Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Portiere
Il Portiere
Il Portiere
E-book355 pagine5 ore

Il Portiere

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Erano migliori amici finché non sono diventati coinquilini.

Negli ultimi sei anni, Booker Harris ha convogliato tutti i suoi sforzi nell’obiettivo di diventare il miglior portiere della Championship League. Stanco di vivere all'ombra dei fratelli, onnipresenti nei titoli di prima pagina delle principali testate sportive e scandalistiche, Booker ha finalmente tracciato un percorso tutto suo.
Da bambina, Poppy McAdams era felice nel suo piccolo mondo immaginario, fino a quando il ragazzo della porta accanto, tutto fossette e occhi tristi, non si era insediato nel suo fortino improvvisato, reclamando la sua completa attenzione.
Migliori amici per la maggior parte della loro vita, tutto era cambiato quando Poppy aveva lasciato improvvisamente Londra per l'Università.
Ora è tornata, ma la ragazzina goffa che Booker ricorda non esiste più. È stata sostituita da una donna meravigliosa, attraente, spigliata, che nasconde dei segreti. Segreti che Booker desidera disperatamente conoscere.
Condividere il muro di una camera da letto con il proprio migliore amico rischia, allora, di trasformarsi in qualcosa di tutt’altro che dolce e innocente.
LinguaItaliano
Data di uscita16 mar 2021
ISBN9788855312554
Il Portiere

Leggi altro di Amy Daws

Autori correlati

Correlato a Il Portiere

Ebook correlati

Narrativa romantica contemporanea per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il Portiere

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Portiere - Amy Daws

    Capitolo 1

    Ritorno a casa

    Carissimo Booker Harris,

    ti mando questa email per dirti che tornerò a Londra tra un paio di settimane. La Germania è meravigliosa, ma mi manca il mio Paese.

    Pensavo che ti facesse piacere saperlo. ;)

    Poppy

    Signorina Poppy Che Sorpresa McAdams,

    Aspetta... aspetta... cosa? Stai per tornare? Dove vivrai? E perché ora? Hai un nuovo lavoro? È da sei anni che non ti vedo e mi avvisi via email che stai ritornando? Chiamami ipersensibile ma... hai per caso il telefono rotto?

    Booker

    Signor Fissato coi Dettagli,

    mi avresti visto anche prima, se tu avessi quella cosa che si chiama Facebook. O Instagram. O Twitter. Un qualsiasi social. Che razza di venticinquenne sei?

    P.S. Ti avrei chiamato, ma sono più concisa via email, e poi sapevo che ti avrebbe dato fastidio. L’ho fatto apposta. ;)

    Poppy

    Signorina Concisa,

    I social sono snervanti. E, diciamocelo, una volta che hai visto la foto di un cazzo, le hai viste tutte.

    Booker

    Signor Foto di Cazzo?

    Strano, avrei pensato che come famoso giocatore di calcio collezionassi più tette che cazzi. Forse delle mutandine usate... quel genere di cose. Mi vengono in mente innumerevoli possibilità.

    Poppy

    Signorina Fervida Immaginazione,

    Sono quelle possibilità che mi fanno stare lontano dai social. In più, mi piace essere misterioso. ;)

    Quindi, dove starai? Hai un nuovo lavoro?

    Booker

    Signor Insistente con i Dettagli,

    Mi duole dirtelo, ma starò dai miei genitori per un paio di mesi. E, hai indovinato, ho un nuovo lavoro, come insegnante di tedesco a dei ragazzini di undici anni, in una scuola privata a Hoxton. Inizierò a settembre.

    A ogni modo, la scuola mi ha anche offerto di insegnare inglese alla serale, nella loro sede di Shoreditch. Un’altra insegnante ha rinunciato all’ultimo minuto e la paga è troppo alta per rinunciare, così sarò di ritorno prima. Farò la pendolare da Chigwell da maggio, finché non si libererà l’appartamento a luglio.

    Poppy

    Signorina Pendolare,

    Ti sposterai da Chigwell? Dovresti prima prendere un treno o un bus, e poi la metro. Ci impiegheresti almeno un’ora. Sarà meglio che tu prenda una macchina.

    Booker

    Signor Leggi tra le Righe,

    I fondi scarseggiano. È per questo che ritorno prima, per iniziare il secondo lavoro dalla paga fantastica. Viaggiare per il mondo e investire nell’istruzione non vanno d’accordo con il risparmio. ;)

    Poppy

    Signorina Fondi Scarseggianti,

    Non mi sembra molto sicuro prendere il bus o il treno di sera. Non hai sentito quante terribili storie circolano sul traffico di essere umani? Sono stato a un evento di beneficenza su questa tematica, di recente, e non sono riuscito a dormire per settimane.

    Starai da me.

    Booker

    Signor Confuso,

    Cosa cambierebbe se stessi a CHIGWELL a casa di tuo padre, anziché dai miei genitori? Ti sei dimenticato che siamo vicini? Sono stata via per un po’, ma direi che la mia memoria è migliore della tua.

    Poppy

    Signorina Destino a Favore,

    Tra due settimane mi trasferisco. Vi mi ha trovato un appartamento a Shoreditch, pensa un po’. Non potrebbe essere meglio di così e lo sai.

    Booker

    Signor Grande Notizia,

    Finalmente esci dalla casa di tuo padre! Grande! Congratulazioni! Forse adesso avrai anche una vita, al di fuori del calcio.

    Poppy

    Signorina Coinquilina,

    Non dimenticarti della proposta. Starai da me. Punto.

    Booker

    Signor Booker Prepotente,

    So che ci conosciamo da sempre, ma due mesi è un periodo di tempo abbastanza lungo per stare a casa di qualcuno che non vedi da SEI ANNI!

    Poppy

    Signorina COINQUILINA,

    Sei ancora la mia migliore amica. Sarai anche scappata in Germania, ma le cose non sono cambiate. Starai da me finché non ti daranno l’appartamento. Sembra che il destino ci abbia dato l’opportunità di ravvivare la nostra amicizia. E anche l’affitto è altamente competitivo. Accetto pagamenti in abbracci.

    Booker

    Signor Sdolcinato,

    Chi sei e che ne hai fatto del mio migliore amico, Booker Harris? Un tempo mi abbracciavi solo quando piangevo. Dov’è il ragazzino meditabondo che usava dei bastoncini per togliersi lo sporco da sotto le unghie?

    Poppy

    Signorina Rifiuto,

    Ti stupirà sapere che la mia igiene personale è molto migliorata dalla scuola materna, il che dovrebbe rendere più piacevole il pagamento dell’affitto. In più, farò tutto il necessario per evitare di farti spostare di sera con i mezzi. Poppy, non sto scherzando. Questa è East London. Starai da me, e basta.

    Booker

    Signor Pratico,

    Spero che tu sappia a cosa vai incontro. Ti ricordi come sono, giusto?

    Poppy

    Signorina Poppy,

    Mi aspetto assolutamente di sentirti cantare sotto la doccia.

    Booker, alias il tuo Futuro Coinquilino, anche se non lo vuoi ancora ammettere.

    Capitolo 2

    Coinquilini

    Booker


    «Avete intenzione di aiutarmi con gli scatoloni, oppure siete qua solo per fare gli idioti?»

    Mollo una scatola enorme, piena di pentole e padelle, sul pavimento di quercia francese della cucina del mio nuovo appartamento. Non è la casa più grande del vicinato ma si trova nel cuore del Triangolo di Shoreditch, a Londra, in pratica il luogo ideale in cui abitare. In più, è stato completamente ristrutturato di recente, con finiture moderne che mi piacciono molto.

    Mio fratello Camden salta giù dal tavolo su cui si era appollaiato. «Booker! Hai visto che la cucina ha due forni?»

    «Non che lo scemo sia in grado di cucinare» aggiunge l’altro mio fratello, Tanner, mentre apre e chiude gli sportelli di entrambi i forni come se fossero oggetti provenienti dallo spazio. «Vivere con papà fino a venticinque anni lo ha reso un ragazzino viziato.»

    «Anche voi ci avete vissuto fino a venticinque anni!» affermo.

    Camden ignora la mia osservazione assolutamente puntuale e alza la voce nell’imitazione della Regina, che lui pensa sia divertente. «Il mio piccolo Booker può avere una cuoca e una domestica, per tutto il tempo che desidera.»

    «E il piccolo Book non toccherà mai un panno sporco. Esistono persone addette a quel tipo di lavoro!» cinguetta Tanner, mimando lo stesso tono di voce.

    Camden fa segno di no con il dito. «Il piccolo Book non andrà da solo in macchina ad allenarsi.»

    «E non si pulirà il culo da sé dopo un round di codice marrone.» L’ultimo affondo di Tanner provoca a Cam una risata fragorosa, e i due si danno il cinque, come dei veri stronzi.

    Alzo gli occhi al cielo e li ignoro, come ho fatto per tutta la mia vita. Non ha senso bisticciare con quei due. Innanzitutto, sono gemelli, quindi si alleano sempre contro di me, poi, i miei fratelli e io sappiamo che vivere a casa con papà ha avuto i suoi vantaggi.

    La nostra casa di famiglia si trova alla periferia di Londra, a Chigwell. È un grande edificio in mattoni marroni, trascurato per la maggior parte delle nostre vite. Però, da quando nostro padre, Vaughn Harris, è stato assunto come allenatore del Bethnal Green F.C. e i miei fratelli hanno iniziato a giocare per lui, sono state fatte alcune ristrutturazioni. Adesso è equipaggiato al punto da essere il sogno di ogni calciatore: è completo di una palestra all’interno e di porte da calcio fisse all’esterno. Nostra sorella, cui non è mai interessato giocare a calcio, ha avuto la sua cucina degna di un ristorante stellato, dove è stata felice di maneggiare i vecchi libri di cucina della mamma, incoraggiando nel frattempo i nostri sforzi calcistici.

    Sono cresciuto parlando di triplette, punizioni e fischi del secondo tempo. Siamo una famiglia concentrata sul calcio. Fine della storia.

    Da adulti, siamo rimasti più o meno gli stessi. Camden gioca per l’Arsenal, mentre il sangue mio e di Tanner continua ad essere biancoverde, come la squadra di nostro padre. Nostro fratello maggiore, Gareth, è un difensore al Manchester United, e Vi si sta godendo la vita da neomamma di una bimba che ha avuto l’anno scorso.

    Tuttavia, essere circondati da fanatici del calcio non è facile. Devo lavorare più sodo di tutti per evitare di infangare il nome degli Harris. Per tutta la vita, i miei fratelli mi sono sempre sembrati più grandi e più forti di me. Si allenavano a tirarmi la palla tra i pali a una velocità inumana. Ma, nonostante la mia altezza modesta, ho imparato a sentirmi un gigante davanti alla rete. Si trattava di sopravvivenza.

    Durante gli ultimi anni, il mio corpo ha finalmente raggiunto le dimensioni del mio cervello. Sono alto un metro e ottanta e, anche se sono più basso di qualche centimetro rispetto ai gemelli, sono più che in grado di ricoprire il ruolo di portiere, specie adesso che peso quasi ottantatré chili.

    «Ok, cosa vuoi che faccia?» grugnisce Camden tra un mare di scatoloni.

    Do una rapida occhiata allo spazio circostante. Vi mi ha trovato un appartamento completamente arredato, il che non è male, perché non abbiamo dovuto trasportare tonnellate di mobili per due piani. Significa anche che non devo andare a fare altri acquisti. «Se riuscissimo a sistemare la cucina, sarebbe grandioso.»

    Tanner distrugge uno scatolone e inizia a far cadere i cucchiai in un divisore per posate. «Ti aiuterò volentieri a sistemare la cucina, fratellino. Qualsiasi cosa, pur di farti scollare dal divano di casa mia.»

    «Non resto mai a dormire sul tuo divano» rispondo con poco entusiasmo. «Mi imbuco solo nelle notti in cui non mi va di guidare per venti minuti, fino a casa di papà. E scusatemi se ho voglia di trascorrere del tempo con voi, ragazzi.»

    «Così mi ostacoli le scopate, fratellino» ribatte Tanner. «Il sesso mattutino con Belle diventa difficile quando sento che stai pisciando, dall’altra parte del muro.»

    Camden fa per lanciare un asciugamano sulla mia faccia imbronciata, ma lo prendo al volo prima che mi colpisca. «Quattrocchi e io stiamo cercando di sistemare le stanze della nuova casa, e tu ostacoli il nostro obiettivo.»

    Scuoto la testa. «È sbalorditivo che siate riusciti a trovare delle ragazze. Il fatto, poi, che siano entrambe delle bravissime dottoresse mi fa sentire come se a ogni minuto dovesse entrare qualcuno per annunciare che siamo su Scherzi a Parte.»

    «Quattrocchi è molto autentica.» Il sorriso libidinoso sul volto di Camden mi fa girare dall’altra parte.

    Indie, o Quattrocchi, come la chiama Camden per il suo amore per gli occhiali funky, lavorava come chirurgo al Royal London Hospital quando Camden si è strappato il crociato, l’anno scorso. Si sono innamorati perdutamente e in fretta. Poi, in qualche modo, Tanner è finito con la migliore amica di Indie, anche lei un chirurgo. Adesso, Indie è il medico assistente del Bethnal Green e Belle lavora per un famoso chirurgo fetale, e si prepara a sposare Tanner Depravato Harris. Come siano riusciti queste due teste di cazzo a conquistare delle ragazze fantastiche, che si vogliono bene più di due sorelle, è preoccupante.

    In questi giorni stanno cambiando molte cose nella nostra famiglia.

    Così, sì, credo che dormire ogni tanto sul divano di Tanner sia stato abbastanza intenzionale. Temo che la nascita di relazioni sentimentali stabili cambi ciò che ci rende tutti una famiglia. Siamo gli Harris. Siamo legati. Fine della storia. Mi rifiuto di perderli.

    Tanner fa cadere uno scatolone vicino a Camden e aggiunge: «Adesso che vivrà con la sua ragazza, la smetterà di immischiarsi nelle nostre vite amorose.»

    «Poppy non è la mia ragazza» nego, mentre l’ansia mi penetra nelle spalle a causa delle sue parole. «È solo... Poppy.»

    Convincerla a stare da me è stato difficile, ho dovuto insistere, e non per altruismo. Egoisticamente, se abiterà con me potrò evitare di dovermi preoccupare per lei.

    «La tua migliore amica d’infanzia? Quella con cui hai dormito nello stesso letto, con cui hai costruito un nido d’amore segreto nel bosco e con cui non hai mai ammesso di aver scopato?» Tanner mi fissa con uno sguardo che dice non sono nato ieri.

    «Era un fortino» mi difendo. «E starà qua solo finché la casa che ha preso in affitto non sarà disponibile.»

    «Le ultime parole famose, fratellino» afferma Tanner. «Le cose cambiano velocemente quando si tratta di ragazze. Guarda me e Belle. Volevo sposarla dopo un mese. È stata lei a voler aspettare.» Incrocia le braccia e appoggia la schiena al tavolo. «Ti sorprenderesti di quanto possa essere divertente il sesso con la persona giusta.»

    Alzo gli occhi. «Solo perché voi cretini non sapete relazionarvi con le donne in maniera platonica, non vuol dire che io non sappia farlo.» Mi rimetto all’opera con gli scatoloni rimanenti.

    Poppy è sempre stata Poppy. Nonostante ciò che pensano Tanner e Camden, non abbiamo mai oltrepassato la linea dell’amicizia, e questo è dipeso molto da loro. Quando ero piccolo, li guardavo spezzare i cuori di innumerevoli fanciulle. Ogni volta che iniziavo ad affezionarmi a una delle loro ragazze, di punto in bianco queste scomparivano per non fare più ritorno. Oltretutto, ho visto mio padre piangere la morte di nostra madre per anni. È stato brutale. Così, ho imparato che, quando con una persona entra in gioco il romanticismo, è proprio allora che rischi di perderla e di uscirne distrutto. E cazzo, quella è una cosa che voglio evitare come la peste.

    Poppy è stata un’amica meravigliosa per me e non ho mai voluto correre il rischio di perderla. A dire la verità, era (ed è) la mia unica vera amica, se tralasciamo i miei compagni di squadra e la mia famiglia. Il suo trasferimento in Germania, all’epoca, mi aveva distrutto. Eravamo migliori amici, progettavamo di vivere insieme a Londra e goderci appieno la città. Lei con la sua personalità contagiosa e io con le mie abilità calcistiche.

    Mi aveva ucciso quando mi aveva detto che sarebbe partita, e non ero neanche innamorato di lei. Figuriamoci se lo fossi stato.

    Dopo la sua partenza, mi ero buttato nel calcio e avevo fatto del mio meglio per essere promosso da portiere di riserva a titolare. Ero consumato dal voler sconfiggere quel senso di inferiorità che mi aveva tormentato da tutta la vita. Aveva anche funzionato. Poco dopo, la mia carriera era decollata. Ciononostante, tutte quelle esperienze passate sono ancora il motivo per cui tengo ristretta la cerchia di persone alle quali tengo. Preoccuparsi di troppe persone aumenta le possibilità di soffrire, a causa del dolore viscerale legato a una loro eventuale perdita.

    Adesso, Poppy è tornata. Sono passati sei anni dall’ultima volta in cui l’ho vista. Non ci siamo lasciati bene, ma abbiamo iniziato gradualmente a scambiarci email e messaggi durante gli anni. Anche qualche occasionale telefonata. Stiamo lentamente tornando a essere Booker e Poppy, il che è bello, perché è stata una pazzia non esserci visti per tutto questo tempo. Sarei potuto andare a trovarla in Germania, ma era così presa dalla sua vita lì che non sapevo se le avrebbe fatto piacere. Anche il suo tempismo, quando tornava a casa per Natale, sembrava studiato intenzionalmente: ogni anno era capitato che giocassi da un’altra parte. Sembrava che, piuttosto di due misere ore di volo, a separarci fosse la Grande Muraglia Cinese. Lo odiavo.

    Sono in fibrillazione dalla voglia di riabbracciarla. Di sentire l’odore familiare della sua pelle. La mia migliore amica sta tornando a casa nel momento perfetto. La mia famiglia sta rapidamente cambiando attorno a me, facendomi vacillare. Non mi sono mai piaciuti i cambiamenti, così sono felice come una Pasqua di averla accanto di nuovo.

    Mi ricordo esattamente il giorno in cui la conobbi. Avevo sette anni ed era un periodo parecchio difficile per la mia famiglia. Mio padre era assente, perso nel suo dolore, a causa della morte di mia madre. Vi era solo una bambina che cercava di prendersi cura di tutti. Gareth uno stronzo lunatico. Eravamo così soli in quella casa e, essendo il più giovane, sembrava che nessuno ascoltasse mai quel che avevo da dire.

    Se ripenso al passato, capisco che è stata Poppy ad aiutarmi a trovare la voce, anche solo chiedendomi ogni giorno di cantare con lei.


    «Ti odio, Tanner! Ti odio!» urlo mentre corro sul retro di casa nostra, verso il piccolo cancello che dà sul bosco. La mia sorellona, Vi, mi grida di tornare indietro. Il suono della sua voce mi provoca una stretta al petto, ma non mi fermo. Non posso fermarmi. Voglio correre finché non sparirò dal mondo intero.

    Dopo aver corso a lungo, il dolore al naso inizia a farmi tossire, così mi fermo e mi riposo. Mi siedo sul tronco di un grande albero caduto. Mi asciugo il naso con la manica. Mi fa così male che mi vengono le lacrime agli occhi, ma non sto piangendo. Sono troppo arrabbiato per piangere.

    Tanner mi fa sempre stare in porta. Poi aspetta che Vi non guardi e calcia la palla più forte che può. Lo odio! Un giorno, diventerò grande come Tanner e Camden, e fermerò tutte le loro stupide palle, così non faranno mai più goal. E non applaudiranno più l’uno all’altro come stupide scimmie.

    «Stupido Tanner» dico a denti serrati.

    «Cos’è quello schifo che hai sulla faccia?»

    Scatto in piedi quando vedo una bambina della mia scuola venire verso di me, con un cane nero al suo fianco.

    «Cosa ci fai qua?» mi lamento senza fiato per via della corsa. Mi guardo attorno, per vedere se ci sono altre persone con lei. Se altre bambine della mia classe mi vedranno conciato così, ucciderò Tanner.

    «Potrei chiederti la stessa cosa.» Incrocia le sue braccia ossute e arriccia il naso. Indossa un vestitino giallo ricoperto di fango, e i suoi capelli lunghi e biondi sono sporchi, pieni di bastoncini e di nodi. «Sei seduto sul mio palco» afferma, indicando il tronco.

    «Non sono seduto da nessuna parte.» Guardo dietro di me.

    «Beh, sei seduto sul palco da cui canto.» Si china per accarezzare il cane. «Io e Pink ci stiamo preparando al terzo atto, ma ho dovuto fare una pausa per la pipì.»

    «Di cosa stai parlando? Chi è Pink?»

    Lei alza gli occhi. «Il mio cane, no?»

    Guardo in basso verso il cane nero. «Il tuo cane è nero.»

    I suoi occhi escono dalle orbite. Poi si china per coprire le orecchie del cane. Lui le lecca le guance quando lei sussurra forte: «Non lo deve sapere!»

    Mi imbroncio e inizio ad andare via: questa bambina è decisamente strana.

    «Sei in classe con me» riprende, con una vocina stridula. Alzo gli occhi e continuo a camminare. «Siamo anche vicini di casa» aggiunge, e mi fermo a guardarla di nuovo. «Casa mia è dall’altra parte del parco. La tua è proprio qui.»

    «Perché mi stai dicendo queste cose?»

    Lei alza le spalle. «Potremmo essere amici.»

    «Ma sei una femmina.»

    Lei grida e si copre velocemente le orecchie. «Stai rivelando tutti i miei segreti, oggi!»

    La sua faccia simpatica mi fa ridere. Che bello ridere. Tanner e Camden mi fanno solo arrabbiare. Giocano in maniera scorretta e sono così veloci che non riesco mai a prenderli. Perché scappano sempre da me? Questa bambina non sta scappando.

    Resta ferma, e penso che mi piaccia. Mi sento diverso con lei, questo è certo. Mi guarda come se anch’io le piacessi. Non come se fossi un fratellino irritante.

    «Potremmo cantare assieme» dice, liberandosi le orecchie e accarezzando il cane con una mano.

    «Io non canto» protesto.

    Arriccia le labbra come un pesce. «Beh, cosa ti piacerebbe fare?»

    Colpisco un bastoncino. «A volte, mi piace costruire cose.»

    «Vuoi costruire un fortino? Voglio un backstage e tu potresti essere un macchinista forzuto!»

    Scrollo le spalle perché è così insistente... «Sono abbastanza forte.»

    Lei mi fa un sorrisone. «Si vede. Non ti spiace se canto, mentre costruiamo? Trovo che il canto dia sollievo all’anima in pena di Pink.»

    «Ehm... certo, va bene.»

    Mi molla un bastone in mano. «Sono Poppy McAdams. Piacere di conoscerti, Booker Harris.»


    Sto finendo di mettere i piatti nella credenza, quando un forte rumore mi distoglie dal mio tuffo nel passato.

    «Oh, cazzo. Cos’ho rotto?» Una voce femminile ci raggiunge dal corridoio. Camden, Tanner e io ci guardiamo per una frazione di secondo, prima di catapultarci attraverso la porta della cucina, per vedere da dove provenga quel trambusto.

    I miei fratelli arrivano per primi, bloccandomi la visuale con le loro spalle enormi. Vedo un paio di scatoloni ribaltati sul pianerottolo; uno è aperto e il contenuto si è riversato a casaccio sul pavimento, incluse delle biglie, che stanno rotolando verso di noi.

    «Che nessuno si muova!» Quelle parole vengono pronunciate con un tono alto di voce. «Ci sono delle biglie sul pavimento, e gli atleti professionisti devono rimanere a debita distanza. Salvatevi. Me la cavo da so... » Il suo urlo riecheggia contro le pareti di mattoni quando si sente un altro colpo, seguito da uno strillo di dolore. Non posso restarmene lì impalato, così sposto Tanner e Camden da una parte e mi avvio incontro al casino.

    Poppy McAdams è stesa sulle piastrelle del pavimento, all’ingresso, le sue gambe formano un angolo che solo a guardarlo mi sento male, e le sue braccia tengono stretta una specie di cassetta per la pesca. I miei occhi la squadrano, non avendola vista da tanto tempo. Devo guardarla un paio di volte per rendermi conto che si tratta davvero di lei.

    «Aiutala, Book» mi esorta Camden.

    Mi tolgo velocemente l’espressione di stupore dalla faccia e mi chino a darle una mano. Lei si alza con calma, evitando di guardarmi negli occhi; piuttosto, controlla il casino che ha provocato e si toglie lo sporco dai pantaloni modello Capri.

    Infine, con un sospiro esasperato, mi guarda.

    E anche se so che si tratta di Poppy, al contempo sembra completamente diversa.

    I suoi lunghi capelli biondi non ci sono più. Le ciocche di seta color platino adesso sono corte di lato e sulla nuca, ma ancora lunghe sulla fronte. Non avrei mai immaginato che un taglio corto potesse rendere una ragazza più femminile, invece è assolutamente vero. I capelli tagliati così evidenziano in maniera perfetta le sue labbra carnose e gli zigomi. Sembra una modella.

    Il mio sguardo ricade sul suo corpo – una volta sottile e allampanato, e di solito ricoperto di terra – e trova curve e angoli in posti in cui non ci sono mai stati. E i suoi occhi... anche quelli sembrano diversi. Sono sempre stati belli, ma ora si sono trasformati in occhioni da cerbiatta, incorniciati da ciglia lunghissime, che accentuano ancor più il verde dell’iride, al punto da farli apparire quasi alieni.

    «Booker!» Urla il mio nome e si allunga verso di me, rischiando di scivolare di nuovo su una biglia. L’afferro tra le braccia e provo a ignorare il fatto che il suo profumo sia diverso, mentre le sue mani si allacciano al mio collo. «Non posso credere che siano passati sei anni!»

    Mi si stringe la gola quando butto fuori una risata incredula. «Ciao, Poppy. Ehm... quasi non ti riconoscevo.»

    «Oh, Book, è solo il nuovo taglio di capelli.» Si fa indietro troppo presto e mi colpisce sul petto, come se ci vedessimo tutti i giorni e la terra non si stesse spostando invece dal suo asse. «Sono la stessa goffa combinaguai di sempre.» Guarda dietro di me, ancora sospesa alle mie braccia per tenersi in equilibrio, mentre pattina in avanti. «Beh, che mi venga un colpo, guarda un po’, i gemelli Harris! Cresciuti, e senza malattie veneree, immagino, dato che siete fuori dal mercato da qualche tempo.»

    Cam e Tan ridono sguaiatamente, come due scemi. Quando li abbraccia, ne approfitto per dare un’occhiatina al suo lato B, perché... santiddio, non posso farne a meno, e rimango ancor più senza parole. Non aveva mica un culo così alle superiori.

    «Ne hai fatta di strada da quando ti esibivi come cantante nel parco, Pop» afferma Tanner scherzosamente, mentre le arruffa i capelli.

    Lei si illumina. «Beh, dal casino che ho combinato, come vedi, certe cose non cambiano mai.» Squadra Tanner dalla testa ai piedi e dà una tiratina alla sua barba. «Direi che anche tu ne hai fatta di strada, da quando facevi intrufolare le ragazze dalla veranda.»

    «Anche Camden lo faceva!» si difende Tanner, con le mani sul petto per respingere il finto insulto.

    Camden imposta il suo tono provocatorio per dire: «Ad averlo saputo, che saresti diventata una coniglietta, ti avremmo tenuta d’occhio.»

    Poi le fa l’occhiolino e la risata di gola di Poppy mi trafigge il petto. Una sensazione di fastidio si impadronisce di me, mentre guardo i miei fratelli flirtare con lei senza ritegno. Mi fa tornare alla mente tutte le volte in cui spostavano l’attenzione su di loro, lasciando me nell’ombra.

    La mia voce si fa seria, interrompendoli: «Appena avrete finito di molestare Poppy, forse potreste prendere una scopa per pulire questo casino.»

    Gli occhioni di Poppy si inclinano verso di me mostrando solidarietà. «Scusami, Booker. Penso sia meglio che io lasci il lavoro di gambe a voi.»

    Camden ritorna e mi allunga una scopa. «Non preoccuparti, Pop. Sono gli attaccanti quelli coi piedi d’oro, non i portieri. Lasciamo Booker a pulire, mentre io e Tan ti aiutiamo con il resto delle tue cose.»

    Poppy cerca di ribattere, ma i due idioti la stanno già accompagnando giù per le scale, attenti a schivare le biglie, prima che io possa protestare.

    La rimpatriata non è andata per niente come mi aspettavo.

    Capitolo 3

    Come fratello e sorella

    Poppy


    MI STO TRASFERENDO DA BOOKER

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1