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Il potere del Nunchi. L’arte coreana di convincere gli altri in modo efficace e amichevole
Il potere del Nunchi. L’arte coreana di convincere gli altri in modo efficace e amichevole
Il potere del Nunchi. L’arte coreana di convincere gli altri in modo efficace e amichevole
E-book250 pagine2 ore

Il potere del Nunchi. L’arte coreana di convincere gli altri in modo efficace e amichevole

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Info su questo ebook

Esiste un modo per avere relazioni sane con gli altri e trasmettere loro fiducia? Nunchi è un principio guida della vita coreana, considerato essenziale per la sopravvivenza, la felicità e il successo. È l’arte di entrare istantaneamente in sintonia con i pensieri e le emozioni degli altri, migliorando così le relazioni interpersonali: una sorta di intelligenza emotiva. Affinare il Nunchi può aiutare a scegliere il partner giusto nella vita o negli affari, a brillare sul lavoro, a proteggerci da coloro che ci ostacolano e a ridurre l’ansia sociale. Per farlo abbiamo già tutto a disposizione: gli occhi e le orecchie. Ricordarci di prestare attenzione agli altri, piuttosto che rimanere sempre concentrati su noi stessi, è indispensabile per avere rapporti proficui. Il metodo Nunchi ci invita a migliorare noi stessi concentrandoci sulle nostre relazioni. In un mondo in cui l’individualismo e lo scontro sembrano la regola, esiste un’alternativa che ci consente di creare un clima di armonia all’interno del quale diventa più facile essere felici, provare benessere e quindi avere maggiore successo in ogni ambito. 

La sottile arte di entrare in sintonia con i pensieri e le emozioni degli altri per costruire un clima di armonia e benessere

Tradotto in 17 Paesi

Come imparare l’arte del Nunchi:
Non dimenticare di tacere. Se aspetti, potresti ottenere risposta a tutte le tue domande senza pronunciare neppure una parola.
Le buone maniere esistono per un motivo preciso.
Impara a leggere tra le righe. Le persone non sempre dicono tutto quello che pensano e farlo è un loro diritto.
Offendere qualcuno per sbaglio è molto più grave che farlo intenzionalmente.

Euny Hong
si definisce una ninja del Nunchi. È cresciuta negli Stati Uniti e in Corea del Sud ed è spesso ospite dei media come commentatrice della cultura coreana. Ha collaborato con «New York Times», «Washington Post», «Times» e «Financial Times». Parla francese e tedesco e attualmente vive tra New York e la Francia. >
LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2019
ISBN9788822738127
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    Anteprima del libro

    Il potere del Nunchi. L’arte coreana di convincere gli altri in modo efficace e amichevole - Euny Hong

    Capitolo 1

    Che cos’è il Nunchi?

    Nunchi (noon-chee): misura d’occhio, o l’arte sottile di comprendere i pensieri e le emozioni degli altri per costruire l’armonia, la fiducia e il legame.

    Immagina di avere appena cominciato un nuovo lavoro presso una grande azienda e di essere stato invitato a una festa dove vuoi fare davvero una bella figura. Quando entri nella stanza, tutti stanno ridendo in maniera un po’ esagerata per una battuta non particolarmente divertente fatta da un’anziana signora che non hai mai visto.

    Che cosa fai?

    A) Ti fai avanti con una battuta davvero divertente, di gran lunga migliore di quella appena sentita. Ai tuoi nuovi colleghi piacerà un sacco!

    B) Ridi insieme agli altri, anche se non era molto divertente.

    C) Trovi una maniera delicata per presentarti all’anziana signora, che hai giustamente supposto possa essere il capo dell’azienda.

    Se scegli l’opzione A, hai davvero bisogno di lavorare sul tuo Nunchi. Se scegli la B, ottimo lavoro, sei riuscito a leggere correttamente la situazione nella stanza e hai colto i segnali giusti da parte dei nuovi colleghi. Se hai scelto la lettera C, congratulazioni, sei sulla strada giusta per padroneggiare il potere del Nunchi.

    Il Nunchi è un superpotere coreano. Alcuni si spingono addirittura ad affermare che sia il modo in cui i coreani riescono a leggere nel pensiero delle persone… Anche se in realtà non c’è nulla di sovrannaturale in questa abilità. Il Nunchi è l’arte di comprendere immediatamente i pensieri e le emozioni degli altri, in modo da migliorare i rapporti della vita. Avere un grande Nunchi significa ricalibrare di continuo le supposizioni, basandosi su ogni nuova parola, gesto o espressione facciale, così da essere sempre presente e consapevole della situazione. La velocità è essenziale per il Nunchi; in effetti, se qualcuno è estremamente portato per il Nunchi, i coreani non dicono che ha un buon Nunchi, ma piuttosto che ha un Nunchi svelto.

    Nel breve periodo, il Nunchi ti salverà dall’imbarazzo sociale: non puoi fare un passo falso se hai letto correttamente la situazione nella stanza. Nel lungo periodo, il Nunchi farà sì che le acque si aprano per farti passare. La gente ti spalancherà porte che non sapevi nemmeno esistessero. Il Nunchi ti aiuterà a vivere la vita nel modo migliore possibile.

    Esiste un vecchio detto coreano sul potere del Nunchi: «Se hai un Nunchi svelto, puoi mangiare un gambero in un monastero». In effetti, sembra non avere alcun senso finché non si scopre che i monaci della tradizione buddista coreana sono rigidamente vegetariani. In altre parole, le leggi si piegano al tuo volere.

    Tutti possono migliorare le proprie condizioni affinando il Nunchi; non c’è bisogno di essere privilegiati, di conoscere le persone giuste o di discendere da una illustre stirpe di accademici. I coreani, infatti, definiscono il Nunchi come il vantaggio dell’outsider proprio per queste ragioni. È la tua arma segreta, anche se non hai nient’altro. Per quanto riguarda chi è nato con un cucchiaio d’argento in bocca, ebbene, non esiste modo più rapido di perdere i propri vantaggi nella vita che la mancanza di Nunchi.

    Come dicono i coreani: «La metà della vita pubblica è determinata dal Nunchi». Un Nunchi ben affinato e svelto può aiutarti a scegliere il partner giusto nella vita o negli affari, può aiutarti a essere brillante sul lavoro, può proteggerti da chi ha intenzione di farti del male e perfino ridurre l’ansia sociale. Può fare in modo che gli altri si schierino dalla tua parte senza nemmeno sapere bene il perché. Al contrario, la mancanza di Nunchi può far sì che tu non piaccia agli altri in un modo che risulta misterioso a loro quanto a te.

    Quindi, se stai pensando: Oh mamma, non sarà una delle solite mode orientali? Ho già dovuto buttare via metà dei vestiti per colpa di Marie Kondo, per prima cosa, sappi che non è una moda. I coreani usano il Nunchi per schivare o annientare minacce e colpi da più di 5.000 anni.

    Non devi far altro che osservare la recente storia coreana per ammirare il Nunchi al lavoro: il Paese è passato dal Terzo Mondo al Primo Mondo nel giro di appena mezzo secolo. Soltanto settanta anni fa, dopo la Guerra di Corea, la Corea del Sud era una delle Nazioni più povere della Terra… più povera persino dell’Africa Subsahariana. A peggiorare le cose, non aveva nessun genere di risorse naturali: né una goccia di petrolio, né un grammo di rame. Nel ventunesimo secolo, la Corea del Sud è diventata una delle Nazioni più ricche, più alla moda e più tecnologicamente avanzate del pianeta.

    Oggi produce la maggior parte dei semiconduttori e degli smartphone del mondo. È l’unico membro dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (ocse) ad avere iniziato come Paese debitore per poi trasformarsi in Paese creditore¹.

    Di certo, questo è stato in parte determinato dalla solita fortuna, dal duro lavoro e da un piccolo aiuto da parte delle Nazioni amiche, ma se fosse così semplice qualunque altra nazione potrebbe raggiungere esattamente gli stessi risultati. Eppure nessun’altra ci è riuscita. Il miracolo economico coreano è sempre stato basato sul Nunchi: l’abilità di misurare con gli occhi le necessità delle altre Nazioni in rapida evoluzione, di fabbricare prodotti da esportare che si evolvano alla stessa velocità con cui si evolvono le necessità e, infine, di ricalibrare i programmi basandosi sull’unica costante dell’universo, ovvero il cambiamento.

    Se ancora stai mettendo in dubbio il valore del Nunchi, domandati perché esiste il K-pop.

    Il Nunchi si intreccia a tutti gli aspetti della società coreana. I genitori coreani insegnano ai figli l’importanza del Nunchi fin dalla tenera età, al pari di lezioni quali: «Guarda da entrambe le parti prima di attraversare la strada» e «Non picchiare tua sorella». «Perché non hai un briciolo di Nunchi!?», è uno dei rimproveri più comuni che fanno i genitori. Da bambina, ricordo di aver inavvertitamente offeso un’amica di famiglia e di essermi difesa davanti a mio padre dicendo: «Non volevo far arrabbiare la madre di Jinny». A tale affermazione, mio padre rispose: «Il fatto che il danno non fosse intenzionale non migliora le cose. Le peggiora».

    Alcuni occidentali potrebbero trovare l’appunto di mio padre difficile da comprendere. Quale genitore preferirebbe che il proprio figlio si fosse comportato male in maniera deliberata piuttosto che involontaria? Ma vediamola da un altro punto di vista: i bambini che scelgono di comportarsi male almeno sanno cosa sperano di ottenere con quel comportamento, sia esso pareggiare i conti con un fratello o una sorella o sminuire l’autorità di un genitore. Ma che dire di un bambino che non sa nemmeno quali conseguenze avranno le proprie parole sulle altre persone? Un bambino senza Nunchi? Per quanto dolce e tenero possa essere, è molto probabile che sarà un perdente nella vita, a meno che questa sua ingenuità non gli venga strappata via con l’insegnamento.

    Alcune persone nascono con il Nunchi, altre lo raggiungono, e ad altre ancora viene imposto. A me venne imposto. Quando avevo dodici anni, la mia famiglia si trasferì dagli Stati Uniti alla Corea del Sud. Non parlavo una parola della lingua locale, eppure mi iscrissero in una scuola pubblica coreana. Fu il miglior corso intensivo di Nunchi che potessi seguire, perché dovetti assimilare una cultura straniera partendo da una conoscenza linguistica pari a zero. Per poter capire cosa accadeva nel mio nuovo Paese, fui costretta ad affidarmi ciecamente al Nunchi, che divenne il mio sesto senso.

    L’elemento che rese tutto ancora più impegnativo fu l’enorme divario di Nunchi fra gli Stati Uniti e la Corea. Negli Stati Uniti, le interazioni sono informali e te la puoi cavare con un Nunchi minimo. Gli americani non si inchinano l’uno di fronte all’altro; la lingua non è caratterizzata da una gerarchia che distingue fra cortesia e familiarità; inoltre puoi chiamare gli adulti per nome. Al contrario, la cultura e la lingua coreane sono gerarchiche e delimitate da più regole di quante sono le stelle nel firmamento. Per esempio, i coreani non possono chiamare i propri fratelli e sorelle maggiori per nome; devono rivolgersi a loro usando un onorifico come fratello maggiore o sorella maggiore. Secondo i principi confuciani, affinché una società sia armoniosa tutti devono conoscere il proprio posto e agire di conseguenza. Problema: non sapendo nemmeno più come chiamare i miei fratelli, era cento volte più difficile capire come dovessi comportarmi in una scuola coreana.

    Non sapevo proprio come muovermi, a parte stare a guardare cosa facessero gli altri studenti. È così che ho imparato due regole basilari del Nunchi: 1) se tutti fanno la stessa cosa, c’è sempre una ragione. Non avevo idea di come ci si mettesse sull’attenti e a riposo; tutto ciò che sapevo era che tutti gli altri lo facevano, così studiai con attenzione i loro corpi e ne imitai le movenze; 2) se hai la pazienza di attendere abbastanza, otterrai la risposta a quasi tutte le tue domande senza nemmeno avere bisogno di proferire parola. E questo era fantastico, perché non sapevo una parola di coreano.

    Questa prova del fuoco del Nunchi mi aiutò a capire cosa ci si aspettasse da me e mi aprì la mente all’amore per l’apprendimento, oltre a rendere gli insegnanti e i compagni più pazienti nei miei confronti. Appena un anno dopo il mio arrivo in Corea, ero la prima della classe e una pluripremiata studentessa di matematica e fisica. Nel giro di diciotto mesi, fui scelta come vice-rappresentante di classe e mi fu data l’autorità di picchiare gli altri studenti (un privilegio alquanto dubbioso che veniva conferito solo a pochi eletti). E tutto questo nonostante il mio coreano fosse ancora pessimo e io venissi ancora presa in giro per le mie maniere occidentali. Tuttavia, sono la prova vivente che non si deve essere il migliore per vincere, finché si possiede un Nunchi svelto.

    Sì, ero una gran lavoratrice, ma lo studio da solo non mi avrebbe fatta arrivare molto lontano senza il Nunchi. È il Nunchi che può trasformare un grosso ostacolo (nel mio caso, il fatto di non conoscere il coreano) in un vantaggio inaspettato: dato che gli insegnanti parlavano sempre in maniera troppo veloce perché io potessi seguire bene le parole e prendere appunti, imparai a intuire dai loro volti e toni di voce quando stavano dicendo qualcosa di molto importante, che probabilmente avrebbero incluso tra gli argomenti dei compiti in classe. Imparai che: voce alta = verrete interrogati su questo. Notai anche, per esempio, che la mia insegnante di fisica delle medie si batteva il palmo della mano con una bacchetta quando voleva ribadire un concetto. (Gli insegnanti avevano sempre la bacchetta; si trattava di bastoncini di legno duro ricoperti di nastro isolante. Di solito venivano usate per picchiare gli studenti.) Quindi, nonostante fossi ancora una somara e riuscissi a malapena a prendere appunti, erano gli insegnanti a rivelarci cosa avrebbero incluso nei compiti in classe senza dire una parola.

    In Corea il Nunchi fa parte della vita quotidiana, perché la cultura coreana è nota per essere ad alto contesto, ovvero gran parte della comunicazione si basa non sulle parole, ma sul contesto nel suo complesso, composto da un’infinità di fattori: linguaggio del corpo, espressioni facciali, tradizione, chi altro è presente all’interazione e persino il silenzio. In Corea, qualunque cosa non venga detta è importante tanto quanto le parole pronunciate e una persona che presta attenzione soltanto alle parole sta assimilando solo metà della storia. Tuttavia, ciò non significa che il Nunchi serva soltanto in Corea. Anche in Occidente, la vita è piena di scenari ad alto contesto in cui si richiede l’uso del Nunchi… anche se fino a un attimo fa ignoravi l’esistenza di questa parola.

    Il Nunchi ti serve

    Di certo avrai notato che più una situazione è importante, maggiore è la probabilità che le informazioni più cruciali non vengano espresse ad alta voce, o in maniera sincera. Il Nunchi potrebbe essere il tuo unico alleato in momenti del genere.

    Quando si parla di applicazione pratica del Nunchi nella vita di tutti i giorni, l’importante è comprendere che l’unità del Nunchi è la stanza. Con questo intendo dire che l’oggetto della nostra osservazione non dovrebbe comprendere un unico individuo, ma la stanza nel suo insieme, oltre al modo in cui gli individui al suo interno agiscono e reagiscono.

    Ti sei mai trovato in una stanza nel momento in cui fa il suo ingresso una persona famosa? Anche se dai le spalle alla porta e non puoi vedere chi stia entrando, dalle reazioni di chi ti sta intorno capisci che qualcosa è cambiato. Quello è il Nunchi in azione: la consapevolezza degli indizi che otteniamo dagli altri.

    Magari non siamo abituati a considerare una stanza come un unico organismo che vive e respira, eppure è così. Essa presenta una temperatura, una pressione atmosferica, un volume e un umore propri che si muovono in un flusso costante. Quando i coreani parlano di una stanza, dicono che ha un boonwigi: è l’atmosfera o il livello di benessere della stanza, per così dire. Ciascuno di noi contribuisce a questo boonwigi per il solo fatto di essere presente. Se agiamo senza Nunchi, roviniamo il boonwigi per l’intera stanza. Se agiamo con un buon Nunchi, o meglio un Nunchi svelto, possiamo migliorare l’atmosfera della stanza a favore di tutti.

    Potrebbe essere d’aiuto pensare a una stanza come a un alveare. Anche se tutti sembrano agire in maniera indipendente, una parte del loro cervello sta contribuendo alla mentalità dello sciame. Tutti hanno un ruolo. Te compreso. Qual è il tuo compito? Comprendere al meglio quale sia il tuo ruolo.

    Finché non scopri il tuo ruolo – e anche dopo averlo scoperto – dovresti sempre misurare con gli occhi: sarà un’attività fruttuosa con vantaggi immediati! Non c’è bisogno che tu sia ansioso di fare o dire la cosa giusta, se ricordi che la tua attività principale è quella di misurare con gli occhi.

    Quindi che cos’è che stai osservando? Un esperto praticante del Nunchi comprende subito che deve cercare le risposte a queste due domande: «Qual è l’energia emotiva di questa stanza?» e «Che genere di energia emotiva posso emettere per condividerne il flusso?».

    E perché mai dovrebbe interessarti quali vibrazioni stai trasmettendo? La risposta è espressa al meglio in un detto spesso attribuito a Maya Angelou: «Ho imparato che le persone dimenticheranno ciò che hai detto, dimenticheranno ciò che hai fatto, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire».

    Ecco qui alcuni esempi di Nunchi carente. Se ricordi di esserti imbattuto in incidenti simili, ripensa alle conseguenze che tu o gli altri avete dovuto affrontare come risultato:

    Entri in una stanza e vedi che la gente ha un’aria cupa. Fai la battuta: «Cosa sono queste facce da funerale?», per poi scoprire che il padre di qualcuno è appena morto per davvero.

    Il tuo capo sta sbattendo porte e per qualche ragione senti piangere qualcuno nel bagno dell’ufficio. Proprio quel giorno decidi di chiedere al tuo capo un aumento di stipendio.

    Sei a un evento a porte aperte di una prestigiosa azienda presso la quale ti interesserebbe trovare lavoro. Per tutto il tempo cerchi di fare buona impressione su un dipendente che indossa una cravatta appariscente e si dà delle arie. Solo in seguito, quando ricevi un suo messaggio in cui ti chiede: «Ti va di andare a cena e al cinema?», ti rendi conto che voleva solo flirtare con te. Per di più, scopri che le persone dall’aria spettinata che

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