A spasso con gli immortali
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A spasso con gli immortali - Luigino Recusani
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PREMESSA
La decisione di inserirmi
nelle vicende e nei pensieri di alcuni personaggi immortalati dalla Storia, sotto vari profili professionali o umanistici, resta difficile da spiegare e motivare, in quanto inizialmente mi ha impegnato la scelta dei nomi, tanto che alla fine ammetto d’essere stato influenzato dalle particolarità individuali e preferenze personali. Umanamente può essere comprensibile.
Poiché mi ero prefissato di divagare soltanto su 20 personaggi dagli interessi più svariati, qui presentati in ordine alfabetico per non far torto a nessuno, era intuibile che non mi arrovellassi sulla scelta delle particolarità che ognuno di essi mi ispirava, sia per notorietà, importanza o per predilezione personale legata a qualche motivazione altrettanto individuale.
Per spiegarmi meglio con esempi concreti, era ovvio che Dante non potesse essere accantonato, mentre altri sono stati scelti per gradimento personale e che altri probabilmente non condividono.
Amando la musica lirica e sinfonica in genere, era inevitabile che andassi a scegliere i maggiori compositori di questo settore, perché non avrei mai potuto prendere in considerazione un musicista contemporaneo, per me imparagonabile a capoccioni come Puccini, Verdi o Beethoven.
Può sembrare assurdo non aver inserito Mozart o qualcun altro famosissimo, ma la scelta era racchiusa a 20 persone per cui altri nomi non potevano essere inseriti, anche se importanti in assoluto.
Obbligato quasi a rapportarmi con la storia militare e politica, non si poteva lasciar perdere Napoleone, Garibaldi o Giulio Cesare. Passando alla pittura, scultura e architettura, come potevano essere esclusi pezzi da novanta come Leonardo o Michelangelo?
Divagando su scrittori e poeti, era mio principale dovere, preciso soltanto mio personale, occuparmi dell’amato Leopardi, senza lasciar perdere tuttavia un signor Manzoni con tutti i crismi per le vette della letteratura universale, né un certo Virgilio che, pur facendo penare molti studenti a causa delle sue traduzioni latine, resterà sempre il maggior esponente dell’antica letteratura in lingua.
Non potevano mancare nemmeno i grandi scienziati e benemeriti dell’umanità, da Barnard a Einstein a Schweitzer, che restano una pietra miliare per talune scoperte giunte fino all’energia atomica, una rivoluzione per l’umanità che, se proposta saggiamente e non per distruzione, sarà indispensabile nei tempi a venire.
Immancabili i santi più conosciuti, sopra tutti emerge S. Francesco d’Assisi, poi Madre Teresa di Calcutta, la cui opera sarà inimitabile; S. Pietro, l’apostolo che Gesù ha eletto primo Papa e infine, esclusiva personale, S. Giovanni Bosco, di cui sono stato allievo in uno dei suoi istituti ora sparsi per il mondo.
L’unico su cui ho indugiato di più è stato Ponzio Pilato, in realtà non granché come personaggio, però alla fine l’ho inserito in quanto, pur essendo una figura storica marginale, tuttavia assume rilievo e importanza dal momento che si trova a decidere della sorte nientemeno che di Gesù Cristo, figura predominante, sopra le altre pur importanti della storia umana.
Non mi reputo così sprovveduto da non concepire che sono esistiti un’infinità di altri personaggi in ogni specialità e settori dello scibile umano, ma confermando che la mia scelta è limitata a soltanto a 20 individui, risulta evidente che una parte enorme di altri insigni personaggi resta per il momento accantonata, rimandandola eventualmente a tempi successivi.
Sono convinto, anzi certo che, se dovessi anche campare qualche secolo, di sicuro non riuscirei mai a completare un simile lavoro in quanto e per fortuna, coloro che hanno contribuito al bene dell’umanità nei secoli, se non nei millenni, sono una miriade incalcolabile, da non dimenticare nemmeno col pensiero.
E’ consolante constatare che nel mondo, di ieri e di oggi, malato e sbandato, esistono e sempre esisteranno persone che si impegnano continuamente al bene del prossimo, spremendo al massimo le meningi per sollevare gli animi o per scoprire molte novità utili a migliorare la vita sulla Terra.
Quanto sarebbe utile che appaiano senza sosta, in ogni tempo, persone in grado letteralmente di cambiare le teste e i cuori
, poiché ormai questi organi, essenziali per la vita umana, troppo di frequente si trovano soltanto tra i cumuli dei peggiori rifiuti
.
PREAMBOLO (fuori testo)
ADAMO ED EVA
(PROGENITORI DELL’UMANITÀ)
Scrivo di voi un po’ arrabbiato e ne ho tutte le ragioni. Avevate un autentico Paradiso Terrestre a disposizione e ve lo siete fatto scippare sotto i piedi, colpa vostra ovviamente, anzi non ce la girerete, però ora il conto lo stiamo pagando noi, semplici terrestri, costretti a guadagnarci pane e salame col sudore della nostra fronte. E vi assicuro che è davvero faticoso, dovreste provarci!
Voi tapini, anche appena cacciati dall’Eden, avevate a disposizione ancora tanto ben di Dio, considerando che eravate in due, mentre noi, arrivati addirittura a sette miliardi (!), lasciando perdere gli altri miliardi che ci hanno preceduti, ci contendiamo quella pagnotta che spesso è da dividere in due, tre o anche più parti.
Purtroppo, ci sono coloro che se la mangiano tutta, senza nemmeno lasciare le briciole e altri che tirano la classica cinghia. Da sempre c’è chi si ingozza e chi salta i pasti.
Faccio notare che i grattacapi che ci avete lasciato, causa la vostra irresponsabilità, sono infiniti e spesso irrisolvibili mentre, lasciando le cose com’erano nate e potendovi godere senza pensieri e preoccupazioni quell’Eden, di conseguenza avreste potuto girarci gli stessi vantaggi caduti dall’Alto.
Al pensiero che saremmo stati tutti immuni da tribolazioni e soprattutto dalla morte, ammetterete che verrebbe voglia di lisciarvi la schiena ben bene con un randello
dell’Eden, un legno più che stagionato, visti i tempi trascorsi.
Ma voi, muro o non muro, avanti! Dio vi aveva proibito di mangiare la famosa mela dell’albero della vita, invece vi siete lasciati infinocchiare dal serpente, il quale vi ha (satanicamente, ovvio) ingannati facendovi credere che con quella mela sareste diventati come Dio, Colui che vi aveva creati, peccando di superbia.
Tuttavia, l’intelligentissima
Eva, nel cedere alla tentazione, si è cuccata golosamente la mela e offrendola anche al compagno credulone, ha preso la decisione che ci ha fregati tutti quanti a venire.
Non potevate supporre che, se Dio vi aveva creati, forse Lui era un tantino superiore a voi, poveri tapini? Constatato che Adamo, il primo uomo creato, era sorto dalla polvere e dall’argilla, Eva invece era stata formata dalla costola dell’uomo mentre dormiva (con le donne, mai addormentarsi, ti fregano subito!), alla luce di tutto ciò, non vi è sorto il dubbio che Dio avesse davvero qualche potere in più di voi per cui non sareste mai riusciti a eguagliarlo?
Da maschio umano, posso essere anche d’accordo e ti capisco quando tu Adamo vedendo Eva, sei stralunato e rimasto letteralmente di stucco e hai cominciato ad avvertire formicolii
strani e ancora incomprensibili, fingendo o meno di non sapere che tutte le donne, Eva compresa, sono impareggiabili nel sedurre l’uomo.
Sicché cara Eva, sedotta e abbindolata dal serpente, senza dubbi di sorta, hai deliberatamente deciso d’azzannare voracemente la mela invitando il tuo compagno Adamo a fare altrettanto, spiegandogli ingenuamente quel che aveva detto il tentatore sulla possibilità di diventare divini grazie al fatidico morso.
Ora mi rivolgo a te, Adamo-maschio: lo sai che mi sorge un grosso dubbio sul fatto di farti circuire e convincere così facilmente da Eva-femmina?
Poiché i modi di seduzione femminili sono infiniti, non è che, più che sedurti con la storiella del serpente e della mela, non ti abbia circuito
con le sue molli fattezze, sfregandoti un pochino qua e là… e invitandoti a una nottata amorosa vera e propria?
Se fosse andata così, nulla da recriminare, ma avresti dovuto sapere che le donne, quando si fissano, sono terribili
, quindi avresti potuto salvare la faccia e almeno provare o tentare di resistere in quel momento, anche se capisco che certi momenti
sono sempre difficilissimi da governare.
Tanto più che l’occasione si sarebbe presentata e ripetuta senza la mela e la trasgressione del comando divino: almeno potevi anche tralasciare di mangiare la frutta, quel giorno.
Adesso, chi paga? Posso accettare che forse queste malizie non le avevi ancora imparate, ma ci sei cascato come un pollo… totalmente spennato però.
Tanto per essere precisi, nel rispetto della Legge, vorrei informare la signora Eva che, se fosse provato quell’approccio seduttivo, ai giorni nostri partirebbe una denuncia con arresto… per adescamento e circonvenzione d’ incapace.
Una spiegazione a questa precisazione: per incapacità intendo quella mentale ed emozionale…, in quanto quella procreativa è stata ben dimostrata e validata dai figli che sono venuti al mondo. Quindi non è mia intenzione offendere
la virilità di Adamo circa le sue naturali capacità…
Posso garantirvi, cari progenitori, che quando mangio una mela, ho un motto di stizza: ripenso che, a causa di una e sola semplice mela, ci siamo ridotti a così tanti e pesanti problemi: almeno fosse stato un intero cesto! Anzi confesso che spesso scelgo espressamente altri frutti, meno nostalgici. Bugia, ma resti tra noi, non diciamolo a loro perché potrebbero offendersi!
Grazie e voi due encomiabili
capostipiti o progenitori che dir si voglia, oggigiorno dobbiamo arrabattarci quotidianamente per lavorare, faticare oltre ogni limite, inventarcele tutte pur di sopravvivere, ammalarci, morire e chi più ne ha più ne aggiunga: non sentite il rimorso d’aver mangiato quella mela? Il conto ora lo dobbiamo pagare noi, e non ci consola che pure voi abbiate subìto lo scherzetto con la cacciata definitiva! Non consola il mal comune, mezzo gaudio!
Se tutto fosse filato al meglio, con voi consolidati nell’Eden, saremmo stati tutti felici e contenti, senza la morte e finanche eterni, ora invece ci tocca patire questa fine ingloriosa! Mica vorrete un ringraziamento?
Decisamente sono piuttosto cattivello con voi due, perché sappiamo bene che la mela è un’ipotesi della Genesi, per cui potete anche tranquillizzare le coscienze, e noi eviteremmo di prendercela sempre con voi, poveretti comunque.
La cosa facile che si nota è che avete imparato benissimo come fare figli, tant’è che ne avete fatti più d’uno, Caino, Abele, Set, e figli e figlie (Genesi) e il primo, quel Caino piuttosto ribelle, che sembra non siate riusciti a domare, ha avuto il coraggio di eliminare il fratello Abele per gelosia: avete imparato senza dubbi a fare figli, ma non esattamente a educarli come si dovrebbe, pur avendo la scusante d’essere stati i primi a lottare e col primogenito, quindi in deficit d’esperienza.
Tuttavia, anche su questo posso tranquillizzarvi perché, se vi siete trovati in difficoltà educativa, qualche attenuante ci sta a causa dell’ovvia inesperienza, il peggio è che, con le generazioni odierne, anche noi siamo in estrema difficoltà nel convincerli ad seguire una vita corretta, per cui mal comune, mezzo gaudio, dicevo già, anche se non è giusto e conveniente comparare giustificazioni di comodo.
Andando avanti di questo passo, quasi vi santifico a forza di difendervi
e di trovare scusanti o attenuanti che in parte giustifichino le non poche vostre pur incolpevoli carenze.
Forse vi ho disturbato, in quanto sicuramente state riposando il sonno eterno, in particolar modo dopo che tu, povero Adamo, hai tribolato in vita per ben 930 anni, una bazzecola per noi inconcepibile: non ti sei mai annoiato di vivere così a lungo?
Non riesco a capacitarmi sul come passavate il tempo tu ed Eva, dal momento che non potevate leggere giornali, sentire la radio, vedere la televisione! Capisco che ti impegnava la pesca e la caccia e dopo dovevi pulire le prede, ma un po’ di noia l’avrai pure provata, col tanto tempo noioso e sfaccendato a disposizione. Dimenticavo che i figli e i nipoti qualche impegno te l’avranno pur richiesto.
Un pensiero sciocco mi è passato per la mente: dal momento che sei vissuto così a lungo, tra qualche litigio e bacetto amoroso con Eva e qualche sculacciata a figli e nipoti, avrai pure imparato a scuoiare le prede, a pulire il pesce, a fare il pane, a curare l’orto e il frutteto (senza mele, s’intende!), insomma avrai pure imparato a fare anche il cuoco, quelli che oggi noi chiamiamo quasi tutti chef
, anche se sempre cuochi restano. La vanità non ha confini!
Ecco, dicevo, visto che hai avuto tutto il tempo per imparare e migliorare il lavoro di cucina, considerando il lasso di tempo considerevole vissuto, nel frattempo le persone saranno aumentate di numero, con la necessità assoluta di mangiare e bere: non ti è mai venuto in mente di aprire un barettino, una bettola o un ristorantino, magari anche un utile B&B, un sistema oggi inventato per spillare denaro ai viandanti che allora penso fossero al corrente delle tue vaste esperienze? Specialmente nel settore frutticolo! E dagli, sul chiodo!
Sorriderai sulle conoscenze che ti attribuisco, ma può anche darsi che qualcosa di simile tu lo abbia fatto davvero, visto che dovevi ammazzare il tempo e guadagnare
qualcosa per vivere. In realtà tutto era già a disposizione gratuitamente, tuttavia se fossi stato nostrano
avresti anche tu provveduto ad inventare un qualche sistema pratico e redditizio.
Se ad entrambi venisse la voglia di contattarmi in qualche modo, potete rispondermi con una email… scusate, non ricordavo che non conoscete il computer. Magari anche una telefonata… altro errore mio, scusate ancora.
Facciamola breve, forse sarebbe più semplice con qualche piccione viaggiatore, anzi, invece della nostra PT, potreste utilizzare la vostra PV, la Posta Volatile, una letterina con qualche annotazione e io sarò contento e soddisfatto di avervi a mia volta immaginati: il passato e il presente che si incontrano, insomma uno scambio di pensieri alla rinfusa, ma utili per ricollegarci alle origini.