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Il metodo svedese per vivere in modo sano ed ecologico
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E-book308 pagine3 ore

Il metodo svedese per vivere in modo sano ed ecologico

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Info su questo ebook

Cosa fare per salvaguardare il nostro pianeta? Viviamo circondati da prodotti che espongono costantemente il nostro corpo e l’ambiente all’azione di conservanti, additivi e componenti chimici. Possiamo trovarli nel nostro cibo, nei vestiti, nei mobili e in quasi tutti i prodotti per la casa. Come risolvere il problema? Martina Johansson e Fanny Lindkvist hanno attinto alle tradizionali ricette del fai da te svedese e le hanno combinate con le più recenti scoperte tecnologiche, per proporre uno stile di vita alternativo: il risultato è un manuale indispensabile per chiunque voglia liberarsi in modo semplice ed efficace delle sostanze dannose più comuni. Grazie a consigli, ricette e trucchi che si applicano senza sforzi a tutti gli ambiti della vita quotidiana, sarà possibile ridurre gli sprechi, evitare ciò che nuoce alla nostra salute e a quella dell’ecosistema, e risparmiare. Un metodo che viene dalla Svezia, per compiere più facilmente scelte sempre più consapevoli e nel rispetto della natura.

Il futuro è adesso 

Esiste un metodo per vivere meglio, risparmiare e rispettare l’ambiente?

Ecco come imparare a vivere con un approccio ecologico, sostenibile e naturale per salvaguardare noi stessi e il nostro pianeta

«Una guida eccellente per chiunque abbia voglia di scoprire come ridurre le tossine che inquinano la nostra vita.» 
BTJ
Martina Johansson
è specializzata in Ingegneria civile e Biotecnologie e la sua passione per la ricerca la spinge da sempre a interrogarsi su come funzionano le cose che la circondano. Ha pubblicato numerosi libri, prima della sua fortunata collaborazione con Fanny Lindkvist.Fanny Lindkvistè fotografa, blogger e mamma. Comunicare la appassiona e con il suo primo libro si è occupata di cucina insieme ai bambini. Vive a Stoccolma.
LinguaItaliano
Data di uscita14 mag 2019
ISBN9788822734297
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    Anteprima del libro

    Il metodo svedese per vivere in modo sano ed ecologico - Martina Johansson

    Introduzione

    Vivere liberi da sostanze tossiche, in maniera sana e naturale è il nostro sogno, il più alto tra gli obiettivi che ci sforziamo di raggiungere. Al giorno d’oggi è difficile eliminare totalmente gli additivi dalle nostre vite, ma possiamo operare delle scelte consapevoli, sane e naturali nei limiti del possibile.

    Possiamo informarci, e informare gli altri. Possiamo impegnarci a fare sempre la scelta migliore per la nostra salute e per l’ambiente. Questo libro vi fornirà una gamma completa di strumenti per raggiungere l’obiettivo; starà a voi scegliere quali utilizzare. Potete considerare quest’opera come un lauto buffet, a cui attingere per ottenere i migliori consigli che siamo in grado di fornire nei vari ambiti del quotidiano.

    Se a questo punto ci state immaginando come due fattucchiere chiuse in una caverna a filare lana per tessere vestiti e far bollire infusi per i vicini, purtroppo vi dobbiamo deludere. E non siamo neppure scienziate ambientali, esperte di additivi chimici o insegnanti. Non siamo affatto esseri umani perfetti immuni da errori. I nostri punti di forza sono piuttosto l’interesse, l’entusiasmo e la perseveranza. Entrambe abbiamo scelto un percorso personale da seguire e non ci siamo mai accontentate della prima soluzione, o di quella più facile, per i problemi che incontravamo.

    Le prime domande che si pone di solito Martina sono: perché? Perché le cose stanno così, da cosa dipendono? Martina è un ingegnere civile, una biohacker e un’autentica fissata che ama perdersi nei dettagli e in tutti gli articoli scientifici in cui si imbatte. Conosce a menadito la terminologia chimica e adora lasciarsi rapire dalla lettura di qualunque cosa catturi di volta in volta la sua attenzione. È anche una globetrotter dalle mille idee, che viaggia per il mondo per saziare la propria curiosità, sempre alla ricerca di nuove fonti di ispirazione e di nuovi progetti a cui dedicarsi. Ama andare in palestra e porta avanti l’allenamento di pari passo con un’alimentazione consapevole e uno stile di vita sano.

    Le prime domande che si pone di solito Fanny sono: come posso fare questa cosa a modo mio? Come posso portarla a termine nella maniera più semplice, rapida ed efficiente? Fanny ha iniziato lavorando come agricoltrice nelle foreste della regione del Södermansland, ma adesso vive a Stoccolma, nel quartiere di Söder, con il marito e due figli. È una consulente nutrizionale, sempre ansiosa di creare ricette sostenibili e salutari per tutta la famiglia, di scovare oggetti inaspettati nei cassonetti, di preparare e fotografare piccoli manicaretti. Le piacciono anche i tatuaggi e, proprio come Martina, adora andare in palestra.

    Molte persone ci trovano un po’ fastidiose, ma è così che siamo fatte e a noi sta bene. Vogliamo sapere, vogliamo capire e vogliamo conoscere. Ma, come abbiamo detto, non siamo perfette, non siamo immuni da errori.

    Cerchiamo di imparare sempre cose nuove e di mettere costantemente in discussione le nostre convinzioni e le conoscenze già acquisite. Ci completiamo a vicenda, imparando ogni giorno qualcosa l’una dall’altra. Siamo convinte che ognuno abbia priorità, interessi e competenze diverse, ma crediamo e speriamo che tutti abbiano la volontà di prendersi cura della propria salute fisica e di quella dei propri cari.

    L’interesse per la salute e l’alimentazione non è mai stato così forte, e in qualità di consumatori diventiamo sempre più consapevoli. Pian piano la gente comincia a leggere le liste degli ingredienti e a chiedersi cosa sta introducendo nel proprio organismo: è un processo lento, ma irreversibile.

    Tutto quello che usiamo sul nostro corpo viene lentamente assorbito all’interno, perché la pelle non è una barriera impenetrabile. È piena di minuscoli pori che permettono uno scambio costante tra interno ed esterno; la pelle respira, proprio come i nostri polmoni. Molte persone si sono ormai rese conto di quanto sia dannoso ostruire i pori riempiendoli di sostanze cancerogene e di come sia possibile sentirsi belli e puliti senza usare robaccia.

    Ci piace prendere quello che abbiamo in casa per preparare con le nostre mani una protezione solare, un dentifricio o un deodorante. È facilissimo creare prodotti fai da te altrettanto efficaci quanto quelli che si acquistano in negozio, ma ovviamente senza additivi.

    Basta leggere la lista degli ingredienti su una confezione di gelato o di pancarré per rendersi subito conto che molti alimenti moderni contengono sostanze che si possono considerare come minimo sospette. La chimica degli alimenti è una scienza avanzata, il cui scopo è ottenere il massimo con il minimo delle risorse, prolungare la durata dei cibi o dare a un prodotto un colore più invitante.

    Sapevate per esempio che i prodotti light si ottengono aggiungendo a forza più molecole d’acqua per ridurre il contenuto di grassi? I cibi moderni sono sottoposti a tutta una serie di simili trucchetti che solo pochi consumatori conoscono. Sapere da dove cominciare può essere difficile, ma per fortuna, con pochi e semplici accorgimenti, è possibile evitare le frodi più grossolane e persino annientare gli effetti della maggior parte dei pesticidi presenti su frutta e verdura.

    Molti espedienti casalinghi ormai dimenticati sono di comprovata efficacia e alle cure naturali abbiamo dedicato un intero capitolo.

    Sapevate che si possono curare le micosi ai piedi con l’olio di cocco e le infezioni ai denti con quello di origano?

    In alcuni casi è necessario possedere conoscenze mediche, ma resterete stupiti nel costatare che spesso dei semplici prodotti che avete in cucina possono risultare incredibilmente efficaci. In Cina e in India le tecniche di guarigione tradizionali e la medicina occidentale vanno a braccetto e sono l’una il complemento dell’altra.

    Per avere una casa salubre e priva di additivi ci sono una serie di precauzioni da prendere, soprattutto se avete dei bambini che magari hanno già sviluppato allergie. Detersivi, saponi e detergenti possono favorire queste allergie o farne insorgere di nuove, ma è possibile avere una casa pulita e profumata anche senza sostanze chimiche.

    Vivere senza additivi non è semplice, soprattutto perché siamo circondati da veleni nel cibo, nell’ambiente, in casa e nella maggior parte dei prodotti che utilizziamo. Persino i vestiti, talvolta fabbricati con metodi dubbi solo per ridurne il costo, possono provocare allergie. Per questo è bene orientarsi verso scelte ecologiche, sostenibili e prive di dannose sostanze chimiche.

    Al giorno d’oggi è piuttosto facile trovare alternative per quasi ogni tipo di prodotto, ma non per tutti, e se non sempre è possibile fare scelte sostenibili, possiamo accontentarci di rispettare l’ambiente nel 90% dei casi, concedendoci per il resto di sorvolare sui princìpi. Crediamo sia fondamentale agire laddove possiamo fare davvero la differenza, senza perdersi dietro alle piccolezze.

    Dopo aver letto questo libro, sarete in grado di fare scelte più intelligenti ed efficaci che miglioreranno la vostra salute sia a breve che a lungo termine. Qualche volta potreste spaventarvi (le liste degli ingredienti talvolta sono più agghiaccianti di un thriller), ma saremo sempre pronte a proporvi soluzioni e prodotti alternativi. È consigliabile non preoccuparsi troppo per cose su cui non abbiamo alcun controllo; meglio affrontare con atteggiamento calmo e metodico ciò che invece possiamo modificare.

    Non vi stiamo chiedendo di buttare tutti i vestiti e i mobili che avete; sarà sufficiente che il vostro prossimo acquisto sia consapevole, anche per quanto riguarda i cibi e gli articoli per neonati e animali. Si tratta di un percorso che vi insegnerà a districarvi in una giungla di prodotti.

    Non è necessario che leggiate questo libro dalla prima all’ultima pagina: potete semplicemente scegliere i capitoli che più vi interessano, o consultarlo a seconda delle vostre necessità.

    Un altro consiglio: iniziate da ciò che vi sta più a cuore. Cos’è più importante per voi? Scrivete una lista di tutto ciò che state facendo e di ciò che vorreste fare. Non sprecate tempo ed energie in dettagli senza importanza. Date priorità alle cose che introducete all’interno del vostro organismo e che mettete sulla pelle; dopodiché potrete occuparvi del bucato e dell’arredamento. O forse per voi le priorità sono altre? Come abbiamo detto, sta a voi decidere!

    Speriamo che questo libro vi apra nuovi orizzonti e che vi faccia venire voglia di esplorare il quotidiano con occhi nuovi. Insieme possiamo creare un mondo più consapevole e sostenibile.

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    Chi siamo

    In realtà siamo due persone molto diverse, ma, come abbiamo detto, ci completiamo a vicenda. Se una si comporta in modo strano, l’altra non la guarda male e non sentiamo il bisogno di dare spiegazioni se una di noi sceglie di eliminare un determinato prodotto, di testare una cura rinforzante per il fegato o per le difese immunitarie, oppure una sostanza sbiancante per i denti. Siamo entrambe curiose e ansiose di esplorare la nostra natura, e ci piace mettere tutto in discussione. A Martina piace andare a ricercare le cause, mentre Fanny è una persona pratica che mira più al risultato che a capire cosa l’ha reso possibile. Ci stimoliamo a vicenda e insieme duplichiamo le possibilità di arrivare anche agli altri. Abbiamo pensato di raccontarvi qualcosa di più su di noi e sul cammino che ci ha portate dove siamo oggi, perché pensiamo che possa servire a spiegare meglio le ragioni che ci hanno spinte a scrivere questo libro.

    Fanny

    Posso dire di portarmi dietro l’amore per la natura, le cose naturali e il riuso sin dalla culla. Sono cresciuta in campagna, nel Södermanland, a dieci chilometri dal supermercato più vicino e con solo due corse giornaliere di pullman. La maggior parte dei miei vestiti li cuciva mia madre, mangiavamo per lo più cose che coltivavamo noi, avevamo delle galline, preparavamo marmellate e succhi di frutta fatti in casa. Compravamo la carne da un vicino e ogni tanto allevavamo anche dei galletti. Questa era la nostra vita, benché negli anni ’90 non si parlasse ancora di chilometro zero, di ecologia e sostenibilità tanto quanto oggi.

    Non ho mai avuto troppi oggetti e sono sempre stata incoraggiata a usare la fantasia per inventare passatempi e cose con cui giocare. Coglievo i funghi e fingevo di cucinarli; celebravo funerali per gli animali che trovavo nel bosco (cosa in verità non molto gradita a mia madre) e trascorrevo gran parte dell’estate in foreste piene di mirtilli e di funghi. Fu lì che trovai me stessa. Fu lì che raccolsi le forze per cercare la mia strada nella vita. Ho sempre avuto molta fiducia in me stessa e mi sono sempre affidata al mio istinto.

    Questo atteggiamento, l’abitudine di prendersi cura di ciò che si ha, di riusarlo e di non sprecare, ha formato il mio carattere. Invece di pensare: Cosa posso comprare per risolvere il problema?, mi domando: Come posso usare quello che già ho per risolvere il problema?, e questo mi ha aiutata a trovare semplici soluzioni intelligenti di grande utilità pratica. Per me era anche una questione di soldi, mi è sempre piaciuto risparmiare. Sono una formichina, come dice mio marito. Risparmiare, nel mio caso, serve a mettere da parte il denaro sufficiente ad acquistare prodotti più cari che però durino nel tempo. Quasi mai compro qualcosa per usarlo solo una o due volte, e se succede preferisco poi prestarlo a qualcuno. Spendo volentieri una cifra più alta per avere un oggetto duraturo e di qualità, evitando così di contribuire alla cultura dell’usa e getta e dei prodotti spazzatura. Analizzo le mie necessità e quelle della mia famiglia per comprare solo cose di cui abbiamo bisogno, e prima di ogni acquisto valuto più alternative per capire qual è la migliore.

    Sia io che i bambini abbiamo diverse allergie, ma le nostre condizioni sono migliorate modificando l’alimentazione. Mangiamo ogni giorno cibi semplici e genuini, materie prime non trattate, e siamo abituati a curarci con rimedi naturali. Un giorno invito mio marito a cambiare il suo deodorante con uno senza alluminio; un altro gli sostituisco il gel da barba con sapone di Aleppo. Lui è piuttosto aperto e bendisposto, perciò si presta volentieri a testare le mie trovate e il più delle volte scopre che funzionano a meraviglia.

    In sintesi mi piace mettere in discussione le mie necessità e quelle della mia famiglia, le convinzioni della società su quelli che dovrebbero essere i miei bisogni e sugli oggetti irrinunciabili che tutti dovremmo possedere. Io sono convinta che si possano sempre scoprire soluzioni alternative e lo trovo entusiasmante!

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    I migliori consigli di Fanny per una vita priva di sostanze tossiche

    Chiedete alle persone anziane, come i vostri nonni, come pulivano e curavano le ferite quando erano piccoli. I loro racconti saranno una miniera di idee sui rimedi naturali.

    Comprate, vendete e scambiate oggetti nei gruppi Facebook locali. Farà bene sia all’ambiente che al vostro portafoglio. Chiedete un sacchetto di mele in cambio della vostra vecchia libreria o di qualunque altro oggetto che non usate più. Vi stupirete di quante cose potrete trovare nella vostra zona e di quanto siano disponibili le persone che abitano vicino a voi.

    I prodotti di cui avete realmente bisogno sono meno di quel che pensate. Fate pulizia e ponetevi delle domande sulle vostre reali necessità prima di procedere a dei nuovi acquisti.

    Aceto e bicarbonato sono preziosissimi per le pulizie. Io non riesco a farne a meno. Potete approfondire l’argomento nel capitolo 2.

    Al di là di tutto questo, ci sono anche dei casi in cui non riesco a fare le cose come dovrei. Tutti abbiamo dei punti deboli e ci fa piacere dichiararli apertamente per far capire agli altri che non ci consideriamo creature perfette, perché in effetti non lo siamo affatto.

    Le debolezze di Fanny

    unghie: ho deciso di farmi fare le unghie da un’amica esperta di manicure, che sceglie merce di alta qualità registrata presso il ministero della Salute, ma non priva di sostanze chimiche.

    sacchetti di plastica per il congelatore: siamo in quattro e il congelatore è davvero piccolo. Non c’è spazio per le confezioni grandi, perciò devo togliere dal suo incarto originale la carne (che compro quasi sempre a metà prezzo) e riporla in sacchetti di plastica che non occupino posto. Non ho ancora trovato un sistema alternativo, perciò continuerò a fare così finché non mi verrà in mente una soluzione migliore.

    hobbistica: i bambini adorano fare piccoli lavoretti a mano. Non ho niente da ridire su glitter, colla, perline di plastica e cose simili. Non li ingoiano e non ci perdono tutta la giornata. Mi accontento di far vedere loro che si possono realizzare dei lavoretti anche con cose trovate in natura o riciclate.

    robot da cucina in plastica: non ho ancora trovato un robot da cucina o un mixer senza parti in plastica, perciò uso quello che ho, con la ciotola. Non voglio avere due prodotti separati. Tuttavia non conservo mai il cibo nella ciotola di plastica, ma lo trasferisco sempre in un altro recipiente appena è pronto.

    vestiti per lo sport: ai capi ecologici o in bambù preferisco un abbigliamento carino dal taglio ben modellato. Per me è importante che i vestiti che indosso per fare sport si adattino bene al corpo, altrimenti diventa scomodo muoversi. Sono però molto attenta a fare il bucato senza additivi e se i vestiti non hanno un cattivo odore li lascio ad arieggiare e li riutilizzo prima di lavarli.

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    Martina

    Sono cresciuta nella città di Halmstad durante gli anni ’90 e proprio come Fanny ho trascorso gran parte dell’infanzia all’aperto, raccogliendo bacche e a stretto contatto con la natura. Anche noi avevamo le nostre galline, ci piaceva risparmiare, coltivare le patate nell’orto e preparare marmellate e succhi di frutta in casa. All’epoca la mentalità dell’usa e getta tanto comune al giorno d’oggi non esisteva. Se una cosa si rompeva, veniva riparata, o riadattata per altri usi. Ovviamente compravamo anche oggetti nuovi, ma non senza aver prima valutato l’opportunità dell’acquisto. C’era rispetto per le cose materiali. Consumare e poi buttare via tutto non è sostenibile.

    Crescendo, mi sono lasciata assorbire sempre più dalla società dei consumi, finché un giorno ho avuto la sensazione di essere dominata dagli oggetti che possedevo, invece di essere io a dominare loro. Avevo un intero armadio pieno di vestiti, ma niente da mettermi; la scarpiera straripava e continuavo a spendere senza riflettere ogni volta che vedevo un oggetto per la casa che mi piaceva. Alla fine mi sono resa conto che stavo buttando via i miei soldi e che molte delle cose che avevo erano oggetti di plastica da quattro soldi, prodotti in qualche lontano Paese dall’altra parte del mondo. Mi sono sentita la coscienza sporca, soprattutto perché non usavo tutto quello che compravo. È così che ho cominciato a ridurre la plastica e, essendo una persona drastica per natura, mi sono sbarazzata immediatamente di quasi tutto e sono diventata minimalista. In realtà è un processo che dovrebbe avvenire per gradi; per rispettare l’ambiente è meglio sostituire gli oggetti non ecologici poco a poco, o trovare una nuova destinazione ai vestiti che non si usano.

    Il mio interesse per i prodotti privi di sostanze dannose è aumentato di colpo quando nel 2014 mi sono trasferita in Cina, dove fare una vita sana è davvero una sfida. Tutto è inquinato, dall’aria al cibo, all’acqua. Sono stata costretta a informarmi sulle sostanze dannose e sul modo di eliminarle, per non mettere a rischio la mia salute. Ho sempre avuto un forte interesse per l’alimentazione e preoccuparmi anche delle altre abitudini di vita mi è sembrata una conseguenza del tutto naturale. Era una consapevolezza che avevo già sviluppato, ma vivere in un ambiente così fortemente inquinato mi ha resa ancora più cosciente degli effetti immediati dell’inquinamento ambientale sulla salute. Sono effetti che si ritrovano ovunque nel mondo, in misura maggiore o minore. Ciò che possiamo fare è cercare di influire sull’ambiente che ci circonda per stare meglio e fare una vita più salutare, in qualunque posto viviamo.

    Come Fanny e la sua famiglia, anch’io ho sofferto

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