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Alessandro: l'origine del mito
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Alessandro: l'origine del mito
E-book78 pagine56 minuti

Alessandro: l'origine del mito

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Info su questo ebook

Agosto 335 a.C.
Dopo la conquista dei Balcani, Alessandro di Macedonia intraprende una campagna militare contro la più potente città-stato della Grecia colpevole di essere venuta meno agli accordi di pace, ignaro che un'oscura minaccia attende nell'ombra oltre le mura della grande Tebe. 
La storia degli eventi che cambiarono il volto della Grecia e diedero inizio alla grande spedizione di Alessandro Magno.
LinguaItaliano
Data di uscita23 giu 2022
ISBN9791221360240
Alessandro: l'origine del mito

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    Anteprima del libro

    Alessandro - Yvan Argeadi

    PROLOGO

    La battaglia di Cheronea

    In precedenza...

    Alessandro indossò il suo caratteristico elmo sovrastato da una rossa cresta, sguainò la spada e puntando verso il polveroso campo di battaglia urlò:

    《 Seguitemi! 》 gettandosi per primo giù dalla collina con tutta la cavalleria al seguito come a formare un enorme punta di freccia, di cui egli era l'estremità pronta a incunearsi in quella ferita dello schieramento avversario.

    《 Maledizione! 》 urlò Filippo al vedere il sopraggiungere della propria disfatta. Era in preda alla rabbia più cieca e irrazionale.

    《 Sire, il Principe... 》 urlò un etére accorrendo.

    《 Non ora! 》 rispose Filippo urlando.

    《 Ma il Principe... 》

    《 Ho detto non adesso figlio di puttana, sparisci! 》

    《 Il Principe ha... 》

    Filippo si voltò urlante verso il giovane.

    《 Cosa ha fatto Alessandro? 》

    《 Il Principe... il Principe ha attaccato! 》

    《 Come sarebbe ha attaccato? Io non gli ho dato alcun ordine! 》 tuonò Filippo montando in groppa al proprio cavallo e dirigendosi sulla cima della collina più alta per poter appurare con i propri occhi quanto comunicatogli dal giovane.

    Non appena vi giunse e volse lo sguardo verso il campo di battaglia vide che effettivamente la cavalleria aveva ingaggiato il nemico sfruttando a proprio vantaggio il varco creatosi nel loro schieramento.

    Alessandro era il soldato di testa, il primo a essersi gettato nella mischia contro qualunque aspettativa di chi sosteneva che sarebbe stato colto dalla paura dell'azione.

    Il Principe cavalcava senza rallentare la propria corsa di un solo passo. Chiunque si trovasse sulla sua strada veniva decapitato dalla sua spada o travolto dal suo destriero, senza che egli accennasse minimamente a rallentare al punto che il resto della cavalleria faticava a reggere il passo di quel Bucefalo inarrestabile e con gli occhi iniettati di sangue come una fiera mitologica.

    Alessandro stesso sembrava completamente in balia di un furore sovrumano e più il sangue dei suoi nemici gli macchiava l'appariscente panoplia più la sua corsa si faceva implacabile.

    Lisicle, stratego ateniese alla guida dell'alleanza di città-stato insieme a Carete e Teagene, non appena vide l'approssimarsi di Alessandro tentò con gli altri due la fuga.

    Alessandro, vedendo il suo stendardo essere voltato nella direzione opposta, intuì le intenzioni dell'uomo e mentre agli altri due riuscì di mettersi in salvo, Lisicle cadde trafitto da una lancia scagliatagli contro dal Principe macedone, strappata di mano da un soldato nemico durante la corsa impetuosa di Bucefalo.

    Con la discesa in campo della cavalleria un immensa nube polverosa fu sollevata dal terreno impedendo a Filippo di continuare a seguire l'andamento del conflitto.

    Sapeva solo che suo figlio aveva capovolto l'esito di una battaglia che si stava trasformando in disfatta, con una strategia formidabile da attuare in campo aperto.

    La sua mente volse al gigantesco Impero Persiano, ricco di distese desertiche in cui una simile manovra avrebbe potuto essere attuata anche contro un armata tre volte superiore, e garantire così la vittoria.

    Sorrise perché ora più che mai ne aveva la certezza: con suo figlio accanto avrebbe potuto realizzare il suo sogno di conquista della Persia.

    Con questa vittoria la Grecia era caduta. La vittoria più importante della sua vita fino a quel momento era stata ottenuta. L'indomani i greci avrebbero dovuto dire addio a ogni velleità di democrazia e accogliere tra loro un nuovo Re.

    《 Che azione sconsiderata, per giunta senza la vostra approvazione altezza 》 esordì Attalo, consigliere di Filippo che notoriamente non nutriva simpatia verso Alessandro, mirando a screditarlo per far nominare come erede al trono il proprio nipote nato dal secondo matrimonio del Re con sua figlia Euridice.

    《 Attalo, taci, mio figlio ci ha salvati dalla sconfitta. Tuttavia non lascerò a lui il merito della vittoria 》 ringhiò tra i denti, per poi scendere a sua volta verso il campo di battaglia e ordinare personalmente alla falange di avanzare.

    Intanto, dall'altra parte della piana di Cheronea, un atterrito esercito greco deponeva le armi cadendo in ginocchio stremato dinnanzi all'apparizione da quella nube di polvere della sagoma di Alessandro.

    Il Principe apparve completamente ricoperto di sangue, in sella a quel mostro di cavallo dagli occhi rossi che sembrava emettere vapore dalle narici come una bestia partorita dall'antro più oscuro del Regno di Ade.

    《 Tu... tu, chi sei? 》 domandò tremante un oplita tebano.

    Alessandro fissò il proprio sguardo nel suo con una tale forza che al soldato gli parve di sentirsi trafitto da una lama dritta in mezzo agli occhi.

    《 Io sono 》 rispose il Principe con voce glaciale 《 un Dio! 》

    CAPITOLO 1

    Notizie preoccupanti

    Tre anni dopo...

    La folla si radunò nell'Agorà cittadina insieme ai delegati delle fazioni politiche anti-macedoni provenienti da Atene.

    Sugli spalti il mormorio generale fu interrotto dall'arrivo di un uomo vestito

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