dire che mi manchi la carta da regalo, non quanto i soldi possono procurare: Max in questo è meraviglioso. Però non ho l'essenziale, ecco, l'interesse reale di un uomo per il mio lavoro e per la mia vita. Max non sa neanche quello che sto dipingendo in questo momento. Quale che sia la sua preoccupazione più blanda, non ci si aspetta che arrivi il mio successo artistico, tanto per concludere.

    Non so cosa dirti, tesoro, tranne che sei fortunata a non avere preoccupazioni per mancanza di denaro.

    Certo, e lo so, credimi. Ma oggi come oggi non sono più in grado di dire se non amo più Max o se sono solo annoiata. O peggio, se ho sbagliato sposandolo così presto cinque anni fa…

    Dai Lauriane, hai davvero bisogno di cambiare aria rispose secca Lily. So che per te tutti i giorni sono uguali, ma domani inizia il fine settimana per coloro che, come me, non hanno la possibilità di fare la casalinga.

    Sorrisi anche se Lily non mi vedeva, perché sapevo che stava scherzando in modo da cancellare

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