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L'arte della decodifica del sogno - Manuale di navigazione onirica
L'arte della decodifica del sogno - Manuale di navigazione onirica
L'arte della decodifica del sogno - Manuale di navigazione onirica
E-book205 pagine2 ore

L'arte della decodifica del sogno - Manuale di navigazione onirica

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Info su questo ebook

Il manuale introduce gradualmente l'alfabeto necessario per comunicare con il mondo onirico, a partire dalle indicazioni per ricordare i sogni, procedendo con la mappatura del racconto, per giungere infine al processo di decodifica. Attraverso l'intervista al sognatore prendono vita i paesaggi dell'anima racchiusi nelle immagini oniriche e mediante l'utilizzo delle procedure associative vengono alla luce i messaggi racchiusi nei simboli. Il metodo permette così di realizzare una sorta di traduzione letterale del messaggio cifrato racchiuso nel sogno. La trattazione dei racconti onirici parte da esempi semplici e procede verso una maggior complessità man mano che vengono acquisite le informazioni utili alla decodifica. Lungo il percorso vi sono approfondimenti sul simbolismo, sul funzionamento del pensiero logico e analogico, sull'importanza del lavoro artistico immaginativo.

L'intento dell'autrice è quello di far conoscere il potenziale evolutivo del sogno a un pubblico di lettori sempre più vasto e non esclusivo. Un manuale per sognatori che possa stimolare desiderio di ricerca, riflessioni, domande, curiosità verso un'esperienza misteriosa che accompagna da sempre l'umanità.
LinguaItaliano
Data di uscita16 giu 2021
ISBN9791220341035
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    L'arte della decodifica del sogno - Manuale di navigazione onirica - Lucia Lorenzi

    CAPITOLO 1

    Si parte

    Da oltre quarant’anni il lavoro sul sogno caratterizza il mio stile terapeutico, nutrendosi di ogni scoperta di cui è intessuta la vita onirica.

    Per me sognare è una risorsa della vita reale. Mi piace l’idea che le persone possano coltivare l’abitudine di condividere i sogni al risveglio per dare voce alle verità elaborate nella notte. Quando si narrano i sogni o anche solo parti o frammenti del racconto onirico, con semplice curiosità e apertura mentale, la nostra vita si arricchisce della saggezza racchiusa nei simboli con cui la psiche intesse la trama della nostra complessità e apre la via alla conoscenza del mondo interiore.

    Alcuni anni fa in occasione di una traversata atlantica in barca a vela che avrebbe richiesto alcune settimane di navigazione, portai con me un grosso taccuino, decisa a mettere le basi per un testo sull’arte della decodifica del sogno. Da anni conducevo laboratori su questo tema e l’idea vagava da tempo nei miei pensieri e nei miei desideri, per quanto incompatibile con i ritmi esigenti del lavoro clinico. In altre parole mancava il tempo per scrivere.

    Durante la traversata ogni mattina raccoglievo il racconto di un sogno tra i miei compagni di equipaggio. Fu una bella esperienza per tutti; ne uscì un suggestivo diario di bordo, ma nessun libro sui sogni.

    Il materiale cresceva ma mancava il tempo.

    Prima della partenza gli amici mi chiedevano come potevo pensare di attraversare l’oceano in una trappola per topi, con persone sconosciute e l’immensità del mare. Eppure in quell’immensità mi sentivo protetta. Un guscio di noce lanciato nel mistero dell’universo, e proprio questa consapevolezza mi dava sicurezza. L’impotenza e la fiducia di fronte a qualcosa di immenso che sovrastava. A noi spettava il rispetto, la meraviglia e la presenza in ogni istante. La curiosità e il rigore.

    Da quella splendida traversata ognuno di noi ha portato con sé il desiderio di ripartire. La fiducia nei compagni di viaggio, la capacità di trattenere in parte i propri bisogni per fare spazio a quelli degli altri, il desiderio di raggiungere un obiettivo importante, la condivisione di saperi e esperienze che potevano contribuire all’obiettivo comune, il valore delle cose essenziali. Complice il mutare costante del mare oceano, le sfumature dei colori, le onde collinari blu cobalto, calme e ritmiche, il serpeggiare delle creste bianche sul mare piatto attraversato dai pesci volanti che si impigliano tra le sartie con profumi intensi o le onde vertiginose che imperversano da poppa costringendoti a seguire il ritmo incalzante del loro frangere.

    Allo stesso modo la navigazione onirica richiede una disposizione empatica, il rispetto e la capacità di entrare in sintonia con gli elementi del mondo interno del sognatore, una componente logica in grado di ordinare le informazioni e un aspetto contemplativo che permetta di rimanere estasiati di fronte al mistero e alla saggezza della psiche umana.

    Queste le premesse. Poi la realtà della pandemia che sconvolge le certezze, i ritmi frenetici, i paradigmi alla base dei nostri comportamenti quotidiani. Isolamento, distanza sociale, crisi economica, contagio. Per molti il rallentamento senza preavviso dei ritmi di lavoro e lo spettro della povertà. Per altri il rischio forzato dell’esposizione al contagio. Per tanti soprattutto solitudine. Per altri ancora la riscoperta dello spazio interiore, il rispetto dei propri ritmi, la ridefinizione delle priorità. Sicuramente non una scelta libera. Forse solo istinto di sopravvivenza.

    Quel potere della rimozione che per molto tempo ci aveva permesso di percepire da una distanza di sicurezza gli echi del mondo sofferente, improvvisamente veniva meno e la realtà si riversava come un’inondazione nella nostra vita quotidiana. Siamo tutti nella stessa barca, citava un manifesto pubblicitario, poi censurato, in occasione di una importante regata velica, poiché sembrava mettere sullo stesso piano il dramma dei migranti in balìa delle onde con i regatanti di una prestigiosa festa del mare.

    Ora però non si trattava più di qualcosa che accadeva agli altri.

    In modi diversi, con diversi strumenti, ognuno cominciava a fare i conti con se stesso e con la propria vita.

    La pandemia, come una guerra globale o forse per certi aspetti come una possibilità di cura globale, ha messo sotto i riflettori il senso del limite, gli aspetti illusori del nostro vivere, ha smascherato le vie di fuga. Ciò che resta è l’essenziale.

    In questo scenario l’attività onirica riproduce ed elabora freneticamente i contenuti ansiogeni evocati nella fase diurna e il sogno più che mai diviene una lente potente che ingrandisce le tracce lasciate dall’impatto con il limite, l’isolamento, il futuro sospeso, rendendo così più visibili i nodi profondi celati nell’inconscio.

    Proprio durante questo evento così straordinario ho trovato il tempo che mancava per poter riflettere appieno su questo tema, e un filo conduttore che mi ha stimolato a scrivere questo Manuale, per fissare le tappe del percorso che ci può introdurre all’arte della decodifica dei sogni.

    Per apprendere quest’arte bisogna imparare a riconoscere le priorità nel materiale caotico che popola il sogno, per potere fare delle scelte e questo richiede un costante e intenso allenamento. Così possiamo mettere alla prova il metodo, e la teoria diviene esperienza sempre più raffinata arricchendosi di nuove intuizioni e nuove scoperte.

    Un sogno che

    ha cambiato la mia vita

    Sto partendo per un lungo viaggio…

    Inizialmente vedo una mappa che disegna i continenti. Una linea rossa si muove verso sud attraversando terre e mari conosciuti nelle forme e nei nomi… Una sorta di carta nautica del globo dove scorrono i paesi del Mediterraneo… l’Africa… l’Australia… Poi la linea rossa continua verso sud. L’impressione è che procedendo percorra la rotondità della terra. Sulla mappa compaiono terre mai viste e continenti sconosciuti che mi riempiono di meraviglia. Io non sono presente. Vedo solo la rotta tracciata dalla linea rossa che scorre sulla mappa.

    Cambia scena.

    In mezzo al mare c’è una specie di grotta di pietra aperta da entrambi i lati come un ampio arco… il terreno è di sabbia morbida e chiara circondata da acque limpide. In questo luogo che ha qualcosa di sacro due figure indistinte si avvicinano e si uniscono. È una scena mistica dai contorni sfumati. Non c’è fisicità, ma unione totale. Provo un senso di estasi mai sperimentato.

    Da quel sogno qualcosa di profondo è cambiato in me e mi ha portato più vicina alla mia essenza.

    Da qui è nata la mia passione per il navigare.

    Avviso ai naviganti

    Questo scritto è rivolto ai sognatori, a coloro che credono nel valore del sognare, a quelli che ricordano i sogni infantili e i sogni del cambiamento, a chi avendo fatto un percorso di crescita personale ha imparato dal sogno a riconoscere parti di sé celate nel buio, a tutti coloro che desiderano introdurre questo strumento nella pratica con i loro pazienti.

    Come il viaggio per mare, così il sogno ha lasciato le sue tracce nel profondo della nostra psiche, con le sue fascinazioni e i suoi misteri.

    Le qualità richieste per intraprendere questa avventura sono la curiosità, la meraviglia, l’adattamento alle condizioni, la tenacia e la pazienza. Ogni lettore, in base alla sua preparazione, potrà intraprendere la navigazione consapevole delle proprie competenze e dei propri limiti.

    I primi esploratori partivano spinti dal gusto dell’avventura e dalla fiducia visionaria, con una cartografia approssimativa e con strumenti arcaici. Nel tempo la conoscenza della geografia terrestre, lo studio appassionato di molti ricercatori, lo sviluppo della tecnologia del settore, hanno permesso a molti amanti del viaggio per mare di fare esperienze prima concesse solo ai navigatori più esperti.

    Così accade anche tra i ricercatori del sogno, e la ricerca continua.

    CAPITOLO 2

    Breve introduzione

    storica

    Del sogno e sul sogno si è scritto molto dalla notte dei tempi. Esistono tracce di dipinti onirici fin dalla preistoria e l’interesse per questo fenomeno, apparentemente cosi evanescente, tra alterne fortune ha catturato filosofi, ricercatori, studiosi di tutti i tempi.

    Dalla civiltà araba a quella greca, dalla romanità al medioevo, tutte le epoche hanno portato il loro contributo a questo grande mistero.

    In alcune epoche l’interpretazione dei sogni veniva affidata a figure carismatiche che avevano il potere di influenzare con i loro responsi le decisioni della collettività. Successivamente l’interesse per la dimensione onirica viene relegato nel mondo della superstizione e come tale confinato tra le credenze irrazionali, in antitesi al progresso e alla supremazia della ragione. Il periodo dell’illuminismo bandisce qualunque pratica che ottenebri la mente e il sogno perde la sua dimensione profetica e ispirativa.

    All’inizio del secolo scorso Sigmund Freud, neurologo viennese, mette a punto un metodo che chiamerà psicoanalisi per curare i disturbi psichici.

    All’interno del metodo psicoanalitico, l’analisi del sogno diviene la via elettiva per dialogare con l’inconscio, cioè quella parte della nostra psiche che racchiude i contenuti rimossi dalla coscienza in quanto disturbanti, negativi e dolorosi. Grazie al suo lavoro il sogno entra a far parte della ricerca in ambito scientifico.

    In seguito Carl Gustav Jung, medico e psichiatra, già allievo di Freud, fonderà la psicologia analitica aprendo nuove prospettive di ricerca e ampliando il concetto di inconscio individuale con quello di inconscio collettivo.

    Da allora molti sono stati gli studiosi che, proprio iniziando da queste discipline, hanno portato i loro contributi all’analisi del sogno.

    A partire dalle ricerche sul sonno, intorno agli anni cinquanta, con la scoperta di quelle particolari fasi chiamate fasi Rem, si sviluppa un interessante filone di ricerca che arriva a delineare il sonno e il sogno dal punto di vista elettrofisiologico e chimico. In questa direzione ci sono stati molti sviluppi, tra cui le recenti scoperte che dicono che si sogna durante tutte le fasi del sonno e non solo nelle fasi Rem. Tuttavia, nonostante i progressi della ricerca, non si sono ancora raggiunte basi documentabili riguardo alle specifiche aree da cui si producono i sogni o sulla questione di un possibile significato del sogno stesso. Sono stati fatti grandi passi riguardanti il cosa accade e come accade, ma il dove accade e soprattutto il perché accade, restano ancora avvolti nelle nebbie. Alcuni autori in questo campo negano decisamente qualsiasi funzione riguardante il significato stesso dei sogni, limitandosi a riconoscere la funzione di concatenazione e elaborazione degli eventi. Altri si limitano a verificare ciò che può essere ricondotto a un dato certo, e sospendono il giudizio su implicazioni provenienti dal campo psicologico. Comunque, allo stato attuale, dobbiamo prendere atto che il dialogo tra la visione psicologica e quella neurofisiologica è ancora difficile, anche se stiamo osservando con interesse lo sviluppo di un nuovo filone di ricerca, chiamato Neuropsicoanalisi, che trova impegnati ricercatori del mondo delle neuroscienze e della psicoanalisi. Aprire un dialogo non significa definire una verità del fenomeno onirico, ma portare un contributo alla possibilità di comunicazione tra visioni considerate antitetiche.

    In questo Manuale di navigazione onirica tralascerò di sviluppare gli aspetti riguardanti i vari autori che si sono occupati del sogno e le basi teoriche su cui si fondano le diverse teorie, rimandando ad una ricca bibliografia per l’approfondimento di questi temi.

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