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Assassinio?: Stockholm Sleuth, #3
Assassinio?: Stockholm Sleuth, #3
Assassinio?: Stockholm Sleuth, #3
E-book290 pagine4 ore

Assassinio?: Stockholm Sleuth, #3

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Info su questo ebook

Un racconto giallo svedese

Il marito di Christina è svanito e lei è disperata.

LinguaItaliano
Data di uscita16 ott 2020
ISBN9781071569108
Assassinio?: Stockholm Sleuth, #3

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    Anteprima del libro

    Assassinio? - Christer Tholin

    PROLOGO

    Luglio 2016

    La mano di lei stava così bene in quella di lui, era sempre così sorpreso dalla delicatezza della sua pelle. Lui era ipnotizzato, lei era la personificazione dell’amore, con i suoi capelli biondi, gli occhi verdi e gli zigomi ben definiti. Quel mattino aveva però l’impressione che qualcosa la assillasse. La donna si era rifugiata in bagno poco dopo la colazione e, da quel momento, non era stata più la stessa, non era più felice e piena di vita come al solito. Lui le chiese cosa stesse succedendo, ma lei si limitò a rispondere con un: No, nulla, sto bene.

    Lui era semplicemente pazzo di lei, non avrebbe mai immaginato che una meravigliosa donna così giovane potesse essere interessata a una persona come lui, tanto meno non credeva potesse innamorarsi. La loro vita insieme era appena cominciata, sembrava quasi un sogno. I due si erano trasferiti in una casupola da tre giorni e l’armonia tra i due era semplicemente idilliaca. Anche il sesso era favoloso, era tutto ciò che lui aveva sempre desiderato e lei era pronta a soddisfare ogni suo desiderio.

    Erano quasi giunti alla fine di un sentiero boschivo, da lì si poteva ammirare un panorama mozzafiato: la foresta mista a rocce e cespugli, talvolta con qualche animale di passaggio che non si accorgeva nemmeno di essere osservato. Durante la camminata che avevano fatto nello stesso posto pochi giorni prima, i due videro una renna, la donna non ne aveva mai vista una.

    Alla fine del percorso la coppia si fermò. L’uomo si girò verso la donna: stava guardando l’orizzonte, le scogliere, ma non era raggiante come al solito.

    C’è qualcosa che non va? Ho detto qualcosa di sbagliato?

    No, no, niente del genere, non so… La donna lasciò la mano del compagno e si allontanò di qualche passo per guardarlo. Cosa significava tutto ciò? Lui non riusciva a capire del tutto… percepiva ansia, tristezza… cosa stava accadendo?

    Mentre stava per chiederle di nuovo cosa le passasse per la testa, l’uomo avvertì un movimento dietro di sé e, pensando che si trattasse di un animale selvatico, si voltò. Un uomo enorme e muscoloso si stava dirigendo verso di lui, facendolo arretrare. Fece un passo indietro ma realizzò troppo tardi di aver messo un piede nel vuoto. Perse l’equilibrio e sentì Natalia urlare. L’uomo precipitò con le mani al vento, cercò di aggrapparsi ad un cespuglio ma si ferì con le spine. Afferrò poi un ramo che sfortunatamente si ruppe e continuò a precipitare.

    Il suo ultimo pensiero prima di schiantarsi al suolo fu Natalia.

    PARTE PRIMA

    Agosto 2016

    1

    Liv aprì la porta d’ingresso.

    Ciao, Christina. Che piacere vederti, vieni pure. Disse lei.

    "Hej, felice di vederti! La tua casa è davvero accogliente." Disse Christina, guardandosi attorno meravigliata.

    Liv lanciò uno sguardo furtivo alla sua ex-collega. "Qualcosa non va. Pensò tra sé e sé. Quelle borse sotto gli occhi, sembra così stanca, quasi giù di morale." Liv non ricordava di aver visto Christina così prima d’ora.

    Liv tenne i suoi pensieri per sé. Sì, ho ereditato tutto questo da alcuni parenti. Disse lei, ridendo. A dir la verità si sentiva imbarazzata a vivere in quelle condizioni. La casa si trovava nell’arcipelago di Stoccolma, aveva una propria spiaggia e un grande molo dove era attraccato un enorme motoscafo.

    È davvero un peccato passare così poco tempo qui, la maggior parte del tempo è disabitato. Devo dire che però è un piacere trascorrere una vacanza nei pressi della capitale. Quella era la prima vacanza per Liv da gennaio, quando si era trasferita a Berlino con i suoi bambini.

    "Hej, Christina, sono Martin. Piacere di conoscerti." Esclamò martin mentre usciva dalla camera da letto.

    Ciao, Martin. Parli davvero bene lo svedese.

    Più o meno, sto imparando. Mi chiedo spesso se usi le parole correttamente. Martin era tedesco ma stava frequentando dei corsi di svedese da quando Liv e lui si erano fidanzati. In più, parlava la lingua il più possibile anche a casa.

    Improvvisamente tre bambini si precipitarono in casa dal cortile.

    Ecco i miei cuccioli. Disse Liv. Che ne dite di salutare Christina? Lei è la più grande, Saga, e suo fratello è Hampus. La piccolina ha undici anni mentre lui ne ha quasi nove. I due bambini strinsero la mano di Christina amichevolmente. Dietro di loro c’era una piccola bambina che sembrava particolarmente intimidita.

    E lei è la figlia di Martin, Lara. Ha cinque anni e non conosce ancora bene la lingua, ma capisce quasi tutto. Sorridendo timidamente, Lara si avvicinò a Christina.

    Bambini, volete bere il caffè con noi o preferite un bel gelato? Chiese Liv.

    Gelato, il gelato! Urlarono in coro.

    Ok, perfetto, allora prendetene uno dal freezer che abbiamo riempito proprio ieri. Il camioncino dei surgelati proveniva da Hemglass e girovagava per tutta l’isola. I bimbi presero un gelato ciascuno.

    La veranda è la parte migliore della casa per fare una bella chiacchierata. Andiamo lì? Propose Liv accompagnando Christina verso la porta della terrazza. La vista era mozzafiato. La proprietà si affacciava su enormi distese di acqua, con delle rocce qua e là e della vegetazione tipica del luogo. Il mare era magnifico visto da lassù. L’acqua scintillava e diventava verde smeraldo ai bordi delle isole minori. La scena era paradisiaca. La maggior parte delle case era pitturata di rosso, con alcune barchette attraccate nelle loro vicinanze.

    Che vista spettacolare. Non posso immaginare nulla di più bello. Per quanto Christina si sforzasse ad esprimere gioia e meraviglia per ciò che vedeva, l’amica notava che nella sua espressione c’era un velo di malinconia.

    Sì, non ci si stanca mai. Disse Martin. Per me è stata davvero una bella sorpresa considerando che è la prima volta che vengo qui. Quando ho fatto una crociera qui sul mare, lo scorso anno, non avrei mai immaginato che un giorno avrei vissuto in un posto del genere.

    Liv ricordava che all’epoca Martin era venuto a Stoccolma sperando di trovarla. Si erano conosciuti nel sud della Svezia dove lui aveva preso in affitto una casa vacanze. Avevano programmato di incontrarsi di nuovo, ma Liv è stata rapita, un evento che naturalmente non lasciò Martin tranquillo. Scoprì tempo dopo che la ragazza viveva a Stoccolma con la sua famiglia, quindi aveva deciso di andare a cercarla. Riuscì nel suo intento grazie anche all’aiuto di due investigatori, ma la storia non era ancora finita…

    I tre si accomodarono nella veranda dove era presente uno spazioso tavolo di legno sotto una pergola attorniato da sedie imbottite. Martin servì il caffè mentre Liv tagliava la torta che aveva preparato il mattino stesso con Saga e Lara. Mentre mangiavano, intavolarono discorsi di vario tipo, dal meteo ai piani per le vacanze.

    Sei stata in vacanza? Chiese Liv.

    No. Rispose Christina, scuotendo la testa con aria triste. Non sono proprio dell’umore giusto per una vacanza, ad essere onesta. In realtà mio marito è scomparso, ecco perché ho deciso di incontrarti.

    Stava tentando in tutti i modi di non piangere mentre Liv la abbracciava. Avevo ragione… pensò Lei. Qualcosa non andava.

    Liv guardò Martin e i loro sguardi si incrociarono: purtroppo entrambi avevano vissuto esperienze del genere.

    Raccontami. Chiese Liv gentilmente.

    Christina si schiarì la voce. Cinque settimane fa è scomparso senza lasciare traccia. Era un venerdì ed è uscito per andare al lavoro come al solito, ma non è più tornato. Ho provato a chiamarlo un milione di volte, ma rispondeva solamente la segreteria telefonica. Il giorno seguente ho denunciato la scomparsa alla polizia che se ne è totalmente fregata. Sono esasperata.

    Si è presentato al lavoro quel giorno? Chiese Martin.

    Sì, però è uscito in anticipo, non c’era niente di strano, per di più era venerdì.

    E perché la polizia non sta facendo nulla per trovarlo? Chiese Liv.

    Dicono che non ci siano prove sufficienti per dimostrare che sia scomparso per un incidente o qualcosa del genere. Pensano che Patrik abbia deciso di scomparire. Mi hanno detto di aspettare perché nella maggior parte dei casi come questi la persona in questione ritorna sana e salva.

    Come mai pensano questo? Chiese lui.

    Beh, perché Patrik ha portato con sé il suo passaporto e tutte le sue carte di credito, in più la sua auto non è stata avvistata da nessuna parte.

    Ho capito.

    Quindi perché hai voluto incontrarci? Domandò Liv.

    Ecco, sì… perché forse le voci relative a ciò che è successo lo scorso anno si sbagliano, parlo della vendita della vostra attività di costruzioni. Perché dai, è strano, il tuo ex compagno è morto in circostanze misteriose e le persone parlavano di rapimenti. Non se ne è parlato tanto sui giornali. Vi siete per caso rivolti a qualche investigatore privato o simili?

    Sì, è vero, ma è una lunga storia. Abbiamo provato a mantenere la cosa il più segreta possibile ed è sembrato funzionare.

    Ho capito. Ovviamente non devi sentirti obbligata a raccontarmi gli affari tuoi, ma sappi che con me i tuoi segreti sono al sicuro.

    Ho piena fiducia nei tuoi confronti, dopotutto gestisci informazioni private tutto il tempo. Christina era la responsabile delle risorse umane presso la società di gestione immobiliare di Liv. Nonostante Liv non fosse più coinvolta nelle operazioni di tutti i giorni all’interno della compagnia avendo assunto un direttore operativo ed essendosi dimessa dall’amministrazione, le due donne avevano lavorato insieme fino alla fine dell’anno precedente e sapevano di poter contare l’una sull’altra.

    Da allora tutto è peggiorato, ma capirai che non vogliamo anche la pressione dei media o di qualsiasi altra persona. Quello che hai sentito è in parte vero, per favore però tienitelo per te. L’anno scorso sono stata rapita e a Saga è toccata la stessa sorte. Se non fosse stato per Martin non sarei qui tutta intera. Ha persino assunto degli investigatori privati che si sono occupati del caso.

    Christina guardò Liv con uno sguardo confuso. Wow, due rapimenti, deve essere stato orribile. Siete state ferite?

    No, come ho detto ne siamo uscite entrambe illese, ma Saga ha ancora gli incubi. Non le piace essere lasciata da sola, ma devo dire che trasferirsi a Berlino ha avuto un effetto positivo su di lei. Trovarsi in un posto nuovo, in una scuola nuova e così via la sta aiutando a dimenticare l’accaduto, per quanto possibile. Eravamo preoccupati al pensiero di riportarla in Svezia per le vacanze, ma da quanto vedo è abbastanza serena.

    Sono felice di sapere che le cose siano andate per il meglio. Disse Christina.

    Sì, amiamo veramente Berlino, le piccole parlano perfettamente il tedesco e Martin e io ce la caviamo. Due piccioni con una fava! Disse Liv, stringendo la mano di Martin e guardandolo amorevolmente.

    Sì, alla fine ne è valsa la pena. Disse lui con un accenno di sorriso.

    Liv si girò verso Christina. Posso consigliarti i due detective che abbiamo assunto. Sono veramente bravi, puoi dar loro tutta la fiducia del mondo e sono alla mano. Cosa più importante portano i lavori a termine.

    Wow, sarebbe fantastico se potessero aiutare anche me. Rispose Christina, cercando ancora una volta di trattenere le lacrime.

    Davvero, non ti devi preoccupare. Vedrai che alla fine le cose si risolveranno.

    Potete darmi il loro numero?

    Forse è meglio che sia io a dare il tuo a loro due. Propose Martin. Lavorano per una società che ospita vari dipendenti, quindi se vuoi essere sicura che ti vengano assegnati proprio loro due è meglio fare così. Inoltre, per noi sarebbe molto più facile presentarti. Avevo già pensato di chiamare Lars.

    Grazie, è davvero carino da parte tua. Volevo evitare di assumere qualche vecchio investigatore, è molto meglio quando qualcuno ti raccomanda di rivolgerti a qualcuno nello specifico con cui ha avuto un’esperienza positiva.

    Assolutamente. E credimi, Lars ed Elin sono stupefacenti, con loro non puoi sbagliare. Disse Liv. Quindi, dimmi, Christina… hai idea di cosa possa essere successo a tuo marito?

    No. Rispose lei con uno sguardo affranto. Continuo a pensarci, cercando di immaginare cosa possa essergli successo. Nulla ha senso in questa storia. Tra noi andava tutto bene, lo giuro, stavamo anche pianificando una vacanza nella nostra casa nel Norrland, saremmo andati lì a luglio. Quando è scomparso e non riuscivo a rintracciarlo, sono persino andata nel Norrland per vedere se fosse lì. Scelta stupida da parte mia, ovviamente non l’ho trovato, nonostante avessi l’impressione che potesse essere passato di lì.

    Che cosa te lo fa pensare? Chiese Martin.

    Beh, come ben sai, se hai una casa vacanze devi preoccuparti di coprire tutto in autunno per evitare che i mobili si rovinino durante l’assenza dei proprietari, e alcuni di questi mobili sembravano essere stati utilizzati da poco. Ho avuto la sensazione che la casa non fosse esattamente come l’avevamo lasciata.

    Si tratta di un dettaglio molto importante, il genere di cosa che devi assolutamente raccontare agli investigatori.

    Sì, ovviamente lo dirò. Sono veramente grata a voi due, dite agli investigatori di contattarmi il prima possibile. Ora devo proprio andare, altrimenti perderò il prossimo traghetto.

    Alzati dalle sedie, i proprietari della casa accompagnarono Christina alla porta e si congedarono. Osservarono l’amica mentre saliva in macchina e si avviava per la strada.

    Povera Christina. Sospirò Liv, dopo che l’amica se ne era andata. Mi sento davvero male per lei, sono stata davvero fortunata a riavere Saga con me solo pochi giorni dopo il rapimento. Non sarei mai stata capace di sopravvivere alla sua assenza per addirittura cinque settimane.

    Però, pensaci, il marito di Christina è un adulto, quindi il dubbio è ancora più grande.

    Pensi che lui l’abbia semplicemente abbandonata?

    Difficile a dirsi… diciamocelo, lei non è proprio Miss Svezia.

    Davvero la pensi così? Liv alzò gli occhi al cielo. Pensi che l’abbia lasciata solo perché ha qualche chilo di troppo? Si veste sempre benissimo e, in più, è una persona squisita.

    Sì, ma tu la conosci solo dal punto di vista lavorativo, quindi non è nulla su cui basarsi per giudicare qualcuno.

    Forse no, ma è lo stesso che dico a te: non puoi limitarti a giudicare qualcuno dal suo aspetto fisico, devi analizzare il lato interiore della persona.

    Sì, e forse è un tornado a letto. Sghignazzò Martin.

    Uomini... sospirò Liv. Tutto ciò di cui vi importa sono l’aspetto fisico e il sesso.

    Sai esattamente come siamo ma, fortunatamente, tu soddisfi tutti i miei desideri in entrambi gli ambiti.

    Grazie al cielo. Rispose lei in tono sarcastico.

    Poco dopo Liv abbracciò Martin e gli diede un bacio.

    Quando chiamerai Lars?

    A breve. Spero non sia in vacanza: è agosto e ci sono ancora le vacanze estive.

    Incrocio le dita.

    Liv uscì nella veranda per pulire il tavolo su cui avevano appena mangiato. Era più preoccupata di quanto fosse disposta ad ammettere. Dopotutto, ciò che aveva appena ascoltato aveva delle somiglianze con la sua esperienza personale, rivivere quei brutti ricordi era inevitabile. Lei e Martin spesso si ritrovavano a parlare dell’argomento, si chiedevano se fosse sicuro per loro tornare in Svezia solo l’anno successivo ai fatti, dal momento che avevano paura di riaprire ferite troppo dolorose, specialmente per Saga. Hampus, al contrario, non vedeva l’ora di tornare in Svezia per nuotare e fare sci nautico tutti i giorni, quindi la coppia aveva deciso di correre il rischio con un ottimo risultato. Liv era stata a Stoccolma un paio di volte in tempi recenti per alcune conferenze, ma era sempre contenta di tornare a Berlino e, specialmente, da Martin. Nell’arcipelago con la sua famiglia era riuscita a distrarsi e a non pensare troppo al rapimento, almeno fino alla conversazione di quel tardo pomeriggio. All’improvviso venne colpita da una valanga di ricordi e di emozioni, in particolare si ricordò della brutta esperienza di Saga. Liv pensò a quanto fosse stata fortunata ad avere la possibilità di abbracciare sua figlia. Sul punto di piangere decise di ricomporsi: la migliore cosa da fare era andare a controllare i bambini, aveva bisogno della loro presenza.

    2

    Lars stava osservando le sue due figliolette sedute sul bordo di una vasca con dei delfini che stavano coccolando. Entrambe erano meravigliate, specialmente la più piccola, Olivia, che non poteva credere di essere così fortunata. Era accovacciata proprio di fianco al delfino che le aveva delicatamente appoggiato il muso sulla sua manina. Olivia baciò il musino dell’animale un’ultima volta prima di vederlo scomparire sott’acqua per poi riapparire con un sonoro splash.

    Tornerà? Chiese Stina.

    Oh, per favore. Implorò Olivia. Voglio coccolarlo ancora.

    No, per oggi è abbastanza. Avete avuto anche più tempo del dovuto a disposizione, e Luna ha bisogno di riposare. Rispose la guardiana dello zoo che aveva appena concluso il suo turno come guida turistica.

    Lars aveva prenotato di nascosto un tour dell’acquario dei delfini per tutta la famiglia e si era rivelato il momento più importante della giornata. Dopo essere stati accompagnati per tutta la struttura, Lars e la sua famiglia avevano indossato delle mute così da poter interagire direttamente con i delfini. Luna era particolarmente socievole e Lars era convinto che Olivia avrebbe raccontato della sua esperienza per molto, moltissimo tempo.

    La moglie di Lars, Lisa, guardava la sua famiglia felice. È stato fantastico, le bambine erano così entusiaste. Hai avuto veramente un’idea geniale.

    Le bambine stavano saltellando vicino al bordo della vasca, ancora elettrizzate dall’esperienza appena vissuta. Lars si era concesso un giorno di ferie dal momento che non aveva molto lavoro e le vacanze estive di Stina non erano ancora finite. Sarebbero andati tutti a Kolmården, un grande zoo situato a poche decine di minuti di macchina da Stoccolma. Il viaggio avrebbe segnato la fine delle vacanze estive.

    Una volta rimosse le mute ed essersi asciugati al sole, Lars e le bimbe si diressero verso il chiosco dei gelati.

    Cercando di attirare l’attenzione del padre, Olivia esclamò: Papà, torneremo presto? Voglio ancora coccolare Luna.

    Ti prego, papà. Si intromise Stina.

    Beh, vedremo. Disse Lars sorridendo. Il tutto gli era costato circa quattromila corone, solamente per lo spettacolino dei delfini. In più aveva dovuto pagare anche i biglietti d’ingresso allo zoo, il pranzo e tutto il resto. Non poteva permettersi simili svaghi tutti i giorni.

    Proprio mentre Lars stava pagando il gelato, il suo telefono squillò.

    Pronto?

    Ciao, Lars. Sono Martin.

    Hey, Martin. Congratulazioni, ora parli svedese!

    Sì, ho fatto progressi. Come stai?

    Bene, grazie. Ho passato la giornata allo zoo con la mia famiglia. Abbiamo appena finito di coccolare un delfino e ora ci stiamo mangiando un gelato.

    Quindi forse non è un buon momento? Ti posso chiamare più tardi se preferisci.

    No, ora va bene. Lisa sta tenendo d’occhio le bambine. Rispose lui guardando la moglie con aria interrogativa. Lisa annuì e Lars si allontanò leggermente per sedersi su una panchina.

    Abbiamo appena finito il giro allo zoo e tra poco torneremo a casa, dopo aver finito il gelato. Tu come stai?

    Molto bene, grazie. Siamo tutti in vacanza a casa di Liv, nell’arcipelago di Stoccolma. Forse possiamo incontrarci. Torneremo a Berlino alla fine di agosto.

    Certo, sarebbe bello. Mi piacerebbe rivedervi. Vi siete abituati a Berlino?

    Sì, come ben sai Berlino non è nuova per me, ma vivere con Liv e i bambini è meglio di quanto pensassi, anche a loro piace, in più i bimbi sanno già parlare tedesco senza problemi.

    Sono felice di saperlo! Quando ci incontriamo allora?

    Perché non mi scrivi un messaggio o un’e-mail per dirmi quando sei libero? Pensi che anche ad Elin farebbe piacere venire qui?

    Sicuramente! Glielo chiederò e ti farò sapere per qualche giorno in agosto.

    "Ok, perfetto. Sai, Lars, c’è anche qualcos’altro di cui vorrei parlarti, qualcosa di decisamente più urgente.

    Spara.

    Lars ascoltò Martin attentamente mentre gli raccontava la storia di Christina e di come suo marito fosse scomparso. Il racconto non impedì a Lars di continuare a gustare il suo buon gelato, di cui rimase ben poco alla fine della conversazione.

    Sembra un caso decisamente interessante, ovviamente possiamo occuparcene. Molte persone sono ancora in vacanza, quindi non c’è molto lavoro ultimamente. Prendere in carico questo caso non sarà un grosso problema. Mandami il numero di cellulare di Christina, la contatterò io.

    Perfetto. È fondamentale che siate proprio tu ed Elin ad occuparvi di questo caso dal momento che per Christina è davvero importante essere seguita da qualcuno raccomandato da noi. Come si può fare però per la situazione di Elin? Non è ufficialmente assunta come investigatrice, se non mi sbaglio.

    No, hai ragione, ma le cose sono da poco cambiate. Pochi mesi fa, Elin ha risolto un caso davvero intricato e ora è un’investigatrice privata di tutto rispetto. Ti racconterò i dettagli non appena avremo modo di incontrarci.

    Quindi, Martin aveva di nuovo un caso per lui. Il racconto dell’amico aveva riportato la mente di Lars all’anno precedente quando Martin gli aveva proposto due casi. Lars venne ferito durante quegli incarichi e, se non fosse stato per Elin, le cose avrebbero preso decisamente un’altra

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