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Nightshade: Gli esploratori delle ombre Vol 1
Nightshade: Gli esploratori delle ombre Vol 1
Nightshade: Gli esploratori delle ombre Vol 1
E-book236 pagine3 ore

Nightshade: Gli esploratori delle ombre Vol 1

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Info su questo ebook

Evergar Wilds, il continente perduto. A Meriel è stato chiesto di organizzare una spedizione per esplorare le terre su cui da due secoli nessuno mette piede. Sono contaminate dalle radiazioni di una vecchia guerra, ma hanno ancora una popolazione, strani popoli rimasti isolati troppo a lungo. E mentre nel resto del mondo la tecnologia si fondeva alla magia, nelle Evergar Wilds la magia, selvatica e radioattiva, è ancora mescolata alla religione e alla superstizione. Per esplorare un mondo come quello serve una persona speciale, e il loro capo spedizione lo è. Lynx Nightshade è morto da più di settant’anni, ma è morto da illuminato, fondendosi con un’entità esoterica che vive tra i mondi. Ora la tautecnologia di Shaden l’ha riportato in vita… ma la convivenza con lui non sarà facile per Meriel.
--
Io ho aperto la bocca, allucinata. Poi mi sono messa a ridere. «Sì, cavolo! Certo che hai flirtato!».
«Naturalmente. Mi serve che tu sia dalla mia parte» mi ha spiegato lui, tranquillo. «Abbiamo parlato delle dinamiche sociali che molto presto verranno fuori in questo gruppo. Ci saranno fazioni. Qualcuno metterà in discussione il mio ruolo. Mi serve che tu non lo faccia».
«Ed è per questo che...».
«Anche» ha sorriso. «E anche perché sei intelligente, interessante e persino bella, nonostante tu non ne sia minimamente consapevole».
Ero imbarazzata e stavo per iniziare a protestare, ma lui mi ha interrotta con un gesto. «Serve una mente particolare per vedere la bellezza di chi si crede esteticamente insignificante, di chi ha investito tutto su qualcos’altro, ma concedimelo: io ho una mente particolare».
A quel punto ho buttato giù il vino che mi restava nel bicchiere e me lo sono riempita di nuovo senza chiedere. Gli ho spiegato che dovevo diventare almeno alticcia per sostenere quella conversazione.
«Se può rassicurarti, quest’annata dev’essere così sublime da non lasciare praticamente doposbornia. Visto che regalarla a me è stato uno spreco, sono felice che almeno tu l’apprezzi» ha detto lui, calmo come sempre.
«Quindi, okay... hai pensato di comprarti così la mia eterna fedeltà?» sono tornata al punto, io. In effetti, dopo un bicchiere e mezzo mi sentivo un po’ più coraggiosa.
Lui ha intrecciato le dita a cuspide e mi ha lanciato un’occhiata sorniona. «Oh, be’... posso sacrificarmi e continuare a tentare, se una volta non è stata sufficiente».
LinguaItaliano
Data di uscita11 set 2020
ISBN9788835893103
Nightshade: Gli esploratori delle ombre Vol 1

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    Nightshade - Amanda Blake (Miss Black)

    Amanda Blake

    Nightshade

    Gli esploratori delle ombre Vol. 1

    Evergar Wilds, il continente perduto. A Meriel è stato chiesto di organizzare una spedizione per esplorare le terre su cui da due secoli nessuno mette piede. Sono contaminate dalle radiazioni di una vecchia guerra, ma hanno ancora una popolazione, strani popoli rimasti isolati troppo a lungo. E mentre nel resto del mondo la tecnologia si fondeva alla magia, nelle Evergar Wilds la magia, selvatica e radioattiva, è ancora mescolata alla religione e alla superstizione. Per esplorare un mondo come quello serve una persona speciale, e il loro capo spedizione lo è. Lynx Nightshade è morto da più di settant’anni, ma è morto da illuminato, fondendosi con un’entità esoterica che vive tra i mondi. Ora la tautecnologia di Shaden l’ha riportato in vita... ma la convivenza con lui non sarà facile per Meriel.

    UUID: e3eb7d9b-00b2-4a00-abe4-b448bf7790c8

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Luoghi e personaggi

    Diario di Meriel Goldflayer

    1° giorno

    Ancora 1° giorno, sera

    Tra il 1° e il 2° giorno

    2° giorno (sera)

    3° giorno

    4° giorno

    5° giorno

    12° giorno

    13° giorno

    15° giorno

    16° giorno

    17° giorno

    19° giorno

    Ancora 19° giorno, più tardi

    20° giorno

    23° giorno

    24° giorno

    24° giorno, più tardi

    25° giorno

    26° giorno

    27° giorno

    28° giorno

    (più tardi)

    30° giorno

    Amanda Blake (Miss Black)

    Luoghi e personaggi

    SHADEN:

    Shaden: continente da cui proviene la missione. Governato da un Imperatore e da una Madre Spirituale, i suoi abitanti hanno perfezionato la magia fino a comprenderne i processi, a codificarla e a integrarla nella loro tecnologia (tautecnologia). I praticanti sono detti iniziati alle scienze esoteriche.

    Abitanti: shadenar.

    Risen: Entità Superna che si manifesta attraverso una matrice tautecnologica. In una parola, un’intelligenza aliena che vive nello spazio tra i mondi. Tutto considerato dal buon carattere, grazie agli eletti che nel corso del tempo si sono succeduti nella sua matrice.

    Guardiani del Kyat: un ordine monastico guerriero i cui membri sono tecnomagi esperti in discipline di combattimento esoteriche.

    Meriel Goldflayer: narratrice. Ha un passato nei Guardiani del Kyat, da cui però è fuoriuscita. Capo dell’Agenzia a cui è stata appaltata l’organizzazione della spedizione nelle Evergar Wilds.

    Lynx Nightshade: nella sua prima vita è stato il fondatore dei Guardiani del Kyat, un iniziato delle scienze esoteriche e un illuminato. È morto settantatré anni fa ed è stato assorbito nella matrice di Risen. È ora tornato al mondo in un corpo artificiale identico al suo, ma dotato di un cervello tautecnologico. Normalmente sarebbe in costante collegamento con Risen, ma non mentre è nelle Evergar Wilds.

    Annec Arzhand: furiere della spedizione. Invadente e polemica, ma molto competente, è una buona amica di Meriel.

    Illig Denur: addetto agli armamenti. Ha una faccia da criminale e fino a qualche anno fa in effetti lo è stato, prima di essere assunto dall’Agenzia di Meriel.

    Thurien Venien: responsabile dei mezzi di trasporto durante la spedizione.

    Sed Aquara: iniziato e detentore di una cattedra in antropologia esoterica all’Accademia, a Shaden.

    Finnis Gloom: ambasciatore shadenar aggregato alla spedizione.

    IGNIT e CONFEDERAZIONE DI XYGEN:

    altre nazioni che hanno aggregato i loro diplomatici alla spedizione, Jessup Halawi per gli ignitor e Chat Rostos per gli xygenar.

    EVERGAR WILDS:

    Evergar Wilds: il continente perduto. Duecento anni fa, facendosi la guerra tra loro, gli evergariani hanno causato un cataclisma nucleare e da allora Shaden li ha banditi e ha proibito ogni contatto con loro. Finora.

    Diario di Meriel Goldflayer

    1° giorno

    Comincio a scrivere questo diario con ancora negli occhi la visione maestosa delle torri in rovina di Jade. Duecento anni non sono bastati a piegarne completamente l’antica bellezza.

    Avvicinandosi dal mare su un mezzo volante, danno l’impressione di sorgere dall’acqua come una scogliera di metallo e frammenti di vetro.

    Lynx dice che duecentodieci anni fa si poteva camminare un intero pomeriggio per le strade di Bottleneck senza mai vedere la luce del sole. Dice anche che probabilmente è l’esagerazione di qualche cronista fantasioso, ma a me piace crederci.

    La spedizione è iniziata come da programma, almeno dal punto di vista logistico. In questo momento ho molti dubbi, ma stiamo rispettando la tabella di marcia e il nostro primo campo base è quasi completamente operativo.

    Sono qua, in un continente perduto e vagamente radioattivo, seduta sull’erba a osservare i robot costruttori che montano gli ultimi prefabbricati.

    Siamo circa 500 chilometri a nord di Bottleneck, su una spianata in lieve pendenza, delimitata su tre lati da una foresta di conifere e sul quarto da un burrone. Il campo base 1 è circondato da un fitto perimetro di sensori. Nonostante questo, mentirei se dicessi di sentirmi completamente al sicuro.

    Quando ho accettato di organizzare questa spedizione non sapevo che fosse diretta nelle Evergar Wilds, il continente su cui nessuno di Shaden mette piede da due secoli. Quando l’ho capito, l’eccitazione per questo grande viaggio mi era già entrata dentro.

    Abbiamo con noi trent’otto esperti in varie branche, che chiamiamo sinteticamente professori. Sono biologi, fisici, geologi, etnologi, naturalisti e ovviamente iniziati alle scienze esoteriche. Sono per lo più in cattiva forma fisica e difficili da controllare, ma hanno anche un entusiasmo contagioso.

    Abbiamo una scorta di quaranta Guardiani del Kyat, seri e nerovestiti. Abbiamo tre membri dei corpi diplomatici di Shaden, Ignit e Confederazione di Xygen. Non resteranno molto, così dice Lynx, ma per il momento ci sono e hanno tutta l’aria di voler fare i difficili.

    I miei collaboratori sono Annec Arzhand, furiere, Illig Denur, addetto alle armi, e Thurien Venien, responsabile dei mezzi di trasporto. Sono certa che avrò modo di parlare meglio di loro in seguito.

    Poi, naturalmente, c’è Lynx Nightshade, il nostro capo spedizione e l’origine di quasi tutti i miei dubbi.

    Voglio scrivere qua le mie impressioni su di lui, per ricordarle e per riderne sopra in seguito, se sarà il caso.

    L’ho visto ieri sera per la prima volta.

    No, non è esatto. Ieri sera l’ho visto per la prima volta in carne e ossa.

    La prima volta in cui ho visto la sua immagine è stata quando sono arrivata alla Casa Madre del Kyat per iniziare il mio addestramento tra le fila dell’Ordine. Avevo sei anni e la sua fotografia era tra quella dell’Imperatore e quella della Madre Spirituale. Come fondatore e primo direttore del Kyat quello era il tributo che gli spettava.

    All’epoca, era morto da meno di cinquant’anni, ma era comunque una leggenda. A dire il vero, credo che fosse una leggenda anche in vita, almeno a giudicare dalla sua biografia, che noi tutti, giovani reclute, prima o poi avevamo letto.

    Ricordo molto bene quella fotografia. Nightshade dimostrava una sessantina d’anni. Aveva il viso lungo, pallido e serio, pizzo e capelli ancora scuri, tranne due strisce più chiare accanto alle tempie e ai lati del mento, ed era vestito di nero.

    I suoi occhi sembravano seguirti, quando attraversavi l’atrio.

    In seguito ho parlato con lui senza saperlo. O, per meglio dire, gli ho scritto. Quando mi è stato chiesto di organizzare questa spedizione – e mi è stato chiesto senza fornirmi dettagli di sorta – l’uomo che mi aveva assunta mi disse di discutere i dettagli con Risen.

    Avevo sentito parlare della famosa entità esoterica, come tutti, ma non facevo parte degli eletti a cui Risen si era manifestato. Quella sera lo fece e iniziai a utilizzarlo come principale fonte d’informazioni.

    Risen è un’entità dai poteri incredibili. O, insomma, un costrutto tautecnologico. Lui stesso mi ha spiegato di essere una matrice di collegamento per l’Entità Superna nota come Risen. Ai vecchi tempi sarebbe stato considerato una divinità, ma ora conosciamo le entità superne per ciò che sono, vaste intelligenze aliene che vivono nello spazio tra i mondi.

    All’inizio, rimasi sorpresa dal fatto che il funzionario che mi aveva assunta si riferisse a Risen usando il pronome maschile. Non era un semplice vezzo da iniziato, come capii presto: Risen era un’entità esoterica di genere maschile. Pensai che servisse a dargli un carattere.

    E Risen aveva un carattere, poco ma sicuro. Era distaccato, ironico, a suo modo gentile, e totalmente imperscrutabile. Pensavo che dipendesse dalla sua natura di entità esoterica.

    Attraverso la sua minimale interfaccia nera, ho parlato con lui ogni giorno per otto mesi, fino a considerarlo una presenza reale come e più dei miei colleghi.

    Ieri sera, a poche ore dalla partenza, ho saputo che è reale.

    Stavo mettendo a punto gli ultimi dettagli della spedizione. O, per meglio dire, stavo ricontrollando inutilmente e ossessivamente che tutto fosse perfetto.

    Il mio ufficio ha dei sistemi di protezione molto avanzati. La mia agenzia si occupa di sicurezza, quindi siamo attenti anche alla nostra.

    Nightshade è entrato nel mio ufficio semplicemente aprendo la porta, senza far scattare nemmeno un allarme. Che fosse Nightshade l’ho capito subito. Anche se ora dimostrava un po’ meno di quarant’anni, era pressoché identico alla sua fotografia nell’atrio della Casa Madre.

    Mi ha teso la mano e ha detto: «Ciao, sono Lynx Nightshade, il famoso capo spedizione di cui hai tanto sentito parlare». Poi ha iniziato a chiedermi cose e a darmi direttive, ma non ho idea di quali fossero. Ero troppo sconvolta.

    Gli ho detto che avrebbe dovuto ripetere tutto da capo e lui ha fatto uno di quei leggeri sorrisi. «Una volta vi facevano meno impressionabili» ha commentato.

    «Una volta la gente non risorgeva dalla tomba, signore» ho risposto io.

    A quel punto si è deciso a spiegarmi qualcosa. Il minimo indispensabile, ovviamente.

    «Sono un sintumano con un cervello tautecnologico. Alla mia morte sono stato assorbito dalla matrice e sono diventato tutt’uno con Risen. Questo corpo è un regalo dell’Imperatore ed è uguale al mio quando avevo trent’otto anni. Puoi chiamarmi Lynx».

    Subito dopo, ha ripreso a chiedere cose e a dare direttive.

    Dunque, se io fossi come Lynx, questa sarebbe l’unica presentazione necessaria. La sua idea è che non ci sia niente di più noioso delle spiegazioni.

    Ma sono Meriel Goldflayer e mi piace essere esaustiva, quindi sprecherò qualche altra parola sulla faccenda. Lynx ha subito la sorte degli iniziati alle scienze esoteriche che avevano raggiunto l’illuminazione prima della morte. A quel che ho capito non sono molti, e comunque non so chi siano gli altri. È stato pura astrazione, parte della matrice di Risen, per settantatré anni. Una mente disincarnata, chiamatela come volete. Ho il sospetto che sia per questo che Risen si considera di genere maschile: è diventato un tutt’uno con Nightshade.

    Poi, in qualche laboratorio super-segreto di Shaden hanno fatto crescere una sua copia perfetta e l’hanno dotata di un cervello tautecnologico. Risen si è fatto nuovamente carne e l’ha fatto apposta per esplorare le Evergar Wilds, dove i suoi tentacoli esoterici non potevano giungere.

    A Shaden, Nightshade e Risen sono costantemente in contatto, ma non qua. Qua possono collegarsi solo ogni otto ore, al passaggio del satellite militare Fenix.

    Non riesco a immaginare che cosa dev’essere stato esistere a livello puramente intellettuale per settant’anni, non riesco a immaginare come dev’essere stato condividere la consapevolezza con Risen e non riesco a immaginare che come dev’essere avere di nuovo un corpo.

    Lynx, nel suo solito modo laconico, l’ha definito corporeo. Ha poi aggiunto: «Devo riabituarmi a tutti questi neurotrasmettitori, ormoni... al mio peso, al mio occupare uno spazio fisico, alla necessità di nutrirmi e alla possibilità di farmi male. È tutto molto... vivido».

    L’ha detto questa mattina, mentre eravamo in volo e mentre eravamo pressoché nudi in una delle cuccette di poppa.

    Il nostro mezzo volante, che è il capo-flottiglia, ha quattro cuccette nel retro del ponte di comando, nel caso dovessimo usarlo temporaneamente come alloggio.

    Sto divagando.

    L’idea di essermi buttata impulsivamente nel suo letto mi preoccupa.

    In altre circostanze non sarebbe un problema. Sono adulta e fin troppo vaccinata. In queste circostanze, credo che sia stato un comportamento estremamente superficiale.

    Non so che cosa ne pensi lui e sono preoccupata. In realtà, non so nemmeno se Lynx ne pensi qualcosa.

    Il campo sta per essere inaugurato, devo andare.

    Ancora 1° giorno, sera

    Il problema è che non lo capisco. Non più di quanto capissi Risen, ma Risen aveva la scusante di essere un essere del vuoto tra i mondi.

    Ma Nightshade. Nella sua prima vita è stato un illuminato, una leggenda. Ed è stato assorbito nella matrice di Risen. Non riesco ad abbracciare la vastità dell’idea.

    Che quest’uomo alto e magro è stato un’entità disincarnata, e che ora è tornato a farsi carne come una divinità di qualche tipo.

    In un certo senso, l’ho già conosciuto. Prima. Ho parlato con lui tutti i giorni per otto mesi, ma non ero preparata all’idea di trovarmelo davanti in carne e ossa.

    Lynx ha un viso lungo, affilato, ieratico, e degli occhi grigi magnetici, le labbra sottili incorniciate dalla barba scura ben curata. La sua presenza, in qualche modo, si impone. Ed è nuovo, la sua pelle e i suoi capelli sono incredibili. I sintumani sono così, quando sono al mondo da poco: nuovi di zecca. Oh, Nightshade dimostra una quarantina d’anni, l’ho già detto, ma se lo osservi da vicino...

    In realtà credo che non dovrei pensarci troppo. Non dovrei farmi distrarre.

    Torniamo al diario.

    L’accampamento è delimitato solo dai sensori che ho installato per prima cosa al nostro arrivo. Sui due lati ci sono i prefabbricati che ospitano il contingente di quaranta Guardiani del Kyat e quelli adibiti ad alloggio per i professori.

    Esattamente al centro del campo c’è il prefabbricato che Lynx occuperà da solo.

    Ricordo ancora le specifiche che mi ha dato Risen, quando progettavo il campo: l’eleganza non conta, ma deve avere una connessione satellitare autonoma e una vasca da bagno.

    Alla sua sinistra sorge il prefabbricato dell’Agenzia. Al suo interno ci sono quattro stanze singole, due bagni, una cucina e una sala per le riunioni. Parallela, ma a destra dell’abitazione di Nightshade, il prefabbricato del corpo diplomatico. Come ho già detto, sono solo tre persone, ma le loro stanze sono quelle meglio arredate in assoluto. Non resteranno molto, comunque. Un paio di settimane al massimo.

    A chiudere il campo c’è poi una mensa, l’infermeria e l’ufficio tecnico.

    Le costruzioni, di plastica bianca, nuovissime, riflettono la luce del sole e deturpano il paesaggio, ma sono anche confortanti.

    È tutto alieno, qua.

    Alieno per tanti motivi diversi. A Shaden la natura è irregimentata, domata. Anche al centro di un parco naturale, sai sempre che oltre i suoi confini c’è la civiltà.

    Qua no.

    O forse ancora peggio. Sai che qualche forma di civiltà c’è, perché le immagini satellitari mostrano insediamenti umani, ma non sai che forma avrà.

    Oh, naturalmente Risen ha sviluppato delle proiezioni statistiche in merito. È giunto alla conclusione che la vita media dei wilders dev’essere essere molto breve, nell’ordine di una quarantina d’anni e che il tasso di tumori sia altissimo. Detto questo, non abbiamo dati per fare ulteriori supposizioni.

    E Risen non è solo un’entità senziente veicolata da un costrutto tautecnologico, ha anche una mente geniale. Fa collegamenti ai quali non avresti mai pensato, esprime opinioni acute e originali, ti ascolta e ti capisce.

    Poco dopo aver iniziato a lavorare con lui, avevo anche iniziato a sperare di incontrarlo. Era un’idea stupida, ovviamente, se me ne rendevo conto. Risen non era una persona fisica. Ma, se solo fosse stato una persona, io avrei voluto conoscerlo, passarci insieme del tempo, parlargli faccia a faccia.

    Per quanto patetico sia, avrei voluto essere sua amica.

    Forse mi sono attaccata così tanto a Risen perché non ho molti amici veri.

    Certo, ci sono Annec, Thurien e anche Illig, ma non sono amici intimi quanto colleghi stretti.

    In realtà sono sempre stata sola. Sono stata allevata per essere sola, all’Ordine del Kyat.

    Con Risen ho parlato di tutto. Di quello che pensavo e di quello che sentivo, dei miei desideri e delle mie paure. Risen ascoltava e commentava, mi rispondeva, mi incoraggiava. Era come parlare con una persona molto attenta

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