Considerazioni attuali sulla guerra e la morte
()
Info su questo ebook
Sigmund Freud
Sigmund Freud (Freiberg 1856 - Londra 1939) medico austriaco, fondatore della psicoanalisi, cominciò ad occuparsi di psicopatologia con gli Studi sull'isteria, scritti in collaborazione con]. Breuer (1892 - 1895). Nel 1900 pubblica L'interpretazione dei sogni, in cui confluiscono i dati della propria autoanalisi. Gli scritti dei decenni successivi definiscono il movimento psicoanalitico nei suoi aspetti teorici (Tre saggi sulla teoria della sessualità, 1905; AI di là del principio del piacere, 1920; L'Io e l'Es, 1923), sociali (Il disagio della civiltà, 1930; Mosè e il monoteismo, 1939), antropologici (Totem e tabù, 1912 - 1913).
Correlato a Considerazioni attuali sulla guerra e la morte
Ebook correlati
Questo libro leggerà nella tua mente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPervertimento dell'etica: La via di S. Tommaso e la malattia mortale nel mondo di oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMale pandemico, coscienza religiosa e libertà morale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Anticristo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTra la vita e la morte: La psicanalisi scomoda Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAforismi sulla saggezza nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'invenzione antifascista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHitler al bivio esiziale: Contro il primato metafisico della violenza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo Gnosticismo: Storia delle lotte religiose Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl sonno, la morte e la risurrezione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa volontà di potenza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI cinici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPensieri al margine Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Esistenzialismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Anticristo: Studio critico sulla credenza cristiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Antivirus Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGenealogia della morale Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La vita improduttiva: Georges Bataille e l'eterologia sociologica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTotem e tabù e altri saggi di antropologia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAggressività e violenza maschile al tempo della globalizzazione: al tempo della globalizzazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPsicopatologia antropologica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDisagiotopia: Malessere, precarietà ed esclusione nell'era del tardo capitalismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMalattia e filosofia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChe cos'è la politica?: Dialoghi con Alessandro Biral Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPsicoanalisi del male e del dolore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMistica pratica (tradotto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMorale e religione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Nulla Imperfetto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo Gnosticismo: Storie di antiche lotte religiose Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Crescita personale per voi
Risveglio: Con esercizi delle antiche scuole esoteriche Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Dimagrire senza diete del cazzo Valutazione: 4 su 5 stelle4/565 abitudini quotidiane per la tua crescita personale Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il Libricino della Felicità: come liberarsi dalle zavorre e raggiungere i propri obiettivi Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'uomo più ricco di Babilonia (Tradotto) Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Come Essere Sicuri di Sé Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Gli specchi esseni: Il codice per interpretare la mappa della tua vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDizionario del sesso e dell'erotismo Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Officina Alkemica: L'alchimia come via per la felicità incondizionata Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'Arte di Comunicare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Mappe Mentali in Pratica: Quello che non ti aspetti dalle mappe mentali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNuovo manuale di auto-ipnosi Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Memoria illimitata: Impara più velocemente e ricorda tutto con tecniche di memoria pratiche e potenti Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Io Sono. Vita Impersonale Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Tarocchi Guida Completa Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Come organizzare la propria mente Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Motivarsi e Motivare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Memorizzazione Dinamica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCreatività - Istruzioni per l'uso Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Guerrieri metropolitani: Combattere fuori per vincere dentro - La filosofia degli sport da combattimento Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Porta del mago: La magia come via di liberazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPittura intuitiva: Di che colore siamo dentro - Manuale pratico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Grande Libro degli Aforismi e delle Citazioni - 2.000 Citazioni d’Autore che cambieranno la tua vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Considerazioni attuali sulla guerra e la morte
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Considerazioni attuali sulla guerra e la morte - Sigmund Freud
COPERTINA
image.pngCONSIDERAZIONI ATTUALI SULLA GUERRA E LA MORTE
image-1.pngSigmund Freud
A cura di Michele Bertaggia
Collezione Filo di perle 44
droppedImage.jpgEdizioni Studio Tesi
Copyright
CONSIDERAZIONI ATTUALI SULLA GUERRA E LA MORTE
di Sigmund Freud
A cura di Michele Bertaggia
Collezione Filo di perle 44
Edizioni Studio Tesi
Titolo originale: Zeùgemèsses ùber Krieg und Tod
Copyright © 1982 by Editori Riuniti spa
Edizione su licenza di Editori Riuniti spa
di Edizioni Studio Tesi srl Via Cairoli, 1 - 33170 Pordenone
I edizione maggio 1991
ISBN 978-88-7692-604-4
Prima edizione digitale 2014
© Copyright 2014 by Edizioni Studio Tesi
Via Flaminia, 109 - 00196 Roma
www.edizionimediterranee.net
Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma
droppedImage-1.jpgIntroduzione
image-2.pngPax melancholica
I. 1915, 1932: Considerazioni attuali sulla guerra e la morte e Risposta ad Albert Einstein: sono i due poli del Vom Kriege di Freud.
Apici: situazioni momentanee del pensare, che - in modo affatto diverso - magari nell' understatement della ripetizione e riassunzione dei risultati di una teoria, si raccolgono nell'emergenza che il reale, per la sua esteriorità, provoca.
Ma, appunto: emergenza delle occasioni. Ché, nonostante le migliori intenzioni dell'interprete, è assai arduo individuare, tra questi poli ed eventi, la continuità di uno sviluppo concettuale effettivamente determinante l'oggetto. Insomma, pare proprio che tra questi termini non possa in alcun modo rinvenirsi lo sviluppo di un freudiano "discorso della guerra. Il che non è privo di conseguenze principalmente
negative", soprattutto per chi cerchi in questi testi di Freud la via di un'opposizione risolutiva al grande male che destina l'umanità ai suoi ultimi giorni.
Per tali orientamenti alla redenzione finale dell'Uomo dalla malattia radicale che lo attanaglia, le considerazioni freudiane si mostrano deboli, debolissime. Specie nel nostro presente, così palesemente provato dalle conseguenze estreme, ben più tragiche di quelle note a Freud e al suo tempo, della totalizzazione contemporanea della guerra (e, insieme, della pace apparente che ne è conseguita ...).
Non c'è, in realtà, alcuna estirpazione
del male. La ricerca psicologica - anzi, più esattamente, psicoanalitica - mostra piuttosto che, nella sua essenza più profonda, l'uomo è costituito da moti pulsionali di natura elementare [...] Questi moti pulsionali, in sé, non sono né buoni né cattivi [...] Ciò su cui si può concordare è che tutti quegli impulsi che sono condannati dalla società - esemplarmente nominiamo gli impulsi egoistici e quelli crudeli - sono tra questi moti primitivi (Considerazioni attuali, 1).
De bello ac pace si rivela, dunque, per la riflessione di Freud, oggetto
di una radicale ablazione che, eventualmente, mira ad altro: ed è, ovviamente, l'Altro della psicoanalisi.
Per questo, forse, il ritmo e il tono dei cenni freudiani sulla guerra non sono mai quelli della concitazione e della straordinari età, bensì quelli della normale cura di una condizione naturale
dell'uomo, e dell'uomo afflitto dal suo desiderio e dal suo dolore, senza che per ciò la teoria
debba ancora patire qualcosa di quel biologismo positivista che caratterizza la primitiva «scienza» psicologica.
Per questa scienza sÌ sarebbe stato, forse, non solo possibile ma anche necessario tematizzare de bello, specialmente
, per decostruirne nei suoi elementa la macchina e così comprenderne positivamente
l'anima.
Viceversa, l'orizzonte su cui oscillano i fenomeni che chiamano Freud anche all'osservazione della guerra è, ormai, quello tracciato dalla grande svolta metapsicologica, il fronte d'urto della cui esplosione sospinge irrevocabilmente psicoanalisi verso «speculazione», al di là - certo - del semplice paradigma scientifico e della sua economica
. Non per questo, come pure si è sostenuto, reinventandosi una passione per filosofia
, mai troppo amata da Freud - almeno finché resti, come prevalentemente a quei tempi, fissata al posto dominante di visione del mondo
; semmai accettando, invece, il rischio di un ulteriore mascheramento mitologico: all'insegna del più classico (o arcaico) peri physeos, nell' arduo percorso labirintico delle relazioni che vincolano Eros a Thanatos.
Forse Lei ha l'impressione che le nostre teorie siano una specie di mitologia, in questo caso neppure festosa. Ma qualunque scienza della natura non si arena forse in una specie di mitologia? Non è così oggi anche per Lei, nel campo della fisica? (Risposta ad A. Einstein, Vienna - settembre 1932).
In questo modo, Freud incontra - anche inconsapevolmente e ancora per negativo, quasi a calco
- i problemi attuali della metafisica nella stagione più alta del nichilismo, lungo i percorsi tentativi di ogni possibile Ùberunndung di essa, dove il pensare azzarda le prove ultime di sottrarsi, nel compimento e dunque nel gesto tardivo dell'epigono che riassume la maschera del cercatore d'Origine, alla spiritualizzazione totale prodotta dal dominio, potente ma infine fragile, della moderna Soggettività.
Bisognerebbe cercare di più, nell'orizzonte di questo riferimento, per comprendere il senso, per la verità assai poco trasparente nonostante la facilità di molte vulgate, della diagnosi freudiana circa il «disagio» della civiltà. Oltre ogni psicologistica riduzione alle tonalità, volta a volta, ottimistiche o pessimistiche del discorso. Questo colorismo andrebbe in ogni caso dissolto, perché occulta il nucleo essenziale del problema che ha a che fare con i limiti di ogni intenzione terapeutica in quest' ordine; e reciprocamente, quindi, con la possibilità stessa di restare ad una definizione pseudoclinica dello Unbehagen. Definizione che non sa ancora giudicare della cosa stessa, fissandosi invece al decorso delle apparenze, presumendone l'evoluzione e tentando di condizionarne gli esiti con retoriche o idealistiche metodologie di cura preventiva, le quali tutte appaiono a Freud inconcludenti quando non addirittura fuorvianti.
Ed è proprio nei termini di questa inanità della terapia applicata alla collettività e alla civiltà, che Freud riassume, nelle dure pagine conclusive del Disagio della civiltà (1929), la sua originaria, costante, mai abbandonata polemica contro l'etica: polemica con cui aveva, ad esempio, fin da principio contrastato le improprie contaminazioni intese dal pastore Pfister tra psicoanalisi ed Evangelo. Con un'asprezza quasi inaudita, senza alcuna disponibilità a concessioni, e... nonostante il trauma della guerra e le illusioni della pace (dati i tempi ...):
C'è un punto di cui non sono soddisfatto: quando Lei controbatte la mia teoria sessuale e la mia etica
. Vale a dire: lascio a Lei la seconda: l'etica mi è estranea e Lei è pastore d'anime. Non sto molto a rompermi la testa sul bene e sul male, ma, in media, ho trovato poco bene
negli uomini. Secondo le mie esperienze essi non sono per la maggior parte che gentaglia, sia che professino questa o quella dottrina etica, o nessuna. [...] Se proprio bisogna parlare di etica, allora professo un ideale elevato, dal quale la maggior parte di coloro che ho conosciuto si discostano in modo assai desolante. [...] Dal punto di vista terapeutico, non posso che invidiarLa per la Sua possibilità di ricondurre la sublimazione alla religione. Ma il bello della religione fa certo parte della psicoanalisi. E naturale che qui, nella terapia, le nostre strade si dividano [...] (A Pfister, Vienna - 9 ottobre 1918).
Ora, all'altezza del 1929, proprio riconoscendo che l'«esperimento terapeutico dell'etica», realizzazione superiore ad ogni altra della civiltà, ne tocca perciò il punto più vulnerabile; l'etica religiosa, l'etica naturale e l'etica socialista sono abbracciate insieme dalla medesima critica che la psicoanalisi rivolge al Super-io individuale, sovrapponendolo qui perfettamente - nell'analogia - al Super-io della civiltà (fonte degli ideali etici). Si mostra, allora, ancora una volta, come la metodologia psicoanalitica rimanga propriamente praticabile solo nello spazio dell'individuo, rendendosi quindi assai problematica ogni generalizzazione delle sue opportunità, specie - al nostro proposito - nel senso di un nuovo universalismo umanistico. Come il Super-io individuale non si preoccupa della felicità dell'Io, sottovalutando le resistenze contro l'ubbidienza