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Cinque Vite
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E-book116 pagine1 ora

Cinque Vite

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L’esperienza insegna che la vita è solo un lasso di tempo, dotato di un inizio e una fine. Si nasce, si cresce e infine, in un punto imprecisato di questo flusso temporale – che per alcuni è troppo presto, per altri incredibilmente tardi – si muore. Non ci sono scappatoie, proroghe o modifiche di alcun tipo, l’esistenza è una e una soltanto. O almeno così è per la maggior parte delle persone che, per quanto possano evolversi e mutare, rimangono più o meno fedeli al loro percorso.
Be’, per Anna non è stato così.
Chiunque la conosca è pronto a giurare che la bambina timida e impaurita nata nel 1948 in un piccolo paese della Sardegna non è quella che ha affrontato con coraggio l’Uomo Nero – quello vero, non il personaggio di tante fiabe – quando aveva solo tre anni. E di certo quella ragazza audace non è la stessa che si è lasciata alle spalle la sua regione per intraprendere una vita completamente nuova, né è la donna prigioniera di un matrimonio stretto come una gabbia.
Tutte queste sono persone diverse, sono vite diverse, eppure Anna è una sola.
Una sola donna e tante vite.
Almeno cinque...
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2023
ISBN9791220138703
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    Anteprima del libro

    Cinque Vite - Giovanna Pisu

    cover01.jpg

    Giovanna Pisu

    Cinque vite

    © 2022 Europa Edizioni s.r.l. | Roma

    www.europaedizioni.it - info@europaedizioni.it

    ISBN 979-12-201-3411-8

    I edizione dicembre 2022

    Finito di stampare nel mese di dicembre 2022

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distributore per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.

    Cinque vite

    1

    La Guaritrice

    Anna non può ricordare con esattezza i primi anni della sua infanzia, nemmeno a lei è concesso un simile privilegio, ma sua sorella Susanna, che all’epoca dei fatti era già un’adolescente, ha ben impresso nella mente quel periodo e in particolare il giorno in cui Anna ha sfiorato la morte, un episodio che ha condiviso con lei con dovizia di particolari.

    Susanna le ha raccontato che la sua nascita è stata un caleidoscopio di emozioni, tutte particolarmente intense, ma non serene e felici come ci si aspetterebbe per l’arrivo di un bambino. Ovviamente non era colpa di Anna, non potevano essere imputate a lei le difficili condizioni economiche della sua famiglia, ma l’arrivo di una nuova bocca da sfamare – e per giunta nemmeno l’ultima – non costituiva esattamente un motivo per cui rallegrarsi. Quelli erano gli anni del dopoguerra, un periodo poco entusiasmante per l’Italia, soprattutto in un paese piccolo e rurale come quello di Anna, dove i ragazzi aiutavano nei campi sin da bambini, mentre le ragazze si sposavano presto per non gravare sulle spalle della famiglia. In aggiunta a tutto questo, non si può tralasciare la salute di Anna, da sempre cagionevole, e che in quella particolare occasione si stava rivelando a dir poco allarmante.

    Susanna le ha detto di ricordare il viso preoccupato del dottore, quando era venuto a farle visita, e il modo risoluto in cui aveva detto alla mamma di non essere certo della sopravvivenza di Anna.

    La polmonite non è uno scherzo, soprattutto non lo era in passato, quando la medicina non vantava la stessa efficacia di oggi. Inoltre Anna aveva solo tre anni e il suo corpo di bambina soffriva maggiormente le conseguenze della malattia, così in casa quasi tutti si erano rassegnati all’idea di doverle dire addio, tutti tranne Susanna, che vegliava su di lei come un angelo custode. La osservava con attenzione, senza distogliere mai lo sguardo da quello scricciolo avviluppato nelle coperte, come se avesse avuto paura di vederla sparire, una volta chiusi gli occhi.

    Anna era calda e sofferente, respirava a fatica ed era incosciente per la maggior parte del tempo, ma sua sorella non si arrendeva e le teneva compagnia in cerca del minimo cambiamento, possibilmente in positivo.

    Quando la porta di casa si è aperta una seconda volta, Susanna è scattata in piedi, credendo che fosse il dottore, tornato con una cura miracolosa, invece era Lorenza, la vicina che abitava nella casa di fronte alla loro, e che aveva ereditato da sua madre l’appellativo di Guaritrice.

    Lorenza aveva trascorso la quasi totalità della sua vita ai margini di un bosco, immersa nella natura e in comunione con essa sin da quando era una bambina. Era stata la mamma, Giuliana, a insegnarle tutto quello che sapeva sui principi benefici delle erbe o della corteccia di alcuni alberi, le aveva spiegato come alleviare le sofferenze altrui e guarire piccoli malanni attraverso filtri naturali e moltissima cura, guadagnandosi così la stima della gente di paese, che ormai si rivolgeva a lei con una fiducia incrollabile. Lorenza e la madre di Anna non si conoscevano da molto tempo – in fondo la donna si era trasferita in paese solo di recente – ma la sua fama di guaritrice l’aveva preceduta e alcune caratteristiche comuni avevano unito le donne in modo profondo; entrambe, ad esempio, avevano molti figli di cui occuparsi e lo facevano con le loro sole forze, dal momento che i rispettivi mariti erano troppo impegnati con un lavoro che li teneva lontani da casa per periodi lunghissimi.

    Il padre di Anna si occupava di portare gli animali al pascolo ed era una grande assenza nella vita della loro famiglia, in particolare in un momento come quello. Quantomeno però la sua assenza prolungata aveva avvicinato la moglie Renata a Lorenza, motivo per il quale la Guaritrice del paese si era affrettata a far visita all’amica, non appena intravisto il medico che aveva lasciato la casa.

    Lorenza si era precipitata da loro e aveva rivolto alla madre di Anna lo sguardo allarmato di chi già sa che qualcosa di spiacevole sta per accadere.

    «Cosa voleva il medico?»

    Renata si era limitata a scrollare le spalle e con un gesto della testa aveva indicato la stanza dove Anna stava rantolando nel letto.

    «È per Anna, ha la polmonite e il medico ha detto che probabilmente non supererà la notte.»

    Il tono di Renata non è stato sofferente come ci si potrebbe aspettare, forse perché in cuor suo si era rassegnata alla perdita della figlia, o magari perché razionalmente riconosceva il vantaggio di avere una persona in meno di cui occuparsi. Potrebbe sembrare cinico, persino crudele, ma anche la povertà lo è, e vivere a stretto contatto con essa può inaridire l’anima.

    Tuttavia, a differenza di Renata, Lorenza non aveva ceduto alla rassegnazione e si è adoperata per aiutare la bambina in fin di vita con tutto il suo impegno. Di quelle cure Anna conserva una traccia indelebile, una bruciatura sull’addome, che altro non è che il segno dell’impacco bollente applicato dalla Guaritrice per salvarle la vita. La sua efficacia non è stata subito evidente, tanto che la stessa Lorenza aveva lasciato la casa senza pronunciarsi sull’esito delle sue cure, ma durante la notte, in modo del tutto inaspettato, Susanna è stata svegliata dal pianto disperato di sua sorella. È scattata in piedi, terrorizzata all’idea che qualcosa di terribile stesse accadendo, e ha chiamato sua madre gridando a perdifiato. Anche Renata aveva dato per certa l’imminente dipartita della sua bambina, invece ha raggiunto la stanza in cui Susanna vegliava su sua sorella e ha riconosciuto quel pianto per ciò che era: un segno di vita.

    Anna stava gridando di dolore, si disperava per la brutta ustione che le deturpava la pancia, ma per quanto quella sofferenza fosse terribile, voleva anche significare che la bimba era di nuovo vigile e cosciente. E perfino un pianto a dirotto come quello si era trasformato in qualcosa di positivo, era la dimostrazione che i suoi polmoni stavano riprendendo a fare il loro lavoro.

    Improvvisamente il sonno era diventato un bisogno secondario, relegato a un angolino della mente, soprattutto per Susanna, che è rimasta a sorvegliare la sorellina fino alla mattina, quando Lorenza si è ripresentata come per incanto. Renata era rimasta sorpresa dal suo arrivo, perché stava pensando a lei proprio in quel momento, domandandosi se fosse il caso di richiamarla o meno, ed ecco che la donna aveva fatto la sua comparsa.

    «Come sta Anna?»

    Lorenza era preoccupata, ma perfino Susanna aveva notato la luce nei suoi occhi, quella che tradiva una fiducia profonda nel suo operato, per questo non si è stupita nello scorgere un sorriso sfavillante sul volto della Guaritrice, non appena Renata le ha dato la bella notizia. È in quel momento esatto che sono state raggiunte dal dottore che era venuto a visitare Anna il giorno precedente, il quale ha accolto la presenza di Lorenza con un sospiro rassegnato, come se si fosse aspettato di trovarla lì.

    La mamma di Anna lo ha accompagnato fino alla camera dove sua figlia si stava ancora lamentando, preoccupata all’idea di dover spiegare al medico quanto era accaduto durante la notte.

    All’uomo è bastato sollevare la camicia immacolata della bambina per scoprire l’origine di quel pianto disperato e ha subito rivolto un’occhiata torva a Lorenza, che si è stretta nelle spalle, senza provare a giustificarsi. Aveva fatto quello che era necessario e il suo intervento aveva salvato la vita di Anna, tanto bastava per ritenersi soddisfatta e accettare qualsiasi conseguenza, anche una lavata di capo da parte del dottore. Anche lui però sapeva che l’intervento della donna aveva fatto la differenza, la conosceva abbastanza bene da capire che era in possesso di doti eccezionali, ma non per questo era disposto a soprassedere senza dire neanche una parola.

    «Immagino che qui ci sia il tuo zampino, vero?» ha incrociato le braccia al petto, scuotendo la testa, ma con un sorriso malcelato sul volto «Ora però devi rimediare a questo disastro, e so che puoi farlo, probabilmente anche meglio di me.»

    Susanna ascoltava quei discorsi solo distrattamente, la sua attenzione era tutta per sua sorella, che si dimenava piagnucolando su quel letto troppo grande. Non le importava che Lorenza riuscisse o meno a cancellare l’ustione sul pancino di Anna, quello che contava e che stesse bene e crescesse sana e forte sotto le sue cure.

    Il medico ha concluso la sua visita, accertandosi di come effettivamente le condizioni di

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