La guerriera che sorride: La storia di Rina Louise Dal Cengio

Di Stefano Girola

‘Un giorno una discendente del popolo dei Gubbi Gubbi, uno dei gruppi aborigeni originari della costa a nord di Brisbane, nel sud del Queensland, incontrò un giovane emigrato dal Veneto e la mia vita ebbe inizio.’  
Non è stata una vita facile quella di Rina Louise dal Cengio:dopo la separazione dei genitori, trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra la solitudine dell’orfanotrofio e gli abusi di chi dovrebbe invece accudirla.
Dopo aver seguito il padre nel suo ritorno in Veneto, Rina passa il resto della sua vita in Italia, trovando serenità nel ricordo mai sopito della bellissima terra natale, e nella riconnessione con la propria identità e famiglia aborigene.
Una storia vera, che contiene anche interessanti informazioni sugli emigrati italiani in Australia e sulla cultura aborigena, le due fonti da cui è scaturita la forza di una donna coraggiosa che ha affrontato delusioni e traumi senza mai perdere la speranza e la capacità di sorridere alla vita.

• Lingua: Italiano
• Editore: Stefano Girola
• Data di uscita: 10 dic 2018
• ISBN: 9788829571659

Anteprima del libro

Stefano Girola

La guerriera che sorride

La storia di Rina Louise Dal Cengio

Autore

Stefano Girola

Editing

Rita Cioce

Impaginazione e grafica

Gaetano Virgallito

Per le illustrazioni, si ringraziano la State Library of Queensland, il sito www.pixabay.com e Filippo Massellani

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Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

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Indice dei contenuti

Prefazione

I miei primi anni

L’orfanotrofio

In ‘famiglia’

In Italia

Ringraziamenti

A William e alla memoria di Paola e Florio

Prefazione

‘Rough tough wild’ n Murry’… è Rina Louise dal Cengio, la persona più pura che io conosca. Capace di bruciare con uno sguardo, dotata di una generosità infinita, pronta ad amare alla follia fino a distruggersi.

Cresciuta tra mille difficoltà e contraddizioni, senza amore, se non quello breve e fondamentale della nonna Granny May, Rina è stata abbandonata al suo destino, con la responsabilità, ancora bambina, delle due sorelle, senza mai avere riferimenti affettivi, tra violenze e soprusi, nell’Australia bianca e razzista degli anni ’50.

Aborigena da parte materna, porta inevitabilmente con sé la sofferenza e l’epopea di un popolo che, seppur depredato della sua identità storica culturale e tradizionale, le ha trasmesso una grande forza che l’ha trasformata in una vera guerriera.

Forgiata dalle difficoltà che hanno temprato la sua anima senza inaridire il suo cuore, è diventata una forza della natura spesso in balìa della sua emotività. Ma le sue vicissitudini l’hanno dotata anche della capacità di intuire a fondo le persone e le loro anime, come uno specchio puro in cui si può riflettere e capire chi non teme se stesso.

La bambina divenuta adulta troppo in fretta per proteggere le sorelle, ogni tanto riemerge per rivendicare il suo diritto ad un’ infanzia mai pienamente vissuta. Rina rivela spesso la sua fragilità, il bisogno della figura materna e paterna, di riferimenti e modelli che la proteggano e le diano coraggio. In poche parole, il bisogno di amore.

Un amore che insegue continuamente, proiettando l’unico modello di uomo che ha conosciuto nella sua infanzia: quello di suo padre, tragicamente distruttivo e vittima di se stesso. Un padre forse smarritosi nelle difficoltà di adattamento ad una lontana terra straniera, e da cui Rina ha sempre invocato un affetto che non ha mai ricevuto.

Da quando ho conosciuto Rina, siamo diventati subito great friends, accomunati dalla nascita in Australia; le ho voluto bene da subito per la sua onestà, schiettezza e sincerità innate. Il suo accento austral-veneto e la sua ironia sono irresistibili.

Amo la sua storia e la sua identità aborigena che io vedo come un modo unico e ancestrale di percepire il creato nella sua dimensione universale, di essere ‘nella verità’ senza sapere di esserlo, nella dimensione più naturale. Lei ha in sé qualcosa di profondo che sfugge ai nostri criteri di comprensione perché appartenente ad una dimensione che supera di molti millenni la nostra.

Gli Aborigeni rappresentano la cultura e la storia più antica del mondo, e proprio per questo hanno molto da insegnarci; credo che noi Australiani di origine europea non potremmo ritenerci pienamente a casa in Australia se