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Oltre: Testo teatrale su Salvo D'Acquisto
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Oltre: Testo teatrale su Salvo D'Acquisto
E-book94 pagine1 ora

Oltre: Testo teatrale su Salvo D'Acquisto

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Info su questo ebook

Vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto nacque a Napoli il 15 ottobre 1920 e crebbe in una famiglia profondamente cristiana. Dopo avere studiato al Ginnasio, presso l’istituto Salesiano “Sacro Cuore” di Napoli, si arruolò volontario nell’Arma dei Carabinieri il 15 agosto 1939, frequentando la Scuola Allievi Carabinieri di Roma. Con l’entrata in guerra dell’Italia, si arruolò volontario nella “Campagna del Nordafrica”, nella 13 Divisione Aerea “Pegaso”, di stanza a Bengasi (Libia). Nel febbraio 1941 rimase ferito ad una gamba durante uno scontro a fuoco con le truppe inglesi. Successivamente fu ricoverato all’ospedale di Bengasi per una forte febbre malarica. Rientrato in Italia, il 15 dicembre 1942 conseguì il grado di Vicebrigadiere e fu destinato alla Stazione Carabinieri di Torrimpietra, borgo rurale a circa trenta chilometri da Roma.
Insignito della Medaglia d’oro al valor militare per aver sacrificato la sua vita, il 23 settembre 1943, per salvare 22 civili di Torrimpietra che stavano per essere fucilati dai nazisti.
Salvo D’acquisto è un eroe che, purtroppo, ha subito la stessa sorte dei numerosi eroi che hanno combattuto durante la seconda guerra mondiale ed hanno sacrificato la loro vita per consegnarci l’Italia repubblicana, libera, democratica e antifascista: la sorte di essere dimenticati o di non essere ricordati nel modo dovuto.
Il testo teatrale da rappresentare nelle scuole si pone l’obiettivo di mantenere viva la memoria. Anche se ci si rende conto che a volte non si tratta solo di memoria. Perché la memoria ha a che fare col ricordo e si può ricordare solo quello che si è conosciuto. E a noi, spesso, è mancata e manca proprio la conoscenza.
Con questo testo ci si è proposti di far conoscere e, quindi, di ricordare la storia di un uomo giusto che di fronte alla scelta di stare dalla parte della libertà e della civiltà o dalla parte della barbarie non ha avuto dubbi ed ha testimoniato la sua scelta donando a tutti noi la sua vita.
Il nostro ruolo è quello di ricordarlo sempre e di ricordare tutti coloro che, come Salvo, ci hanno donato il bene prezioso della libertà.
LinguaItaliano
EditoreStreetLib
Data di uscita17 ago 2021
ISBN9791220836777
Oltre: Testo teatrale su Salvo D'Acquisto

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    Anteprima del libro

    Oltre - Corrado Plastino

    Personaggi

    PRIMO ATTO

    prima scena (a casa della nonna)

    Maria – nonna

    seconda scena (a casa della nonna)

    Maria - nonna

    Sara – figlia

    Anna – nipote

    Luisa – nipote

    Teresa- nipote

    Antonio – nipote

    SECONDO ATTO

    prima scena (nella caserma a Torrimpietra)

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    seconda scena (nella piazza a Torrimpietra)

    Antonella

    Marisa

    Ilenia

    Giulia

    Eleonora

    Chiara

    Francesco

    Giuseppe

    terza scena (nella caserma a Torrimpietra)

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    quarta scena (nella piazza a Torrimpietra)

    Salvo

    Luigia – moglie di Franco

    Laura – figlia di Franco

    Serena - figlia di Franco

    Angela - figlia di Franco

    TERZO ATTO

    nel pubblico

    Maria - nonna

    Sara – figlia

    Anna – nipote

    Luisa – nipote

    Teresa- nipote

    Antonio – nipote

    QUARTO ATTO

    prima scena (nella caserma a Torrimpietra)

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    seconda scena (a casa di Mario)

    Salvo

    Mario

    Sarina – moglie di Mario

    Pasqualina – figlia di Mario

    Francesca - figlia di Mario

    Pina - figlia di Mario

    terza scena (nella caserma a Torrimpietra)

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    Schirmer – Capitano tedesco

    quarta scena (a casa di Santo)

    Salvo

    Santo

    Rita – moglie di santo

    Nella – figlia di santo

    Caterina – figlia di Santo

    Marcella – figlia di Santo

    QUINTO ATTO

    nel pubblico

    Maria - nonna

    Sara – figlia

    Anna – nipote

    Luisa – nipote

    Teresa- nipote

    Antonio – nipote

    SESTO ATTO

    prima scena (nella caserma a Torrimpietra)

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    Schirmer – Capitano tedesco

    seconda scena (nella piazza di Torrimpietra)

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    Enrico

    Lorenza – moglie di Enrico

    Michele

    Vittoria – moglie di Michele

    Ernesto

    Marianna – moglie di Ernesto

    Giovanni

    Vincenzo

    Armando

    Paola – moglie di Armando

    Attilio – figlio di Armando

    Fortunato

    Adele – moglie di Fortunato

    Quattro soldati tedeschi

    SETTIMO ATTO

    nel pubblico

    Maria - nonna

    Sara – figlia

    Anna – nipote

    Luisa – nipote

    Teresa- nipote

    Antonio – nipote

    OTTAVO ATTO

    alla Torre di Palidoro

    Salvo

    Giacomo – appuntato

    Pasquale – appuntato

    Schirmer

    Enrico

    Lorenza – moglie di Enrico

    Michele

    Vittoria – moglie di Michele

    Ernesto

    Marianna – moglie di Ernesto

    Giovanni

    Vincenzo

    Armando

    Paola – moglie di Armando

    Attilio – figlio di Armando

    Fortunato

    Adele – moglie di Fortunato

    Quattro soldati tedeschi

    Maria – nonna ragazza

    Maria – nonna dal pubblico

    NONO ATTO

    alla Torre di Palidoro

    Salvo

    Maria – nonna ragazza

    nel pubblico

    Maria - nonna

    Sara – figlia

    Anna – nipote

    Luisa – nipote

    Teresa- nipote

    Antonio – nipote

    PRIMO ATTO

    Nel salotto di casa della nonna (Maria). La nonna sta guardando un album di fotografie.

    Prima scena

    Maria – Non trovo mai il tempo di metterle a posto. Dico sempre che lo devo fare ma rinvio. Quando l’ho detto per la prima volta? Non ricordo, sono anni ormai. Ma va bene così. In fondo perché metterle a posto? Questo disordine è il mio ordine. Forse mi sta bene così. E forse mi sta bene anche dire che devo mettere ordine tra queste fotografie, in questo album: è un modo per guadagnare tempo. E si, credo sia proprio questo il motivo: mi voglio illudere di avere a disposizione tutto il tempo che voglio. E più il tempo passa, più ne voglio. Va bene, le metterò a posto, prima o poi lo farò. Ma non vorrei che poi… non ci fosse un poi. Non vorrei che ordinandole, io poi… No, ma che baggianate penso e dico. Dopo troverò altro da fare. Dopo. Ora però lascio il disordine, che è il mio ordine.

    Maria sfoglia l’album e guarda le fotografie.

    Maria – La vita scorre attraverso queste immagini. La vita che è andata. La vita che torna nella mia testa. Io, bambina, con mamma e papà. Nel cortile di casa. Io, la cocca di papà. Mi diceva sempre che ero la sua principessa, che mi avrebbe costruito un castello, perché le principesse abitano nei castelli. E mamma si arrabbiava, perché diceva che papà mi viziava. Secondo me era gelosa, questo percepivo quando ero bambina e questo penso ancora oggi: mamma era gelosa di me, delle attenzioni che papà mi dava. Però a mamma dicevo tutto. A papà no, non avevo il coraggio di confessarmi con lui. Mi piaceva avere le sue attenzioni e le sue coccole ma… Invece con mamma… Ancora oggi mi manca, oggi che sono vecchia e mamma e nonna, mi manca. Ecco cosa succede ogni volta che guardo le fotografie: succede che mi prende la malinconia e mi scappa qualche lacrima.

    A mamma dicevo tutto anche se avevo paura del suo sguardo, del suo giudizio. Ma forse proprio per questo mi spingeva ad aprirmi e a raccontarle tutto. Le raccontai anche la storia di… di…

    Eccola qui la fotografia di Salvo! Ѐ l’unica che ho. Mi ha dato solo questa. Anche se… veramente non me l’ha data, me la sono presa quel giorno che… Me la sono presa senza che lui potesse opporsi. Ma non gliel’ho rubata. No, no. Non gliel’ho rubata. In fondo è come se me l’avesse data lui, anche se… non poteva darmela. Non poteva. Non poteva. Salvo era… era… tutto per me. L’avevo visto poche volte ma, quando si è innamorati, le distanze non contano. Lo dicevo a mamma e lei mi raccomandava sempre di non innamorarmi di una fotografia, di non attaccarmi ad un’illusione, perché lui

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