8 ottobre 1878: acqua e morte in Valle Bormida: Cronache di un'alluvione devastante
()
Info su questo ebook
Un evento che sconvolse interi paesi causando ingentissimi danni e la morte di un alto numero di persone e animali trascinati via dalla forza delle acque.
E la Valle Bormida, da quel giorno, fu denominata “la valle della desolazione”.
Correlato a 8 ottobre 1878
Ebook correlati
Storie Del Lago Fucino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAcque ferme Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMarrara. Mille anni di storia: Illustrato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa memoria del bindolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniValle delle Cascate. Il volto sconosciuto di Mistretta Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'isola di Circe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl biviere di lentini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli ultimi frutti dell'estate Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniC'era una volta Roma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBreve storia di Venezia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPrima della piena Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScampoli e strasse. Storie de sti ani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPorto Rotondo, storia di un'emozione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuida curiosa ai luoghi insoliti del Piemonte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLuoghi segreti e misteriosi del Friuli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi Pozzallo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Promessi Sposi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSette luoghi segreti etruschi a due passi da Roma Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Slavia italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria degli italiani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'amore della vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOlanda Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Far West di Asiago maggio 1916 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSalita Gatto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Castelli di Revine Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOmbre sulla rocca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni43 poesie per Genova Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI morti? Li spostiamo noi... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMisteri crimini e storie insolite di Venezia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Scienze ambientali per voi
Pensare come le montagne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVegolosi MAG #12: Maggio 2021 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVegolosi MAG #7: Dicembre 2020 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStelle di pietra: Le incisioni rupestri di Monte Cotrozzi e le origini di Lucca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBreve storia del nostro pianeta: 4 miliardi di anni in 8 capitoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVegolosi MAG #4: Settembre 2020 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDiritto dell'ambiente: Teoria e test di normativa ambientale per la preparazione ai concorsi pubblici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDialoghi con la Madre Terra: I Cinque Regni della Terra ci consegnano i loro Messaggi - Ecologia Globale Essena Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVegolosi MAG #8: Gennaio 2021 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNatural born beauty: Cosmetici fai da te ecologici ed economici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Tempesta invisibile: Storia dell'inquinamento elettrico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVegolosi MAG #14: Luglio/Agosto 2021 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Categorie correlate
Recensioni su 8 ottobre 1878
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
8 ottobre 1878 - Enrico Chebello
enrico chebello
8 ottobre 1878:
acqua e morte in Valle Bormida
Cronache di un’alluvione devastante
Prefazione a cura del Prof. Leonello Oliveri
8 ottobre 1878: acqua e morte in valle bormida
Enrico Chebello
Settembre 2023
©Enrico Chebello 2023
CON IL SUPPORTO PER LA VERSIONE DIGITALE DI
Ghostwriter®
P.za del Popolo, 18
00186 Roma
ghostwriter.it
info@ghostwriter.it
Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi.
Immagine di copertina di Ernesto Rayper, Lavandaie a Carcare
(1866)
Ai miei cari genitori
Francesco e Maria
Alla memoria di Rosa Barbiero Rosanna
in Vivalda
(1943-2010)
Prefazione
Questo libro, che ricostruisce – attraverso i giornali dell’epoca – la grave inondazione che colpì la Val Bormida nel 1878, non è solo una ricerca storica: è anche una testimonianza di affetto verso una valle e il suo fiume. Alle spalle di Savona, tra Piemonte e Liguria, tre rami di un unico fiume solcano una valle che digrada dolcemente verso nord est: la Val Bormida, che prende il nome dal fiume che la attraversa. Nati a una ventina di chilometri dal Mar Ligure, i tre rami (Bormida di Mallare, Pallare e Millesimo) diventano due subito dopo Carcare, con l’unione dei tronchi di Mallare e Pallare.
A Bistagno, ormai in pieno Piemonte, anche il terzo ramo confluisce in un unico corso d’acqua che ad Alessandria si getta nel Tanaro: "La Bormida al Tanaro sposa", scriverà poi il Manzoni. Il fiume Bormida, anzi, la Burmia, nel dialetto locale Burmia femminile che diventerà poi maschile, "Burmiun", quando si arrabbia.
Burmia/Bormida, un nome che ha origini lontane.
Il toponimo che identifica questo fiume è già noto in epoca romana, risale ad un primitivo ambiente ligure-celtico preromano ed è genericamente collegabile con l’idea di caldo, acque calde e/o spumeggianti: "Aquae Bormiae siccativae et salutares (scriveva Cassiodoro, scrittore romano del V sec.) pedagrae sanandae creditae, apud Aquas Statiellas, fortasse ita dictae a Bormia fluvio. (Le
acque Bormie", curative e salutari, ritenute adatte a curare la podagra, presso Acqui, forse così chiamate dal fiume Bormida).
Questa forza della natura venne poi divinizzata dai nostri antenati liguro-celtici dando origine non solo a toponimi (cioè a nomi di località e fiumi), ma anche a centri di culto (il famoso "lucus Bormani ricordato nella tavola Peutingeriana) e finanche a nomi di divinità:
Bormanus et Bormana, citati in epigrafi romane,
dii celtici salutarium aquarum, ut videtur, presides", cioè divinità celtiche onorate in luoghi con acque dotate di proprietà terapeutiche.
Come Acqui Terme, le Aquae Statiellae, acque calde gorgoglianti, appunto, e anche Bormio, pure lui con terme calde. Un libro come una testimonianza d’affetto verso un fiume e una terra, abbiamo scritto sopra.
Ma il libro ricorda l’esondazione del fiume del 1878, descritta tramite un’attenta raccolta degli articoli di giornale allora pubblicati. Quindi straripamenti, distruzioni, anche morti. Come può essere amato un fiume che devasta le opere degli uomini, che uccide?
È vero, il fiume talora esce dagli argini e distrugge, ma è sempre e solo colpa sua? In realtà la natura non ha colpe, "illa se bene gerit, scriveva Seneca, lei
fa il suo lavoro".
È l’uomo che talora la violenta. Leggiamo nel libro gli articoli che descrivono l’esondazione del fiume: dove ha fatto danni? Dove è uscito? All’altezza dei ponti che lo attraversano: ponti troppo stretti e bassi, che diventano una diga, un ostacolo quando le acque si ingrossano. Oppure lungo gli argini e i terrapieni che lo