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Guida Pratica del Cameriere
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Guida Pratica del Cameriere
E-book216 pagine59 minuti

Guida Pratica del Cameriere

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Info su questo ebook

Un testo elaborato per formare camerieri di lusso, ovvero destinati a lavorare in luoghi distinti ed eventi di qualità, classe e categoria.

Non è pensato per chi vuole imparare a servire in un bar o in una taverna, o lavorare in luoghi che non richiedono un minimo di categoria, qualità ed eccellenza nel servizio. Per quello non è necessaria nessuna formazione. Portare piatti, bicchieri e coperti a un tavolo è qualcosa che può fare chiunque. Non c'è nessuna scienza in ciò.

Per essere un cameriere di lusso, invece, è necessaria una certa preparazione. Che, se non viene ricevuta in un'accademia o una scuola di formazione, si può ottenere leggendo e mettendo in pratica gli insegnamenti contenuti in questo libro. Per questo è stato scritto.

Contiene la spiegazione dettagliata delle regole e delle norme di protocollo del lavoro del cameriere, dei modi di realizzare il servizio, dei tipi di servizio esistenti, di come sistemare tovaglie, tovaglioli, tavoli, bicchieri, piatti, vassoi e coperti, del servizio delle bevande, del portare e riportare indietro piatti, della pinza cucchiaio-forchetta, eccetera.

Tutto ciò che è necessario sapere per lavorare nel mondo alberghiero di alta categoria senza dover fare un corso specifico.

LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2023
ISBN9798223572596
Guida Pratica del Cameriere

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    Anteprima del libro

    Guida Pratica del Cameriere - Franklin Díaz

    Il lavoro di cameriere non rientra tra quelli che richiedono necessariamente una determinata formazione accademica per essere svolti. Tuttavia, per svolgerlo è necessario almeno essere in possesso di alcune condizioni, esperienze e conoscenze basiche fondamentali.

    E non è che sia un’attività su cui non c’è formazione accademica. Al contrario, esistono decine di scuole specializzate nella formazione di camerieri, come le scuole alberghiere, alcune accademie private, scuole di formazione professionale, eccetera. In esse si insegnano i fondamenti teorici e pratici di questo mestiere, e si prepara minuziosamente il futuro cameriere per farlo diventare un vero professionista. Ci sono anche corsi alberghieri che, anche se non sono specifici per il lavoro di cameriere, comprendono tra le materie obbligatorie tutto ciò che riguarda il servizio ai tavoli e ai commensali. La questione è che, come per il lavoro del muratore, del pittore o dello stuccatore, non è necessario un titolo accademico specifico per fare il cameriere: ma, se non se ne è in possesso, sarà necessario almeno avere un minimo di conoscenza di come si fa questo mestiere.

    I ristoranti di classe, le navi di lusso e le catene di hotel più importanti di solito vogliono un personale professionale, e quindi dal curriculum deve risultare che il cameriere è formato dal punto di vista teorico e pratico in istituzioni appositamente dedicate.

    Al di là di tutte le formazioni professionali, quello del cameriere è fondamentalmente un lavoro che può fare chiunque. Ma c’è una cosa che è fondamentale in questo mestiere: la pratica. Non si può diventare un buon cameriere senza avere pratica sufficiente e soprattutto giusta. Perché se continui a fare una cosa sempre nel modo sbagliato è inutile, non diventerai mai bravo a farla.

    Per quanti studi e formazioni teoriche uno possa fare, in questo lavoro l’esperienza e la manualità valgono forse anche più della teoria. I nostri potenziali datori di lavoro di solito non si mettono lì a contemplare i nostri curriculum per valutarci. Preferiscono metterci alla prova per vedere quanto siamo bravi. Attraverso l’osservazione del nostro lavoro si rendono conto di che tipo di gioiello siamo. E bisogna dirlo chiaramente: in questo settore abbondano dai diamanti e rubini più pregiati fino ai peggiori calcari e carboni. Ovvero i camerieri ottimi, quelli bravi, quelli scarsi, quelli pessimi, e quelli che non servono per questo mestiere.

    Si dice, correttamente, che l’abito non fa il monaco. In questo caso è proprio così: non serve a niente vestirsi da cameriere se non si sa fare questo lavoro in modo accettabile.

    Questa guida è pensata per formare camerieri di lusso, che vogliono lavorare in luoghi distinti ed eventi di classe. Non è pensata per chi vuole imparare a servire in un bar o in una taverna, o lavorare in luoghi che non richiedono un minimo di categoria, qualità ed eccellenza nel servizio. Per quello non è necessaria nessuna formazione. Portare piatti, bicchieri e coperti a un tavolo è qualcosa che può fare chiunque. Non c’è nessuna scienza in ciò.

    Per essere un cameriere di lusso, invece, è necessaria una certa preparazione. Che, se non viene ricevuta in un’accademia o una scuola di formazione, si può ottenere leggendo e mettendo in pratica gli insegnamenti contenuti in questo libro. Per questo è stato scritto. Questo è il suo fine.

    REGOLE BASILARI DEL MESTIERE DI CAMERIERE

    Generalità

    L’essenza del lavoro del cameriere di lusso è L’ELEGANZA, il saper stare. Questa è la sua fondamentale caratteristica.

    Quando parliamo di eleganza ci riferiamo alla classe nei movimenti, nel modo di stare, di guardare, a come sorridere, alle fattezze basilari del viso, eccetera.

    C’è chi dice che sia qualcosa di naturale, che alcuni esseri umani hanno e altri no. E non neghiamo che possa essere così. Ci sarà chi è nato elegante di natura, e anche molti che sono nati volgari per natura. Ma è una tesi molto discutibile, tanto che a molti, compreso il sottoscritto, sembra un’ipotesi assurda.

    Noi che non crediamo a simili teorie pensiamo che tutto si possa imparare, che nessuno nasca in un modo piuttosto che in un altro. Proprio per questo sono stati elaborati testi come il presente libro: per insegnare come fare.

    Fermiamoci un attimo a pensare... Cos’è l’eleganza?

    Cosa sia l’eleganza come concetto semantico non ci interessa. Quello che ci interessa in questo contesto è il significato di questa espressione nel campo alberghiero, che è ciò di cui tratta questo libro.

    La nozione di eleganza nel mondo alberghiero non è qualcosa di soggettivo ma di oggettivo. Per cui non si può pensare, in questo contesto, che ognuno possa avere un proprio concetto di eleganza. C’è, al contrario, un criterio generale comunemente accettato.

    Nel mondo alberghiero ci sono dei modelli, chiaramente definiti, di cosa si intende per elegante, dei modi di fare le cose che denotano questa specifica qualità.

    Ci sono una serie di norme, di regole non scritte, che tutti seguono alla lettera. Si tratta di un insieme di comportamenti che nel tempo sono diventati a tutti gli effetti dei modelli da seguire.

    Non compete a noi modificarli o criticarli, bensì conoscerli, impararli e applicarli al nostro lavoro.

    Queste sono

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