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Il club dei rimedi della nonna
Il club dei rimedi della nonna
Il club dei rimedi della nonna
E-book786 pagine7 ore

Il club dei rimedi della nonna

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Info su questo ebook

Tutti i segreti e i trucchi delle casalinghe di una volta per una casa da invidiare

La nonna sa sempre tutto. Sa come tagliare la cipolla senza piangere e come cuocere la zuppa perfetta, sa come apparecchiare la tavola nel giorno di festa e come stirare a regola d’arte.

Avete un dubbio su come comportarvi a una cena elegante? O non sapete da dove cominciare con le pulizie di primavera? La nonna lo sa. Per qualsiasi problema di gestione della casa, state tranquilli, la soluzione è affidarsi ai buoni, vecchi consigli della nonna, e in questo libro ne troverete a migliaia! Dalle dritte per gli sprovveduti in cucina ai suggerimenti per chi vuole il “pollice verde”, dal bon ton nelle relazioni di tutti i giorni e nelle occasioni mondane alle strategie per dare un aspetto invidiabile a tutte le stanze. Imparerete a non farvi prendere dal panico davanti a una scottatura o una puntura d’insetto, ma anche a organizzare la lavatrice nel modo giusto per dire finalmente addio a magliette scolorite e vestiti tutti di uno stesso colore. Trucchi e segreti semplici, per ritrovare il gusto di stare bene a casa, come una volta. E per chiudere in bellezza: le indimenticabili conserve della nonna!

Tra i rimedi della nonna:

Friggere alla perfezione
La stagionalità delle verdure
I segreti di un buon caffè
Che cos’è il bon ton
La tavola delle grandi occasioni
Il savoir faire per la vita sociale
Strategie per fare le pulizie
Ordine in ogni dove
Togliere le macchie dai vestiti
Rimedi e trucchi per la cura del corpo
Consigli come se piovesse


Annalisa Strada
ha scritto testi dedicati alla cultura e alle tradizioni popolari della Lombardia ed è autrice di numerosi ricettari, testi di cucina e manuali dedicati agli hobby e ai lavori manuali.

Clementina Coppini
è autrice di libri per la prima infanzia e ha curato volumi dedicati alla cultura lombarda e popolare.


Gianluigi Spini
è autore di testi dedicati al teatro e all'animazione teatrale, al cinema e allo sport. Ha inoltre curato testi di gastronomia e manualistica per ragazzi.
LinguaItaliano
Data di uscita16 dic 2013
ISBN9788854152250
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    Anteprima del libro

    Il club dei rimedi della nonna - Clementina Coppini

    136

    Prima edizione ebook: febbraio 2013

    © 2000, 2012 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-5225-0

    www.newtoncompton.com

    Edizione elettronica realizzata da Gag srl

    Annalisa Strada - Clementina Coppini - Gianluigi Spini

    Il club dei rimedi

    della nonna

    Tutti i segreti e i trucchi delle casalinghe

    di una volta per una casa da invidiare

    Newton Compton editori

    Gli autori dedicano questo testo a tutti coloro che sanno perché il Sole frigge nel grande albume del cielo.

    Uno speciale ringraziamento a Tania Cortesi, Iris Mena, Desirée Allodoli e Davide.

    Introduzione

    La vita di casa è un privilegio o una condanna. Se non rientrate nel novero dei pochi fortunati che possono permettersi cuoco, colf e assistente domestico, ossia il maggiordomo, allora questo testo vi servirà per rendere piacevoli le incombenze riguardanti la casa.

    Nelle pagine che seguono potete trovare utili consigli per organizzare la cucina, conoscere gli ingredienti, sceglierli in maniera oculata, potenziarne il valore nutrizionale e ottimizzarne l’impiego.

    Abbiamo scelto di lasciare più spazio alla cucina perché è il cuore pulsante della casa, l’ambiente in cui l’obbligo di far da mangiare può trasformarsi in una palestra del gusto e in un esercizio protratto del proprio estro creativo. Se funziona la cucina, tutto il resto va da sé. E far funzionare non significa trasformarsi da incalliti consumatori di cibi precotti in chef provetti, ma modificare il proprio atteggiamento da fruitori passivi a protagonisti.

    L’ambizione prefissa nello strutturare questa parte è offrire al lettore gli strumenti per fare la spesa in poco tempo e a colpo sicuro, entrare in una cucina ben organizzata, sbizzarrirsi e dimenticare il peso della giornata cucinando.

    Questo atteggiamento dovrebbe effondere nuova vitalità sulla famiglia, rinnovare il piacere di avere ospiti e portare a un più elevato livello la qualità della vita tra le quattro mura della vostra dimora.

    La seconda parte del volume è dedicata a uno sguardo complessivo su di voi e sulla vostra abitazione.

    Un ampio capitolo è dedicato al bon ton, inteso qui come l’arte di ricevere.

    Avere ospiti è infatti uno dei piaceri della vita domestica, soprattutto se gli invitati, amici o conoscenti che siano, hanno la possibilità di sentirsi a proprio agio, accolti con entusiasmo e buone maniere.

    Passeremo in rassegna le stanze e i vari ambienti dell’abitazione e punteremo poi l’attenzione sul vostro guardaroba.

    Vi forniremo indicazioni su come mantenere la casa, come igienizzarla e renderla sicura, operazioni indispensabili sempre e in particolare quando si vive con bambini, persone anziane o malati.

    Inoltre troverete i suggerimenti per prendervi cura della vostra persona.

    La parte conclusiva del testo è dedicata a una raccolta di consigli tra i quali cercare nel momento della necessità per trovare la soluzione che più si adatta al caso vostro.

    Chiude il volume il glossario di cucina, necessario in particolare ai neofiti.

    Se avrete trovato almeno uno spunto per semplificare o migliorare la vostra esistenza, avremo raggiunto il nostro scopo.

    Il testo è corredato da un ampio repertorio d’immagini, arricchito dai disegni appositamente realizzati per questa pubblicazione da Marisa Pagliardi Maggi e da Pietro Conforti, ai quali, per la preziosa collaborazione, va il nostro ringraziamento.

    PARTE PRIMA

    La cucina

    Attrezziamoci e partiamo

    Cominciare e non smettere più

    Cucinare è per tutti un impegno quotidiano che al giorno d’oggi si può evitare.

    Infatti esistono in commercio tali e tanti cibi precotti, pretrattati, surgelati e già pronti per il consumo che ci si può facilmente sottrarre all’incombenza di preparare qualsiasi piatto.

    Inoltre tali generi di alimenti ben si adattano alle esigenze di chi conduce una vita attiva e, avendo i minuti contati, non ha tempo da dedicare alla preparazione dei cibi. Certo, forse si spende un po’ di più, ma spesso alle pietanze preconfezionate non c’è altra scelta se non digiunare.

    Cucinare però può diventare un vero piacere, se non addirittura un’ arte. La cucina è una forma di creatività tra le più generose, perché in primo luogo si esercita principalmente per gli altri, considerato che pochi si metterebbero a fare qualcosa di estremamente complesso solo per se stessi e senza cercare il plauso dei commensali. Inoltre il cuoco impiega tempo e fatica per qualcosa che è destinato a non conservarsi se non nel ricordo di chi l’ha mangiato.

    In questa sede si parlerà della cucina come obbligo e come passione e verranno dati consigli utili per fare le cose più in fretta, ma anche per farle meglio, per risparmiare tempo, ma anche per migliorare la resa e il sapore di ciò che si consuma quotidianamente o nelle grandi occasioni.

    Vi daremo suggerimenti per operare la migliore scelta di ingredienti e la più attenta selezione dei gusti, a seconda delle esigenze della ricetta.

    Verranno descritte le caratteristiche delle singole materie prime della buona cucina, affinché l’apprendista cuoco possa imparare a esaltarne i pregi e minimizzarne i difetti, e il cuoco esperto possa trovare qualcosa che mancava al suo bagaglio d’esperienza.

    Ovviamente ogni consiglio è poi affidato all’interpretazione personale, perché ognuno, col tempo e l’esperienza, impara ad applicare i gusti propri e delle persone per cui cucina alle ricette che si trova di volta in volta a realizzare.

    Imparare a cucinare è facile, imparare a farlo bene lo è assai meno, ma non è certo impossibile.

    Bisogna impegnarsi, provare le ricette più di una volta, senza scoraggiarsi quando il risultato è di molto inferiore alle aspettative (e alla foto che c’è nel ricettario consultato...).

    Una volta poi che si è acquisita una certa sicurezza con le ricette più semplici, è necessario tentare piatti più difficili e così via, provando magari ogni volta qualcosa di diverso.

    Un cuoco che ha imparato a realizzare le ricette base si può dedicare con più coraggio alla sperimentazione.

    In questo modo si sviluppa il talento e si diventa bravi, acquisendo l’occhio e la mano, cioè quella capacità di valutare le quantità degli ingredienti, il grado giusto di cottura, il quid che rende una ricetta perfetta.

    La più grande soddisfazione è sentire definire buono o buonissimo il piatto che abbiamo preparato.

    Sussiste tuttavia la possibilità che a volte l’educazione dei nostri commensali superi la reale convinzione circa il risultato.

    Ricordiamoci sempre che il modo di percepire i sapori cambia in relazione all’umore e alla predisposizione individuali, così la stessa pietanza può riuscire diversa se realizzata da persone differenti o anche dallo stesso cuoco in momenti diversi.

    Inoltre in ogni momento si può decidere di introdurre una variante al piatto che si sta eseguendo, di cambiare un ingrediente o un procedimento, di aggiungere o togliere qualcosa.

    Così si crea e si innova in cucina.

    Non è forse in questo modo che nascono le nuove ricette e che si affermano i grandi cuochi?

    Ebbene sì: la qualità della cucina dipende anche dalla situazione, dall’umore del cuoco e anche dai motivi e dalle persone per cui cucina.

    I risultati sono spesso imprevedibili: quello che è certo è che con il tempo e l’impegno chiunque può preparare ricette che meritino scroscianti applausi a scena aperta.

    La cucina

    Non sono il lusso o la quantità di elettrodomestici che fanno la buona cucina, si sa, ma un ambiente confortevole e dotato di qualche comodità può aiutare a lavorare meglio.

    ECCO CIÒ CHE DEVE ESSERCI IN UNA CUCINA FUNZIONALE

    Piano di lavoro

    Dispensa o armadietti per gli alimenti che non si conservano in frigorifero e per gli utensili

    Lavello

    Lavastoviglie

    Figorifero e congelatore

    Piano cottura

    Forno

    Forno a microonde

    La lavastoviglie, il forno a microonde, un ampio armadio in cui riporre gli utensili e le stoviglie, e altre comodità del genere sono certamente utili e irrinunciabili per chi già li possiede, ma non indispensabili.

    Il piano di lavoro

    Un piano di lavoro spazioso, su cui si possano disporre gli ingredienti senza impilarli e su cui si possa comodamente impastare, tirare la pasta o legare gli arrosti è decisamente meglio di un piccolo spazio, ma ugualmente tali operazioni possono essere svolte su un tavolo.

    Inoltre sarebbe preferibile disporre i piccoli utensili sempre a portata di mano, ma, in caso di carenza di spazio, è sufficiente, prima di iniziare, rendere facilmente accessibile ciò che potrebbe servire, dai coltelli agli eventuali robot da cucina multiaccessoriati.

    L’altezza ideale del piano di lavoro dovrebbe essere compresa approssimativamente tra i dieci e i venti centimetri sotto il gomito di chi lo utilizza.

    Questo per rendere più agevoli le operazioni di miscelazione degli ingredienti e di impasto e per evitare che il cuoco sia troppo esposto agli effluvi delle sostanze che utilizza, starnutendo ogni volta che adopera il pepe, piangendo ogniqualvolta taglia una fetta di cipolla o facendo la sauna quando deve trattare cibi appena bolliti.

    Inoltre il piano di lavoro dovrebbe essere fatto di un materiale resistente e facile da pulire. In generale le cucine presenti in commercio hanno un’altezza standard e sono prodotte con materiali che rispondono a tali esigenze.

    Se in casa sono presenti bambini, è bene avvertirli della pericolosità degli arnesi che si utilizzano in cucina e possibilmente tenerli al di fuori della loro portata.

    La dispensa

    Le cucine sono quasi tutte dotate di una dispensa, che può essere di varia capienza, a seconda delle dimensioni del locale oltre che dei gusti e delle necessità di ogni singola famiglia

    Si va da ampie credenze a un semplice armadietto dove riporre gli alimenti che non è necessario conservare in frigo, gli utensili di cucina e le stoviglie.

    Questo utile spazio necessita più degli altri di ordine e igiene. Se, infatti, la mancanza di pulizia può provocare l’arrivo di ospiti indesiderati (formiche, scarafaggi, ecc.), la mancanza di ordine espone al rischio di acquistare doppioni di prodotti già presenti, con inutile accumulo di scorte e conseguente spreco di denaro.

    Si consiglia una rapida pulizia e un opportuno riordino degli alimenti ogni volta che si aggiunge qualcosa di nuovo. Questo eviterà l’accumulo di spiacevoli residui di cibo e soprattutto l’arrivo delle formiche.

    In generale, anche in presenza di formiche, non è opportuno utilizzare alcun insetticida in ambienti piccoli in cui si trovano generi alimentari.

    Pertanto, se, malgrado la pulizia, gli insetti continuassero a essere presenti, sarebbe meglio trattare con insetticida le vie di accesso alla cucina ed eventualmente inserire nella dispensa un deodorante per piccoli ambienti o spruzzarne uno in versione spray per qualche giorno (tre o quattro applicazioni dovrebbero bastare a creare una durevole barriera antiformica).

    Se invece si vuole utilizzare un metodo tutto naturale per allontanare gli insetti, un rimedio efficace è costituito dall’impiego di succo o scorza di limone oppure di spezie come cannella o chiodi di garofano.

    Periodicamente è bene effettuare un controllo della scadenza dei prodotti, per evitare di conservare alimenti quando ormai è sconsigliabile il loro consumo o di scoprire che un ingrediente è scaduto proprio quando serve.

    Il lavello

    Uno degli accorgimenti fondamentali da considerare quando si cucina è l’ordine e l’uso appropriato del lavello aiuta a mantenerlo e a ripristinarlo.

    Che il lavello sia di acciaio o di ceramica, a vasca singola o doppia, più o meno capiente, richiede una minima manutenzione: basta infatti un goccio di detersivo su una spugna e una passata con l’asciugapiatti ed è come nuovo.

    Se non c’è niente di peggio, dopo aver preparato una buona cena, di trovare una cucina sporca, piena di utensili sparsi ovunque, non è nemmeno possibile cucinare badando per tutto il tempo a mettere ordine.

    Pertanto, se non avete una lavastoviglie in cui riporre gli arnesi che avete già utilizzato in modo da tenere il più sgombro possibile il vostro spazio di lavoro, potete metterle nel lavello con l’acqua saponata, in modo che non si formino incrostazioni.

    Se il lavello ha una comoda vasca doppia, una di esse potrà essere destinata alle stoviglie sporche, che si baderà a impilare ordinatamente, mentre l’altra servirà per altre operazioni quali il lavaggio di insalata o frutta.

    In caso di vasca singola, ma anche se si desidera lavorare più comodamente, sarà necessario, per non ingombrare il lavello, sciacquare le stoviglie man mano che si sporcano o riporle in una vaschetta di plastica, opportunamente riempita d’acqua tiepida, da appoggiare a terra o sul piano di lavoro.

    Una cosa fondamentale da sapere per effettuare una pulizia a fondo è conoscere ordine e modalità di lavaggio delle stoviglie.

    Pentole: le pentole, e in particolare quelle che presentano tracce di unto, vanno lavate sempre a parte, prima o dopo tutto il resto. Quando presentano incrostazioni particolarmente resistenti, è bene lasciarle a bagno in acqua saponata tiepida ed eventualmente intervenire con una spugna abrasiva adatta. Questo vale per le pentole in acciaio. Le pentole antiaderenti non vanno mai trattate con agenti che possano in qualche modo graffiarne o danneggiarne l’interno. Passatele con una spugna morbida imbevuta di detersivo diluito in abbondante acqua tiepida. Sciacquatele con cura e asciugatele subito.

    Utensili: i piccoli utensili da cucina devono essere lavati a parte e controllati con molta cura. Si deve badare soprattutto che non restino loro attaccati residui di cibo, i quali potrebbero, nel successivo utilizzo, alterare il sapore dei nuovi ingredienti, ma anche creare odori sgradevoli nei cassetti o negli armadietti in cui tali arnesi sono conservati. Questo vale per oggetti quali il pelapatate, le varie grattuge per formaggi e per verdure, lo spremiaglio, la frusta, i mestoli, i cucchiai di legno...

    Utensili elettrici: tali attrezzi devono essere lavati con grande attenzione e cautela, mai prima di aver letto sulle istruzioni quali parti di essi possono essere immerse nell’acquaequali no.

    In nessun caso bisogna immergere nell’acqua oggetti ancora collegati alla corrente elettrica.

    Ciotole e contenitori: possono essere lavati da soli o insieme ad altre stoviglie.

    Ogni tanto accade che due ciotole delle stesse dimensioni, di vetro o di ceramica, si incastrino l’una nell’altra.

    Per separarle è necessario immergere in acqua calda la ciotola esterna, affinché il calore, dilatando le molecole, la allarghi e consenta di sfilare quella interna.

    Bicchieri: per quanto riguarda i bicchieri, è preferibile lavare prima quelli per l’acqua, poi quelli per i vini bianchi e gli spumanti e infine quelli per i vini rossi.

    In caso di bicchieri a calice, mai metterne troppi tutti insieme nel lavandino. Meglio riempirli con un po’ d’acqua saponata e lasciarli in piedi su un piano vicino.

    Anche ai bicchieri, così come agli altri contenitori, capita di restare incastrati tra loro. Se sono di dimensioni normali, per separarli si utilizza lo stesso metodo valido per le ciotole.

    Per bicchieri particolarmente alti e quindi più delicati, quali per esempio quelli utilizzati per le bevande analcoliche e per i drink, è meglio, prima di immergere il bicchiere esterno nell’acqua calda, riempire quello interno con acqua fredda. Questo accorgimento consentirà di staccarli in breve tempo evitando sbeccature o rotture.

    Piatti: i piatti per l’antipasto e per la prima e la seconda portata si lavano partendo dai meno sporchi per arrivare ai più unti. Se sono decorati con pitture fatte a mano, usate acqua appena tiepida, spugne morbide e poco detersivo. Per asciugarli non strofinateli ma tamponateli con il canovaccio.

    Altro: le tazzine, le posate e i piatti per la frutta e il dolce possono essere lavati insieme, senza seguire un ordine preciso.

    Tutte le stoviglie vanno risciacquate con acqua calda e, nel caso di sporco ostinato, si dovrà procedere a una seconda passata o magari sarà necessario lasciarle a bagno per qualche minuto al fine di ammorbidire lo sporco incrostato.

    E bene cambiare l’acqua ogni volta che sembri satura di particelle di unto o sia troppo torbida.

    Una volta finito il lavaggio è meglio non procedere immediatamente all’asciugatura, ma lasciare le stoviglie a perdere l’acqua in eccesso mettendole nello scolapiatti o appoggiandole capovolte su canovacci puliti, opportunamente stesi sul tavolo o sul piano di lavoro.

    L’ultima asciugatura, quella manuale, va data quando i piatti, ma soprattutto i bicchieri, sono quasi completamente asciutti.

    Per le pentole sono necessarie minori cautele, mentre le posate è meglio strofinarle subito dopo il lavaggio, in modo da renderle più lucide.

    Nei pressi del lavandino si procurerà di tenere: un detersivo per piatti sgrassante, una spugnetta per il lavaggio che sia morbida da un lato e ruvida dall’altro, una spugna abrasiva adatta al lavaggio delle pentole, un paio di asciugapiatti e non ultimo un sapone per le mani. Infatti è necessario, quando si cucina, lavarsi spesso le mani per motivi igienici, per non mischiare i sapori e per non trattenere sulla pelle gli odori.

    Esistono in commercio delle saponette d’acciaio che, tenute tra le mani sotto l’acqua corrente, sono efficacissime contro i cattivi odori. In mancanza di esse, si può eseguire la stessa operazione con un cucchiaio o un piccolo mestolo.

    Si rivela in molti casi efficace anche versare qualche goccia di succo di limone sulle mani o sfregarle con una foglia di salvia.

    La lavastoviglie

    La lavastoviglie si rivela utilissima in caso di pranzi con molti ospiti, ma anche nella vita quotidiana della famiglia, poiché solleva dall’onere di lavare i piatti e consente di mantenere maggiore ordine nel momento in cui si cucina, poiché, una volta che si è finito di utilizzare un qualsiasi accessorio o stoviglia, lo si può riporre al suo interno.

    Ve ne sono tali e tanti modelli in commercio, che è impossibile in questa sede descriverne l’utilizzo in modo appropriato. Si consiglia pertanto di leggere sempre l’apposito libretto di istruzioni.

    Le stoviglie, gli utensili, i contenitori e le pentole attualmente in commercio sono pensati per il lavaggio in lavastoviglie.

    In generale l’idoneità al lavaggio in lavastoviglie è segnalata sulla confezione e in ogni caso è bene, al momento dell’acquisto, chiedere al rivenditore se ci sono controindicazioni a tale tipo di pulitura.

    Come regola generale, in mancanza di una garanzia che certifichi la possibilità di lavare l’oggetto in lavastoviglie, è più prudente pulirlo manualmente.

    MAI IN LAVASTOVIGLIE!

    Cristalli

    Contenitori in alluminio

    Contenitori in plastica

    Oggetti in rame

    Oggetti in legno o con parti in legno

    Porcellane dipinte a mano

    Stoviglie antiche

    Stoviglie decorate a mano

    Gli oggetti in alluminio e in argento, anche se adatti al lavaggio, tendono con il tempo a diventare più scuri; quelli in rame, peltro e ottone si possono macchiare. Ferro e ghisa potrebbero arrugginire e macchiare le altre stoviglie. Grande precauzione va usata con gli oggetti che presentano guarnizioni in gomma, soprattutto nel caso di parti di piccoli elettrodomestici. La gomma infatti potrebbe cuocere durante il lavaggio, compromettendo in seguito il funzionamento dell’apparecchio in questione.

    Meglio sempre leggere le istruzioni per l’uso, dove è di solito specificato quali parti dell’elettrodomestico possono essere lavate e tra di esse quali in lavastoviglie.

    In caso di dubbio, è sempre meglio consultare in proposito la ditta produttrice.

    Quando non si pensa di procedere a un lavaggio perché non ci sono abbastanza stoviglie per riempire la lavapiatti, è meglio utilizzare un breve programma di risciacquo, per evitare che lo sporco si incrosti sulle stoviglie, diventando difficile da rimuovere e fonte di cattivi odori. E meglio non eccedere nell’impiego di detersivo e di brillantante (l’additivo che rende brillanti le stoviglie e gli oggetti in vetro o cristallo): non solo contengono sostanze inquinanti, ma il loro abuso può compromettere il buon risultato del lavaggio. E indispensabile, invece, controllare che sia sempre presente il sale.

    Frigorifero e congelatore

    La presenza in ogni casa del frigorifero e del congelatore consente a chiunque di accumulare scorte di alimenti freschi, sempre a disposizione e sempre pronti all’uso (eccetto nei casi in cui sia necessario un preventivo scongelamento, che in ogni caso non richiede mai più di qualche ora).

    Il frigorifero permette anche la conservazione di piatti preparati in precedenza, i cosiddetti avanzi, che possono così essere consumati giorni dopo la loro realizzazione, con un doppio vantaggio: non si è costretti a mangiare sempre la stessa cosa se avanza e si possono fare in una volta sola più porzioni di piatti che richiedono lunga preparazione (per esempio le lasagne) per poi metterli nel congelatore e consumarli in occasioni diverse.

    In generale nelle case il frigorifero e il congelatore costituiscono un unico elettrodomestico ed è solo per necessità particolari che alcuni acquistano un congelatore supplementare.

    Esistono in commercio moltissimi modelli di varie dimensioni, per soddisfare le esigenze di tutti, dal single alla famiglia numerosa.

    Iniziamo dal frigorifero.

    Poiché l’aria fredda è più pesante e tende a scendere verso il basso e l’aria calda, più leggera, tende a salire in alto, anche nel nostro elettrodomestico, che certo non si sottrae alle leggi della fisica, la temperatura sarà più bassa nei piani inferiori e si alzerà progressivamente, sebbene non in modo rilevante, nei piani superiori. Tale osservazione ci consente di stabilire la più adatta disposizione degli alimenti nei vari ripiani.

    DAL RIPIANO PIÙ BASSO AL PIÙ ALTO, METTETE:

    Frutta e verdura (da inserire nelle apposite vaschette in vetro o plastica di cui di solito sono dotati quasi tutti gli apparecchi).

    Carne, pesce e salumi (opportunamente protetti in appositi sacchetti o avvolti in pellicola trasparente o fogli d’alluminio).

    Formaggi e latticini.

    Alimenti cotti.

    Lo sportello del frigo è la parte meno fredda dell’elettrodomestico e, per le sue caratteristiche e la sua forma, si presta alla conservazione di alimenti che devono restare freschi, ma non troppo freddi, quali le bottiglie delle bevande, il latte, le uova, il burro e i vasetti già aperti contenenti salse, sughi, sottoli e sottaceti.

    La temperatura del frigorifero può essere modificata nel corso dell’anno, alzandola nella stagione fredda e abbassandola in quella calda. In ogni caso è meglio consultare il libretto delle istruzioni, che spiegano come comportarsi nelle varie stagioni dell’anno.

    Va inoltre tenuto presente, al momento della regolazione, che la temperatura interna, oltre che dalle condizioni climatiche generali, è influenzata dalla posizione dell’apparecchio e dalla frequenza di apertura dello sportello.

    È bene non stipare di roba il comparto frigo, ma lasciare un po’ di spazio tra i cibi, affinché la temperatura possa mantenersi costante e l’aria fredda abbia l’agio di circolare liberamente.

    Mai porre in frigorifero alimenti ancora caldi, poiché l’improvviso innalzamento della temperatura potrebbe danneggiare l’apparecchio e alterare la freschezza dei cibi presenti al suo interno.

    Inoltre è necessario fare attenzione a che gli alimenti non poggino sulla parete posteriore del frigo, perché potrebbero ghiacciarsi. Il frigorifero deve essere pulito periodicamente per questioni igieniche e per evitare la formazione di cattivi odori. Si possono utilizzare i prodotti specifici in commercio, oppure una spugnetta imbevuta in una soluzione di acqua e bicarbonato, acqua e aceto o acqua e detergente neutro. Non è mai opportuno ricorrere £ abrasivi per non danneggiare le pareti interne dell'elettrodomestico.

    Per motivi di sicurezza, prima di procedere ; zione di pulizia è tassativo disinserire la spina della presa di corrente o comunque togliere l’alimentazione generale.

    Il contenuto del frigo, durante la pulizia, i deve essere temporaneamente rimosso.

    Pertanto è consigliabile procedere alla pulizia quando all’intemo dell’elettrodomestico sono presenti pochi alimenti. Prima di I riempirlo di nuovo, bisogna asciugarlo con molta cura.

    In caso di assenza prolungata, il frigorifero va svuotato, pulito e lasciato spento, con la spina staccata e lo sportello aperto, per evitare il ristagno degli odori.

    Quando il frigo è pieno, può capitare che si formino al suo interno odori sgradevoli.

    Per ovviare a tale inconveniente è buona norma avvolgere gli alimenti in carte protettive quali pellicola trasparente o fogli di alluminio, separare i formaggi conservandoli in appositi contenitori e tenere frutta e verdura nei cassetti presenti nella parte bassa del frigo, che è quella più fredda.

    Passiamo ora al congelatore.

    I frigoriferi sono ormai quasi tutti dotati di un reparto freezer, che consente di conservare per parecchi mesi in modo igienico e sano alimenti freschi e di avere sempre a portata di mano una riserva di cibo.

    Inoltre è decisamente comodo avere sempre a disposizione piatti pronti surgelati, di produzione industriale o casalinga, che si possano consumare dopo essere stati opportunamente scaldati in forno o sul fornello. L’assortimento di tali prodotti si fa via via più ampio e variegato ed è sempre più in grado di coniugare la necessità di risparmio di tempo con le più diverse esigenze di gusto.

    Una recente statistica ha appurato che, utilizzando il congelatore per la conservazione degli alimenti preparati in casa, è possibile riuscire ad ammortizzare la spesa dell’acquisto dell’elettrodomestico nel giro di tre anni. Molte famiglie sentono l’esigenza di acquistare un congelatore supplementare da abbinare a quello collegato al frigorifero.

    Se parte del risparmio è data dalk possibilità di conservare per parecchi mesi piatti preparati in casa, un notevole vantaggio economico deriva dal poter acquistare in discrete quantità prodotti in offerta speciale o in confezioni famiglia.

    Esistono in commercio vari tipi di congelatore, a seconda delle temperature che ogni apparecchio è in grado di sviluppare. Il tempo di conservazione degli alimenti nel freezer è strettamente legato al numero di gradi al di sotto dello zero che l’apparecchio può raggiungere ed è di solito è indicato dal numero di stelle che sono impresse sullo sportello dell’elettrodomestico.

    Quando c’è una sola stella significa che il freezer raggiunge una temperatura compresa tra i meno sei e i meno otto gradi centigradi; un apparecchio simile può mantenere per due o tre giorni i surgelati, ma non è in grado di congelare in modo appropriato gli alimenti freschi.

    I surgelati si conservano almeno una settimana nei freezer con due stelle, ma anche qui non si possono mettere gli alimenti freschi. La temperatura si aggira in questo caso sui meno dodici gradi centigradi circa. Quelli a tre stelle raggiungono i meno diciotto gradi centigradi e consentono di mantenere per alcuni mesi i surgelati e per brevi periodi i cibi freschi. I più diffusi e certamente i più utili sono quelli a quattro stelle che, arrivando a una temperatura di circa meno venticinque-trenta gradi centigradi, permettono di congelare alimenti freschi e di conservare surgelati per molti mesi.

    Ognuno di questi congelatori raggiunge temperature inferiori a zero gradi e quindi, se dotato delle apposite vaschette riempite d’acqua, è in grado di produrre cubetti di ghiaccio.

    A questo punto è opportuno specificare quale sia la differenza tra congelamento e surgelamento. Mentre il primo si ottiene ponendo un alimento fresco o un piatto

    preparato in casa nel freezer a quattro stelle, il secondo si può realizzare solo attraverso un procedimento industriale, attraverso il quale si induce nel prodotto un raffreddamento rapidissimo, che non si può attualmente ottenere con i freezer casalinghi. Pertanto solo i prodotti che acquistiamo al supermercato si possono correttamente definire surgelati, mentre quelli che facciamo noi in casa sono cibi congelati. Quando si acquistano alimenti surgelati, bisogna osservare alcune importanti precauzioni:

    PRECAUZIONI PER L’ACQUISTO DI SURGELATI

    Guardare che la confezione sia integra e non presenti lacerazioni perché l’alimento contenuto potrebbe essersi deteriorato.

    Toccare il pacchetto per accertarsi che non sia umido o gonfio o che sia coperto da uno strato di brina, poiché in questo caso potrebbe aver subito un inizio di scongelamento.

    Treasportare sempre gli alimenti surgelati nelle apposite borse termiche, soprattutto nella stagione calda.

    Prendere i surgelati solo al termine della spesa.

    Una volta arrivati a casa, riporre immediatamente i surgelati nel freezer.

    MATERIALI DI PROTEZIONE PER LA CONSERVAZIONE IN FREEZER DI ALIMENTI

    Fogli di alluminio

    Pellicola trasparente

    Sacchetti freezer

    Contenitori per freezer in alluminio con coperchio

    Contenitori per freezer in plastica con coperchio

    Contenitori per freezer in vetro con coperchio

    Il freezer va periodicamente sbrinato. In generale è opportuno procedere a tale operazione quando lo strato di ghiaccio presente sulle griglie e sulle pareti supera i trequattro millimetri di spessore.

    Come per il frigorifero, si procederà a disinserire la spina dalla presa di corrente e a svuotare il comparto del suo contenuto, provvedendo ad avvolgere i cibi congelati in carta di giornale e a riporli in un luogo fresco o a inserirli temporaneamente in una borsa frigo opportunamente preparata.

    Il ghiaccio deve sciogliersi da solo: pertanto è sconsigliabile utilizzare oggetti appuntiti o taglienti per raschiare le pareti, anche perché le garanzie di tali elettrodomestici non coprono eventuali danni provocati dall’uso di oggetti impropri. I nuovi modelli sono provvisti di collettori per l’acqua generata dallo scioglimento del ghiaccio; in assenza di questi, si potranno utilizzare delle spugne e una bacinella. Una volta che il ghiaccio è stato eliminato, si può procedere alla pulitura con una spugnetta immersa in una soluzione di acqua e bicarbonato, acqua e aceto o acqua e detergente neutro.

    Dopo un’ attenta asciugatura delle pareti e dei ripiani del freezer, gli alimenti potranno essere di nuovo inseriti nel comparto. Vale la pena segnalare che l’inevitabile aumento di temperatura negli alimenti durante le operazioni di sbrinamento potrebbe accorciare il loro tempo di conservazione: pertanto anche in questo caso è opportuno procedere quando il freezer è poco rifornito e controllare il grado di scongelamento di ogni singolo alimento prima di rimetterlo a posto. In caso di assenze prolungate, valgono gli stessi suggerimenti fomiti per il frigorifero: lasciare la spina staccata e lo sportello aperto, dopo aver svuotato, sbrinato e pulito l’interno del freezer.

    Nel paragrafo dedicato alla conservazione degli alimenti illustreremo le varie modalità per congelare e scongelare i vari cibi. Per ora basti ricordare che qualsiasi alimento, sia surgelato industrialmente che fresco, o preparato in casa e successivamente messo in freezer, una volta che sia stato scongelato, non deve in nessun caso essere nuovamente congelato. Inoltre, una volta scongelati, i cibi devono essere consumati o cotti entro ventiquattro ore.

    Il piano cottura

    Il piano cottura è, insieme al lavello, una componente indispensabile dell’arredamento di una cucina essenziale.

    In commercio ve ne sono di tantissimi tipi, diversi per il numero e la disposizione dei fuochi, per la posizione e le caratteristiche delle manopole e per i materiali utilizzati.

    I piani cottura possono funzionare a gas o a elettricità.

    I fuochi vanno in genere da due a sei, ma il numero più diffuso è quattro. Le manopole possono essere frontali o laterali, essere dotate o meno di un dispositivo in grado di generare la scintilla per l’accensione automatica e di varie tacche per regolare la fiamma in caso di fornello a gas o l’intensità di calore generato dalla corrente in caso di fornello elettrico.

    Il materiale più diffuso per la base è l’acciaio inox, resistente e facile da pulire (anche se non da lucidare...) e di solito dotato di griglie anch’esse in acciaio, in ferro smaltato o in ghisa; anche la ceramica smaltata è ottima (e anche più facile da pulire), così come >lo sono i nuovi materiali in commercio, tra cui il vetro-ceramica.

    I piani cottura in vetro-ceramica, che funzionano a elettricità e sono esteticamente molto raffinati, sono completamente piatti.

    In corrispondenza dei fuochi sono presenti delle piastre, che, una volta accese, diventano incandescenti.

    Quando si sceglie un piano cottura di questo genere, bisogna fare particolare attenzione soprattutto in presenza di bambini, poiché, mentre la fiamma si vede, questo tipo di calore non è visibile.

    Quando ci sono sul fornello pentole contenenti olio, burro o strutto è meglio non allontanarsi mai troppo, poiché tali condimenti raggiungono altissime temperature e possono prendere fuoco.

    I piani cottura richiedono una pulizia di routine per rimuovere lo sporco giornaliero.

    Tale operazione può essere fatta con appositi prodotti per la ceramica e l’acciaio e con spugne non abrasive, per non danneggiare le parti smaltate. Si asciugherà poi il piano con un panno morbido.

    I piani in acciaio diventano più lucidi se, al termine della pulizia, ci si vaporizza sopra un velo d’aceto, procurando di asciugarlo subito dopo con un panno completamente asciutto. L’aceto può essere sostituito dai normali prodotti a spruzzo per la pulizia della cucina e dei vetri.

    Nelle cucine a gas i fuochi devono essere di frequente lavati con acqua bollente e detersivo e periodicamente lasciati a bagno per una notte intera in appositi prodotti disincrostanti reperibili in commercio, o in aceto.

    Prima di togliere qualsiasi pentola dal fornello, spegnere la fiamma. Una volta che si è finito di cucinare, accertarsi che tutti i fornelli siano spenti e che le manopole siano nella posizione di chiusura.

    Il forno

    Tra le ricette, molte sono quelle che richiedono la cottura al forno. Torte e sformati, soufflé e pizze, e anche il pane deve passare per questo magico strumento della cucina.

    Le funzioni di cottura principali sono:

    - cottura tradizionale: è il metodo più classico per cuocere al forno: il calore proviene dall’alto e dal basso;

    - cottura ventilata: un ventilatore irradia uniformemente il calore e garantisce il mantenimento di una temperatura costante in tutte le parti del forno, consentendo di diminuire i tempi di cottura;

    - grill: il forno emette un calore molto intenso, ma solo dall’alto. Ideale per gratinare;

    - grill ventilato: il ventilatore potenzia il calore prodotto nella parte superiore del forno.

    In alcuni modelli sono presenti anche:

    - cottura superiore: il calore viene solo dall’alto;

    - cottura inferiore: il calore viene solo dal basso;

    - cottura pizze e torte salate: viene ricreato artificialmente l’ambiente del tradizionale forno a legna, combinando il calore proveniente dal basso con una modesta ventilazione che consente una cottura uniforme;

    - cottura pane, biscotti e torte: la cottura dall’alto e dal basso viene unita alla ventilazione, per permettere alle miscele lievitate di crescere in modo adeguato.

    Il forno è dotato all’interno di griglie, che possono essere inserite in apposite guide (che di solito vanno da due a quattro) a seconda delle esigenze di cottura, di una leccarda, un vassoio in piano smaltato dai bordi rialzati su cui si possono appoggiare direttamente i cibi e che serve per raccogliere il grasso, e a volte anche di uno spiedo.

    Prima di utilizzare lo spiedo, è bene sapere che tale tipo di cottura inevitabilmente sporca parecchio il forno, il quale richiede poi una pulizia molto accurata.

    I forni in commercio sono elettrici o a gas.

    Chi possiede un forno a gas deve ricordare sempre di ridurre di almeno venti gradi le temperature che vengono indicate per il forno elettrico.

    In realtà bisogna tener sempre presente che ogni forno scalda e cuoce a modo suo, cosicché ogni ricetta va sperimentata almeno una volta prima di sapere qual è la temperatura più adatta perché una torta lieviti perfettamente e quanto il tempo necessario per ottenere un arrosto morbido.

    Attualmente esistono in commercio forni elettronici in grado di regolare perfettamente la temperatura interna, evitando le dispersioni di calore e consentendo di rispettare i tempi di cottura indicati nei ricettari.

    Esistono delle regole da seguire per utilizzare correttamente il forno. A molti sembreranno ovvie, ma vale la pena di elencarle, poiché quando si usa tale elettrodomestico si ha a che fare con temperature decisamente elevate:

    - non si cucina mai con lo sportello del forno aperto né socchiuso. Lo sportello deve restare chiuso;

    - quando si tolgono o si mettono le teglie, è indispensabile indossare guanti da cucina;

    - bisogna sempre assicurarsi che le teglie e ogni tipo di contenitore che viene inserito nel forno sia resistente alle alte temperature;

    - durante la cottura con oli e grassi accertarsi che i condimenti non si surriscaldino o non colino sul fondo: potrebbero creare odori sgradevoli e generare fumo o addirittura prendere fuoco.

    Uno dei punti dolenti di un così utile elettrodomestico è la pulizia, che di solito richiede un certo impegno. In generale è meglio lavarlo spesso, per evitare la formazione di tenaci e sgradevoli incrostazioni che generano cattivi odori e rischiano di alterare i sapori delle nuove pietanze.

    In commercio sono presenti parecchi prodotti specifici per il forno. Sarebbe meglio evitare, per motivi di igiene e salute, quelli contenenti soda caustica, una sostanza tossica per inalazione e per contatto, che potrebbe lasciare residui. Quando il forno è poco sporco, sono sufficienti una soluzione di detersivo neutro in acqua tiepida e una spugna morbida per lavare e un panno morbido per asciugare.

    Quando le macchie sono particolarmente resistenti, si rivela più utile il ricorso a prodotti specifici oppure l’utilizzo di aceto caldo.

    Per togliere le macchie di unto dalle pareti si consiglia di cospargerle di sale fino mentre sono ancora calde. Dopo aver lasciato agire

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