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Incenerita: Ombre su Shenandoah, #2
Incenerita: Ombre su Shenandoah, #2
Incenerita: Ombre su Shenandoah, #2
E-book117 pagine1 ora

Incenerita: Ombre su Shenandoah, #2

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Info su questo ebook

Segreti nascosti prendono fuoco nel secondo romanzo breve della serie "Ombre su Shenandoah" dall'autrice di bestseller per USA Today Melissa F. Miller.

 

Trent Mann ha già messo una mano nel fuoco una volta. Ora è deciso a proteggere se stesso… e il suo cuore.

 

Trent avrebbe dovuto essere più giudizioso. Anzi, lo è. Eppure, nonostante pianga ancora la morte della sua partner e amata, l'ex-Navy SEAL si è innamorato, e anche parecchio, di una donna sposata. Lui e Olivia Santos hanno attraversato le fiamme insieme. Ma poi, quando sono usciti dall'altra parte, lui è raggelato. Non posa lo sguardo sull'agente della CIA da mesi, da quando insieme hanno fatto emergere un esplosivo scandalo politico. Il calore fra di loro era inconfondibile. Ma non appena si è posata la polvere, Trent è fuggito come se fosse inseguito da un fantasma. Perché così era.

 

Olivia ha i suoi problemi. Un ex-marito vendicativo, nemici politici furibondi e una madre impicciona, tanto per cominciare. Ma non riesce a smettere di pensare a Trent – e allo sguardo tormentato nei suoi occhi. L'uomo incolpa se stesso per l'imboscata jihadista e l'esecuzione di Carla Ricci. Ma Olivia ha la sensazione che la faccenda sia più complessa di quanto creda Trent. E lei non è mai stata il tipo da ignorare i presentimenti.

 

Quando Trent scopre che Olivia sta giocando col fuoco, corre in suo aiuto. Ma sarà troppo tardi per salvarla dalle forze da lei stessa scatenate?

LinguaItaliano
Data di uscita19 set 2021
ISBN9781940759685
Incenerita: Ombre su Shenandoah, #2

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    Anteprima del libro

    Incenerita - Melissa F. Miller

    1

    (Nota dell’autrice: Se non avete letto il primo volume, Bruciata, sarebbe meglio che lo faceste prima di cominciare Incenerita.)


    Olivia Santos staccò il microfono Lavallier dalla scollatura della camicetta di seta rosa e lo lasciò cadere all’interno, rabbrividendo quando il cavo freddo le sfiorò la pelle nuda. Poi infilò una mano in fondo alla schiena e sganciò il trasmettitore dalla cintura dei pantaloni neri. Avvolse attentamente il cavo attorno alla scatoletta rettangolare e consegnò il tutto allo stagista tecnico del suono nelle vicinanze.

    Tieni, Sean.

    Sean chinò la testa e arrossì violentemente. Grazie, miz Santos. È stata fantastica, oggi.

    Lei sorrise. È bello sentirselo dire. Speriamo che gli spettatori siano d’accordo.

    Cade Bracken, il presentatore di Anteprima Politica, si avvicinò, e lo stagista fuggì dal set alla velocità della luce. A quanto pareva, le voci riguardo al caratteraccio di Cade erano vere. L’uomo non aveva mai dato il peggio di sé in presenza di Olivia, ma le sue sfuriate erano leggendarie.

    Oh, gli spettatori sono d’accordo, Olivia. Lei è sempre l’ospite più popolare. Dovrebbe prendere in considerazione una posizione permanente. Un’opinionista specializzata nell’intelligence ci farebbe molto comodo.

    Olivia sorrise nauseata e trattenne un brivido. Assolutamente no. Faceva quelle apparizioni sporadiche solo perché glielo avevano consigliato il suo avvocato e il suo consulente alla sicurezza personale. Una ex-agente della CIA bruciata era già di per sé un bersaglio appetitoso per qualunque sicario. Ma una che aveva esposto un’intera sottocommissione parlamentare corrotta? Era una morta che camminava.

    Il suo istinto le avrebbe detto di correre ai ripari, rifugiarsi in un luogo isolato e attendere che si calmassero le acque. Ryan Hayes, il procuratore che curava l’accusa, e Jake West, il suo esperto di sicurezza, l’avevano convinta a fare l’esatto opposto: interviste, apparizioni televisive, addirittura un contratto editoriale. Tutto progettato per tenerla costantemente sotto gli occhi del pubblico, in base alla teoria secondo cui assassinare un personaggio pubblico era un rischio eccessivo per le molte, molte persone potenti che avrebbero voluto vederla morta.

    E tuttavia, ogni tanto, lei fantasticava di voler correre il rischio, se ciò avesse significato tornare a una vita tranquilla e riservata. Magari dopo il processo, pensò. Avrebbe potuto rinchiudersi a Shenandoah Falls, sedersi vicino al lago e guardare le foglie che cambiavano colore.

    Si rese conto che Cade stava attendendo la risposta a una domanda che lei non aveva sentito. Chiedo scusa, potrebbe ripetere? Olivia sbatté le palpebre con aria innocente.

    "Ho detto: che ne pensa delle voci secondo cui staremmo per stringere un accordo di pace con Boko Haram?"

    Olivia aggrottò la fronte. Come, scusi?

    Non faccia quelle smorfie, Olivia. Se vuole avere un futuro in televisione, non può farsi venire le rughe. L’uomo indicò la propria fronte liscia a mo’ di prova.

    Olivia rilassò il viso. Giusto. Grazie. Stava dicendo di Boko Haram?

    "Io non conosco i dettagli. Pensavo che avrebbe potuto conoscerli lei. Si dice che ci sia una tregua in corso d’opera, che vede il coinvolgimento diretto delle forze armate statunitensi."

    Olivia scosse la testa. Non può essere, Cade.

    L’uomo sorrise trionfante. È proprio quello che ho detto al mio contatto. Il nostro governo non appoggerebbe mai dei terroristi. Giusto?

    Giusto. Le dispiacerebbe divulgare la sua fonte? Olivia sbatté le ciglia.

    Ciò le valse una risata nasale. "Non si ricava nulla civettando con un uomo gay. Non con me, perlomeno. E poi, io sono un giornalista della vecchia scuola: non rivelo mai le mie fonti. Cade fece una pausa eloquente. Potrebbe provare a chiedere ai suoi amici della Potomac Private Services. Loro potrebbero aver sentito qualcosa."

    Olivia avrebbe voluto chiedere ulteriori dettagli, ma una produttrice dall’aria indaffarata attraversò di corsa il set e si fermò in mezzo a loro, puntando con enfasi un dito sulla tabella di marcia sul suo tablet.

    Olivia lasciò lo studio con il cuore che le batteva contro lo sterno. La Potomac era l’ultimo luogo in cui lei potesse ficcare il naso. Sebbene Jake fosse il proprietario della compagnia, lei non lo incontrava mai nel suo ufficio. Non lo chiamava nemmeno lì, solo al suo cellulare personale. Il rischio di incrociare Trent Mann alla Potomac era troppo alto. Anche se Trent – fra tutti – era probabilmente la miglior fonte di informazioni di intelligence su Boko Haram.

    Trent.

    L’uomo le aveva salvato la vita e le aveva spezzato il cuore, tutto in un giorno. Nonostante avesse promesso di fare il contrario, l’uomo era uscito dalla vita di Olivia senza guardarsi alle spalle.

    Olivia si era resa ridicola, chiamando Trent dopo aver chiesto il divorzio a Mateo. E ancora una volta, quando erano state formalizzate le accuse contro la sottocommissione. E ancora una volta, quando Jake le aveva detto che Trent aveva distrutto un’auto da corsa in uno spettacolare schianto su pista. Ma l’uomo non l’aveva mai richiamata. Per cui, lei aveva messo da parte il ricordo del calore che era arso fra di loro, aveva costruito una barriera protettiva attorno al suo cuore e aveva rivolto il viso verso il futuro.

    Avrebbe dovuto trovare un altro modo per soddisfare la sua curiosità. Perché, per quanto la riguardava, Trent Mann era fisso nello specchietto retrovisore.

    Trent si lanciò verso il telecomando mentre il rumore di passi in corridoio si faceva più intenso. Lo puntò contro la televisione e si affrettò a spegnerla. Ma Jake apparve sulla soglia proprio mentre la sigla finale del programma si interrompeva.

    Il suo capo gli rivolse un sorriso complice. "Recuperiamo Anteprima Politica, eh?"

    Trent fece una smorfia. Come? No.

    Da quando sei così pessimo a mentire? Pensavo che voi agenti sotto copertura aveste un’ottima faccia da poker.

    In primo luogo, sono in congedo. In secondo luogo, non sto mentendo, mentì goffamente lui.

    Jake rise. L’ho trovata molto bene, comunque.

    Molto bene era un eufemismo. Olivia sembrava una regina di ghiaccio. Fredda, composta, elegante. La sua camicetta rosso-rosa senza maniche metteva in risalto i suoi brillanti occhi azzurri e dava sfoggio dei suoi bicipiti tonici e definiti.

    Può darsi, disse Trent con la voce greve, perso in un ricordo.

    Jake corrugò le sopracciglia. Ripigliati. Volevo dire che faceva un’ottima impressione. Eloquente, informata, ma umile. Gradevole.

    Olivia era molto, molto gradevole. Anche troppo.

    Partecipa a una gara di popolarità e io non lo sapevo?

    Anche se così fosse, come faresti a saperlo? Stando a quanto ho sentito, non le parli da quella famigerata sera.

    Trent distolse lo sguardo, ma non rispose.

    Se vuoi sapere come la penso, non è il modo di trattare una persona a cui vuoi bene.

    Non volevo saperlo, disse a denti stretti lui.

    Imperturbato, il suo capo e amico proseguì. Se avessi voluto saperlo, ti avrei detto che ti stai comportando da stupido.

    Lascia perdere, Jake.

    Jake lo fissò per un lungo istante, quindi fece spallucce. Fa’ come vuoi. Dubito che Carla avrebbe voluto che tu trascorressi il resto della tua vita come un triste eremita, ma se a te va bene così…

    Carla non c’entra.

    Ah no?

    No. Olivia è sposata.

    "Era sposata. Non lo è più. E so che tu lo sai."

    Era vero. Olivia gli aveva lasciato un messaggio quando aveva avviato le pratiche per il divorzio e Ryan non aveva mancato di informarlo quando la procedura si era conclusa. Trent non sapeva spiegare, nemmeno a se stesso, il vero motivo per cui la stava evitando.

    Non è proprio così, si rimproverò.

    Immagino che tu non sia venuto qui per parlare di Olivia.

    Jake lanciò un fascicolo sulla scrivania di Trent. "Dato che sei

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