La casa della giustizia perduta
()
Info su questo ebook
In quel momento abbiamo due possibilità: ignorare tale consapevolezza e tentare di proseguire la nostra vita come prima oppure accoglierla, con la certezza che questa scelta, inevitabilmente, cambierà per sempre il corso della nostra esistenza.
Questo libro è conseguenza diretta della mia svolta al bivio, è il frutto del mio personale ORA SO.
E non posso tacere.
Partendo da Napoli, passando per Paderno Dugnano, poi Monfalcone, per arrivare a Trieste e poi a Nova Gorica e Anhovo in Slovenia, fino a Njivice in Croazia, questo è stato il mio personale viaggio sulle tracce dell’amianto, delle sue vittime, della giustizia da loro richiesta a gran voce e troppo spesso negata.
Correlato a La casa della giustizia perduta
Ebook correlati
L'anno delle camelie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTi racconto di lei: Racconto di una donna straordinaria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vita dentro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'amaro dell'immortalità: Le metamorfosi del Cardo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniKilometro Zero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon so come andrà a finire Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl primo giorno di lavoro: Facce da curriculum Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Senatore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNebbie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon è mai una strada dritta. Storia di un cambiamento che sembrava irrealizzabile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAvanti veloce - Cronache da un mondo pop Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn Grammo Di Immaginazione Allo Stato Brado Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRewind Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ospite indesiderata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNatasha Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOmbre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa castagna matta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDial for G Garfagnana in Giallo 2017: I racconti di Barga Noir Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPenelope e Platone Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHistoriai Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBorotalco: Un segreto lungo una vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazionidalla casa del tempo perduto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Saponificatrice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn giorno a Shangai: L'ultima briciola Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnalfabetismo sentimentale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMistero di una mente e di un cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCerti capivano il jazz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSporchi delitti: La nuova indagine del commissario Cataldo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuasi la storia di una vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniC'era una volta... anzi no! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Politica per voi
Il Principe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDossier Brigate Rosse 1969-2007: La lotta armata e le verità nascoste Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFake news dell'antica Roma: 2000 anni di propaganda, inganni e bugie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuaderni del carcere. Antologia: a cura di Mario Di Vito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Sistema. Licio Gelli, Giulio Andreotti e i rapporti tra Mafia Politica e Massoneria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’Aristocrazia Nera: La storia occulta dell’élite che da secoli controlla la guerra, il culto, la cultura e l’economia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTest e quiz attitudinali e di logica per concorsi pubblici: Guida ai test psico-attitudinali per concorsi pubblici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTerra contro Mare: dalla rivoluzione inglese a quella russa Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il Principe: testo semplificato in italiano corrente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa fine del Nuovo Ordine Mondiale: La caduta dell'élite globale Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Progetto Stati Uniti d'Europa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItalia e Migranti: bugie e verità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl capitale Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Carl Schmitt: Eccezione. Decisione. Politico. Ordine concreto. Nomos. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe origini dello stato-mafia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria di Cosa Nostra in Sicilia: Dalle sue origini alla fine della Prima Repubblica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa politica italiana e il Nuovo Ordine Mondiale: Storia e misteri della nostra classe dirigente Valutazione: 5 su 5 stelle5/52023: Orizzonti di guerra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAgenda 21 Esposta!: La Demolizione della Libertà Attraverso il Green Deal & Il Grande Reset 2021-2030-2050 Plandemia - Crisi Economica - Iperinflazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome è stata svenduta l'Italia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il Sindacato - Nascita ed evoluzione storica fino ai nostri giorni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOrdinamento degli Enti Locali: Concorsi per impiegato comunale nelle Aree: Amministrativa, Tecnica, Finanziaria e Contabile, Sociale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia dell'economia (che ti dà da mangiare) spiegata a Lollo del mio bar Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La guerra d'Etiopia. La fotografia strumento dell'imperialismo fascista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniProgrammazione mentale: Dal lavaggio del cervello alla libertà di pensiero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl lato oscuro dell’America epub: Massoneria, finanza, terrorismo e l'élite che domina il pianeta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl più grande crimine: Ecco cos'è accaduto veramente alla democrazia e alla ricchezza comune Valutazione: 5 su 5 stelle5/5
Recensioni su La casa della giustizia perduta
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
La casa della giustizia perduta - Donata Milazzi
risponderà?»
1.
Primo appartamento – Napoli, 1977
L’inizio
Da ragazzina pensi di essere invincibile, la morte non ti tocca …
Filomena – 20/6/2014
Sono Filomena e ho 55 anni.
Se penso che gli anni in cui, ignara, ho respirato a pieni polmoni l’amianto, sono gli stessi anni in cui stavo costruendo il mio futuro, anni in cui il fervore della gioventù mi spingeva a fare programmi, a vagliare strade diverse, a progettare, a cambiare idea, a fare e disfare la matassa della mia vita di adulta, beh, lasciamelo dire, sembra proprio una beffa.
Una beffa del destino.
Era l’ottobre del ’77, non avevo ancora compiuto diciotto anni – sono nata per l’Immacolata, l’otto dicembre – e mi ero appena diplomata.
Volevo iscrivermi a Lingue e per farlo dovevo fare l’anno integrativo, visto che mi ero diplomata all’Istituto Magistrale. Per racimolare un po’ di soldi decisi di trovarmi un lavoretto, solo qualche ora al giorno. Lo trovai proprio alla porta accanto a dove vivevo all’epoca con i miei genitori.
Si trattava di una ditta individuale, l’Alberto C. di Napoli.
Napoli, la patria del lavoro nero, la sua prassi, la normalità.
Naturalmente anch’io sono stata assunta in nero, era mentalità comune. Il lavoro, era lavoro nero.
Lavoravo prevalentemente la mattina, perché la moglie del titolare, la signora Antonietta, che all’epoca avrà avuto una sessantina d’anni, aveva bisogno di qualcuno che stesse in negozio la mattina mentre lei usciva a fare la spesa e altre commissioni.
Il marito era rappresentante regionale per la Campania di diverse marche di Hi-Fi e quindi era sempre via per lavoro.
Mi ricordo che la ditta oltre a trattare Hi-Fi era anche rappresentante di stufe catalitiche prodotte da una ditta di Ciriè, in provincia di Torino.
La signora Antonietta ebbe la brillante idea – oggi lo posso proprio dire – di guadagnare dei soldi extra. Decide di farsi carico anche dell’assistenza di queste stufe e poiché all’inizio dell’autunno c’era sempre una gran mole di lavoro, pensa di prendersi un aiuto per il negozio.
Io. Appunto.
Mi facevano comodo quei soldi e così sono rimasta a lavorare con la signora Antonietta per circa quattro anni e mezzo.
Purtroppo lavorando la mattina non riuscivo a seguire le lezioni all’università e inevitabilmente il mio piano di studi rallentava. Fino a fermarsi.
Ricordo che nella cucina dell’appartamento la signora aveva ricavato un piccolo laboratorio per la manutenzione di queste stufe.
Per circa tre anni e mezzo io e la signora Antonietta sistemavamo i pannelli delle stufe, perché era quello che nella stragrande maggioranza dei casi – a causa della combustione della stufa – si consumava e quindi andava ripristinato con l’amianto.
Certo, allora non lo sapevo …
La signora apriva il gas e con un accendino controllava dove il pannello perdeva, dove cioè venivano fuori le fiammate. In quel punto il pannello si era consumato. Quindi smontavamo il pannello dalla stufa, lo mettevamo sul tavolo e prendevamo, da una busta trasparente contenente una sorta di lanetta, queste fibre grigie, non belle da vedere, che pungevano le dita.
Con questo materiale andavo a riempire gli avvallamenti presenti nel pannello della stufa, poi rimettevo al suo posto la griglia che teneva fermo il pannello e si rifaceva la prova con l’accendino o il fiammifero.
Questa operazione veniva ripetuta fino a quando non si formavano più fiammelle.
Mi ricordo che la signora Antonietta usava sempre guanti e mascherina per lavorare, le avevo anche chiesto il perché, non mi ricordo la risposta esatta, ma non doveva essere niente di tale, altrimenti mia madre, che era spesso lì con me, me li avrebbe fatti indossare.
Da ragazzina pensi di essere invincibile, la morte non ti tocca, così ho continuato a non mettere alcuna protezione. Le precauzioni adottate dalla signora Antonietta mi sembravano solo le paranoie di una persona anziana. E poi lei mi aveva detto che si trattava di lana di roccia e lana di vetro. Io ero tranquilla. Ero così curiosa che andavo quasi con il naso dentro a quelle fibre.
Ora rabbrividisco al solo pensiero …
Dopo qualche anno mi sono trasferita a Trieste e a quel mio primo lavoro non ho più pensato; solo dopo aver scoperto d’essere ammalata, ho saputo che quelle fibre erano amianto.
La ditta che produceva le stufe dichiarava apertamente che utilizzava l’amianto, la legge allora lo permetteva.
Solo dopo gli anni ottanta, quando le campagne di sensibilizzazione contro il suo utilizzo hanno preso sempre più piede, la ditta ha incominciato a non utilizzarlo più e a sostituirlo via via con la ceramica.
Mi ricordo che in quegli anni ero anche andata a vedere uno spettacolo di Antonio Albanese che utilizzando la comicità, denunciava la reale pericolosità dell’amianto.
«Tutta la Brianza è fatta d’amianto, persino i suoi figli … » diceva ironico.
E io ho riso anche se poi, tornata a casa, ho pensato «Mamma mia però … »
Alla fine degli anni ottanta c’erano diversi personaggi della cultura e dello spettacolo che tentavano di forzare il governo a varare la legge contro l’utilizzo dell’amianto.
Se ora ci penso …
All’inizio del 2013 – a distanza di trentacinque anni – ho scoperto di essere ammalata di mesotelioma pleurico.
Tutto è cominciato con un certo affanno nel salire le scale, ma all’inizio non ci ho proprio fatto caso, anche perché in quello stesso periodo avevo ben altre preoccupazioni, mi avevano infatti appena trovato un nodulo al seno e stavo facendo degli accertamenti.
A fine giugno, conclusi più o meno tutti gli accertamenti e stanca di preoccupazioni, decido di partire per un viaggio in Canada.
Questo viaggio però mi imponeva di ricominciare a camminare, cosa questa che nell’ultimo periodo – a causa del sempre maggior affanno – non facevo più.
Detto, fatto.
La sera del 16 luglio 2013 io e la mia amica Elena decidiamo di andare a camminare sulla pista ciclabile.
Dopo aver percorso un tratto in salita, ci fermiamo sotto un ponte e mi accorgo che la mia amica mi guarda con preoccupazione e spavento.
Alla mia richiesta di spiegazioni lei mi risponde «Mi avevi detto che avevi dei problemi, ma non avevo capito, non mi ero resa conto … tu non sei più in grado di respirare! Devi andare immediatamente dal tuo medico. Questa cosa non è normale! Guarda che domani sera ti telefono per sapere cosa ti ha detto».
Rientrata a casa cerco l’orario di ricevimento del mio medico e l’indomani mattina mi reco presso il suo studio.