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Riflessioni e rifrazioni nell'inconscio artistico
Riflessioni e rifrazioni nell'inconscio artistico
Riflessioni e rifrazioni nell'inconscio artistico
E-book41 pagine34 minuti

Riflessioni e rifrazioni nell'inconscio artistico

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L’autrice avvia un’indagine sui tentativi di esplorare l’assurdo o il possibile, attraverso uno stile problematico che valorizza la crisi e le relazioni ampie tra persone e discipline. È tuttora difficile infatti parlare di realtà e immaginazione, senza affrontare un campo di battaglia di posizioni differenti provenienti dalla medesima disciplina o da discipline diverse. Dopo un excursus storico sulle concezioni di reale, immaginazione, coscienza, inconscio, il saggio affronta alcune vie per accedere all’inconscio artistico, attraverso l’esperienza modernista e postmodernista, vissute sullo sfondo delle correnti filosofiche strutturaliste e post-strutturaliste. Propone inoltre esperienze di visione creativa laterale o trasversale, quali alternative possibili a una ricerca artistica che proceda per finalità o per “orizzonti” fissi e immutabili. Da ultimo, esplora una sintesi produttiva tra la scelta artistica descrittiva e quella prescrittiva.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2023
ISBN9788855491914
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    Anteprima del libro

    Riflessioni e rifrazioni nell'inconscio artistico - Lidia Popolano

    Introduzione

    Realtà e immaginazione

    L'immagine della realtà a cui apparteniamo è del tutto soggettiva o vi è qualcosa di tramandato, di culturale, che dirige la percezione della realtà, ovvero che la determina?

    La distinzione filosofica tra realtà e immaginazione, nei secoli ha subito un'evoluzione non lineare e spesso controversa. Per fare una rapida escursione mi servirò preliminarmente di alcuni elementi della prospettiva di Maurizio Ferraris, filosofo teoretico italiano proponente un nuovo realismo, collegato alla tradizione nata dalla filosofia e dalla psicologia della percezione; alla tradizione psicologica gestaltista, ma anche alla tradizione filosofica analitica di base realista di Hilary Putnam. Ferraris individua nel pensiero umano tre dimensioni filosofiche, l'Ontologia, ovvero lo studio di ciò che c'è, indipendentemente da ciò che sappiamo al riguardo; l'Epistemologia, ovvero ciò che sappiamo su quello che c'è, nonché il mondo dei significati che diamo alla vita e alle nostre azioni; la Politica, ossia la prospettiva dell'agire umano individuale e collettivo. Le tre dimensioni filosofiche possono essere studiate all'interno di un contesto Costruzionista, oppure servendosi del concetto di Emergenza. Nel primo caso, si parte dal pensiero e si arriva al mondo. Nel secondo caso, il mondo ci viene incontro e ci stimola a pensare e a costruire partendo dal dato, ossia da qualcosa che ci precede.

    Per Ferraris, il Pensiero antico può essere diviso in più scenari fiolosofico-geografici: gli Ionici, i Pitagorici, gli Eleatici e i Naturalisti, chiamati anche fisici pluralisti perché propongono una sintesi tra lo scenario naturalistico degli Ionici e le esigenze di razionalità emerse tra i Pitagorici e gli Eleatici.

    Anassimandro, filosofo greco della scuola ionica e primo cartografo noto dell'antichità, vive tra il VII e il VI Sec, a.C. Egli studia la realtà e intuisce, tra l'altro, che la Terra è sospesa nello spazio; afferma inoltre che il fondamento di tutte le cose è la Natura, physis, presente in una molteplicità di configurazioni particolari che, alla fine del loro ciclo, devono necessariamente ritornare al fondamento originario.

    Per Aristotele, filosofo greco, scienziato e logico tra i più importanti dell'antichità, vissuto nel IV sec. a.C., la realtà che vediamo porta iscritta in se stessa la meta finale a cui tende: entelechìa. L'ente in divenire è dunque un essere in potenza. Per lui, le idee così come concepite dal filosofo e suo maestro Platone, ossia trascendenti, immateriali, universali e reali, sono un'astrazione inutile, perché non spiegano ciò che è, e neanche possono essere principio di conoscenza. Solo l'intelletto, per Aristotele, quale entità universale e anche come sede della comprensione, è eterno. Tutto procede dal basso, dal semplice, e poi acquisisce complessità sempre crescente.

    Alle origini del pensiero sistematico e per lunghi secoli, dunque, le Scienze naturali condividono uno spazio di pensiero con la Filosofia. Il termine Metafisica, che nella tradizione filosofica ha assunto il vertice della gerarchia del pensiero,

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