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La figlia di Satana
La figlia di Satana
La figlia di Satana
E-book97 pagine1 ora

La figlia di Satana

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Info su questo ebook

Dopo aver conosciuto Mandy, avete il coraggio di tornare a NihilVille?

Sì, l'avete.

Satana è solo il soprannome di uno spietato criminale. La sua vita è guidata dalla lealtà per il boss e dall'amore per sua figlia. Ma uno di questi due sentimenti è stato davvero mal riposto.
LinguaItaliano
Data di uscita30 gen 2019
ISBN9788827867945
La figlia di Satana

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    Anteprima del libro

    La figlia di Satana - Anna Nihil

    ragazzi

    1

    Ubriaco al volante travolge e uccide un’intera famiglia. Quattro mesi prima aveva investito una coppia di fidanzati: lei è morta, lui ancora in coma.

    Ritrovato morto il pirata della strada.

    Ragazzina violentata e uccisa da cinque coetanei. Hanno convinto la giovane a seguirli in una casa abbandonata raccontandole che c’erano dei gattini da salvare.

    Ritrovati morti i cinque ragazzi.

    Bambina di tre anni rapita e uccisa. Fingendosi un tecnico del gas ha stordito e immobilizzato la madre per rapire la bambina. Poche ore dopo, la bambina è stata ritrovata morta a casa dell’uomo di cui si sono perse le tracce.

    Trovato morto il rapitore pedofilo.

    Uomo picchia selvaggiamente una donna incinta. Una donna qualunque scelta per sfogare la rabbia nei confronti dell’ex fidanzata. La donna a causa di complicazioni ha perso il bambino e non potrà averne mai più.

    Trovato morto l’aggressore folle.

    Getta sotto un treno il rivale in amore. Non ricambiato da una collega, perché già legata sentimentalmente a un altro, ha studiato la fine del rivale. La giovane per la disperazione ha tentato il suicidio, salvata miracolosamente dalla madre.

    Trovato morto l’innamorato respinto.

    Un branco di bulli si è macchiato di feroci delitti ai danni di coetanei e anziani. La polizia sta cercando di risalire alle loro identità attraverso alcuni video delle telecamere di sorveglianza.

    Trovati morti i ragazzi del branco.

    Due giovani innamorati danno fuoco a un barbone. Presi dalla polizia hanno spiegato: Ci annoiavamo. In attesa del processo sono agli arresti domiciliari.

    Trovati morti i due innamorati piromani.

    Vicino di casa uccide vicina. Non sopportava il pianto del bambino. Il neonato aveva solo sua madre al mondo, finirà in un orfanotrofio.

    Trovato morto il vicino assassino.

    2

    «Che stai facendo?! Ancora con quegli articoli di giornale?»

    «Saranno fatti miei?! Non si può avere un po’ di privacy in questa casa!»

    «Ne hai fin troppa.»

    «Pensi che sia sbagliato?»

    «È la conseguenza dell’educazione che ti ho dato.»

    Era una giornata rovente. La stradina polverosa sembrava più bianca che mai. Il sole bruciava gli occhi e faceva risplendere l’intonaco chiaro delle case.

    Erano tutti chiusi al fresco, in casa, o lontano sulla spiaggia, a mollo nell’acqua del mare. Solo un uomo, alto e ossuto, camminava con fermezza al centro della strada. Un volto spigoloso, le guance scavate, ruvide come carta vetrata. Gli occhi scuri e fermi scrutavano l’orizzonte. Indossava un completo nero, nonostante l’afa estiva così densa da sentirla come una tenda invisibile da scansare al proprio passaggio.

    Nel chiarore apparvero due macchie di colore, due uomini anziani in pantaloni lunghi e camicie a maniche corte. Seduti all’unico tavolino di un piccolo bar, nel bere una bibita ghiacciata non avevano trovato grande consolazione da quel caldo atroce, capace di far sudare anche da fermi. Osservarono l’uomo, lo salutarono con un lieve, timoroso cenno del capo. L’uomo, con la pelle leggermente imperlata dal sudore, ricambiò il saluto con serafica freddezza. Poi si voltò a destra e girò la chiave nel portone di casa sua.

    Fece tutto con lentezza, cercando di non fare rumore, salì le scale come un fantasma e aprì la porta dell’appartamento. Subito rivide il suo volto riflesso nello specchio appeso all’ingresso. A sua moglie piaceva guardarsi, sistemarsi fino all’ultimo minuto prima di uscire. Lui non esitò davanti alla sua immagine, si voltò e percorse il corridoio bianco, stretto, solo qualche quadretto appeso alle pareti. Giunto in fondo, spalancò con un calcio la porta della sua camera da letto.

    Sua moglie era con un altro. Non ne fu sorpreso, lo sapeva, aveva atteso quel momento per coglierli in flagrante e punirli come meritavano. Gli amanti, terrorizzati, provarono a scappare e a biascicare scuse, ma ormai era tardi.

    Sua moglie, la meraviglia del Nord, gli avevano detto di non fidarsi, di non prendere una straniera. Ma era bella, sembrava un angelo, il suo esatto opposto, doveva essere meglio di lui anche dentro. Forse lo era davvero, ma con il tempo, costretta in un paesino senza nulla, passò dalla depressione ai capricci. Suo marito la ignorava e lei ne soffrì, finché non conobbe un giovane, un delinquente della zona.

    Giuseppe Satano, braccio destro del boss dei boss, talmente freddo e spietato da essere stato soprannominato Satana, modificando l’ultima vocale del suo cognome, non poteva permettere che un ladruncolo d’infimo livello gli portasse via la moglie.

    Sapeva che sarebbe successo, sua moglie aveva manifestato il suo malcontento, ma Satana non aveva nessuna voglia di ascoltarla.

    Era vecchio e si era pentito di essersi fatto prendere da tanto entusiasmo per una biondina dalla personalità troppo fragile, bisognosa di continue attenzioni e tenerezze che lui non poteva darle.

    Levarsela di torno e ricominciare da uomo libero era diventato il suo pensiero fisso. Aveva pianificato ogni cosa, come uccidere gli amanti e come cancellare per sempre ogni traccia del legame con quella traditrice.

    Colpì per primo il ladruncolo. La moglie, dopo aver visto soccombere l’amante, lo implorò: No, ti prego! Non lo farò mai più! Perdonami! Risparmiami! Fallo per nostra figlia! Non puoi farla crescere senza madre!

    Satana sorrise beffardo, abbassò la pistola e le sfiorò la guancia con le dita. Lei si calmò, sperando di aver toccato la sua coscienza. Satana la fissò negli occhi. Non ti preoccupare, non soffrirà la tua assenza, tua figlia ti raggiungerà tra poco.

    Nooo! urlò la donna, disperata al pensiero di aver condannato la sua figlioletta.

    Satana premette il grilletto.

    Abbandonò quel mattatoio per avanzare verso la stanza di sua figlia. Ogni promessa è un debito. Spinse la porta socchiusa della cameretta della bambina, ma non la trovò.

    Guardò sotto il letto, immaginò che i colpi l’avessero spaventata.

    Era successo molto di più. La piccola aveva visto suo padre attraversare il corridoio, si era alzata da terra, dove stava giocando con un orsetto di peluche, e si era affacciata alla porta per salutarlo, per cercare disperatamente l’attenzione di un padre freddo e assente.

    L’aveva visto dare il calcio alla porta e sparare, aveva sentito sua madre implorarlo, e capendo di essere in pericolo era sgattaiolata nella stanza di fronte.

    Satana, non trovandola sotto il letto, si rialzò lentamente cercando di

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