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Una Cuoca per il Rancher: Trilogia dei Rancher del Texas
Una Cuoca per il Rancher: Trilogia dei Rancher del Texas
Una Cuoca per il Rancher: Trilogia dei Rancher del Texas
E-book291 pagine4 ore

Una Cuoca per il Rancher: Trilogia dei Rancher del Texas

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Info su questo ebook

Quando la loro casa nella Carolina del Sud venne distrutta da un incendio, l'unica scelta di Anna Stewart era quella di trasferirsi con il fratello minore nelle selvagge terre di un ranch inTexas. Le loro vite stavano cominciando migliorare, fino a quando il figlio del proprietario, Jacob O'Brien, si presenta con i suoi incredibili occhi azzurri, mettendo a soqquadro i così ben controllati piani di Anna.

Quando il pericolo si intensifica sotto forma di una banda di ladri di bestiame con intenzioni mortali, riuscirà Anna a lasciare il controllo alle abili mani di Dio ... e quelli del cowboy dagli occhi azzurri che le ha rubato il cuore?

LinguaItaliano
Data di uscita2 giu 2019
ISBN9781547591398
Una Cuoca per il Rancher: Trilogia dei Rancher del Texas

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    Anteprima del libro

    Una Cuoca per il Rancher - Misty M. Beller

    Dedica

    Per Nana e Pop.

    Per tutto l’amore, la saggezza e la gentilezza che condividete con chiunque incontriate.

    Sono onorata di essere vostra nipote, e faccio tesoro di tutto quello che mi avete insegnato.

    Il mio affetto nei vostri confronti va oltre quanto le parole possano esprimere.

    CAPITOLO 1

    Columbia, Carolina del Sud

    17 Febbraio 1865

    ––––––––

    L'aria era acre, densa ed offuscata mentre la diciannovenne Anna Stewart cercava di sedersi sul letto, a gran fatica. Confusa e disorientata, si guardò intorno. Cosa l'aveva svegliata? Non riusciva a concentrarsi.

    Anna ... La voce era distante, come se provenisse da un altro mondo.

    Perché fa così caldo nella mia camera? Edward deve aver messo troppa legna sul fuoco prima di andare a letto. Cercò di focalizzarsi su qualcosa- qualsiasi cosa- ma la sua mente era come immobilizzata da una spessa coltre di fango, e le faceva male il petto.

    Ho bisogno di aria. Il desiderio la stava consumando. Saltando giù dal letto, corse verso la porta.

    Tonf. Clang. Scontrò con le mani legno grezzo e metallo caldo. Scostandosi alla sua destra, si inciampò e cercò di tastare qualcosa che le sembrasse familiare. Il suo cuore venne invaso dal panico. L'oscurità la rallentava come un mare di acqua torbida, poi la parte inferiore della gamba di Anna colpì del metallo duro, e perse l'equilibrio. Il pavimento si alzò fino alla sua altezza, e lei atterrò bruscamente, tra gemiti e sussulti.

    Anna.

    La voce di Edward ruppe il fumo nel modo in cui il sole squarcia le nuvole. O forse non era suo fratello, ma Dio che la chiamava a casa in paradiso. La nebbia nella sua mente soffocava ogni suo pensiero.

    E poi braccia forti la sollevarono. L'aria densa e fumosa le sfiorava la pelle mentre veniva portata giù per le scale.

    ***

    Aria. Anna inghiottì avidamente la tanto desiderata boccata d’aria, poi si sforzò di aprire gli occhi, che bruciavano. Sentiva come se il petto le fosse andato a fuoco, e un attacco di tosse l’aggredì improvvisamente. Prendendo un altro respiro, si guardò intorno nella flebile luce che la circondava. Si trovava sdraiata su una coperta grezza, ruvida, distesa sull’erba, mentre vedeva persone che correvano frettolosamente di qua e di là. Tutta quella confusione le impediva di ragionare mentre si sforzava di mettersi seduta.

    Edward? Chiamò con voce rauca, cercando di non pensare al lancinante dolore al torace.

    Eccomi, sorella mia. Sono qui.

    Al sentire quelle parole, venne pervasa da un’ondata di sollievo, e si voltò verso di lui. La preoccupazione era ben impressa sul giovane volto del fratello quindicenne, il quale si stava inginocchiando accanto a lei.

    Che cosa è successo? stridette Anna.

    È bruciato, Anna. Tutto. La voce di Edward si incrinò. Tutta la città di Columbia è stata rasa al suolo da quei selvaggi degli Yankee. Le sue parole correvano sempre più veloci, mentre i suoi occhi castani si spalancavano di pari passo.

    La nostra bottega di candele? Il cuore le batteva ancor più forte mentre aspettava la risposta di suo fratello.

    Andato. Tutto ciò che possediamo è stato distrutto. E anche la Merceria di Emmett.

    Grazie a Dio la signora Emmett è andata a trovare sua sorella, mormorò Anna. La testa le scoppiava mentre cercava di focalizzare le parole pronunciate da suo fratello.

    "Grazie Dio? Grazie Dio? Come puoi ringraziare Dio quando le persone attorno a noi sono senza casa o morte? Noi siamo senza una casa."  La furia nella voce di Edward le strappò il cuore dal petto già dolente, mentre fissava la disperazione nei suoi grandi occhi castani.

    Lo avvolse in un abbraccio e il suo corpo si afflosciò. Il suo fratellino ... Come avrebbe voluto mandare via tutta la sua sofferenza. Ma, adesso? Sicuramente non tutte le loro cose erano state bruciate. Con Papà via in guerra, Dio li avrebbe lasciati in quello stato, totalmente arenati?

    Prendendo un respiro profondo, Anna si rizzò e sfoderò il suo dolce accento del sud, che sembrava avere un effetto calmante sulle persone. Coraggio, tesoro. Andiamo a casa e vediamo cosa è rimasto.

    Mentre si alzava, una leggera brezza le solleticò le caviglie. Guardò la sua camicia da notte di cotone, ricoperta di fuliggine e sudiciume,  che di certo aveva visto giorno migliori.  Per mantenere quel briciolo di modestia che le restava, mise le braccia conserte davanti a sè.

    Anna si guardò attorno per orientarsi. La gente si aggirava per la piccola area erbosa. La maggior parte dei presenti era accalcata in piccoli gruppi, alcuni piangevano e alcuni sembravano sotto shock. Tracce di fumo rimanevano ancora nell'aria, avvolgendo l'atmosfera in un lugubre mantello.

    Da questa parte. Suo fratello fece strada lungo la strada fangosa. Camminando, passarono scheletri neri di edifici - resti carbonizzati che emergevano in angoli frastagliati, con il fumo che si alzava ancora dal loro interno. Gli edifici sembravano stranamente familiari, come cari amici sfigurati, quasi al limite del riconoscimento.

    Edward si fermò di fronte ad una struttura, quasi irriconoscibile nelle sue orribili condizioni. Il negozio di candele e la loro casa. Non era rimasto nulla. Sulla porta,  nessuna insegna color rosso acceso che annunciava da Stewart -Bottega di Candele . Nessuna finestra al primo piano, con le belle tende blu, che era stata la loro casa. Solo due gradini che portavano al portico, e nere ceneri fumanti. Il cuore le sprofondò nella voragine che aveva nell’animo, mentre una fitta la travolgeva. E adesso?

    CAPITOLO 2

    Senguin, Texas

    14 Agosto 1865

    La carrozza scrollava e ondeggiava, come aveva fatto per gli ultimi cinque giorni. Trasalendo per uno scossone molto forte, Anna guardò fuori dal finestrino il gruppo di mucche che pascolava su chiazze sparse di erba marrone. Queste mucche apparivano piuttosto strane - magre, con le gambe lunghe, le pelli colorate e corna immense, che sembravano lunghe quanto la mucca stessa. Erano così diverse dalle mucche da latte rotonde e dall’aspetto florido degli insediamenti a casa.

    Casa ... Anna scacciò via i pensieri della sua precedente vita felice. Era soltanto qualche anno fa che Papà era partito per combattere nella cavalleria del Generale Hampton? Ora, non solo aveva perso Mamma quando aveva undici anni, ma la Guerra le aveva rubato anche Papà, la loro casa, e tutto ciò che le importava al mondo. Tranne Edward.

    Suo fratello si appiattì contro il lato del vagone e si mise a fissare a un’invisibile distanza. I suoi occhi vitrei sembravano aver oltrepassato la noia da molto tempo. Povero ragazzo. Edward era abituato a scorrazzare in giro per Columbia, non a stare seduto, chiuso in un calesse per giorni e giorni.

    Sforzandosi di sorridere per suo fratello, il suo tono di voce si fece più allegro di quanto in realtà fosse il suo stato d’animo. Hai fame? Penso che siano avanzati dei panini a pranzo.

    Subito, la sua testa scattò verso di lei, speranzosa, come quando un cane ha appena sentito odore di carne. Anna estrasse un piccolo involucro di carta dalla borsetta a rete, ed Edward ci saltò praticamente sopra. Si spazzolò il pane secco, e il suo entusiasmo portò un sorriso finalmente genuino alle labbra della sorella. Sembrava ancora un ragazzo troppo cresciuto, nonostante come fosse stato costretto a crescere negli ultimi anni. La camicia di cotone era troppo larga, i pantaloncini di lana troppo corti, e le bretelle di stoffa non facevano altro che esaltare le sue gambe allampanate e l'impacciatezza tipica infantile. I vestiti erano stati un dono da parte di un vicino dopo che tutte le loro cose erano andate bruciate nell’incendio. Erano di certo meglio che niente. 

    Anna si spostò di nuovo per guardare fuori dal finestrino. Il cocchiere esclamò Alt!Fermi!, e la carrozza rallentò. Sentiva l’anticipazione solleticarle lo spirito. Erano ​​arrivati a Seguin, finalmente ? Sarebbe stato un sollievo rivedere zio Walter e zia Laura. E questa sarebbe la sua possibilità di ricominciare. Creare una nuova vita per lei ed Edward.

    Entrarono in una graziosa cittadina con edifici imbiancati e persone dall'aspetto ordinario, che svolgevano le loro abituali faccende. Anna intravide un paio di uniformi blu e rabbrividì, allontanandosi dal finestrino. Soldati Yankee. Sarebbe mai stata in grado di guardare quell’orribile colore senza che il corpo le tremasse per la rabbia?

    Anna prese un bel respiro di aria afosa, per farsi coraggio, poi si voltò per raccogliere le sue possessioni. Rabbrividì per via della sensazione di aghi che le trafiggevano le gambe, ma i glutei erano ancora intorpiditi. L'esperienza recente le aveva insegnato che il dolore sarebbe arrivato più tardi, dopo che quei tonfi, così terribili da farle scuotere il cervello, fossero cessati e che i suoi muscoli avessero avuto la possibilità di risvegliarsi. Immersa nei suoi pensieri, le sfuggì un sospiro, prima che riuscisse a trattenerlo.

    La carrozza si fermò accanto a un edificio di due piani, fatto dello stesso materiale solido e imbiancato che copriva molte delle strutture che avevano passato. Sopra la tenda parasole che ombreggiava la porta d'ingresso, c’erano lettere color rosso sbiadito che scrivevano Hotel Magnolia . Mentre Edward aiutava Anna a scendere dal cocchio, la porta d'ingresso si aprì e apparve il loro zio, un uomo sulla cinquantina dal viso gradevole. Seguì subito la loro zia, una donna snella, all’incirca della stessa età del marito, vestita con una camicia bianca e una gonna color lavanda. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Anna, il volto dell'uomo ruppe in un gran sorriso e la sua voce rimbombò: Guarda un po’, se questa non è la famiglia Stewart. L’umore dello zio Walter era contagioso, così che le labbra della nipote risposero, imitandone il sorriso gioioso.

    Mentre Edward si faceva avanti per stringere la mano di suo zio, Anna venne avvolta dal caloroso abbraccio di zia Laura e dal suo dolce profumo di rosa. La tenerezza di questo gesto la colse alla sprovvista, e le lasciò una sensazione di bruciore dietro gli occhi. Da quanto tempo non provava un abbraccio così materno?

    Facendo un passo indietro per guardarla, gli occhi castano scuro della zia brillavano mentre scrutavano quelli di Anna. Benvenuta a casa, mia cara. È così bello vederti. Prese Anna a braccetto e si voltò verso il ragazzo mingherlino accanto a zio Walter. Ed Edward, se non sapessi diversamente, avrei pensato che fossi tuo padre. Sei diventato così alto. Se mettiamo un po’ di carne su quelle ossa, sarai chiacchierato dall’intera città. Gli occhi di zia Laura si incresparono ai bordi, come sembravano fare di frequente a giudicare dalle profonde linee impresse sul suo volto Adesso andiamo a casa. La cena è sulla stufa, e scommetto che sono giorni che non mangiate qualcosa di decente.

    Zio Walter afferrò la loro borsa da viaggio, facendo l’occhiolino. Il negozio è in fondo alla strada. Non riuscirete a vedere granché della città adesso, ma avrete tempo in abbondanza per dare un'occhiata in giro più tardi.

    Zia Laura fece affettuosamente scivolare un braccio intorno alla vita di Anna mentre passeggiavano lungo il marciapiede. Un suono metallico echeggiò alla loro destra mentre un uomo in uniforme blu stava con la spalla appoggiata contro la porta. Lanciò uno sguardo altezzoso, di rimprovero, mentre passavano, poi si voltò. Dall'altra parte della strada, una giovane donna usciva da un negozio con un bambino in braccio e un cesto nell'altro. Un carro passò loro davanti, con un cane dal pelo dorato accovacciato sul sedile accanto a un vecchio ingobbito, con un cappello di paglia abbassato per ombreggiare il viso dal sole cocente.

    Lo zio si fermò di fronte a un edificio verde chiaro con L’insegna Mercantile Stewart dipinte sopra la porta. Eccoci qui, gente. Benvenuti nella nostra umile dimora. Aprì la porta per farli entrare.

    Mentre attraversavano il negozio, zio Walter fece un cenno con il capo ad un cowboy alto e robusto che stava in piedi accanto al bancone. Ehi! Ciao, Jacob. Ti stai preparando per il viaggio autunnale? L'uomo catturò l'attenzione di Anna. Non era soltanto per il suo insolito abbigliamento, ma anche per i suoi occhi azzurri, incorniciati da capelli ondulati color castano. Erano incredibili. Se tutti i texani erano così, forse non sarebbe stato così difficile vivere qui.

    ***

    La settimana successiva, Anna e Edward si sistemarono, creandosi una sorta di routine nelle loro nuove vite. Anna si occupava della maggior parte delle faccende nella cucina di zia Laura, e aiutava anche nelle pulizie, mentre Edward faceva dei lavori occasionali in la città. La gente del posto sembrava abbastanza amichevole, e zio Walter era un membro rispettato della comunità, ma tutti i soldati che si aggiravano per la città innervosivano Anna . La guerra era finita e il Nord diceva di voler riunire il paese. Ma i soldati dell'Unione erano davvero pronti a dimenticare il loro rancore? Il potere ha quel modo modo di dare alla testa degli uomini , e alcuni di questi uomini avevano partecipato a battaglie davvero macabre. Potrebbero non essere pronti a perdonare una città piena di simpatizzanti del Sud.

    Anna uscì dal mercantile e strizzò gli occhi per via del bagliore del sole. La sua cuffia a falda larga era d’aiuto, ma il sole del Texas era davvero rovente. Afferrò il pacco per la moglie del reverendo Walker con la mano sinistra e riepilogò le indicazioni che zio Walter le aveva dato. Verso destra su Crockett Street. A sinistra in via Milam. La casa dei Walker era all'angolo tra via Elm e via Milam. Le piaceva aiutare al negozio facendo consegne occasionali, dal momento che le dava la possibilità di prendere una boccata d'aria fresca e dare un’occhiata alla bella città.

    Mentre procedeva per la sua strada, delle uniformi in movimento attirarono la sua attenzione. Anna aguzzò la vista per capire cosa stesse succedendo. Tre figure in blu spingevano qualcosa avanti e indietro.  Un sospiro le sfuggì, turbata. Non qualcosa, ma qualcuno. Si affrettò verso la folla che cominciava a formarsi attorno agli uomini. Mentre si avvicinava al gruppo, una morsa le strinse il petto. La figura che questi soldati stavano spingendo avanti e indietro come una bambola di pezza, sembrava familiare in maniera preoccupante. Edward.

    Precipitandosi in avanti come un toro infervorato, Anna si lanciò attraverso la folla e si piantò in mezzo ai tre schernitori. Cosa state facendo? domandò, le mani piantate sui fianchi. Tirò indietro le spalle, facendo l’espressione più severa che le riuscisse . Lasciatelo in pace.

    L'uomo che teneva Edward lo lasciò, facendolo accasciare a terra. Con la coda dell'occhio, Anna intravide Edward che si dimenava per indietreggiare. Almeno era ancora cosciente. Rivolse nuovamente la sua attenzione all'uomo ... e quasi si fece piccola piccola per la paura. L’uomo aveva una folta criniera di capelli neri, che gli scendevano sugli occhi, e una barba fitta e lunga. Se avesse potuto paragonarlo a un animale, sarebbe stato un orso.

    Bene,bene, guardate un po’ qui, ragazzi. Abbiamo anche una femmina con cui giocare, ringhiò l'uomo. Allungò la mano verso Anna e l'afferrò per un braccio con la sua grande zampa. Lei cercò di divincolarsi, ma la sua presa era forte come quella una morsa.

    In un attimo, Edward afferrò il braccio libero dell'uomo per allontanarlo. Togli le mani di dosso a mia sorella!

    Un lampo di irritazione attraversò il volto dell'uomo, mentre un altro dei soldati agguantò Edward e lo trascinò via. Sorella? Sogghignò l'orso, mantenendo il suo sguardo fisso su Anna. Vuoi dire che anche tuo padre era un vigliacco Johnny il Ribelle? Stringendole entrambe le braccia, l'uomo strattonò Anna verso il suo enorme petto. È proprio un peccato, piccola insolente. Ci saremmo divertiti volentieri con te. Il respiro impregnato di tabacco dell'uomo le annebbiò il viso, e si rifiutò di prender fiato, nonostante il suo cuore galoppante.

    Soldato, lascia andare quella donna. Il brusco comando costrinse il rapitore di Anna a sollevare lo sguardo, allontanandola da lui. Lei si voltò per affrontare la nuova minaccia. Un altro uomo vestito di un'uniforme blu sedeva a cavallo di un sauro. La mascella si serrò, mentre fiamme ardenti si irradiavano dal suo sguardo.

    Caporale. Io, ehm, stavo soltanto, ehm,  rimproverando un civile, signore. Lei e suo fratello erano insolenti nei confronti dei nostri uomini, e la stavo informando che quel comportamento non sarebbe stato tollerato. Il tono dell’uomo non era prepotente come in precedenza, ma continuava a tenere la sua gigantesca mano stretta attorno al braccio di Anna.

    "Ti ho detto di liberarla, sbottò il caporale. Alla fine il soldato obbedì, spingendo Anna, che barcollò, cercando di ritrovare l’equilibrio per restare in piedi. Penso che il tuo messaggio sia stato ricevuto. Voi uomini potete continuare per la vostra strada, e io farò in modo che questa donna e suo fratello non vi causino ulteriori problemi. "

    L’occhiata che il caporale le lanciò quando disse questa donna le fece raggelare il sangue nelle vene. Il suo sguardo penetrante passò dal viso, poi scese giù per il suo corpo e di nuovo su, soffermandosi dove non avrebbe dovuto. Anna avrebbe voluto avvolgersi in una grande coperta, nonostante il cocente sole del Texas. 

    L'uomo-orso si voltò, mormorando unbah sottovoce, e si allontanò.

    Voi altri potete continuate a parlare degli affari vostri, disse il Caporale alla folla che si era radunata. Non c'è nient'altro da vedere qui.

    Anna si girò per cercare Edward e rimase senza fiato quando scorse la sua faccia. Aveva  sangue gli colava da tagli che aveva sul labbro e sullo zigomo destro. Aveva i capelli tutti arruffati, pieni di sporcizia e di fieno, conferendogli un’aria ancor più pietosa.

    Afferrandolo per un braccio, gli sussurrò: Dai, andiamocene di qui. Lanciò un'occhiata al Caporale, assicurandosi che la sua attenzione fosse altrove, poi spinse Edward verso un gruppo che si stava dirigendo verso il Mercantile. Pregò che potessero mimetizzarsi con la folla finché non fossero abbastanza lontani dal Caporale yankee per non attirare nuovamente la sua attenzione. Passare inosservati era la loro unica speranza, al momento.

    CAPITOLO 3

    Qualche giorno più tardi, Anna era nella cucina di zia Laura, le braccia immerse nell’acqua calda e sudicia fino ai gomiti. L’odore pungente di liscivia le solleticava il naso. L'azione ripetitiva di strofinare le manteneva il corpo concentrato, mentre la sua mente era libera di riflettere sui pensieri che aveva messo da parte.

    Strizzò la camicia marrone da lavoro di Edward e la porse a zia Laura, che la appese sul filo per il bucato che avevano allestito in cucina. Il ticchettio delle gocce di pioggia sul tetto le aveva costrette a stendere in casa, ma ad Anna non dispiaceva evitare di scottarsi sotto il sole rovente, che sembrava essere la norma in Texas. Come desiderava che fosse semplice allontanarsi dalle proprie preoccupazioni.

    Non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di Edward, il volto ricoperto di terra e sangue, mentre veniva strattonato avanti e indietro dai soldati. E perché l'avevano fatto? Per il solo motivo che era figlio di un soldato della Confederazione. Un uomo che aveva agito per difendere le sue convinzioni, proprio come quei soldati. Certo, suo padre era molto più nobile di quei ruffiani buoni a nulla. Non avrebbe mai spintonato donne o bambini innocenti. Il solo pensiero le faceva ribollire il sangue nelle vene. Erano tutti così meschini i soldati dell’Unione? Papà diceva sempre che c'erano uomini buoni e cattivi in ​​ogni fazione. Lei e Edward avrebbero fatto meglio a non dare nell’occhio finché la situazione non si fosse calmata.

    Le due donne lavoravano fianco a fianco, il silenzio teneva loro compagnia. Alla fine, zia Laura parlò. Non sei felice qui, mia cara, non è vero? Era un’affermazione, non una domanda. La zia era sempre stata intuitiva, e la sua natura premurosa la rendeva una buona confidente.

    Anna si sentì un po’ in imbarazzo, e prese un bel respiro. "Oh, zia Laura, sono così preoccupata per Edward, per i soldati, per il nostro futuro. Tu e zio Walter siete stati così gentili con noi. Spero che tu non creda che sia un’ingrata. Ma continuo a pensare che dovrei fare qualcosa di più per proteggere Edward e crearci una nostra casa qui. Non possiamo approfittare della vostra ospitalità per sempre, e prima o poi dovrò trovare un modo per avere una nostra casa. Non ho ancora capito come lo farò. Sento come se dovessi fare qualcosa - che Dio ha grandi progetti per noi, ma non so cosa. "

    Anna, mia cara, non puoi affrontare il mondo intero da sola. Dagli un po' di tempo e vedrai che Dio sistemerà tutto una volta per tutte, finché resterai nella Sua volontà .

    Le linee d’espressione attorno agli occhi di zia Laura si fecero più evidenti. Edward sembra divertirsi, tranne che per l’episodio con i soldati. Quel ragazzo ha una passione per quei lavoretti che svolge qua e là in città. Hai sentito le storie che ha raccontato a cena ieri sera? Si è innamorato dei cowboy che entrano nella bottega del fabbro, raccontando le loro avventure col bestiame e la vita nei pascoli. Non mi sorprenderebbe se andasse a lavorare in  un ranch, uno di questi giorni .

    Una nuova preoccupazione prese vita nel petto della ragazza. Credi davvero che lo farebbe? So che Edward è un cavallerizzo capace. Papà voleva che fossimo entrambi competenti sulla sella. Ma non è assolutamente pensabile che lui diventi un cowboy. È troppo pericoloso.

    Zia Laura si mise a ridere sotto i baffi. Aprì la bocca per rispondere, ma venne interrotta quando la porta si spalancò, e il profilo mingherlino di Edward si trascinò nella stanza, una mano sull'occhio e l'altra che teneva la testa.

    Edward. Cos’è successo? Anna lasciò cadere i pantaloni bagnati che stava strofinando e si precipitò al suo

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