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Il Dono del Guaritore: Le Avventure su Brad: Libro 1, #1
Il Dono del Guaritore: Le Avventure su Brad: Libro 1, #1
Il Dono del Guaritore: Le Avventure su Brad: Libro 1, #1
E-book214 pagine2 ore

Il Dono del Guaritore: Le Avventure su Brad: Libro 1, #1

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Info su questo ebook

Un Guaritore Dotato. Una Città Sotterranea. Un Destino ancora da Determinare.

Daniel ha ricevuto un Dono dagli dei alla nascita, ed è in grado di curare con un tocco anche le più atroci ferite. Nato in un campo minerario, non è in grado di placare il suo cuore inquieto e decide di viaggiare fino ad una Città Sotterranea vicina per muovere i suoi primi passi da Avventuriero. Segui il suo viaggio in un mondo pieno di mostri, sotterranei ed un sistema a livelli.

Il Dono del Guaritore è una storia fantasy tradizionale con elementi letterari RPG ispirata dalle popolari light novel come Dan Machi, Konosuba e Grimgar.

Avventure su Brad è una serie di romanzi brevi ambientati in un monto fantastico che racconta la vita quotidiana di Daniel e dei suoi amici mentre scopre cosa vuol dire essere un Avventuriero.

LinguaItaliano
EditoreTao Wong
Data di uscita19 dic 2020
ISBN9781071580653
Il Dono del Guaritore: Le Avventure su Brad: Libro 1, #1

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    Anteprima del libro

    Il Dono del Guaritore - Tao Wong

    Capitolo 1

    Daniel Chai. Minatore. Sono qui per unirmi alla Gilda dell’Avventuriero. Rispondendo alla domanda della guardia, Daniel guarda oltre la parete di legno di 3 metri che separa la città sotterranea di Karlak dalle terre selvagge dietro di lui, prima di posare ancora una volta i propri pacati occhi marroni sulla guardia e la sua picca.

    La guardia dai capelli chiari, rivestita da una semplice tunica di pelle e pantaloni di lana, fissa Daniel, agitando una mano per far comparire la sua schermata di stato e confermare le sue parole. La guardia legge le informazioni prima di far segno a Daniel e al suo capo di entrare. Con un colpetto delle redini del vagone, Atrieus, che nel frattempo era rimasto seduto vicino a Daniel dopo essere stato sottoposto allo stesso procedimento qualche secondo prima, fa avanzare il carro.

    Io devo andare a destra, ragazzo. Va bene se ti pago ora? Atrieus grugnisce a Daniel, una mano che si solleva distrattamente per grattare la sua barba arruffata.

    Per un attimo, Daniel si sente irritato, ma respinge velocemente l’emozione. A ventuno anni, Daniel ha passato l’età in cui è appropriato chiamarlo ragazzo, ma dato che Atrieus l’ha visto crescere lavorando nelle miniere da quando era letteralmente un bambino, probabilmente neanche un altro migliaio di lamentele per il termine non sarebbe riuscito a cambiare l’opinione del vecchio. Piuttosto, Daniel risponde gentilmente, Va bene. Grazie.

    È un dannato spreco, ragazzo. Sei sicuro di volerlo fare? ringhia Atrieus, scavando nella borsa ai propri piedi per estrarre un piccolo borsellino di stoffa pieno di monete, che consegna a Daniel.

    In risposta, Daniel scuote semplicemente la testa, accettando la propria paga e salutando con un gesto della mano il suo datore di lavoro temporaneo mentre scende con un balzo dal carro carico di minerali grezzi. Daniel non ha voglia di ripetere neanche quella conversazione, una che si è ripetuta sotto diverse forme nelle ultime settimane di viaggio. Raggiunta la parte posteriore prima che il carro sia ripartito, afferra il proprio zaino e la sua unica arma, una mazza spaccapietre di 9 chili. Nonostante il suo peso, Daniel la trasporta con poco sforzo, flettendo i muscoli che si è guadagnato lavorando tutti quegli anni nelle miniere.

    Dopo essersi separato da Atrieus, Daniel si dirige verso il centro della città e la Gilda dell’Avventuriero, godendosi l’aria frizzante del tardo autunno. Dimora di appena qualche migliaio di persone, Karlak è una piccola città con un singolo Sotterraneo per Principianti di dieci livelli. Come la maggior parte delle città sotterranee, Karlak si è sviluppata per il bisogno di servire gli Avventurieri che portano la maggior parte del guadagno della città, quindi l’intera città si espande verso l’esterno dalla Gilda e dall’entrata del Sotterraneo.

    Mentre Daniel si addentra sempre più nella città, gli edifici passano dal semplice legno alla pietra, mettendo in mostra la prosperità nell’architettura e nei materiali. Intorno a lui, i cittadini si muovono in mezzo al traffico con disinvolta praticità, la maggior parte vestita con semplici tuniche e vestiti di lana. Come città, Karlak è abbastanza uniforme dal punto di vista della razza, e solo di tanto in tanto Daniel individua qualcuno che non è umano, con i Beastkin come minoranza più comune. La crescita della città si è stabilizzata durante gli ultimi anni, la sua presenza sulla contestata zona di confine fra la nazione di Brad e quella degli Orchi è servita a smorzare in maniera significativa l’immigrazione. D’altra parte, il Sotterraneo che fornisce la principale fonte di reddito per la città è in attività da oltre vent’anni, ed è ben mappato e con un noto e ben bilanciato miscuglio di mostri, assicurando un flusso costante di nuovi Avventurieri speranzosi.

    L’ultimo di questi speranzosi cammina lungo la strada, attirando più di qualche occhiata su di sé. Ogni nuovo Avventuriero è una potenziale fonte di guadagno per la città, e molti dei cittadini stanno valutando rapidamente le sue probabilità di sopravvivenza. La sua impressionante muscolatura è un punto a suo favore, ma molti riducono velocemente le sue probabilità di essere una vera fonte di guadagno. Con capelli castani così scuri da essere quasi neri, il nuovo arrivato dalle spalle larghe è alto appena un metro e settantacinque ed è umano, e la sua statura e la sua razza creano un importante svantaggio che il giovane dovrà superare.

    Che buon odore... Daniel volta il capo, cercando l’origine dell’odore mentre il suo stomaco si risveglia per ricordargli che il suo ultimo pasto ha avuto luogo quella mattina presto. Notata la bancarella lungo la strada che ha risvegliato la sua fame, aumenta la velocità della propria andatura, quando uno scricchiolio rivoltante seguito da un coro di grida attira la sua attenzione.

    Proprio alle sue spalle, un bambino giace a terra, il suo corpo leso dopo essere stato colpito da un carro in corsa. Una folata errante, un fiore stretto blandamente ed un tentativo affrettato di acciuffare il proprio regalo sono bastati a far accadere quella tragedia. Incapace di fermarsi, le ruote del carro hanno prima spinto e quindi travolto il bambino. La custode del bambino finisce la sua corsa fuori dal vicolo, un momento di distrazione ora fa sì che il suo volto si torca per lo sgomento e il rimpianto.

    Daniel si muove senza esserne cosciente, i suoi beni materiali abbandonati alle sue spalle mentre corre verso il piccolo corpo spezzato. I suoi occhi si socchiudono mentre richiama una parte del suo Dono e valuta il danno toccando il corpo agitato da lievi spasmi.

    Clavicola fratturata, costole e cuore schiacciati, grave emorragia nella cavità toracica e nello stomaco. Microfratture lungo la spina dorsale, una lieve commozione cerebrale, e un braccio rotto. Il danno si presenta davanti ai suoi occhi mentre tocca il bambino, l’informazione si riversa nella sua mente mentre cataloga e comprende istintivamente sia lo stato naturale del corpo del bambino che il danno che ha subito. L’informazione continua a fluire, ma lui ne respinge la maggior parte dalla propria mente. Una quantità di sangue leggermente inferiore al normale, un danno precedente ai tendini della caviglia ad una settimana dalla guarigione, posizionamento improprio del femore...

    Mentre le informazioni continuano ad arrivare, Daniel pronuncia le parole familiari, Sono un guaritore. Per favore, lasciatemi fare tutto ciò che posso.

    Dal punto di vista della custode del bambino, la mossa successiva di Daniel è a dir poco miracolosa. La custode del bambino è un’Avventuriera esperta ed è ferrata nelle varie forme della magia curativa disponibili nel mondo. Soltanto una Benedizione Maggiore di un sacerdote anziano avrebbe potuto salvare suo nipote, eppure quello straniero, senza pronunciare una singola parola o invocare un Dio, sta guarendo suo nipote proprio di fronte ai suoi occhi. Nel giro di pochi minuti le ossa si saldano, i polmoni si gonfiano e l’emorragia si ferma. L’unica cosa che indica che qualcosa sta effettivamente accadendo è il delicato bagliore che proviene dalle mani di Daniel che circondano il suo piccolo paziente. Quando il bagliore svanisce, il bambino apre gli occhi ed esala il primo respiro consapevole, prima di iniziare a gridare e piangere fra le braccia di sua zia.

    Stringendo suo nipote e cullando il bambino, la bionda Avventuriera sposta lo sguardo su Daniel, che si è accasciato, col respiro pesante, e mormora i suoi ringraziamenti. Daniel le rivolge un debole cenno col capo, riguadagnando lentamente la consapevolezza di sé dopo l’utilizzo del suo Dono. Come sempre, c’è un prezzo da pagare. Questa volta, soltanto mezza giornata del suo passato—ricordi e lezioni imparate durante un combattimento con un enorme tasso che bloccava la via del vagone minerario e conversazioni con Atrieus—viene sacrificata al suo Dono.

    Intorno a Daniel, la folla che osserva e il guidatore del carro sono rimasti a bocca aperta per la guarigione miracolosa; quella sera i pettegolezzi fra gli abitanti della città avranno del nuovo materiale. Un buon samaritano porta a Daniel gli oggetti che aveva lasciato cadere, dandogli una pacca sulla schiena come congratulazione prima di allontanarsi per completare le proprie faccende giornaliere. Le azioni del samaritano spezzano l’incantesimo, ed altri si affollano intorno a Daniel e lo ringraziano e mormorano congratulazioni e consolano la bionda Avventuriera, che ancora stringe suo nipote contro il proprio petto.

    Alla fine, il bambino si calma, e la folla si disperde quando i tentativi di Daniel di farli allontanare vanno a buon fine. Terminato il lavoro, si alza in piedi con un gemito e si china a raccogliere il proprio zaino e la mazza spaccapietre, ma una mano sul braccio gli impedisce di andarsene.

    Ti ringrazio. La voce è gentile, raffinata e femminile, in netto contrasto con il suo portamento e l’aspetto. Capelli biondi tagliati corti, naso aquilino, e penetranti occhi azzurri fanno parte di un viso che molti definirebbero sensazionale. L’avventuriera si muove con aria marziale, una mano posata inconsciamente sull’elsa della spada, la forma del suo corpo tonico e solido facilmente visibile sotto l’ampia camicia che indossa. Il mio nome è Mary Lavie, e questo è Charles.

    Daniel Chai. Rivolge un sorriso al bambino, allungandosi impulsivamente per arruffargli i capelli. Starai più attento la prossima volta che correrai in mezzo alla strada, vero?

    Il bambino annuisce leggermente, il viso nascosto contro i pantaloni di Mary. Fa capolino con i suoi occhi blu oltre la gamba del pantalone prima di affondarci nuovamente il volto. Nella sua mente, il bambino continuerà a sentire le fratture e la guarigione, uno stridente contrasto che, fortunatamente, svanirà col passare delle ore.

    Quando Daniel oscilla lievemente, il Dono che si prende sempre un po’ della sua forza per alimentarsi, Mary gli domanda, Stai bene?

    Sì. Sono solo un po’ stanco e affamato. Mi sentirò meglio dopo un pasto.

    Un sorriso illumina il volto di Mary, che fa un gesto verso la strada, Mia sorella gestisce La Trottola, appena più giù. Anche lei vorrà ringraziarti.

    Per un attimo, Daniel pensa di rifiutare, ma cambia idea velocemente, ripensando al peso del proprio borsello. Anche il pagamento ricevuto da Atrieus non è riuscito a riempirlo del tutto, specialmente con le spese previste nei giorni successivi. Accetta con gratitudine rivolgendole un cenno del capo e Mary sorride, i suoi occhi blu che brillano al suo consenso.

    Da questa parte.

    Capitolo 2

    La Trottola è una tipica piccola locanda—perlomeno per l’esperienza limitata di Daniel. La Trottola è posizionata vicino al centro della città ed è composta da un miscuglio di legno e pietra, sebbene ci siano anche costose finestre di vetro soffiato. L’entrata della locanda conduce in una piccola sala ristorazione piena di rustici tavoli di legno e sedie, affiancati da un semplice e consunto bar di legno e dall’ingresso per la cucina, mentre una scalinata di fronte all’entrata conduce al piano superiore, dove si trovano le stanze affittabili. Come la maggior parte delle locande in una città sotterranea, è probabile che le stanze siano affittabili sia a breve che a lungo termine. La meditazione di Daniel è interrotta quando l’odore proveniente dalla cucina gli fa brontolare lo stomaco.

    All’interno, l’unica lavoratrice è un’altra donna alta, bionda e bella, rivestita di una semplice tunica marrone, le cui curve femminili fanno vergognare quelle della sorella. Non appena superano la soglia della locanda, Charles sfugge al riparo trovato fra le braccia di sua zia e finisce fra quelle scioccate di sua madre.

    Mary... dice l’inorridita madre e locandiera, piegando un ginocchio per abbracciare suo figlio ed esaminare il sangue e il danno. Tiene Charles lontano da sé, analizzando le sue parole mentre lo studia in cerca di ferite, prima di giungere alla sorprendente conclusione che non ce sono.

    Abbiamo avuto un incidente, Elise. Mary avanza con imbarazzo di qualche passo, spiegando l’incidente con frasi veloci e concise. Charles si arrabbia quando gli adulti iniziano a discutere, ignorandolo, e fulmina le due con lo sguardo, prima di decidere che è il momento di tenere il broncio. Mary agita una mano in direzione di Daniel, che si è appoggiato contro il bar e guarda verso le cucine con desiderio mentre le due sorelle parlano, ...e quindi ho pensato che potremmo sfamare Daniel, e magare ospitarlo per un po’?

    Jar, un piatto con pane extra! Elise grida verso la cucina prima di marciare verso Daniel e stringerlo in un forte abbraccio. Grazie! Grazie mille!

    In pochi minuti, la vivace Elise fa sedere e sfama Daniel, prima di trascinare il suo bambino insanguinato al piano di sopra per dargli una ripulita. Mary si occupa del bancone, osservando con sguardo pensieroso Daniel che mangia, spostando lo sguardo fra lui e la mazza spaccapietre. Non passa molto tempo prima che Daniel abbia finito, appoggiandosi contro lo schienale della sedia dopo aver raccolto i rimasugli dello stufato con il pane.

    Era davvero buono. Guardandosi intorno, non nota Elise per poterla ringraziare. Si acciglia leggermente, impaziente di completare la sua missione, ma riluttante ad andarsene senza averla ringraziata per il pasto. Mentre riflette su cosa fare, i suoi pensieri sono interrotti da Mary.

    Hai intenzione di unirti alla Gilda? chiede lei, indicando la mazza spaccapietre con il capo. Non era una congettura molto difficile dato che la maggior parte dei giovani uomini aitanti che giungeva in città aveva un solo obiettivo. Quando lui risponde alla sua domanda con un cenno affermativo, lei stringe le labbra. E quella è la tua arma?

    Perché? C’è qualche problema? Sulla difensiva, Daniel poggia una mano sull’impugnatura della mazza.

    Sì. È troppo grande ed ingombrante per un sotterraneo. Quando lui apre la bocca per rispondere, Mary solleva una mano e lo interrompe, continuando, "Sono sicura che tu l’abbia usata durante il tuo viaggio fin qui. Probabilmente hai anche ucciso qualche mostro. Non metto in discussione che sia un’arma spaventosa.

    Ma devi mandare a segno il colpo. Hai bisogno di spazio per ruotarla e tempo per riprenderti dopo ogni colpo. In un sotterraneo, dove potresti scontrarti con due o tre mostri contemporaneamente, spesso più veloci e più piccoli di te, non andrà bene.

    Daniel grugnisce, curvandosi leggermente alle sue parole. Lo sa che non è perfetta; ha sperimentato lui stesso la maggior parte di ciò che lei ha detto. È tutto quello che ho.

    Le sue parole non sono inaspettate e, non appena lasciano le sue labbra, Mary si volta verso la scala, chiamando al piano superiore, Elise, noi usciamo. Lo riporterò qui più tardi. Jar, metti le sue borse nella stanza 3!

    La bionda si alza rapidamente, spingendo la sedia al proprio posto prima di raggiungere l’uscita. Quando vede che Daniel non si è mosso, gli abbaia contro una singola parola. Vieni.

    Ehm...cosa sta succedendo? Sbrigandosi per raggiungerla, Daniel incespica lungo la strada, cercando di indovinare la loro destinazione in quella strana città. Mentre

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