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Milano nei miei occhi
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E-book30 pagine4 minuti

Milano nei miei occhi

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Info su questo ebook

Nelle parole della curatrice Vera Agosti ("Adriana Luperto. L'artista sotto il coperchio della città"):
«I dipinti di Adriana Luperto sono sempre stati una spremuta di cuore. Non aspettatevi però nulla di sdolcinato, tutt’altro. L’emozione filtra con forza e determinazione.
L’artista recupera volutamente la semplicità e l’innocenza della rappresentazione del linguaggio dell’infanzia, come nella precedente serie de "La solitudine dell’amore". Anche nel nuovo progetto per la Libreria Bocca, un angolo prezioso nel centro a Milano, lo stile è dichiaratamente naïf, per riflettere, ricordare e rivivere una città in cui l’artista ha vissuto in passato rimanendone affascinata e ancora oggi catturata. Agli inizi degli anni Novanta, infatti, la Luperto esponeva nel capoluogo meneghino, privilegiando luoghi non consueti al sistema dell’arte, come locali notturni e cortili. Era un tenersi alla larga dal circuito ufficiale, un rimarcare un’identità di outsider per cui provava e mantiene rispetto e attrazione.»
LinguaItaliano
Data di uscita4 dic 2017
ISBN9788868993375
Milano nei miei occhi
Autore

Adriana Luperto

Lecce e il Salento nel sangue e negli occhi, Adriana Luperto disegna e dipinge da quando aveva 11 anni. Lecce si affaccia nel bianco delle sue pennellate, e attraversa le tele come filo d’Arianna che non si spezza mai. Il Salento risuona nei volti e nei gesti, nelle geometrie e nella spazialità, un canto accorato e anche nascosto, eppure forte, presente, una sinfonia delle origini che incanta e rapisce. A 13 anni vince il suo primo premio, Monumenti della Puglia. Sono disegni a china e acquarello quelli che usa per raccontare, anche qui, la sua terra. Una tecnica su cui tornerà anche in opere più recenti. Tecnica tra le tante che mette in campo quest’artista poliedrica: come quelle usate per scenografie, murales e allestimenti di sale, negozi, discoteche, di cui, negli anni, ha sempre curato ogni dettaglio, dall’ideazione alla realizzazione. E anche se nel suo ricco curriculum non manca la collaborazione con una musicista – nel 2003 ha illustrato il booklet del cd della cantautrice Pia Tuccitto – la musica è qualcosa che si coglie ovunque nelle sue composizioni pittoriche: c’è il rap, c’è il jazz, c’è il pop in quelle figure nude, sole, fluttuanti. Ma c’è anche il rock che in uno dei suoi dipinti più recenti, Il ragazzo e la ragazza (2016), rievoca atmosfere alla Woodstock, una Woodstock che sulle spalle ha 40 anni di storia e più nessuna ingenuità. Nel 2005 espone a Bologna nell’ambito della manifestazione Video Freccia. Nel 2007 partecipa alla Biennale di Venezia nell’ambito dell’esposizione 13×17 presso il Padiglione Italia, iniziativa curata da Philippe Daverio per lo studio Berengo di Murano, che la vede esposta insieme ad artisti del calibro di Sandro Chia, Jannis Kounellis, Gilberto Zorio e Tullio Pericoli. Daverio, insieme a Jean Blanchaert, la volle anche nel catalogo Rizzoli di quella 13×17. A Lecce torna con una personale nel 2009: espone alla galleria Cortenumero9, con opere in cui già si affacciano i temi che nella produzione più recente – acrilici su pannelli in mdf o compensato – diventeranno la narrazione di una sorta di “solitudine dell’amore”, un tema caro all’artista che riesce a declinare questo apparente ossimoro – amore e solitudine – con una delicatezza di tratti e una forza interpretativa che lasciano incantati. In occasione della presentazione del booklet del cd della Tuccitto, Sabina Ghinassi ha scritto di lei: “Le immagini con le quali Adriana Luperto traduce le emozioni hanno la stessa fragranza ed immediatezza di un haiku giapponese: pochi tratti fluidi, un gesto di grande freschezza, libero e nello stesso tempo, segno di un elan intimo e raccolto, profondo, densamente interiore. Quasi un racconto che scivola via in una serie di piccoli quadri, immagini che sembrano strappate a un battito di ciglia, ad un sorriso sfuggente, immagini che potrebbero essere dipinte sulle foglie di un albero in un giorno d’estate. Si tratta di una scrittura pittorica veloce e densa di memoria, anche onirica. Non stupisce che Adriana Luperto di sé dica "Amo i colori e si vede! Mi piace ridurli in emozioni."

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    Milano nei miei occhi - Adriana Luperto

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