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La realtà superna: immaginazione, desideri e sogni
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La realtà superna: immaginazione, desideri e sogni
E-book216 pagine2 ore

La realtà superna: immaginazione, desideri e sogni

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Info su questo ebook

"Da qualche parte esiste un luogo remoto d'indicibile amore e bellezza, dove tutto ciò che dona gioia prende forma all’istante, in cui non c’è separazione e tutto si penetra e compenetra felicemente”.

Un libro inconsueto e provocante che accompagna il ricercatore a intraprendere un viaggio esperienziale per raggiungere questo magnifico luogo che risiede dentro di noi e funge da fondamento per poterlo vivere anche fuori.

Immaginazione, desiderio e sogno sono i mezzi che, se usati con consapevolezza, conducono a ritrovare la nostra abilità di poter scegliere l’atteggiamento con cui vivere e diventare alleati di noi stessi, della vita e dei suoi avvenimenti imprevedibili, così come della morte, unica certezza che abbiamo da quando nasciamo.

Un viaggio per ritornare nello spazio del cuore, dove risiede l’unità e chi veramente siamo. Questa è la realtà superna, esperita e appassionatamente condivisa da Franco Santoro.
LinguaItaliano
Data di uscita18 mag 2020
ISBN9788831673181
La realtà superna: immaginazione, desideri e sogni

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    Anteprima del libro

    La realtà superna - Franco Santoro

    info@astroshamanism.org

    Prefazione

    Fare esperienza

    Il titolo che ho dato a questa prefazione nasce da una parte dal senso di gratitudine che sento di esprimere nei confronti di Franco Santoro che mi ha dato la possibilità di fare una nuova esperienza attraverso questo scritto, dall’altra c’è una ragione che scaturisce dall’esperienza in sé che ho vissuto leggendo l’opera e vivo praticando l’astrosciamanesimo. Dopo una prima lettura sono ritornata sul testo sottolineando dei passaggi, delle frasi o delle parole che ho sentito per me importanti e frutto di un’autentica esperienza interiore. Credo il testo vada letto proprio così, come un viaggio nell’esperienza dell’autore che generosamente ce la offre e come un viaggio esperienziale interiore che veniamo accompagnati a intraprendere. Lungo la via viene offerta la possibilità di affinare la mente, la percezione e aprire il cuore riappropriandoci così della nostra capacità di immaginare, di realizzare i nostri e altrui desideri e di sognare consapevolmente. Attraverso fatti e azioni concrete possiamo risvegliarci dall’idea che questa sia l’unica realtà possibile e, muovendoci con coraggio, umiltà, grinta e grazia in un processo di inclusione e unità, affrancarci dalla separazione. Io lo vivo come un processo di umanizzazione che mi avvicina e rende più clemente verso me, gli altri e l’universo.

    Filosofi, scrittori, poeti, sciamani, psicologi di ogni tempo hanno dato valore e utilizzato l’immaginazione attivamente con il fine di impressionare la coscienza con immagini, che suscitano pensieri ed emozioni, di desideri e intenti e, come conseguenza di modificare anche le loro vite.  Immaginare in maniera consapevole ci permette di creare interiormente una condizione energetica – fisica, mentale, emotiva e spirituale – a noi favorevole che possiamo mettere a disposizione delle circostanze esterne che viviamo, come pure di creare le circostanze esterne a noi favorevoli e volute; si crea cioè una relazione diretta tra il piano dell’immaginazione e la realtà fisica.

    Secondo la prima legge della psicodinamica di Roberto Assagioli, le immagini che creiamo dentro di noi tendono ad agire nel mondo fisico e producono gli atti corrispondenti. Dovremmo allora consapevolmente fare attenzione ai contenuti immaginifici della nostra coscienza, prendercene cura, assumercene la responsabilità, e scegliere quali inserire, tenere e alimentare e quali lasciare andare, o neanche far entrare nel caso arrivino dall’esterno. Riflettiamo sul fatto che queste azioni, consequenziali alle immagini, agiscono sia su noi stessi sia sulla realtà esterna, nelle relazioni con gli altri e con la natura. Come dentro così fuori pronunciò Ermete Trismegisto che io penso possa ben sposarsi con il tema della non separazione appassionatamente trattato nell’opera. 

    Credo la volontà, unità alle sue qualità quali la disciplina e la pazienza, sia la funzione principe per riappropriarci dell’immane potere dell’immaginazione, un potere che nessuno potrà mai portarci via e uno spazio nel quale ogni nostro desiderio può essere realizzato. Se poi non ci sentiamo soddisfatti della sola realizzazione nel nostro mondo interiore l’autore ci mette a disposizione la realtà ieratica, ponte tra il mondo interiore e quello esteriore, in cui attraverso un atto rituale di teatralizzazione sciamanica il desiderio può essere manifestato. Provare per credere mi viene da dire! Agli inizi del mio studio ed esperienza con gli strumenti strategici dell’astrosciamanesimo la teatralizzazione proprio non mi andava a genio, forti resistenze in me la rifuggivano e giudicavano; seriamente pensavo che ero in quel contesto con l’ambizione di diventare autentica, non recitare! In un’occasione in cui il malessere era tale da sentire che non avevo più nulla da perdere decisi di mettermi in gioco e provare. Il risultato fu la gioia unita a un senso di libertà e potere: il mio desiderio era stato pienamente soddisfatto e una rinnovata energia era a mia disposizione.

    Sento inoltre di voler portare la mia testimonianza al tema dei sogni, nel testo raffinatamente sviluppato sia nell’accezione di attività onirica sia come desiderio. In quanto attività onirica, l’essere consapevole mentre sogno così come ritornare e navigare nei sogni quando lo sento importante è per me fonte di importanti guarigioni, dentro e fuori.

    L’autore sa bene dove vuole condurci e cosa vuole trasmetterci con il suo libro, La realtà superna: immaginazione, desideri e sogni. Con mano sicura e rispettosa, paragrafi talvolta delicati, talvolta umoristici, altri realisticamente duri ci offre l’opportunità di riflettere, fare esercizi pratici, porci delle domande, rispondervi con trasparenza e, soprattutto, di riappropriarci dell’unico potere possibile: quello interiore. Ci dà la possibilità di scegliere se essere vittime, del mondo o di noi stessi, oppure diventare gradualmente re e regine del nostro regno che è il Regno dei Cieli e aprirci al mistero della vita e della morte. Nulla viene escluso anzi, il ribaltamento dei piani rispetto alla visione consueta è potente, crollano le illusioni e a tratti c’è solo buio. Ma è da quel buio che la luce può essere e una realtà superiore venire esperita: la realtà superna.

    Franco Santoro è facilitatore sciamanico e consulente olistico spirituale; sviluppatore dell’astrosciamanesimo, rettore dell’Institutum Provvisorium, fondatore del metodo Pahai Interdimensional e membro della comunità della Findhorn Foundation dove ha vissuto per diversi anni. Ispirato dal desiderio di aiutare e accompagnare gli altri a realizzare i propri desideri più autentici, dal 1976 Franco ha tenuto più di due migliaia di seminari in varie parti del mondo, scritto diversi libri, articoli e prodotto registrazioni di tambureggiamenti e canti.

    Manuela Furione

    Nota

    Questo testo comprende brevi articoli sul tema dell’immaginazione, dei desideri e dei sogni. La loro funzione è di spronare la coscienza del lettore affinché possa riflettere sull’argomento e maturare le sue considerazioni secondo la propria introspezione ed esperienza diretta. Questi scritti non costituiscono in alcun modo l’espressione di verità assolute. Al contrario, si propongono esplicitamente come punti di vista strategici e provvisori, talvolta provocatori e incoerenti. Lo scopo auspicato è di creare varchi nella coscienza, scuotendola dall’assuefazione a idee fisse, aprendola a una visione multidimensionale e unificata dell’esistenza.

    Le idee contenute in questo testo non concordano necessariamente con quelle degli autori delle opere citate, né con quelle dell’autore di questo libro.

    Esiste un luogo

    Da qualche parte esiste un luogo remoto d’indicibile amore e bellezza, dove tutto ciò che dona gioia prende forma all’istante, in cui non c’è separazione e ogni aspetto dell’esistenza si penetra e compenetra felicemente.

    Quando trovi quel luogo, niente di ciò che si agita qui, nella precarietà del mondo in cui leggi queste parole, ti può più tentare.

    Di tanto in tanto, ti allontani da quel luogo, addormentandoti e transitando nei sogni o negli incubi terreni.

    Ma, allorché ti risvegli, l’intero mondo dei miraggi di competizione, stupidità e illusione subitamente viene meno.

    Non ne trovi proprio più traccia.

    Allora tiri un profondo respiro di sollievo, perché nuovamente hai fatto ritorno a quel luogo remoto che diventa sempre più vicino:

    La realtà superna.

    IMMAGINAZIONE

    1. La realtà superna

    Una realtà superna si colloca in cima a qualsiasi altra realtà, per cui è prioritaria e superiore. In essa puoi esprimerti con totale libertà, senza alcun limite e compromesso. Si tratta di una realtà interiore, multidimensionale, visionaria, divina, sciamanica, spirituale, estatica, luminosa e qualsiasi altro termine capace di risuonare in te con massimo potere.

    L’immaginazione è l’ingrediente chiave della realtà superna, e questa chiave è disponibile per ogni essere umano.

    L’immaginazione è un dono messo interamente al tuo servizio, con cui puoi gestire i tuoi sogni e desideri luminosi, integrando il potere della mente con la grazia del cuore. Quando recuperi pienamente la capacità d’immaginare allora puoi accedere al mistero che dimora oltre l’immaginazione stessa:

    Oltre l’immaginazione c’è la scintilla che ti consente di concepire ciò che non è mai stato concepito prima. Questa scintilla è ispirazione, l’infusione di spirito. Muovendo la creazione della forma all’indietro, si giunge a questa conclusione: lo spirito precede l’ispirazione, l’ispirazione precede l’immaginazione, l’immaginazione precede la credenza e la credenza precede la forma (ACOL, C:23,19)¹.

    Con l’immaginazione puoi considerare ciò che vuoi, esercitando il massimo potere e restando immune a quanto accade nella realtà esterna.

    L’immaginazione è superiore al mondo materiale delle forme, così come a quello delle emozioni, dei pensieri, dei linguaggi e delle credenze.

    La realtà che ti circonda è creata dalle tue emozioni, che sono generate dai tuoi pensieri, mentre i tuoi pensieri sono prodotti dalla tua immaginazione. Ne deriva che ciò che immagini determina tutto quel che vedi, senti e pensi. Decisamente un immenso potere!

    Ma purtroppo si tratta di un potere che abbiamo lasciato nelle mani di credenze asservite al conflitto e alla separazione. Queste credenze generano il mondo separato di cui sei partecipe e testimone.

    L’immaginazione ha un potere benefico solo se è preceduta dall’ispirazione, ossia quando è frutto dell’opera dello spirito. Lo spirito è la parte unificata della tua coscienza, quella totalmente unita al Tutto, in rapporto diretto con Dio².

    Lo spirito è la fonte dell’ispirazione, per cui quando la tua immaginazione è ispirata promuove una visione di unità, pace e amore eterno. Questa visione estingue ogni illusione di separazione sostituendola con l’effettiva realtà dell’esistenza.

    L’immaginazione ha invece un potere nefasto quando è asservita alla credenza nella separazione. In questo caso scinde il rapporto con l’ispirazione e lo spirito, diventando vittima di una mente separata.

    Il tenutario della mente separata è l’ego, il senso di individuazione, l’identità falsa che sostiene di esistere in autonomia dal Tutto. Gli antichi gnostici lo chiamavano eidolon, immagine, il sé contraffatto, da cui derivano i termini idolo e idea.

    L’ego è l’idolo per eccellenza dell’illusione della separazione, il dominatore effettivo del mondo visibile fondato sull’idea che noi siamo corpi fisici.

    L’ego è un falso centro, un sostituto della nostra vera identità, un simbolo dell’impossibile: una scelta di opzioni che non esistono³, niente, ma in una forma tale da sembrare qualcosa⁴.

    L’ego usurpa la nostra immaginazione invadendola con scene di conflitti, rancori, paura e colpa, che creano a loro volta un mondo separato. In quanto esseri umani siamo convinti della realtà di questo mondo, che rappresenta tutto ciò che nella nostra cecità ci è stato insegnato a vedere e riconoscere. Siamo abituati a vivere in un mondo illusorio fondato sulla separazione e questa consuetudine si tramanda di generazione in generazione.

    Le nostre culture, i nostri linguaggi, i nostri stili di vita e sistemi educativi insegnano a promuovere una percezione separata dell’esistenza. Manteniamo in vita a tutti i costi il mondo che ci siamo abituati a vedere, anche se è doloroso e pieno di limiti, perché è l’unico mondo che riconosciamo, come spiega Un corso in miracoli:

    I ciechi si abituano al loro mondo adattandosi ad esso. Pensano di sapere qual è la loro strada in esso. L’hanno imparato, non con lezioni gioiose, ma con la dura necessità di limiti che credevano di non poter superare. E siccome lo credono ancora, tengono a cuore queste lezioni, e si aggrappano ad esse perché non possono vedere. Non comprendono che le lezioni li mantengono ciechi. A questo non credono. E così mantengono nella loro immaginazione il mondo che hanno imparato a vedere, credendo che la loro scelta sia tra quello e niente (T21.I.4:1-7).

    Tuttavia, questo mondo separato che siamo indotti a vedere esiste solo nella nostra immaginazione. E con l’immaginazione stessa possiamo disimmaginarlo se scegliamo di aprirci all’ispirazione e all’esperienza unificatrice che ne deriva.

    Nel mondo generato dall’immaginazione separata l’unica libertà che abbiamo è la scelta tra due opzioni: unità e separazione.

    Noi siamo responsabili di ciò che vediamo, di quel che accade nella realtà esterna. Ma se cerchiamo di cambiarlo solo fuori, come abbiamo forse provato tante volte, ecco che la separazione è destinata a rafforzarsi maggiormente. Si tratta di operare prima di tutto dentro, usando l’immaginazione in modo consapevole.

    L’ego ci priva del nostro stato estatico di unità con il Tutto, impedendoci d’impiegare il potere liberatorio dell’immaginazione.

    Le nostre facoltà immaginative coscienti sono sostituite da fantasie inconsce dominate da scene perverse di conflitto e separazione.

    Nella nostra mente si alternano mitologie ambigue di amore e odio, piacere e dolore, da cui prolifica lo stato prevalente di colpa e paura che caratterizza l’esperienza umana. Nel suo aspetto più raffinato l’immaginazione promossa da tali miti fornisce un sollievo spirituale provvisorio, che subdolamente fomenta ancor più sofferenza.

    I miti dell’ego sono in definitiva ambigui in quanto caratterizzati da una natura tipica di bene-e-male tale, che il più benevolo di essi non è privo di connotazioni spaventose⁵.

    L’immaginazione inconscia e i suoi sistemi mitologici di riferimento permettono

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