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Le tasse (prima di noi)
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Le tasse (prima di noi)
E-book75 pagine54 minuti

Le tasse (prima di noi)

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Info su questo ebook

Germinate più di tremila anni prima della nascita di Cristo, le "tasse" sono antiche quanto è antica la storia dell'uomo. Questo saggio fornisce un'interessante e documentata disamina storica delle imposizioni tributarie in epoche molto lontane dalla nostra e conduce in un viaggio attraverso le antiche civiltà umane.
LinguaItaliano
Data di uscita12 ott 2018
ISBN9788827851104
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    Anteprima del libro

    Le tasse (prima di noi) - Antonio Bevacqua

    Indice

    PREFAZIONE

    INTRODUZIONE

    L’ALBA DELLE TASSE

    GLI ANTICHI IMPERI

    L’EGITTO DEI TOLOMEI

    LE CIVILTA’ DELLA VALLE DELL’INDO

    LE CIVILTA’ PRECOLOMBIANE

    L’ANTICA GRECIA

    LE CITTA’ STATO GRECHE

    I SICOFANTI

    LE CITTA’ ALLEATE O SOTTOMESSE

    L’IMPERO PERSIANO

    L’ANTICA CIVILTA’ CINESE

    GLI EBREI

    IL CRISTIANESIMO

    ROMA

    I PUBBLICANI

    L’IMPERO ROMANO

    BIBLIOGRAFIA

    Antonio Bevacqua

    Le tasse

    (prima di noi)

    Youcanprint Self-Publishing

    PREFAZIONE

    «Il solo paese piacevole è quello

    in cui nessuno teme gli esattori».

    Teodorico, 454-526

    Tremila e cinquecento anni prima della nascita di Cristo, già si parlava di tasse. Che si tratti di tributi più o meno volontari, gli odiosi balzelli hanno accompagnato la vita sociale dell’uomo fin dai suoi albori.

    Le tasse (prima di noi) porta alla conoscenza del lettore – con una scrittura estremamente fluida e precisa – la storia delle tasse, dalla loro nascita fino allo sviluppo nei vari contesti storico-sociali.

    Una ricerca che nasce dalla consapevolezza che la parola tasse a cui è connessa la parola fisco sono due voci sempre più presenti nella vita dell’uomo moderno, due parole di uso comune che generano le più accese discussioni tra politici e cittadini, sempre più esasperati dalla morsa fiscale.

    Come l’autore ci fa notare, però, si tende a generalizzare tra tasse, fisco, imposte e contributi:

    «[…] Le tasse costituiscono solo una dell’attuale classificazione dei tributi, generalmente suddivisi in imposte, tasse e contributi. Solo per completezza di informazione ricordo che appartengono alla categoria delle imposte, ad esempio, l’Irpef e l’Iva. Queste, assieme a numerose altre, vengono pretese avendo riguardo a elementi come il reddito, il patrimonio, il consumo, le prestazioni di servizi, il trasferimento di beni, ecc.

    Fanno parte invece della classe delle tasse, per citarne alcune delle più conosciute e diffuse: le scolastiche, le universitarie e i tickets sanitari. Tale tipo di tributo è generalmente richiesto in relazione a bisogni individuali cui lo Stato fa fronte, finanziando la spesa totale e facendo poi ricorso, per la rimanente parte, alle risorse che provengono dalle imposte.

    I contributi, infine, possiedono alcune caratteristiche che sono proprie delle tasse, ma da queste ultime si differenziano, perché possono essere richiesti a prescindere dal soddisfacimento del servizio individuale di riferimento».

    In questo mare magnum di tributi a vario titolo, si cerca allora di fare un passo indietro nel tempo, per provare a capire l’origine e lo sviluppo dei vari sistemi di tassazione e per fare quindi chiarezza.

    Si può tranquillamente affermare che la nascita della vita comunitaria e la successiva espansione dei villaggi in forme di aggregazione sempre più complesse, ha fatto in modo che la pratica della tassazione divenisse sempre più diffusa e articolata.

    La storia degli antichi imperi ci mostra come una forma di tassazione fosse già presente nella vita quotidiana dei Sumeri.

    Nel codice di Hammurabi, invece, sono state rinvenute le tariffe per diverse forme di servizi commerciali ed economici. Le varie imposte venivano quantificate in funzione delle risorse dei contribuenti ed erano pagate in natura.

    Queste imposte permettevano di costruire opere di pubblica utilità, edifici ritenuti sacri ma anche di pagare i funzionari e di accumulare nei magazzini le scorte necessarie per eventuali periodi di carestia.

    Scorrendo il cursore del tempo un po’ in avanti, vediamo come le tasse esistevano anche al tempo dei re romani. Gli esattori, denominati Quaestores facevano parte della magistratura romana.

    A loro veniva assegnata la custodia dell’erario, la riscossione delle entrate e delle ammende giudiziali, l’amministrazione del denaro pubblico.

    Dall’Europa all’Africa, dall’America fino all’Asia, la storia dell’uomo sembra quindi aver avuto un minimo comun denominatore, declinato in varie metodologie: l’imposizione fiscale.

    L’Editore

    INTRODUZIONE

    Il testo proposto non rappresenta uno studio sul diritto tributario e, men che meno, sulla legislazione tributaria, ma la sintesi di una ricerca nata dalla constatazione che due parole, da qualche tempo, sono entrate a far parte del comune lessico quotidiano, giungendo persino a divenire oggetto delle più furiose dispute politiche: esse sono le tasse e il fisco.

    A ben vedere i due lemmi, sia nel linguaggio giornalistico, sia nella fraseologia comune, vengono utilizzati spesso in sinonimia, per indicare la complessa attività di travaso della ricchezza privata nelle casse pubbliche, ed il conseguente (e sempre più travagliato) rapporto tra il cittadino-contribuente e lo stato-esattore.

    Va pure detto che, anche se del grossolano utilizzo di tali termini si ravvisi la presenza pure in ambienti più dotti, in realtà, le tasse, costituiscono solo una dell’attuale classificazione dei tributi, generalmente suddivisi in imposte, tasse e contributi.

    Solo per completezza di informazione ricordo che appartengono

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