L'uomo con la pelliccia

Di Michele Visconti

Mentre sta portando a passeggio Perciò, il suo cane, Paolo si imbatte in un tipo eccentrico che indossa una pelliccia, l’ha già notato in giro durante i suoi giri di pattuglia ma non sa esattamente chi sia. Il giovane, di origini baresi laureato in lettere, ha avuto la fortuna di vincere il concorso nella polizia stradale. A Latina, le sue vicende professionali e personali si combinano: si fidanza con Chiara, una bella studentessa di legge e fa amicizia con il collega Armando, con il quale fa spesso coppia nella stessa gazzella avendo modo di confrontarsi un po’ su tutto e di parlare apertamente.
La visita di un politico di spicco mette a dura prova il commissariato che è costretto a organizzare la sorveglianza. Nel frattempo però Paolo deve vedersela con il generale Pollidoro, figura invadente e arrogante, che ha sparato a un ragazzo reo a suo avviso di avere rubato nel suo palazzo per procurarsi la droga.
L’uomo con la pelliccia si rivelerà essere la chiave di volta dell’indagine: le apparenze inganno spesso, più di quanto si possa immaginare.
Un romanzo breve dai toni cadenzati, che fotografa la realtà di una cittadina, e di un’Italia, costretta a fare i conti con la crisi economica.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 1 nov 2018
• ISBN: 9788832923629

Anteprima del libro

Michele Visconti

L'uomo con la pelliccia

781 - Spessosottile

Giovane Holden Edizioni

www.giovaneholden.it

Titolo originale: L'uomo con la pelliccia

© 2018 Giovane Holden Edizioni Sas - Viareggio (Lu)

I edizione cartacea ottobre 2018

ISBN edizione cartacea: 978-88-3292-277-6

I edizione e-book novembre 2018

ISBN edizione e-book: 978-88-3292-362-9

ISBN: 9788832923629

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Indice dei contenuti

I. Predestinato

Mi svegliai tutto infreddolito e con un gran dolore nel costato. No, non ero nostro Signore Gesù Cristo e non ero alle prese con la Resurrezione, anche la mia impresa però non era per nulla facile. Semplicemente non avevo tolto la fondina e la pistola mi si era incastrata nel petto. Il presidente russo nel frattempo continuava a minacciare, presi il telecomando e lo feci tacere. Squillò il telefono.

Mamma!

Paolo! Stai ancora dormendo?

Sì. Ho fatto la notte.

Sia benedetto San Nicola. Ma perché continui a fare questo lavoro bello di mamma tua?

Perché non c’è niente di meglio in giro.

Chiara come sta?

Bene, sarà al lavoro credo.

Tu ora che fai?

Finisco di vegetare per il resto della giornata. Com’è il tempo a Bari?

Bello. Dopo chiamo anche lei, buona giornata. Chiuse la telefonata senza nemmeno sentire il mio ciao, l’interrogatorio era finito. Mamma era decisamente più autoritaria del presidente russo. Mi alzai dal letto e tolsi la fondina massaggiandomi la parte arrossata.

Facevo l’agente della stradale. In realtà ero laureato in lettere e avevo anche un dottorato, ma dopo mille porte in faccia decisi che qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Fu che così vinsi il concorso nella provincia di Latina dove prestavo servizio.

Non avevo molta fame, e siccome avevo un gran mal di gola, mi preparai un tè caldo. Accesi il fuoco e mentre ero ancora ai fornelli chiamai Chiara.

Amore mio.

Principessa, come stai?

Bene bene, ora ho cominciato la pausa pranzo.

Hai visto l’offerta lavorativa che ti ho mandato via mail?

Sì Paolo ma non rientro nei parametri, ancora non mi sono laureata e non ho la residenza nella regione.

Capisco, beh la verità è che questo decreto per i giovani è una vera truffa, l’accesso dovrebbe essere esteso a tutti.

Ne avevi dubbi? Purtroppo tutti quelli che potrebbero rientrarci stanno ancora completando la formazione.

Dai, ti lascio pranzare in pace ci sentiamo dopo.

Mi accomodai sul divano con la tazza fumante: accesi nuovamente la televisione, il canale delle news dava notizie a manetta, il suono e le luci di quell’aggeggio infernale mi ipnotizzavano. Dopo un’ora mi venne in mente che nel frigo non c’era più nulla e decisi che sarebbe stato meglio andare a comprare qualcosa, l’aria fresca inoltre mi avrebbe giovato. Mi recai a piedi al discount ed entrai senza prendere il carrello. Dunque: insalata, pomodori. Mortadella e stracchino così stasera evito di cucinare, che trovata geniale! pensai fra me e me. Avevo già le mani impegnate quando recandomi verso la cassa vidi lo scaffale dei detersivi. Misi tutto nella mano destra e con l’altra presi un paio di dosatori verdi, vidi il prezzo; cinquantanove centesimi: ottimo. Perché spendere dieci euro in profumeria? Meglio prendere qui il sapone per le mani. Presi posizione in una delle file in attesa del mio turno. Scorsi la signora Pollidoro, la moglie del generale Pollidoro. Era impossibile non notare la