Senza indizi

Di Marco Ischia

Thriller - racconto lungo (54 pagine) - Se c’è una cosa che Dante Lamberti non riesce proprio a tollerare nella vita è chi se la prende con i più deboli.

Dante Lamberti è un ex avvocato, uno pseudo meccanico, un mezzo investigatore privato senza licenza, quello che fa per vivere gli piace, e sopratutto gli basta. Ma anche se gli piace quello che fa per vivere, questa volta non basta, perché quando ha a che fare con la morte di una ragazza di diciassette anni, non gli basta più scoprire com’è morta, deve sapere perché è morta. Anche se questo non la farà tornare in vita. Senza nessun indizio e sulla scia di piccole discrepanze la soluzione non sarà così facile da trovare.

Trentino doc, nato per puro caso sulle sponde del lago Maggiore, Marco Ischia si diletta con la scrittura da un tempo che ormai ha dimenticato. Ha visto alcuni suoi racconti premiati, ha visto qualcuno emozionarsi leggendo ciò che scrive. Ha incontrato libri, ha incontrato scrittori. Ha sperimentato ideando e conducendo una trasmissione radiofonica, ha sperimentato scrivendo apocrifi, fumetti, enigmistica, avventura, spy story e fantascienza, ma la sua vera passione è il giallo. Oggi continua a vedere, incontrare, sperimentare e scrivere ed è l’ideatore e il curatore del blog “C-Side Writer – L’altro lato della scrittura”

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 19 feb 2019
• ISBN: 9788825408218

Anteprima del libro

a cura di Vincenzo Vizzini

Marco Ischia

Senza indizi

RACCONTO LUNGO

ISBN 9788825408218

© 2019 Marco Ischia

Edizione ebook © 2019 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Senza indizi

I Dante Lamberti

II Osservazioni

III Auto e Panini

IV Un giro e quattro chiacchiere

V Intuito e fortuna

VI Ti telefono o no

VII Colore

Ringraziamenti

In questa collana

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Il libro

Se c’è una cosa che Dante Lamberti non riesce proprio a tollerare nella vita è chi se la prende con i più deboli.

Dante Lamberti è un ex avvocato, uno pseudo meccanico, un mezzo investigatore privato senza licenza, quello che fa per vivere gli piace, e sopratutto gli basta. Ma anche se gli piace quello che fa per vivere, questa volta non basta, perché quando ha a che fare con la morte di una ragazza di diciassette anni, non gli basta più scoprire com’è morta, deve sapere perché è morta. Anche se questo non la farà tornare in vita. Senza nessun indizio e sulla scia di piccole discrepanze la soluzione non sarà così facile da trovare.

L'autore

Trentino doc, nato per puro caso sulle sponde del lago Maggiore, Marco Ischia si diletta con la scrittura da un tempo che ormai ha dimenticato. Ha visto alcuni suoi racconti premiati, ha visto qualcuno emozionarsi leggendo ciò che scrive. Ha incontrato libri, ha incontrato scrittori. Ha sperimentato ideando e conducendo una trasmissione radiofonica, ha sperimentato scrivendo apocrifi, fumetti, enigmistica, avventura, spy story e fantascienza, ma la sua vera passione è il giallo. Oggi continua a vedere, incontrare, sperimentare e scrivere ed è l’ideatore e il curatore del blog C-Side Writer – L’altro lato della scrittura

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I

Dante Lamberti

Anche senza togliere la mia grossa testa pelata dal cofano riconosco il passo.

Anche senza smettere di fare quello che sto facendo ne riconosco il respiro.

Quando un amico ti chiede aiuto lo percepisci ancor prima che questo avvenga, come una sorta di sesto senso, come se l’evoluzione dell’uomo sia passata attraverso milioni di anni senza perdere l’istinto dell’autoconservazione.

Mi manca da serrare un bullone e poi ho finito. Mauro aspetta indulgente, sa già che l’ho sentito arrivare, e sappiamo entrambi il motivo per cui è qui. La ragazzina. Quella morta.

Mi strofino le mani in uno straccio bisunto e decido di dargli udienza.

– Ciao commissario.

– Ciao, Dante.

– Sei qui per la ragazzina?

– Sono qui perché sei l'ultima speranza che mi rimane.

– Allora devi essere davvero disperato.

Faccio dell’ironia spiccia, ma funziona così fra noi. A quanto pare dopo due mesi d’indagine non sono arrivati a capo di nulla, o forse di nulla di abbastanza concreto per poter incriminare qualcuno, o quantomeno per capire cos’è successo. Lascio da parte le considerazioni inquinate dai telegiornali e dai giornalisti in cerca dello scoop. Sia io che Mauro sappiamo che per loro io non esisto.

Butto lo straccio sul motore aperto del Cinquino che sto cercando di rimettere in sesto. Certo, non è una Abarth 595, ma merita comunque una seconda chance, anche se dovrà aspettare visto che per un po’ avrò altro da fare.

– Metti su qualcosa da mangiare mentre mi faccio una doccia. Le cose sai dove stanno.

Mentre l’acqua scorre, penso a quanto stia costando a Mauro rivolgersi a me. Non ci siamo ancora detti nulla, ma ho imparato a leggere nei suoi occhi tanto tempo fa. Deve aver passato un numero imprecisato di notti insonni pensando alla ragazzina morta. Giada Colombo, adolescente, figlia di genitori per bene, lavoratori, gente del ceto medio. Operaio idraulico lui, donna delle pulizie in nero lei, il solito mutuo trentennale per cercare di dare un futuro ai figli; nel loro caso all’unica figlia. Una figlia morta, che passando a miglior vita ha portato con sé i loro sogni e le loro speranze.

I telegiornali dicono che il corpo di Giada è stato ritrovato in fondo a un fosso, lungo la scarpata di una strada isolata. Una morte senza spiegazioni. Come se le spiegazioni servissero a qualcosa quando qualcuno muore.

L’odore del sugo all’amatriciana si aggiunge a quello del bagnoschiuma, rigeneranti sia l’uno che l’altro, anche se in maniera diversa.

Ho bisogno di riordinare le idee prima di parlare con Mauro. Se è venuto da me non è certo per il mio aspetto. Anche ripulito non sono un granché e forse sto meglio con una tutta blu da meccanico addosso che con il doppiopetto dell’avvocato. Me lo ripeto da quando avvocato non lo sono più. Per la verità ho sempre pensato che non si smette di essere qualcosa o qualcuno solo perché qualcun altro ti dice che non puoi più esserlo. Nel mio caso è stato un giudice.

Come dargli torto, gli ho servito la sentenza su un vassoio d’argento, e con i bordi d’oro per giunta. Ma se c’è una cosa che proprio non posso tollerare nella vita è chi se la prende con i