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Nick e Bart: Testo teatrale sulla storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, narrata da Roberto Elia
Nick e Bart: Testo teatrale sulla storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, narrata da Roberto Elia
Nick e Bart: Testo teatrale sulla storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, narrata da Roberto Elia
E-book82 pagine1 ora

Nick e Bart: Testo teatrale sulla storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, narrata da Roberto Elia

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Info su questo ebook

Nick e Bart è la rappresentazione della storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani che agli inizi del Novecento emigrarono negli U.S.A., come migliaia di altri italiani. Furono accusati di un delitto che non avevano commesso e condannati a morte. La loro vicenda fece molto scalpore nell'opinione pubblica di tutto il mondo, tanto che, ancora oggi, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono l'esempio delle ingiustizie patite dai tanti che hanno combattuto per i diritti umani. Nick e Bart furono condannati a morte non solo perché anarchici, ma anche perché italiani, in un periodo in cui gli italiani erano considerati inferiori per cultura, educazione, "razza".
La storia è raccontata da Roberto Elia, anarchico originario di Catanzaro, che si trovò insieme a Nicola e a Bartolomeo negli U.S.A. nello stesso periodo e che insieme a loro lottò per rivendicare condizioni di vita migliori per i migranti e per i poveri.
L'opera vuole essere una riflessione sulle condizioni in cui vivono i migranti di tutti i tempi, quelli che partivano dall'Italia tra l'Ottocento e il Novecento alla ricerca di condizioni di vita migliori, quelli che partono oggi e che cercano di venire in Italia cercando condizioni di vita migliori. I motivi erano e sono gli stessi, ma abbiamo dimenticato che prima i migranti eravamo noi e che prima i non accettati eravamo sempre noi.
LinguaItaliano
EditoreStreetLib
Data di uscita18 ago 2020
ISBN9788835879091
Nick e Bart: Testo teatrale sulla storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, narrata da Roberto Elia

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    Anteprima del libro

    Nick e Bart - Corrado Plastino

    Corrado Plastino

    Nick e Bart

    Testo teatrale sulla storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, narrata da Roberto Elia

    UUID: b89f0b27-5cad-44b8-ae28-e537c6aabf5a

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    PERSONAGGI

    PRIMA SCENA

    SECONDA SCENA

    TERZA SCENA

    QUARTA SCENA

    QUINTA SCENA

    SESTA SCENA

    SETTIMA SCENA

    OTTAVA SCENA

    NONA SCENA

    DECIMA SCENA

    RINGRAZIAMENTI

    Nick e Bart è la rappresentazione della storia di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani che agli inizi del Novecento emigrarono negli U.S.A., come migliaia di altri italiani. Furono accusati di un delitto che non avevano commesso e condannati a morte. La loro vicenda fece molto scalpore nell'opinione pubblica di tutto il mondo, tanto che, ancora oggi, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono l'esempio delle ingiustizie patite dai tanti che hanno combattuto per i diritti umani. Nick e Bart furono condannati a morte non solo perché anarchici, ma anche perché italiani, in un periodo in cui gli italiani erano considerati inferiori per cultura, educazione, razza.

    La storia è raccontata da Roberto Elia, anarchico originario di Catanzaro, che si trovò insieme a Nicola e a Bartolomeo negli U.S.A. nello stesso periodo e che insieme a loro lottò per rivendicare condizioni di vita migliori per i migranti e per i poveri.

    L'opera vuole essere una riflessione sulle condizioni in cui vivono i migranti di tutti i tempi, quelli che partivano dall'Italia tra l'Ottocento e il Novecento alla ricerca di condizioni di vita migliori, quelli che partono oggi e che cercano di venire in Italia cercando condizioni di vita migliori. I motivi erano e sono gli stessi, ma abbiamo dimenticato che prima i migranti eravamo noi e che prima i non accettati eravamo sempre noi.

    PERSONAGGI

    Prima, terza, quinta, settima, decima scena:

    Roberto Elia, Luigina (sorella di Bartomeo Vanzetti), Rosina (moglie di Nicola Sacco), Dante (figlio di Nicola Sacco), alcuni ragazzi in un parco (Andrea, Filippo, Sara, Mario, Maria, Serena, Angelo, Carla).

    Seconda scena:

    Bartolomeo Vanzetti, Giovanni (padre di Bartolomeo), Giovanna (madre di Bartolomeo), Luigina e Vincenzina (sorelle di Bartolomeo), alcuni amici di famiglia (Caterina, Saveria, Vera, Antonio e Giuseppe).

    Quarta scena:

    Nicola Sacco, Michele (padre di Nicola), Angela (madre di Nicola), Sabino (fratello di Nicola).

    Sesta scena:

    Nicola, Bartolomeo, altri compagni che, insieme a loro, lottano per i diritti umani negli U.S.A. (Teresa, Tommaso, Claudio, Emma, Sofia, Giuseppe, Evelyn, Jack).

    Ottava scena:

    Nicola, Bartolomeo, gli avvocati Fred Moore e William Thompson, il procuratore distrettuale Frederick Katzmann, il giudice Webster Thayer.

    Nona scena:

    Nicola, Bartolomeo, i ragazzi nel parco, Luigina, Rosina, Dante.

    PRIMA SCENA

    Una mattina dei giorni nostri. In un parco su tre panchine sono seduti Roberto Elia, Luigina (sorella di Bartolomeo) e Rosina (moglie di Nicola). Poi entrano Dante (figlio di Nicola) e altri ragazzi. Roberto, Luigina, Rosina e Dante indossano abiti degli anni ‘20 del Novecento.

    La scena inizia con la proiezione del testo che parla della discriminazione degli immigrati italiani negli USA agli inizi del Novecento ( relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti dell’ottobre 1912) e Roberto guarda la proiezione.

    Roberto – Così è. Anzi così era. Ma qualcosa è cambiata? Siamo cambiati? Oggi siamo cambiati? Siamo sicuri che non proviamo le stesse cose per gli altri? Per gli altri che, come noi prima, vengono qui, da noi, per cercare una vita migliore? Ieri eravamo noi che partivamo, con la valigia di cartone, per cercare un futuro che qui ci negavano. Trattati come bestie, a romperci la schiena per niente, ad avere figli che avrebbero continuato la nostra vita. Anzi la nostra non vita. E partivamo, con le navi, come sono partito io, perché pensavo che lì, in America (detto con enfasi), la mia sorte sarebbe cambiata. E invece ho trovato quello che avevo lasciato qui. Anzi peggio. Sempre sfruttati, a fare i lavori peggiori, a essere pagati per fare la fame, a vivere in tuguri. Io… io… ho cercato, insieme ad altri, di cambiare le cose. Volevo un futuro diverso, migliore, per me e per chi era come me. Ma non ci sono riuscito. Ho lottato, con gli altri. Ci abbiamo creduto, abbiamo fatto di tutto per avere un mondo senza differenze, senza diversi, senza sfruttati. Ma… non ci sono riuscito. Non ci siamo riusciti. Sono dovuto tornare, qui.

    Luigina – Ma guarda un po’ quello che parla da solo! Ci siamo ridotti a venire qui, su queste panchine a parlare da soli. Senza nessuno. Soli. Qui. Ma… dove sono? Questo posto non mi sembra di riconoscerlo. Non mi sembra di esserci mai venuta. Come mai mi trovo qui? (Si rivolge a Rosina) Signora. Mi scusi signora. Mi sa dire dove siamo?

    Rosina – Dice a me? Signora, dice a me? Ma… ma… mi sembra di riconoscerla, signora. Ci siamo viste da qualche parte?

    Luigina – Anche a me sembra di riconoscerla, il suo volto non mi è nuovo. Dove ci siamo incontrate?

    Rosina – Non lo so. Ho la mente confusa. Una sensazione strana. Non so, come quando sembra di vedere qualcosa che abbiamo già vissuto ma… non sai quando, non sai dove.

    Luigina – Signora, anche a me, succede anche a me. Penso di averla già vista da qualche parte, ma non so neanche io dove

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