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The Elemental Blood
The Elemental Blood
The Elemental Blood
E-book447 pagine5 ore

The Elemental Blood

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Info su questo ebook

Hanno cercato la creatura.

L'hanno trovata.

Il suo sangue è leggenda, potere e... forse un mezzo per arrivare a più di un fine.

Lei è l'inganno, l’ebbrezza, l'eterea leggerezza dei sensi ed è caduta nelle loro mani, nei loro artigli che sempre più si attanaglieranno alla sua gola, alla sua sublime essenza.

Puo’ fuggire?

Può. Ma resta con quei mostri che, nemmeno negli incubi più spaventosi, possono essere rappresentati.

Li manda Dimitri, il loro signore: colui che ha ucciso il dio del caos con le sue mani, per ottenere la sua immortalità, lui che muove l’oscurità come se le sue mani tenessero i fili di una rete cosmica, lui il signore dei vampiri.

Forse qualcuno gli resiste,: il suo favorito Alexander verso cui nutre un’ossessione morbosa e mai ricambiata, nonostante abbia usato ogni mezzo per attrarlo a sé.

Per lui pianifica una prova: catturare la creatura del quinto elemento che, da millenni, uomini, negromanti e demoni cacciano per strapparne l’essenza pura del creato e rendersi immortali, invincibili, onnipotenti. Catturarla e resisterle. Perché un simile elisir non può che farlo capitolare. Questo proverebbe un tradimento. ma se gli resistesse..allora significherebbe che finalmente una cieca fedeltà sarebbe calata comn il buio nel suo glaciale cuore.

Dimitri non potrebbe mai tollerare di perdere il suo favorito ma la sua ossessione, in lenta caduta verso una paranoica follia, deve trovare una risposta.

Dopo oltre trecento anni di incertezze guarderà in faccia al suo fantasma e saprà se la fedeltà di Alexander dovrà essere corrisposta ad una pace dei sensi o ad una violenta repressione. Lo ha già sottoposto a simili violenze: non lo lascerà mai andare.

Alexander accetta il compito, il che significa avere una doppia lama che preme sulla sua gola.

Chiamerà a sè i suoi quattro discepoli per compiere questa impresa: Zanos, Sophia, Hunter e Arashi, i quattro comandanti dell’Ordine del Dardo di Porpora, il più efferato esercito di morte che la dimensione oscura abbia mai concepito, l’esercito fondato da Alexander in persona.

Lui li ha addestrati: l'angelo caduto e favorito del principe dei dannati... etereo e spietato, un tempo mondano e magnetico giovane, ora il più pericoloso dei demoni... quale agonia essere diventato un vampiro, lui che della vita umana godeva ogni cosa.

Una scelta che mai gli fu proposta. Una scelta che per ognuno dei suoi trecento anni da immortale ha respinto piegando al suo volere anche quel demone che, per volerlo a sé, lo aveva condannato a quel sopruso.

Ma ora quel rigido mondo sta collassando sotto il peso di una sottile creatura elementale, uno spirito del quinto elemento, l'essenza delle cose, il principio, la fine.

Lei è la preda.

Lo è davvero?

Monoi accetta di seguire quei suadenti demoni della notte perché ha suo fine personale. Uno di loro è il suo fine.

Cosa farà Alexander dopo averla incontrata? Quando lei gli farà dono della sua essenza, porterà a termine il suo compito o scatenerà una guerra? Soverchiare Dimitri, avere finalmente la vendetta sul suo signore e sovrano, oppure...è troppo tardi? l’oscurità ha infine avvolto la sua anima?
LinguaItaliano
Data di uscita1 ott 2020
ISBN9788831696951
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    Anteprima del libro

    The Elemental Blood - Vico Marzia Fabiana

    Contenuti

    Capitolo uno

    Capitolo due

    Capitolo tre

    Capitolo quattro

    Capitolo cinque

    Capitolo sei

    Capitolo sette

    Capitolo otto

    Capitolo nove

    Capitolo dieci

    Capitolo undici

    Capitolo dodici

    Capitolo tredici

    Capitolo quattordici

    Capitolo quindici

    Capitolo sedici

    Capitolo diciassette

    Capitolo diciotto

    Capitolo diciannove

    Capitolo extra

    Kilkenny, Irlanda 18 ottobre

    Finalmente abbiamo trovato la creatura.

    E’ stata una ricerca continua ed incessante durata mesi, non abbiamo mai avuto un ordine di caccia simile in precedenza.

    Un’indagine piena di battute d’arresto poiché, quando eravamo prossimi ad averla in pugno, lei scompariva utilizzando i suoi poteri capaci di creare un varco tra le due dimensioni.

    Appartiene ad un ordine superiore ,semidivino, uno dei cinque elementi, l’etere, e dunque il suo potere, lo percepisco distintamente, è alto, leggero e si spande dal suo corpo come un’onda.

    Ha l’aspetto di un’umana e tra di loro si aggira , sorridente e frenetica come fosse alla ricerca di qualcosa che non le dà posa. Non ho capito tuttavia di cosa potesse trattarsi ma ritengo sia importante per lei al punto da spingerla ad esporsi fuori dalla sua terra protetta ed impenetrabile.

    L’ho seguita così a lungo da familiarizzare con i suoi tratti, i suoi lineamenti.

    Da qualche settimana si è stanziata nei pressi di una cittadina irlandese nella contea di Kilkenny in Irlanda, da cui non si è più mossa.

    Alexander sarà soddisfatto nel poterla avere ed of rire a colui che per tutti noi è il signore supremo e suo maestro, Dimitri.

    Provo quasi pena per lei: non ha idea di quale essere sia sulle sue tracce, i suoi occhi entusiasti di ametista si spegneranno presto nella paura.

    Ma questa era la nostra missione, servire il nostro mentore, portare a compimento i suoi ordini.

    Non ho ancora capito cosa significhi lei per Alexander o Dimitri ma di certo ha una importanza capitale visto le pressioni con cui ci spingevano ad agire, viste le precauzioni che dovevamo avere

    Trovarla

    Seguirla

    Non interagire

    Non parlare

    Non toccarla

    Da secoli le creature del suo elemento rappresentano la più grande ambizione per gli esseri della dimensione oscura, per le stesse divinità e per gli umani in cerca del sommo dono.

    Queste creature possono, laddove si riesca a conquistare la loro fiducia, conferire potere assoluto, capace di muovere il mondo, infondere la vita e rigenerare le malattie, mutare la forma e dare vita al principio dell’essere, in altre parole creare il tutto.

    Ogni cosa nelle dimensioni è sottoposto alle leggi dei quattro elementi che proteggono l’Equilibrio Universale che segue la grazia della quintessenza da cui tutto parte e tutto si riconduce.

    Ma noi siamo diversi, apparteniamo al mondo delle ombre la cui gerarchia poggia su sensibili confini e segue leggi di distruzione, di sangue, di morte.

    La nostra è la dimensione del caos e Dimitri siede al vertice di tale piramide.

    Abbiamo eseguito i suoi ordini, per mano del mio maestro Alexander suo pupillo, ferali come una lama sul collo.

    Nessuno ha posto domande.

    Nessuno vuole sapere cosa ne sarà di lei.

    Siamo i soldati del più spietato ordine militare al mondo, il Dardo di Porpora. Siamo vampiri, i più pericolosi.

    Se uno di noi è sulle tue tracce, tu sei già morto.

    Capitolo uno

    Lascia che io ti ami

    Lascia che sia per sempre

    Lascia che distrugga il mondo per te

    Ogni cosa sarà tua

    Ti darò tutto

    Anche il mio sangue

    Tradiscimi e riverserò su di te l’universo

    La terra si aprirà sotto i tuoi piedi

    Il mondo inghiottirà nelle tenebre la tua anima

    E la tua fine sarà un’agonia eterna.

    New York, ottobre inoltrato.

    Maestro, non è stato facile ma finalmente l’abbiamo trovata Arashi, lo slanciato vampiro biondo dagli occhi turchesi, era in ginocchio davanti al suo signore Alexander, come l’etichetta rigida del loro ruolo richiedeva nelle udienze pubbliche, nonostante la vicinanza che il fato comune accumunava.

    Dietro di lui altri due vampiri, a capo chino, erano in attesa di essere interpellati. Indossavano tutti e tre una divisa nera con un rubino rosso impunturato nel bavero: erano tre dei quattro vampiri nobili scelti da Alexander a comando del suo personale esercito, il letale e sanguinario ordine del Dardo di Porpora.

    Nella stanza un’ulteriore fila di guardie con divise differenti, nei colori della sabbia e dell’oro, presenziava all’incontro nel lussuoso studio del vampiro. Appartenevano all’alta guardia di corte di Dimitri, il signore supremo della loro specie e lo rappresentavano.

    Il clima era formale e carico di tensione.

    Alexander sedeva alla scrivania, dando le spalle alla vetrata. Dopo i primi ufficiali formalismi aveva deciso per un rendez-vous più diretto con i suoi soli e fidati soldati.

    Bene, lasciate la stanza, devo conferire in privato con i miei uomini congedò la guardia di corte con la sua solita perentoria pacatezza: un tono che non ammetteva repliche. Il cordolo di uomini che aveva preso parte all’incontro scivolava come ombre lungo le pareti.

    Cosa dovrò riferire al nostro principe? l’ultimo che chiudeva la fila si permise di domandare. Non avrebbe dovuto parlare una volta congedato, ma era il diplomatico di Dimitri, padrone e signore di tutte le creature della notte, quindi a lui doveva riferire ogni dettaglio che riguardasse la creatura e anche del suo favorito Alexander.

    Parlerò personalmente a Dimitri all’udienza pubblica di stasera quella risposta gelava ogni interpretazione che Julian, così si chiamava il referente. Un vampiro dall’aria subdola e manipolatoria che decisamente non era nelle grazie di Alexander, avrebbe voluto riferire al sovrano di cui da sempre inseguiva viscidamente il consenso. Inchinò la testa e lasciò soli Alexander e i suoi.

    Alexander si alzò dalla regale seduta per avvicinarsi ai suoi uomini: si sedette sul bordo dello scrittoio.

    Nonostante l’atteggiamento più aperto, la sua figura slanciata e prestante incombeva su di loro come un dio: i suoi modi regali e compassati non riuscivano a nascondere nemmeno nel più piccolo gesto il suo potere e la sua posizione e anche se la sua pelle statuaria, quasi diafana e i suoi occhi argentei sotto una scarmigliata chioma che, dal biondo sembrava più simile al colore di una nuvola, lo facevano somigliare ad una creatura angelica, quel vampiro rappresentava uno degli esseri più crudeli e spietati che i mondi oscuri avessero mai conosciuto.

    Dunque? I tre vampiri si alzarono, il loro atteggiamento, visibilmente più sciolto, non era comunque di intimità.

    Cinque continenti per trovare un ago in un pagliaio! Zanos, il più nerboruto dei tre prese la parola, anticipando sui tempi Arashi, luogotenente di Alexander.

    Muscoloso e possente, occhi verdi e capelli castani, era evidentemente il più fracassone, forse per la sua provenienza e la sua recente trasformazione, era ancora ostico all’apprendimento dell’elegante e letale galateo dei vampiri.

    Arashi lo fulminò con lo sguardo, lui molto più simile e vicino al suo maestro per toni, etichetta ed eleganza non ammetteva atti di impudenza.

    Alexander tuttavia abbozzò un mezzo sorriso e lasciò correre.

    Ti dico solo che la ricerca del santo Graal sarebbe stata una passeggiata! Zanos afferrò una mela lucida e croccante dal tavolino su cui era posato un centrotavola di frutta. E la morse di gusto.

    E’ una donna, al momento vive in Irlanda, nella contea di Kilkenny. Arashi che fissava Zanos come a sbranarlo prese la parola.

    Al momento? Alexander inarcò il sopracciglio.

    Italia, Svizzera, Isola di Natale, Giappone, Germania, Polonia, Giordania, Malawi.. e altri posti ancora, appare e scompare con molta facilità per questo ci è stato difficile intercettarla, il problema non erano gli spostamenti in sé ma il mezzo che usava.

    Alexander gli fece cenno di proseguire.

    "Supponiamo che in quanto metà donna ma metà elementale possa entrare ed uscire dai portali del regno degli Elementi con estrema facilità e dunque apparire e sparire ovunque sul pianeta".

    Capisco…

    Non solo.. Il luogo in cui vive, il villaggio è totalmente incluso nella terra degli Elementali per cui varcarne il confine è per noi impossibile senza attirare l’attenzione dei Quattro Guardiani si riferiva ai deva dei quattro elementi, i sommi spiriti dell’Equilibrio.

    Già un gran casino.. Zanos si inserì addentando nuovamente il frutto.

    Gli Elementali, ancora loro…Alexander aveva un pregresso con i Signori dei quattro Elementi, terra, acqua, fuoco e aria, gli esseri sul cui dominio la Natura poggiava le sue leggi e non erano bei ricordi.

    A quel punto Arashi tirò un sospiro: doveva ancora affrontare un dettaglio non da poco.

    Il suo mentore è.. Sirius Phoenix All’udire quel nome, il loro maestro trasalì.

    Lo Spirito Igneo del fuoco, la nemesi per definizione del loro mondo.

    Alexander diede loro le spalle, frugò fintamente tra i suoi incartamenti sullo scrittoio.

    L’ha presa bene? Cosa ne dici? Zanos si rivolse sottovoce ad Arashi che non toglieva gli occhi dal loro maestro.

    Improvvisamente tutti i vetri della sala, finestre comprese, si frantumarono in un fastidioso stridio.

    Direi di no.

    A differenza dei vampiri di rango inferiore, Alexander, come Dimitri, colui che lo aveva creato, possedeva poteri sovrannaturali oltre le peculiari a caratteristiche vampiriche come la velocità, la forza e i sensi percettivi più sviluppati capaci di controllare la mente, lo spostamento degli oggetti ed eventi atmosferici.

    Continua Alexander esortò a continuare la dissertazione, mentre i vampiri cercavano di evitare pezzi di vetro galleggianti.

    Dobbiamo agire in fretta, non sappiamo quando si muoverà ancora e soprattutto dove finirà.

    Perché continua a spostarsi?

    Non ci è dato sapere, sembra alla ricerca di qualcosa, ma non abbiamo capito di cosa possa trattarsi

    Il maestro si allontanò dai suoi militari per affacciarsi alla notte. Una milionesima luna riempiva il suo sguardo, eppure sembrava avere su di lui un certo effetto. Un velo di malinconia calò nascosta sui suoi occhi.

    Com’è lei?

    Piccola, minuta ..molto attraente a dire il vero e i suoi capelli…cambiano colore, ma non siamo riusciti a capirne il motivo. Sembra decisamente estroversa ma non al punto di fidarsi delle persone, sarà difficile avvicinarla anche per questo

    Cambiano colore? Alexander sorrise, aveva uno strano presentimento su quella creatura. Una sensazione che non si spiegava.

    Sì, Cristo santo, è li con i capelli neri come il piombo e puff viola, gialli, rosa!!!

    Zanos non riesci proprio ad avere contegno? Arashi era furibondo, riprese lui la spiegazione.

    Supponiamo che i suoi poteri fluiscano nel suo corpo, nel suo sangue, ovunque ma non sia pienamente capace di controllarli…Questa è la nostra spiegazione. E’ un tipo.. singolare.

    Lei è.. una dea.. cambierà il nostro fato Una voce sottile e cristallina provenne dal fondo della sala. L’ultimo dei vampiri graffiò l’aria. Tutti si voltarono.

    Era una vampira, anche lei soldato della guardia di Alexander.

    La sua figura esile e delicata, la sua pelle quasi trasparente strideva con i suoi capelli rossi come il sangue, i suoi occhi magnetici e spiritati guardavano il mondo da un inesplicabile punto di vista.

    Inquietante e innocente. Non era fortunato colui che la trovava sulla sua strada di notte.

    Sophia, vuoi dirmi qualcosa? Alexander si incuriosì.

    "Lei dona la magia alle altre creature, dà movimento agli oggetti, lei dona la vita e rifugge la morte, lei cambia la natura degli eventi, la materia muta la forma .. ma per sè è in cerca di qualcosa che ha perduto..e va in giro per il mondo in cerca del suo Graal" riprese l’idea di Zanos. La vampira si avvicinò al suo maestro prendendo le sue mani per accarezzarsi il viso.

    Né Arashi, né Zanos capirono bene le sue parole, Sophia era una creatura strana e non era facile afferrarne le idee. Ma Alexander comprese che se quella creatura vagava per il mondo in cerca di qualcosa era là che l’avrebbero catturata anche se, ancora una volta, quell’idea strideva con il suo istinto.

    Devo vederla concluse lui serafico ritraendosi dall’inopportuno tocco della vampira.

    Ora andate, ci vedremo più tardi all’udienza con Dimitri.

    Zanos, ancora una cosa.. lo richiamò mentre si dirigeva alla sua scrivania già immergendosi nuovamente nei suoi documenti.

    Mio signore..

    Temo che i tuoi sensi si stiano compromettendo se non noti la differenza tra una mela vera ed un oggetto di ceramica. In tutti i casi non amo che si mangino i soprammobili del mio studio .

    Zanos fu percorso da un brivido. Inclinò il capo per scusarsi incredulo di quello che aveva fatto e temendo ritorsioni dal suo maestro che, tuttavia, non arrivarono.

    I tre si avvicendarono alla porta ma Arashi si trattenne per un’ultima domanda: Perché Alexander, perché lei?.

    Perché siamo fedeli al nostro signore Dimitri il suo maestro rispose con uno sguardo che oscuro era dire poco.

    Non era devozione.

    Mi mette la pelle d'oca quando pronuncia il nome di Dimitri. Zanos commentò non appena la porta fu chiusa alle loro spalle. Fu percorso da un brivido lungo la schiena.

    "L’avremo tutti quando non lo chiamerà più nostro signore " Arashi era più serio.

    A proposito, che fine ha fatto Hunter, il nostro piccolo psicopatico? Zanos non amava particolarmente il quarto vampiro discepolo di Alexander.

    E’ in missione per Alexander, non credo si farà vivo per stasera.

    Si farà vivo? Arashi ma dove le trovi? Zanos scoppiò a ridere a crepapelle.

    Tu hai dei problemi Zanos, lo sai vero? Ma il vampiro non si controllava più.

    L’atmosfera di New York in autunno ricorda la magia dei canti elfici: i colori delle chiome alberate di Central Park e la nebbiolina dell’albeggiare sembrano tratti dai sogni di un pittore.

    Non quell’autunno però.

    La poesia sembrava congelata da una fosca atmosfera che legava la città ad una musica nefasta.

    Dimitri, il signore dei vampiri e di tutte le creature della notte, era in città. Con lui l’orrore del male e il suo potente seguito.

    La più prestigiosa e lussuosa costruzione dell’East River ospitava le creature oscure peggiori che la notte avesse prodotto.

    Nel salone dei ricevimenti, i nobili vampiri e le più alte cariche dell’esercito di Dimitri gremivano ogni angolo. Anche Alexander era lì con i suoi uomini.

    Non ci volle molto, l’entrata teatrale e ampollosa di Dimitri non si fece attendere. Con lui un ampio spettro di militari si introducevano a schiera nel salone. Guardie più coreografiche che di una qualche utilità. Nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente pensare di riuscire a sfiorare il più temibile dei vampiri.

    Al suo ingresso il brusio si paralizzò in un contenuto silenzio. Solo la pioggia osava disturbare.

    Dimitri rappresentava l’apoteosi del vampiro: magnetico, statuario, ogni cosa di lui era fatta per attrarre le sue vittime, per ingannarle, concupirle, irretirle. La morte che le seguiva era in pratica cercata.

    La sua voce bassa, quasi sibilante dall’antico accento est-europeo, i lineamenti marcati, il fisico possente e quello sguardo scarlatto che infliggeva paura e ardore. Bastava la sua presenza a canalizzare la realtà su di lui. Camminava tra i suoi ospiti senza nessun interesse, tra le riverenze e i riconoscimenti, cercando colui che solo destava la sua attrattiva.

    Il suo prediletto, il solo.

    Gli abiti setosi di Dimitri frusciavano come brividi di paura.

    Alexander, mio prezioso amico.

    Il suo pupillo inclinò di poco il capo in osservanza all’etichetta, cui lui riusciva a sfuggire anche perché mai l’aveva davvero considerata.

    Dimitri lo abbracciò e inspirò il profumo della sua pelle fresca. Non appena gli fu accanto i suoi occhi si iniettarono del desiderio del suo sangue.

    Mio signore Alexander era l’unico a cui era concesso di portare il mento alla stessa altezza del principe. Lo salutò con freddezza. Presero a camminare insieme: facevano paura.

    Cosa mi racconti dell’incarico che ti ho affidato? So che hai qualcosa da dirmi. Julian aveva riportato già le novità.

    Abbiamo trovato la creatura si limitò a dire.

    Gli occhi di Dimitri dardeggiarono, i presenti osannarono la notizia ma Alexander comprese che l’espressione del suo maestro nascondeva qualcosa.

    Sapevo non mi avresti deluso, dimmi dove si trova

    Nel vecchio continente, in Irlanda

    Ottimo manderò un gruppo di uomini a prelevarla

    Il frastuono della sala salì al soffitto.

    No, mio signore ed improvvisamente scemò. Alexander non aveva mai avuto problemi a negare qualcosa al suo maestro, indifferente alle conseguenze.

    Il brusio si zittì.

    Arashi, Zanos e Sophia si scambiarono sguardi tesi.

    Dimitri non ammetteva di essere contrariato, tanto meno in pubblico. Nessuno rimaneva vivo per raccontarlo. In quel salone, le più forti e potenti famiglie del paese, anche se unite, non si sarebbero mai permesse quell’affronto. Ma quelle famiglie non erano Alexander.

    Cosa? Dimitri dovette contenere il suo furore.

    "Mio signore, è necessario che sia io a procedere con la sua cattura, la creatura si trova in un luogo protetto dagli Elementali e questo richiede maggiore attenzione, non vorrei che il nostro signore tardasse a soddisfare la sua sete per una minima incuria, ecco perché sarò io in persona ad assicurarmi la preda per voi".

    Un ghigno di compiacimento comparve sul viso di Dimitri che studiava l’espressione del suo pupillo con un certo acume, come se quella frase avesse dato il via ad una reazione a catena di eventi che solo lui poteva conoscere, come fosse esattamente quello che lui voleva.

    E sia, ti concederò questo privilegio. Partirai domani insieme al tuo gruppo di uomini per soddisfare le mie richieste, sarai l’autorità nel vecchio continente che io rappresento ma ora via, che i festeggiamenti abbiano inizio!

    Il ricevimento prese una piega più morbida ma gli occhi di Dimitri rimanevano incatenati al suo vampiro. Quell’affronto pubblico non sarebbe caduto, si ritirò dopo poco con lui nelle stanze.

    Gli farà male? Sophia chiese preoccupata agli altri.

    Si beh, credo che ne uscirà un po’ rotto un sorriso tirato comparve sulle labbra di Zanos. La voglia di bere sangue dai preziosi calici in cristallo passò.

    Arashi seguì con lo sguardo il suo maestro uscire dalla sala, quante volte aveva assistito a quelle situazioni..

    Raggiunte le sue stanze private, Dimitri non indugiò nei suoi giochi di parole che tanto lo divertivano nel soggiogare le sue vittime: con Alexander non funzionava, non era mai stato in grado di circuirlo né tantomeno sottometterlo.

    Il suo discepolo era per lui un enigma ancora da risolvere tanto seduttivo quanto sfuggente, nonostante lo avesse trasformato ormai da più di trecento anni.

    Settimane senza vederti, amico mio.. si servì del sangue in una coppa di cristallo.

    Per onorarti meglio gli occhi argentei di Alexander si infliggevano sul volto del suo maestro senza soccombere alla sua posizione.

    A Dimitri non sfuggì la provocazione.

    Tirò con violenza il suo bicchiere al muro e con la velocità soprannaturale tipica dei vampiri si scagliò su di lui.

    Lo prese al collo con una mano mentre l’altra era penetrata nel costato con i suoi artigli velenosi rompendogli in spasmi lancinanti tutte le costole.

    Lo slancio della foga li fece sollevare da terra, il corpo di Alexander era sbattuto su ogni parete e oggetto.

    Sai a quanti permetto di contrariarmi, Alexander? gli ringhiò con collera ferale.

    Il vampiro non fu in grado di rispondere, il veleno espanso nel suo corpo lo annientava, quella mancata replica indusse Dimitri a rompere altre ossa, Alexander non si opponeva, le sue urla di dolore salivano al cielo.

    Le guardie che piantonavano fuori dalla sala si scambiarono un occhiata torva, nessuno di loro avrebbe voluto essere li dentro.

    Nessuno concluse il maestro al posto suo. Poi la sua risata grottesca riempì la stanza riecheggiando per lunghi corridoi. Chiunque la udisse era percorso da un brivido sinistro.

    Alcun vampiro avrebbe sopportato una simile sofferenza, ma Alexander era diverso.

    Dimitri scostò i capelli biondi dal suo collo e si avventò per berne il sangue, strappandogli letteralmente lembi di carne di dosso.

    Bevve quel sapore che fin dalle sue spoglie umane lo aveva ossessionato quasi fino all’ultima goccia. Il quasi era un riguardo che usava solo con lui.

    Ormai Alexander era privo di sensi.

    Venne adagiato con estrema cura su una chaise longue accanto al pianoforte, lungo la finestra.

    Dimitri gli si sedette accanto come nulla fosse accaduto, gli sfiorò i capelli, lo guardava, era attratto magneticamente da quell’essere.

    Mio prezioso amico, quanto ancora mi farai resistenza?.

    Si slacciò il colletto della camicia e si sfregò con un’unghia la vena producendo un piccolo rigagnolo di sangue che fece colare sulle labbra del suo pupillo: lentamente si riebbe.

    I processi di autoguarigione di Alexander erano velocissimi in un vampiro del suo rango, in quanto creato direttamente dal più antico, dal più potente vampiro esistente.

    Lui era stato l’ultimo umano trasformato da Dimitri, l’unico vivente al momento e questo lo rendeva il solo prossimo per poteri e lignaggio al suo signore.

    Per molti era dotato di poteri anche più forti . Era qualcosa che si mormorava tra le fila.

    Man mano che si riaveva la sua sete si faceva più vorace. Dimitri dovette staccarlo con la forza.

    I suoi occhi ora avevano assunto una vitale ombra rossa ma il suo corpo aveva bisogno ancora di ore per rigenerarsi completamente e smaltire la tossica quantità di veleno che il suo mentore gli aveva profuso.

    Era quasi l’alba quando Alexander si destò, completamente rinvigorito dal sangue bevuto: ogni costola si era riassestata, i lembi di carne ricuciti e il veleno riassorbito. Non un graffio segnava il suo corpo.

    Si trovava nel suo letto, Dimitri seduto in una poltrona oro e cremisi aspettava il suo risveglio.

    Un buon riposo, spero ti abbia giovato. Alexander annuì, strizzava gli occhi per mettere a fuoco la stanza. Prese un elastico per legarsi i capelli che sparavano sulle spalle, non lunghi ma scapigliati e provò ad alzarsi.

    Non hai ancora abbastanza forze, amico mio Dimitri lo fermò.

    Il suo maestro non aveva più nemmeno l’ombra di quel mostro che, poche ore prima, lo aveva quasi trucidato, appariva ora come la più premurosa delle creature.

    Devo andare, è quasi ora Alexander sussurrò a fatica.

    Aspetta Dimitri slacciò un bottone della sua camicia e scostò le catenine che pendevano sul suo petto, si provocò un sottile ed elegante taglio ed invitò il suo vampiro a bere.

    Non si fece attendere, Alexander posò le sue labbra sul torace del maestro e ne trapassò la carne con i suoi canini. Dimitri fu trascorso da un brivido di piacere.

    Il mio sangue ti basterà per tre mesi. Questo il tempo che ti concedo per portarmi la creatura il vampiro continuava a nutrirsi ma ascoltava attentamente le sue parole.

    Tornare dall’Irlanda negli Stati Uniti sarà il tuo atto di devozione per me, non solo l’esecuzione di un compito: avrò te e la creatura qualunque cosa tu decida di fare, starà a te scegliere come essere accolto, se con le lame alla gola o il mio riconoscimento mentre Dimitri scandiva queste parole stringeva il viso del suo discepolo nella mano.

    Era un ordine. Una prova. Una minaccia. Alexander meditava su quell’inusuale richiesta: il suo maestro gli stava affidando il sottile compito di riportargli una ambita preda? No, c’era un nascosto machiavellico piano.

    In questo lasso di tempo non una bocca sfiorerà il tuo corpo per nutrirsi né tu berrai sangue che non sia mio, è un ordine! il tono di Dimitri malcelava una certa agitazione nonostante l’altisonante enunciato.

    Certamente rispose Alexander mentre rifletteva sulle sue parole.

    Ma che cosa rappresentava quella creatura? Cosa aveva di così speciale da creare nel temibile Dimitri una voce carica di tensione ed ansietà? Perché gli aveva concesso una simile lontananza visto che mai sopportava più di qualche settimana di separazione che invece per Alexander erano oro colato nelle sue membra? Dove voleva arrivare?

    Il momento del commiato era arrivato. Alexander si congedò con sadica freddezza dal suo maestro che invece era turbato, molto turbato dal suo saluto, dai suoi occhi di ghiaccio, dall’imprendibilità del suo vero essere.

    La curiosità di Alexander si faceva di ordine più personale. Percorrendo i corridoi e le sale dell’enorme palazzo i vampiri che incontravano, si inchinavano con profonda deferenza, raggiunse il suo seguito nell’ampio atrio che senza dire una parola si aggiunse alle sue spalle.

    Sotto un cielo di piombo presero la via per l’aeroporto.

    Julian Dimitri aveva ancora l’animo violentemente disturbato dal momento. Ma non attese prima di procedere con le sue intenzioni. Il suo comandante mandato a chiamare non appena Alexander aveva abbandonato l’edificio si inginocchio.

    Sarai la sua ombra, riportami ogni singola azione di Alexander, ogni suo respiro, ogni persona incontrata…ogni cosa, ma bada che è il più forte di tutti voi, il più potente, il più pericoloso. Non farti scoprire o risponderai a me con la tua lenta e dolorosa morte. E senza neanche attendere domande lo congedò.

    Rimase a lungo con lo sguardo perso nel vuoto, nel timore di una qualsiasi conseguenza.

    Kilkenny, Irlanda 23 Ottobre

    Una Dannata parata di aerei militari!! !

    Il rumore di quei motori pesanti mi disturba, mi ha sempre disturbato, la testa comincia a farmi male, i pensieri si affollano..sto per cadere in uno di quegli stati, non voglio, non voglio..devo concentrarmi su altro, sulla mia missione!

    Alexander ha deciso di incontrarla, non so come abbia potuto ottenere una tale dispensa da Dimitri ma lui riesce in ogni cosa e dunque il suo volere è potere.

    Non erano i piani originari, qualcosa è cambiato.

    La creatura si chiama Monoi, un nome molto femminile anche se insolito, la rappresenta devo ammettere.

    Ho una sorta di malinconia nel sapere che tra poco non sarò più sulle sue orme ventiquattro ore al giorno, in qualche modo mi ero abituato a sopportare la sua esuberanza benché lei non abbia nessuna consapevolezza della mia esistenza

    Gli informatori mi hanno avvisato che i nostri movimenti hanno allertato la curiosità di altri ordini di demoni, se i vampiri sono a caccia di qualcosa chissà perché diventa un comune interesse di molti. Vogliono sovvertire il sistema, ma.. scalzare Dimitri non è possibile, non lo sarà mai.

    Tuttavia se dovessero scoprire chi sia davvero la creatura allora, se riuscissero a mettere le loro mani su di lei forse..

    Capitolo due

    E se…

    E se….

    E se…

    E se la luna uscisse dal pozzo?

    Il cielo Irlandese accoglieva l’arrivo di Alexander e dei suoi uomini con un’austera aria di tempesta.

    Alexander amava il vecchio continente, ancora legato alle sue origini mortali (francesi) trovava in quelle atmosfere antiche un ché di vivo ed eterno che riempiva i suoi sensi.

    Mio signore, l’auto è a vostra disposizione appena scesi dal jet privato, trovarono un mesto vampiro del luogo prestare i suoi omaggi alla sua presenza.

    Ma non fece in tempo a concludere la frase che un brusco pestaggio di Zanos lo tramortì.

    Non conosci le regole? Come osi rivolgerti direttamente al tuo signore!.

    La casta dei vampiri era altamente gerarchizzata, conoscere regole e ruoli poteva salvare la vita o..

    toglierla.

    Essere impudente con un vampiro di rango superiore lo significava quasi sempre.

    Alexander non gli rivolse alcuno sguardo, né considerò gli altri vampiri che si erano precipitati a salvare l’uomo dall’esecuzione che Zanos stava mettendo in atto.

    Si diressero all’auto.

    L’aria fredda di quelle strade si sposava con lo sguardo lontano di Alexander.

    Non era certo la cupa atmosfera del cielo a tormentare i suoi pensieri ma l’ultimo colloquio avuto con Dimitri. Doveva capire, doveva vederla.

    Trovarono ospitalità in un castello nei pressi della capitale, di possesso della più nobile famiglia irlandese di vampiri, il cui capofamiglia Bram Hildrek si era prodigato per fare corrispondere il massimo lusso possibile della sua dimora al signore e al suo seguito.

    Dopo essersi sistemati nelle stanze più ampollose, raggiunsero la sala principale accolti dall’ospite e tutto il suo casato.

    Alexander, elegante come sempre, si rivolse al vampiro.

    Vi siamo grati per la vostra gentile ospitalità l’elegante educazione di Alexander derivava dalla sua antica e umana natura, quando nell’epoca mortale della sua vita, determinava il proprio posto nella società, era un’attitudine così connaturata in lui da oltrepassare i fiumi della morte. Mio signore la mia umile casa è al vostro servizio, disponetene come più vi aggrada Bram, era estasiato da quella presenza. Non lustro maggiore poteva ricevere la sua dimora che ospitare colui che decideva il destino di tutti.

    La festa poté prendere il via con tutto il lusso e il sangue immaginabile. Ma Alexander sentiva qualcosa di anomalo nell’aria. Si defilò su un balcone per potere riflettere.

    Il regno degli elementali è in fermento la voce del pasciuto ospite lo raggiunse alle spalle.. Gli porse del sangue in un calice di ametista ma lo rifiutò, era più interessato alle sue affermazioni.

    Cosa vuoi dire?

    Bram si avvicinò emozionato.

    Si dice che i confini del loro regno siano stati valicati da demoni, qualcosa sta eccitando la caccia delle creature della notte. Qualcosa che viene da là dentro..o qualcuno.. era nota la profonda conoscenza degli Irlandesi per le faccende legate al mondo invisibile, così era chiamato tutto ciò che apparteneva al regno della magia e alle sue creature, da sempre vivevano a stretto contatto con la loro presenza, con i loro doni.

    Capisco.. l’interesse di Alexander per la vicenda era ulteriormente sollecitato.

    Questo non potrà che essere un valido diversivo per le vostre azioni, con tutto il daffare che i guardiani avranno a contenere le minacce.

    Quali ordini di creature sono nella zona?

    I nostri avamposti sono al sicuro, ma i miei informatori mi hanno avvisato che gli Upyr dalla Germania, i Tengu giapponesi ma soprattutto un piccolo ma temibile drappello di Ghuls siano nelle vicinanze, mi dispiace non potervi dire a quale scopo o in quale assembramento sembrava dispiaciuto.

    Alexander rimase a fissare il cielo per qualche istante: era così desta in lui la smania di sapere di più da diventare impellente. Ne sorrise.

    Mi sei stato di grande aiuto invece, ritorniamo alla festa ora.. chetò il malanimo del suo ospite e con lui si riunì agli altri.

    Dopo un breve lasso di svago, era giunto il momento di partire alla volta di questa fantomatica creatura.

    I vampiri presero la via più discreta per raggiungere la zona: non passavano inosservati.

    Giunsero nella città di Kilkenny nel traffico educato della cittadina, bagnato dalla pioggerellina che sembrava coccolare gli ingressi dei pub.

    E lei era lì. In uno di questi locali, mangiando dolci e bevendo da una tazza calda, ballando con la testa un’improbabile playlist, cuffie in testa, totalmente scoordinata (ma a lei non pareva importare), dal labiale sembrava Stop delle Spice Girls.

    Sembrava compilare dei fogli, sparsi su tutto il tavolo.

    Mio signore, lei è la creatura.. Monoi Moon Zanos con un ampio gesto mostrò la che appariva poche decine avanti allo sguardo del suo maestro.

    Alexander rimase sospeso alla vista

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