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La vendetta del miliardario
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E-book253 pagine4 ore

La vendetta del miliardario

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Info su questo ebook

Dopo aver passato una memorabile notte con la bella e intelligente giornalista Eleanor Davison, Joseph si rende conto che forse ha parlato troppo--veramente troppo.Adesso deve tenere vicino a sè Eleanor per scoprire se lei ha in mente di tradirlo e di dare in pasto alla stampa i segreti più intimi, scandalosi e oscuri della sua famiglia.

Con scene roventi, cariche di passione,e sesso bollente, lasciate che la Vendetta del Miliardario vi porti dove la musica vi farà vibrare intensamente--tutta la notte.

LinguaItaliano
Data di uscita15 lug 2019
ISBN9781547594467
La vendetta del miliardario

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    Anteprima del libro

    La vendetta del miliardario - Julie Farrell

    Prologo – Giugno

    Il desiderio scorreva nel corpo di Eleanor mentre era in piedi sul balcone VIP nella discoteca del Greenwich Village, e fissava quella selvaggia divinità del rock che era sul palco. L'atmosfera in questo luogo scuro, caldo e squallido era piena di ormoni e passione- e la folla di centinaia di persone era estasiata dall'uomo sul palco che trasudava sensualità, preso dal suo lungo assolo di chitarra tanto quanto lo era Eleanor- lui era in ginocchio, e si sottometteva solo alla sua musica.

    Eleanor non ci aveva creduto quando Matthew le aveva parlato di Joseph la scorsa settimana, quindi lui stanotte se l'era trascinata dietro per mostrarle la sua ultima scoperta. E che regalo per la vista che era. La sua musica era piena di determinazione, passione ed emozioni forti—come se qualcuno avesse tagliato in due l'anima del rock and roll e si stesse liberando per il mondo per salvare l'umanità...la sua ampia estensione vocale e i suoi testi primordiali trasudavano di promesse di notti piene di passioni; era impossibile non essere affascinati.

    Si era strappato di dosso la camicia ore fa, il che voleva dire che il suo corpo muscoloso madido di sudore ora era coperto solo da un paio di pantaloni di pelle a vita bassa. Era fisicamente incredibile—alto un metro e novanta con un busto tonico e mascolino, spalle larghe, addominali con la tartaruga, e delle voluttuose labbra da baciare... e perfino da quassù, Eleanor vedeva che i suoi occhi luminosi erano pieni di malizia. Eleanor si vantava di essere civilizzata, ma stare ferma lì a guardarlo le faceva venire voglia di palpargli le chiappe toniche—che ondeggiavano in modo attraente mentre dava la schiena alla folla, continuando il suo assolo di chitarra. Ma c’era qualcos’altro a parte il bell’aspetto e il talento musicale—qualcosa di eccezionale. Aveva le qualità per essere una star. Era carismatico e selvaggio—il tipo d’uomo che avrebbe potuto farla franca per qualsiasi cosa, e probabilmente lo faceva. Mentre Eleanor continuava a guardare, lui lasciò la chitarra, la lanciò con un sorriso malizioso verso la folla vibrante, poi mise le mani a coppa sui genitali e li scosse, facendo urlare di disperato desiderio le donne nel pubblico. Il corpo di Eleanor tremò. C’era un certo nervosismo in lui—un’eccitazione pericolosa. Era come una lama di un rasoio coperta di miele, e ogni donna in questa sala stava morendo dalla voglia di leccare la dolce parte esterna, senza preoccuparsi dell’eventualità di venire tagliata.

    Eleanor trovò impossibile rimanere ferma mentre il batterista e il bassista enfatizzavano la sua musica primordiale con il loro controtempo cupo e sporco. Ondeggiò i fianchi e battè i piedi, senza riuscire a distogliere lo sguardo mentre Joseph posava la chitarra sul palco e la lasciava emettere una serie di suoni elettrici che si diffondevano tramite l’obsoleto impianto audio e perforavano i timpani.  Buttò la testa all’indietro mentre danzava in modo sensuale—facendo una piroetta a piedi scalzi e battendo le mani seguendo il ritmo; perdendosi in una trance ipnotica. Allungò le braccia come se venisse crocifisso dalla musica, e un’altra ondata di desiderio attraversò le cosce di Eleanor mentre intravedeva una delle spalle più scolpite che avesse mai visto. Trasudava sicurezza e carisma—e si era impadronito dell’anima di ogni persona che era lì stasera. In quel momento, Eleanor si rese conto che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.

    Anche se il posto era affollato—e nonostante la folla di più di cento persone che si frapponeva tra loro—ad Eleanor sembrava che stesse scopando proprio lei. Ma probabilmente tutte le altre donne nella sala avevano la stessa sensazione. Era l’effetto che faceva Joseph Quinlan. Il suo corpo madido di sudore riluceva di perfezione, e il suo bel viso sorrideva freddamente con abbandono selvaggio.

    Mentre la musica raggiungeva il proprio apice, Joseph battè i piedi e roteò le braccia, frenandosi—preparandosi per il gran finale. Il corpo di Eleanor formicolò di euforia. Era come se lui fosse la personificazione di un orgasmo travolgente—e lei aveva tutta l’intenzione di provarne uno lungo e intenso pensando a lui, più tardi, nella doccia. Era presuntuoso, eccitante e ribelle...tutto quello su cui sua madre l’aveva messa in guardia. Le si formò un sorriso sul viso mentre reprimeva il desiderio di rubare una macchina, rapire Joseph sotto la minaccia di armi, e guidare insieme fino a superare il confine con il Messico. Probabilmente lui avrebbe apprezzato un tale brivido, conoscendolo. Non che lei lo conoscesse. Ma le sarebbe certamente piaciuto...

    I fans adesso stavano andando fuori di testa. Eleanor li vedeva saltare su e giù, esultare, gemere, e idolatrare la divinità rock che gli stava facendo perdere la testa. Eleanor afferrò il corrimano davanti a lei quando i piatti sbatterono e la musica raggiunse l’apice.

    La sua mente vorticò come una cascata e lei rise forte—stava per avere davvero un orgasmo qui?  Il cuore le battè forte nel petto e il respiro divenne affannoso. Joseph Quinlan la stava guidando verso l’ultima espressione dell’estasi, e non l’aveva nemmeno toccata.

    La fica si contrasse e—

    Matthew le mise un braccio intorno alla spalla. Ti stai divertendo, tesoro?

    Sì. Distolse lo sguardo da Joseph. E’ in forma stasera, non è vero?

    Oh, è sempre così, disse Matthew, facendo un ampio sorriso. E lascia che ti dica una cosa: io domerò quel ragazzo. Mitigherò tutta quell’energia sessuale, la impacchetterò, e la venderò a un tipo perbene—aspetta e vedrai. E quando lo farò, ci renderà molto, molto ricchi...

    Capitolo Uno– Novembre

    Joseph guardò fuori dal finestrino del taxi mentre passava accanto alla fila di giovani donne e si infilava nel retro dello studio di registrazione. Quindi questo era il suo sogno, giusto? Lo stile di vita della rockstar fatto di sesso, droga e rock and roll...bè, era vero che era disponibile tutto il sesso che voleva, ma lui si stava già annoiando delle interazioni prive di senso con donne che volevano solo andare a letto per potersene vantare sui social media. Le droghe? Aveva provato la cocaina e non aveva fatto altro che fargli venire mal di testa e fargli uscire sangue dal naso. E il rock and roll...assolutamente no—non con il produttore commercializzato con cui era stato costretto a lavorare—che sembrava determinato a rovinare la sua musica e a strappargli l’anima.  

    Questo avrebbe dovuto essere il suo sogno...essere un musicista professionista. Perché allora sembrava un incubo? Al momento c’era solo una cosa nella sua vita che lo manteneva sano, e lei lo odiava.

    I freni del taxi stridettero, distogliendo Joseph dai suoi pensieri. Guardò la scena che lo accoglieva ogni mattina. Un gruppo di trenta giovani donne che indossavano la t-shirt della band—e poco altro—che aspettavano che lui scendesse dalla macchina. Sospirò. Quale ragazzo non avrebbe voluto incontrare, di prima mattina, un gruppo di donne attraenti ed eccitate, che urlavano di amarlo—che urlavano di desiderare disperatamente che lui le facesse sdraiare e le soddisfacesse?

    Bè...Joseph, tanto per citarne uno. Ovviamente amava fare sesso con le groupies, ma in verità, anelava a qualcosa di più importante. Perché il problema era che, mentre stavano urlando di amarlo, in realtà non lo conoscevano davvero, giusto? A Jospeh mancavano quegli anni più semplici quando poteva passeggiare per la strada senza dover essere assalito da un mare di mani che lo afferravano, di corpi che spingevano e di urli assordanti. Aveva amato il periodo del college quando aveva portato le donne fuori a cena...avevano chiacchierato, riso—e poi avevano fatto l’amore tutta la notte, senza che i dettagli comparissero sui giornali scandalistici il mattino successivo.

    Divertimento. Ecco cosa gli mancava attualmente. La sua vita attuale sembrava monocromatica ma lui la voleva in technicolor.

    Scese dalla macchina sulla strada ghiacciata di Manhattan e si strinse intorno il suo cappotto di Armani. Era così buio stamattina. Bè, tutto sembrava sempre scuro attraverso i suoi Ray Ban, che erano diventati una presenza fissa nel tentativo di isolarsi dal mondo. Ma l’inverno era intenso quest’anno. Era solo Novembre ed aveva già nevicato. Dove diavolo erano andati i mesi scorsi? Il tour estivo della band aveva avuto il suo culmine nell’apparizione al David Peterson show che aveva catapultato John nell’olimpo delle superstar dal giorno alla notte. La mattina dopo quell’apparizione, non aveva potuto scendere per strada senza essere molestato—e la situazione non era cambiata. Ora sentiva la pressione di terminare questo nuovo album—di battere il ferro finchè era caldo.

    E lo avrebbe fatto se solo fosse riuscito ad entrare in studio. Non appena le ragazze lo videro, si elevarono come uno tsunami, e lui iniziò immediatamente a lottare contro l’ondata. Questa folla di teenager isteriche e sbavanti era l’unica cosa che si frapponeva tra lui e il santuario dello studio di registrazione—dove l’amore della sua vita lo stava sicuramente aspettando. I suoi muscoli si tesero, pronti a lottare.

    Si guardò intorno cercando la fidata guardia del corpo, che era balzata fuori e si faceva strada tra le ragazze per fare un po’ di spazio a Joseph.

    Joseph tirò i gomiti vicino al corpo e si preparò a passare attraverso le forche caudine di mani che volevano afferrarlo, di richieste di autografi, e di offerte di sesso orale. Era la stessa storia ogni giorno—le ragazze da entrambi i lati spingevano e venivano avanti, schiacciandolo come un pezzo di carne in un tritacarne di desiderio. Fortunatamente, questa guardia del corpo era ben addestrata—aveva vissuto questa situazione con Joseph tutti i giorni negli ultimi tre mesi—quindi insieme si fecero strada a forza verso la discreta porta dello studio. Purtroppo, la guardia del corpo non aveva la capacità di essere in più luoghi contemporaneamente, e mentre la sua attenzione si era concentrata sulle ragazze urlanti, alcuni giornalisti avevano bloccato l’entrata. La guardia cercò di passargli davanti, ma erano determinati. Joseph odiava questo gioco, ma prendere a pugni i giornalisti apparentemente non era visto di buon occhio. Ci aveva provato qualche settimana prima e il suo manager l’aveva informato che se lo avesse fatto di nuovo, l’opinione pubblica si sarebbe rivoltata duramente contro di lui. O peggio, sarebbe finito in galera per aggressione. Si forzò di stare calmo.

    Joseph, disse un giornalista. "Non hai ancora spiegato come mai hai deciso di chiamare il tuo album ‘Il Bandito’. Puoi spiegarcene il motivo?

    Oh Dio, non questa domanda di nuovo—era semplicemente un nome. Scusami, borbottò Joseph. Sono in ritardo.

    Posso farti qualche domanda?

    Devo davvero andare a lavorare.

    Ma—

    Perse la pazienza. Come ti sentiresti se tutti i giorni ti bloccassero la strada e ti facessero delle domande stupide?

    Un altro giornalista gli piantò un microfono in faccia. Joseph, hai detto di recente che il gusto musicale dei tuoi fans non è lo stesso che hai tu—cosa volevi dire?

    Alzò le spalle. Semplicemente quello che ho detto.

    E cosa mi dici della fan con cui sei stato visto la notte scorsa?

    Cosa dovrei dire?

    "Che ne pensi del suo gusto?"

    Joseph cercò di non ridere, ma non riuscì a trattenersi. Temo di non aver avuto la possibilità di assaggiarla, quindi non posso commentare. Adesso devi veramente spostarti. Scusa.

    Joseph, le donne dicono che tu sei l’amante migliore che abbiano mai—

    Levati! infilò la spalla tra due giornalisti e li separò per raggiungere la porta, che ora veniva tenuta aperta dalla guardia del corpo.

    Entrò dentro e apprezzò il santuario sereno che lo colpì come fosse una spiaggia deserta. Grazie, Tony. Domani alla stessa ora?

    La guardia ridacchiò. Certo, Joseph. Ci sarò.

    Mentre la porta si stava chiudendo, un giornalista urlò, Joseph, come spenderai i tuoi soldi?

    Si girò e alzò un sopracciglio in modo spavaldo. Bella domanda. Chiedimelo di nuovo quando il mio manager avrà finalmente trovato il tempo di darmene un po’.

    Capitolo Due

    Il suono metallico della musica di sottofondo in questa lussuosa reception era sempre musica per le orecchie di Joseph, perché segnalava il suo passaggio sicuro attraverso i fan e i giornalisti. Fu pervaso da serenità mentre si toglieva gli occhiali da sole. Questo—essere qui—questo era il suo sogno. Molte delle sue band preferite avevano registrato i loro album più famosi qui, ed era un onore per Joseph poter assorbire la loro energia. L’edificio era piccolo, ma c’era tutto quello di cui la sua band aveva bisogno. Tutta la magia avveniva nello studio al piano di sopra: c’era la sala ‘live’, dove veniva suonata la musica; la sala di ‘controllo’, dove si trovava il banco mixer dietro a un vetro insonorizzato; e c’erano le due cabine di registrazione insonorizzate, dove il batterista poteva andare e fare baccano senza che il suono si diffondesse al di fuori. C’era poi una sala pausa ben accessoriata, dove la band poteva mangiare, bere e rilassarsi, ma di solito si poteva trovare Joseph in una delle cabine di registrazione, che scriveva testi o che componeva intavolature per un nuovo assolo di chitarra.

    Il produttore della sua casa discografica rifiutava spesso le sue idee, sostenendo che non fossero abbastanza commerciali, e questo fare sprezzante a dire il vero lo infastidiva più delle ragazze urlanti e degli stupidi giornalisti. Aveva firmato con questa famosa casa discografica perché gli aveva promesso libertà artistica, ma ora si rendeva conto che volevano solo il suo bel viso, il suo carisma sul palco e la sua commerciabilità. Invece di fare musica nel modo in cui aveva sempre sognato, volevano solo che lui facesse un sacco di soldi. Soldi per loro. Le sue canzoni piene di sentimento stavano per essere trasformate in canzoncine orecchiabili strasentite, e si sentiva sempre più plastificato con ogni sovraincisione e doppio binario che ascoltava.

    Ma non c’era niente che potesse fare ormai per scendere da questa giostra. Era quello per cui aveva firmato.

    Fece un ampio sorriso alla signora nella reception, dietro la scrivania a forma di note musicali. Buongiorno, Marilyn. Come va?

    Era abbastanza grande da poter essere sua madre, ma apprezzava il loro scambio quotidiano. Amava il suo forte accento di New York e la sua insolente sincerità. Braccato dalla stampa, Joe?

    Hmm... ti ho già detto quanto odio i giornalisti?

    Lei ridacchiò. Penso che tu me l’abbia detto ieri. E il giorno prima.

    Mi fanno delle domande così banali—e travisano qualsiasi cosa io dica, quindi che cosa chiedono a fare? Ad ogni modo, ti auguro di avere una splendida giornata, okay.

    Anche io a te.

    Salì velocemente le scale che portavano allo studio, cambiando la sua espressione in una super figa, pronto per cominciare la battaglia. Ed eccola lì, in piedi alla sommità delle scale sullo spesso tappeto rosso, poggiata contro il lucido muro di granito. Eleanor—la bella bionda che era determinato a fare sua. Negli ultimi sei mesi, aveva passato ore a studiare di nascosto la sua delicata struttura ossea e il suo corpo attraente, e ne conosceva ogni curva a memoria—o almeno, delle parti che non erano coperte da abiti costosi—ma sperava che questo cambiasse al più presto.

    A volte, quando lei si allontanava da lui, il suo profumo femminile rimaneva nell’aria—impregnando la sua mente di caprifoglio e gelsomino—e facendogli impazzire il cazzo di desiderio.

    Oggi si era legata i capelli in una coda alta, e indossava di nuovo quella giacca blu gessata—ovviamente le piaceva perché l’aveva indossata diverse volte nell’ultimo mese. Anche a Joseph piaceva—voleva sollevarle quella gonna a tubino sui fianchi e poi toglierle la camicia di chiffon per scoprire che tipo di biancheria intima indossasse una donna come lei per segnare le curve del corpo in modo così perfetto. Era come una diva degli anni 50 con il viso di una bambola, il corpo di una dea e il morso di una tigre.

    Era bella, esuberante e aveva proprietà di linguaggio, e Joseph sapeva che era perfetta per lui. A parte che per il fatto che lei lavorasse per Satana..o meglio, che fosse una giornalista. Ma perdonava anche questo perché—la verità era—che l’amava. Più era scostante con lui, più lui voleva farla piegare e scoparla ben bene—facendole provare il migliore orgasmo che avesse mai provato—facendola pensare solo a lui.

    Si fermò alla sommità delle scale e fece il suo sorriso più attraente. Buon giorno, Eleanor.

    Lei alzò lo sguardo dal giornale. "Lo è, Joseph? Veramente gentile da parte tua unirti a noi per l’ora di pranzo."

    Controlli le ore lavorate? si tolse il pesante cappotto, scoprendo i pantaloni di pelle e una camicia non stirata. Sei forse mia madre?

    Ah, tua madre sarebbe così orgogliosa oggi! piegò il giornale per mostrargli la copertina, dove vide una sua foto scattata la notte scorsa da qualche infido giornalista. Si stava infilando in un taxi con due giovani donne. Il titolo diceva: il fantastico triangolo di Joseph!

    Oh, disse. "Un altro titolo del New York Spin candidato a vincere il premio Pulitzer, capisco."

    Eleanor lo squadrò con i suoi freddi occhi azzurri. Bè, è meglio del titolo di ieri, non trovi? Quello che annunciava che eri stato arrestato per aver guidato la tua Ferrari a duecento all’ora in autostrada.

    Joseph cacciò indietro la vergogna. Suo fratello Dylan lo aveva salvato e gli aveva fatto una ramanzina e lui, ovviamente, se ne era pentito. Lo aveva fatto solo perché aveva sperato di cancellare i suoi problemi, ma purtroppo erano arrivati tutti insieme per la corsa.

    Indicò il giornale nelle mani di Eleanor e fece un sorriso spavaldo. Gelosa del mio fantastico triangolo?

    Rispose con tono di scherno. Per niente. L’idea di passare la notte con due prostitute non mi attira per niente.

    "Ah, Ah, volevo dire gelosa di loro."

    "Perché dovrei? Devo

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