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La preparazione mentale nello sport e nella vita. Guida pratica per allenatori, atleti e "non atleti"
La preparazione mentale nello sport e nella vita. Guida pratica per allenatori, atleti e "non atleti"
La preparazione mentale nello sport e nella vita. Guida pratica per allenatori, atleti e "non atleti"
E-book299 pagine3 ore

La preparazione mentale nello sport e nella vita. Guida pratica per allenatori, atleti e "non atleti"

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Info su questo ebook

Questa guida è rivolta ad atleti, allenatori e preparatori atletici, genitori di giovani atleti desiderosi di conoscere i principi della psicologia e dell'allenamento mentale e di applicarli allo sport, ma anche a chi pratica o vorrebbe praticare esercizio fisico e a chi vorrebbe affrontare le continue sfide della vita con la stessa "efficienza" mentale di un atleta agonista. Il testo è suddiviso in quattro parti: la prima è mirata a far comprendere al lettore cosa effettivamente sia la psicologia dello sport, l'importanza della consapevolezza personale, della definizione degli obiettivi e dei valori personali. Nella seconda parte vengono descritte le singole abilità mentali, fornendo anche indicazioni pratiche su come allenarle. La terza parte presenta i più moderni modelli di intervento attuati dagli psicologi dello sport professionisti. La quarta e ultima parte è infine dedicata alla psicologia dello sport giovanile ed alla motivazione all'esercizio fisico. In appendice vengono proposte alcune schede che guideranno il lettore ad esperienze pratiche con esercizi utili per iniziare ad allenare le abilità mentali.
LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2021
ISBN9791220321631
La preparazione mentale nello sport e nella vita. Guida pratica per allenatori, atleti e "non atleti"

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    Anteprima del libro

    La preparazione mentale nello sport e nella vita. Guida pratica per allenatori, atleti e "non atleti" - Gianfranco Gramaccioni

    Parte prima

    Conoscere la psicologia dello sport ma anche se stessi

    1. Cos'è la psicologia dello sport?

    A. è una tennista di 16 anni, di elevato livello agonistico. Gli ottimi risultati ottenuti nell’ultimo anno hanno evidenziato la possibilità di avvio al professionismo. Nelle ultime settimane però, dopo un periodo di intenso carico di allenamenti, la ragazza ha iniziato a sentirsi meno motivata, provando anche meno piacere nella pratica della disciplina, per cui sia l'allenatore che i genitori hanno ritenuto opportuno richiedere una consulenza da parte di uno psicologo dello sport. Venuto a conoscenza che la Federazione Italiana Tennis ha recentemente organizzato corsi di qualifica per preparatori mentali nel tennis, aperti a persone laureate in psicologia, abilitate e regolarmente iscritte all'albo professionale degli psicologi, l’allenatore richiede un appuntamento con la Dott.ssa Y. Al primo colloquio, a cui partecipano sia la ragazza che i genitori, seguono un ciclo di sedute settimanali con l'atleta, al termine delle quali la tennista recupera un ottimo livello motivazionale.

    Il breve caso può servire per dare al lettore una visione iniziale di una disciplina che negli ultimi decenni il mondo dello sport assieme a quello accademico e della ricerca scientifica hanno sempre più posto in evidenza. Una definizione a mio avviso esauriente è quella citata nel trattato Foundations of Sport and Exercise Psychology (Weinberg e Gould, 2019): La psicologia dello sport e dell’esercizio è lo studio scientifico del comportamento delle persone impegnate in attività sportive e dell'esercizio fisico, e l'applicazione pratica di tali conoscenze (Gill, Williams, & Reifsteck, 2017). I temi trattati riguardano gli aspetti psicologici, sociali, pedagogici e psicofisiologici dello sport; in essa pertanto confluiscono diverse discipline appartenenti sia all’area biomedica che a quella delle scienze motorie.

    Cosa studia la psicologia dello sport?

    L’area di studio riguarda i fattori che influenzano la partecipazione e la prestazione non solo nello sport agonistico, ma anche nell’attività fisica in generale. Le ricerche condotte sino ad ora hanno cercato di interpretare come i fattori psicologici influenzano le prestazioni fisiche o motorie di una persona e come la partecipazione all'attività fisica influenzi lo sviluppo psicologico di una persona. La psicologia dello sport studia gli effetti fisici, psicologici, sociali sulla salute e sul benessere, che sono correlati sia all’attività fisica che a quella agonistica. L’intensa produzione di lavori scientifici condotti negli ultimi anni ha prodotto importanti ricadute applicative, portando sul campo le evidenze acquisite attraverso questi studi. La psicologia dello sport applicata è quella parte della psicologia dello sport che si occupa dello sviluppo delle teorie e delle conseguenti applicazioni pratiche, non solo nel settore agonistico, ma anche in quello dell’esercizio fisico. I vari capitoli del testo cercheranno di presentare al lettore una sintesi dei principali argomenti di questa disciplina, proponendo anche indicazioni applicative utili sia all’allenatore che all’atleta.

    Quali sono i principali obiettivi degli interventi in psicologia dello sport?

    Come verrà illustrato nei vari capitoli del testo, le aree di intervento della psicologia dello sport sono diverse, ma per il lettore a cui è destinato questo libro ci sembra opportuno porne in evidenza due:

    • Allenamento delle abilità mentali nello sport agonistico, finalizzato all’ottimizzazione della prestazione. In quest’area lo psicologo dello sport, oltre a proporre test di valutazione, tecniche, strategie, programmi di preparazione mentale, mira anche a favorire lo sviluppo di un clima mentale ideale nell’allenamento dell’atleta, al quale contribuiscono un insieme di fattori: ambiente, atteggiamento disponibile all’apprendimento, positività, filosofia dell’allenamento orientata più alla crescita dell’atleta che ai suoi risultati, motivazione. Allenarsi in un ambiente con il giusto clima, favorisce non solo la realizzazione degli obiettivi prestabiliti, ma anche il miglioramento delle abilità tecniche, fisiche e mentali, funzionali all’ottimizzazione della prestazione e al benessere psico-fisico dell’atleta.

    • Promuovere e mantenere la partecipazione all’esercizio fisico. Numerose ricerche ormai hanno ampiamente dimostrato che l’esercizio fisico contribuisce allo sviluppo del benessere psico-fisico. Quindi, il settore di intervento dello psicologo dello sport non è solo l’agonismo, ma anche l’esercizio fisico, un campo di intervento orientato a tutte le fasce di età e che comprende tutte le dimensioni dell’attività fisica.

    Quando è nata e come si è sviluppata la psicologia dello sport?

    Anche se alcuni manoscritti attribuibili ai tempi dei primi giochi olimpici ateniesi già evidenziavano l’importanza degli aspetti mentali nelle competizioni sportive, solo nel XIX secolo alcuni educatori hanno espresso le prime opinioni sugli aspetti psicologici dell'educazione fisica. È comunque difficile, come sottolineato nella prefazione, identificare le radici storiche della psicologia dello sport. Infatti, vari contributi, che risalgono alla fine del secolo scorso ed alla prima metà del ‘900, provengono oltre che dagli Stati Uniti d’America, anche dalla Germania, dalla Russia e dalla Cina. (Per un approfondimento della storia della psicologia dello sport e del mental training vedi Bertollo, Filho, Terry, 2020).

    Ma per vedere la nascita formale della psicologia dello sport e delle sue organizzazioni scientifiche bisogna arrivare al 1965, anno in cui uno psichiatra italiano, Ferruccio Antonelli, diede un contributo fondamentale allo sviluppo di questa disciplina, organizzando a Roma il primo congresso mondiale di psicologia dello sport, evento che riunì numerosi esperti del settore provenienti da tutto il mondo. Nel 1965 fu anche fondata la Società Internazionale di Psicologia dello Sport (ISSP) e fu lo stesso Antonelli ad essere eletto primo presidente dell'associazione, ed editore dell'International Journal of Sport Psychology, la prima rivista scientifica internazionale del settore.

    Nel 1974 fu fondata l’Associazione Italiana di Psicologia dello Sport (AIPS), presieduta per numerosi anni dallo stesso Antonelli, che da allora svolge un’intensa attività di promozione culturale organizzando ogni due anni un congresso Nazionale e numerosi eventi in varie regioni d’Italia. L’AIPS (che ora si chiama Associazione Italiana Psicologia dello sport e dell’esercizio, per sottolineare il più ampio settore di interesse esteso a tutte le dimensioni dell’attività fisica) ha pubblicato sino al 2019 la principale rivista scientifica italiana sull’argomento: il Giornale Italiano di Psicologia dello Sport. Dal 2020 l’organo ufficiale della associazione è la rivista Psicologia dello Sport e dell’Esercizio.

    Dagli anni ’70 ad oggi l’attività di ricerca ha avuto un progressivo e consistente sviluppo. Inizialmente furono condotti studi sul miglioramento della performance, sulla personalità dell'atleta e sulla motivazione. Successivamente l’interesse dei ricercatori si è maggiormente orientato su diversi altri temi tra cui, solo per citarne alcuni a mio avviso più importanti, ricordiamo gli aspetti cognitivi (self-talk, imagery), la coesione nei gruppi e la comunicazione nel contesto sportivo, il goal setting, le strategie mirate al miglioramento della prestazione, la psicologia dell’esercizio, la psicologia degli infortuni, lo stress e gli aspetti neuropsicofisiologici della prestazione. Altri importanti ambiti di ricerca e applicazione sono la psicologia dell’attività fisica adattata, lo sport giovanile e la psicologia clinica dello sport. Alle metodiche di ricerca di tipo quantitativo, si sono aggiunti, negli ultimi anni, gli studi di tipo qualitativo, tra cui le osservazioni su singoli casi, che si sono rivelati particolarmente utili sotto il profilo applicativo, descrivendo esperienze pratiche di intervento. Gli ultimi decenni hanno visto una progressiva crescita della psicologia dello sport nel campo dell’intervento, con una sempre maggiore professionalizzazione dello psicologo dello sport, ora spesso anche inserito nell’organico di Federazioni e Team sportivi.

    La letteratura si avvale del contributo di diverse riviste scientifiche, tra cui, solo per citarne alcune tra le più importanti, ricordo: International Journal of Sport and Exercise Psychology (organo ufficiale della International Society of Sport Psychology,), Psychology of Sport and Exercise (organo della FEPSAC, che è la società scientifica di riferimento europeo per la psicologia dello sport), International Review of Sport and Exercise Psychology, Journal of Applied Sport Psychology (organo ufficiale della Association for Applied Sport Psychology), Journal of Clinical Sport Psychology, Journal of Sport and Exercise Psychology, Psychology in Action, Case Studies in Sport and Exercise Psychology, e numerose altre. I comitati editoriali dei queste riviste sono composti dai massimi esperti del settore.

    Numerose anche le organizzazioni scientifiche che si occupano della diffusione della disciplina, promuovendo ed organizzando eventi congressuali e formativi, incentivando la formazione e la professionalità degli operatori del settore; tra esse ricordo l’Associazione Italiana Psicologia dello Sport (AIPS), l’International Society of Sport Psychology (ISSP), l’Association for Applied Sport Psychology (AASP), la Divisione 47 (Exercise and Sport Psychology) dell’ American Psychological Association (APA), e la Federazione Europea di Psicologia dello Sport (FEPSAC), della quale il Prof. Maurizio Bertollo è vice-Presidente; la stessa federazione organizzerà a Padova, nel 2022, il prossimo convegno europeo.

    Come lavora lo psicologo dello sport, e quali sono le possibili specializzazioni?

    Molti professionisti, docenti o ricercatori universitari, sono impegnati in attività di ricerca, altri lavorano come professionisti non appartenenti al mondo accademico, ma possono collaborare con istituti universitari per specifici progetti di ricerca; numerosi psicologi dello sport sono impegnati in attività di docenza svolte in ambito universitario, o anche in attività di formazione rivolte a tutti gli operatori del mondo sportivo e promosse da associazioni, enti di promozione e federazioni sportive. Altro importante settore di attività è quello della consulenza svolta per singoli atleti o gruppi sportivi (squadre o gruppi di atleti di discipline individuali). In questo caso la richiesta di intervento è spesso finalizzata al miglioramento della prestazione tramite programmi di preparazione mentale. Alcuni professionisti possono inoltre essere impegnati nel settore del fitness allo scopo di favorire la partecipazione a programmi di esercizio fisico e di mantenere costante l’aderenza, prevenendo l’abbandono, lavorando quindi su impegno, motivazione, fiducia ed autoefficacia. Infine, alcuni psicologi, che hanno conseguito il titolo di psicoterapeuta, operano in ambito pubblico o privato in un contesto più strettamente clinico, occupandosi di atleti che presentano disturbi psichici.

    In letteratura vengono generalmente indicate due aree in cui lo psicologo dello sport può specializzarsi ed operare: l’area clinica e quella educativa.

    Lo psicologo dello sport clinico è un professionista, laureato in Psicologia o Medicina, che ha conseguito una formazione finalizzata a fornire le competenze per effettuare interventi su atleti con problemi emozionali e/o disturbi psichici. Tra le problematiche cliniche specifiche più frequenti negli atleti possono rientrare i disturbi d’ansia e dell’umore, le reazioni emozionali agli infortuni, i cambiamenti legati al termine della carriera agonistica, i disturbi dell’alimentazione, l’uso e la dipendenza da sostanze (in particolare l’alcool) e la gestione dello stress (spesso in rapporto anche ai pesanti carichi di allenamento). Lo psicologo dello sport che ha conseguito una formazione in ambito clinico è interessato a comprendere l’esperienza sportiva individuale in maniera completa (Gramaccioni e Robazza, 2008). È pertanto preparato non solo ad affrontare disturbi psichici, ma anche problemi di transizione, di sviluppo, personali o interpersonali, che andranno adeguatamente inquadrati, valutati e gestiti allo scopo di fornire un’adeguata consulenza.

    Lo psicologo dello sport educativo (comunemente e forse impropriamente denominato mental coach o mental trainer) è invece un professionista che si è formato generalmente nell’ambito delle scienze motorie, e che ha successivamente integrato la propria formazione con lo studio e la partecipazione a corsi di formazione e master universitari in psicologia dello sport; sostanzialmente egli educa l’atleta, ma anche chi pratica esercizio fisico, allo sviluppo e all’allenamento delle abilità mentali. Lo psicologo dello sport educativo possiede le conoscenze di base per operare sul campo. In generale, il suo obiettivo è quello di insegnare all’atleta le abilità mentali utili per l’ottimizzazione della prestazione. Le tematiche che vengono tipicamente affrontate riguardano la preparazione mentale, attraverso lo sviluppo di abilità e tecniche di imagery, goal setting, self-talk, gestione dello stress, sviluppo e gestione della self-efficacy, controllo dell’attenzione, regolazione emozionale, mental toughness. A queste si aggiungono le problematiche legate agli sport di squadra affrontate con tecniche di sviluppo della coesione ed identità del team, interventi per la promozione della leadership e la gestione del gruppo. Il termine educativo evidenzia meglio, rispetto a quello di mental coach o mental trainer, il ruolo di un professionista consapevole del ruolo di guida che egli svolge nel percorso di crescita dello sportivo, aiutando gli atleti, giovani e adulti, oltre che ad apprendere una disciplina e a migliorare la sua prestazione, anche a provare piacere e soddisfazione nella pratica dello sport e/o dell’esercizio fisico, vivendolo come mezzo per migliorare la qualità della vita.

    Dato che è ormai ampiamente riconosciuto che gli aspetti psicologici nella pratica sportiva sono determinanti, diventa quindi importante valutare la professionalità e la competenza di chi si definisce preparatore mentale o mental coach. Pertanto, l’allenatore o l’atleta che decidono di affidarsi ad un consulente dovranno dapprima esaminarne il curriculum di studi e l’esperienza professionale. Ovviamente se l’atleta presenta evidenti problematiche di tipo psichico (ad esempio una depressione, un disturbo di panico o una sindrome da abuso di sostanze) sarà preso in carico da uno psicoterapeuta (medico o psicologo) o da un medico specialista psichiatra; questi casi non sono comunque molto frequenti nel contesto sportivo; più frequenti sono invece i casi di atleti che decidono di intraprendere un programma di preparazione mentale, i quali spesso si rivolgono a mental coach o mental trainer che non hanno ricevuto un’adeguata formazione. Senza entrare nel dettaglio della questione, che indubbiamente solleva importanti questioni sia di ordine etico-professionale che giuridico (aspetti a tutt’oggi in corso di definizione), è comunque necessario sottolineare che la figura del consulente che si occupa di preparazione mentale nello sport debba aver conseguito una laurea in una disciplina dell’area biomedica (Medicina o Psicologia) o in Scienze Motorie ed un successivo perfezionamento in psicologia dello sport (preferibilmente un master universitario).

    È opportuno anche porre in evidenza che, a salvaguardia del benessere psicologico dell'ambiente sportivo, le associazioni professionali degli psicologi dello sport suggeriscono degli standard etici di comportamento per lo specialista: operare in modo trasparente, quindi pronto ad ammettere i propri limiti, avvalersi di metodi scientifici validi, lavorare responsabilmente nel rispetto dell'ordine professionale e di una propria deontologia, aggiornarsi continuamente, collaborando con gli altri colleghi e, nel caso in cui le proprie competenze non siano adeguate al caso, collaborare con colleghi più specializzati in determinati settori. Inoltre, lo psicologo dello sport deve avere una giusta esperienza acquisita conoscendo il mondo dello sport, lavorando in discipline diverse, e quindi sentirsi preparato ad affrontare nuove problematiche e nuove richieste da parte di atleti praticanti sport che il professionista ancora non conosce specificamente, avvalendosi in questo caso della collaborazione o della supervisione di altri colleghi più esperti. È infine opportuno suggerire ad atleti ed allenatori di non fidarsi di chi promette successi strabilianti senza o con pochi sforzi, garantisce risultati immediati, esclude a priori la possibilità di non riuscire, procede senza seguire né rispettare il contesto sportivo e scommette su obiettivi che voi non siete in grado di raggiungere e vi rende dipendenti (Seiler, 2006).

    La psicologia dello sport è solo per gli atleti professionisti o comunque di alto livello?

    Molti ritengono che la psicologia dello sport sia uno strumento utile solo ad atleti professionisti o comunque di alto livello; infatti alcuni fattori psicologici sono indubbiamente determinanti quando le abilità fisiche e tecniche hanno raggiunto il massimo sviluppo, e quindi nelle competizioni dell’élite agonistica sono gli aspetti mentali (tenacia, gestione dello stress competitivo e delle mental skills) che spesso fanno la differenza. Ma l’allenamento delle abilità mentali non è utile solo agli atleti di alto livello. Infatti, il loro sviluppo è un processo che inizia nell’infanzia e procede parallelamente allo sviluppo delle abilità motorie e, successivamente, delle abilità fisiche e tecniche; quindi l’esperto in psicologia dello sport può intervenire in tutte le aree dello sport e nelle varie fasce di età, dal bambino, all’atleta agonista, all’anziano. Da queste considerazioni si può anche intuire come il professionista possa specializzarsi in sub-aree della psicologia dello sport, alcune anche molto diverse tra loro, per cui diverso sarà il tipo di approccio a seconda che si tratti di un bambino, di un soggetto anziano che fa attività motoria, oppure di un atleta agonista amatoriale o professionista. Diverse infatti sono le esigenze, i bisogni e i problemi a seconda dell’età e del tipo di attività o disciplina praticata. Questo aspetto sarà maggiormente approfondito nei successivi capitoli.

    La psicologia dello sport è una disciplina che non si occupa esclusivamente di atleti professionisti, ma si si rivolge anche a chi pratica sport ed esercizio fisico a qualsiasi livello ed età ed a chiunque desidera migliorare lo stile di vita e il benessere personale.

    Come può essere utilizzata dall’allenatore la psicologia dello sport?

    Dato che questo testo è rivolto soprattutto ad atleti e tecnici sportivi, lo scopo di questo paragrafo è di cercare di chiarire come l’allenatore, ma anche il preparatore atletico, possano utilizzare e portare in campo i risultati delle ricerche condotte nel campo della psicologia dello sport, a vantaggio della prestazione e del benessere di tutti coloro che praticano attività sportiva a qualsiasi livello. Ovviamente diverse sono le competenze e quindi il tipo di attività svolta dall'allenatore o dallo psicologo, ma senza una opportuna ed adeguata interazione professionale tra essi non potrà realizzarsi un intervento ottimale a favore dell’atleta. Spesso infatti è l'atleta stesso a manifestare all’ allenatore in prima persona un bisogno psicologico o una esigenza tecnico-mentale; oppure potrebbe verificarsi il caso in cui l'allenatore stesso intuisca una problematica mentale o l'esigenza di migliorare qualche aspetto delle mental skills, ad esempio la concentrazione. In questo caso non è negativo che l’allenatore cerchi di dare suggerimenti all'atleta sulla base della propria esperienza professionale. Ma affidarsi solo alle proprie conoscenze teoriche, al proprio bagaglio esperienziale ed al buon senso non basta. A volte la richiesta di intervento ad un consulente esperto in psicologia dello sport proviene dallo stesso atleta o dal suo genitore se si tratta di un bambino, in altri casi è l'allenatore stesso che decide di consultare l'esperto in psicologia dello sport. È importante che la richiesta d'intervento sia attuata, se possibile, dall’allenatore stesso, perché è solo dalla costruzione di un adeguato rapporto interattivo tra le due figure (psicologo-allenatore) che si potrà realizzare un intervento efficace ed adeguato a favore dell’atleta. Molti interventi psicologici infatti hanno fallito, nel campo dello sport, proprio perché è mancata un’interazione continuativa tra atleta, psicologo ed allenatore. È infatti quest’ultimo che vive una quotidiana esperienza con l'atleta e quindi può portare utili informazioni allo specialista. Naturalmente nel corso dell'intervento potrebbero verificarsi momenti in cui l’atleta avverta la necessità di affrontare situazioni e problemi personali che necessitano un approccio più riservato; in questi casi il professionista opererà nel pieno rispetto della privacy e anche del segreto professionale. Nei casi di allenamento delle abilità mentali la modalità di intervento sarà, pur sempre nel rispetto di una adeguata riservatezza, collaborativa, in quanto è molto utile che lo psicologo operi direttamente sul campo assieme all'allenatore, per adeguare al contesto sportivo ed alle esigenze dell'atleta le tecniche della preparazione mentale. Quindi è auspicabile che in un contesto sportivo moderno ed efficiente si attui una consulenza dello psicologo dello sport in un ambiente di costante interazione con l’allenatore. Anche se nella storia del mondo sportivo si evidenziano casi di allenatori che hanno avvertito così importante l'esigenza di una formazione psicologica sino ad acquisire anche una laurea in Psicologia, ovviamente non è necessario, e forse anche inopportuno, che l'allenatore sia anche psicologo: infatti le competenze e il tipo di formazione sono diverse. Comunque, è importante che l'allenatore acquisisca competenze psicologiche che potremmo definire trasversali, cioè una sorta di sensibilità e di attenzione all'atleta come persona, ai suoi bisogni, alle sue esigenze e anche alle sue necessità tecniche e mentali, senza intervenire con strumenti e modelli di intervento specialistici, che ovviamente vanno gestiti dal professionista esperto in psicologia dello

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