Onde lunghe
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Onde lunghe è dedicato agli elementi dell’acqua e dell’etere radiofonico, e raccoglie i migliori testi di alcune delle raccolte poetiche pubblicate da Timofeev negli ultimi dieci anni. Che cosa potrete trovare in Onde lunghe? Troverete versioni alternative della realtà e dediche a icone pop semidimenticate; vi racconterà delle passeggiate di un padre e di un figlio e degli afterhour notturni per Riga. Quando prenderete in mano Onde lunghe, andrete al mare, anche se non vi muoverete di un centimetro. Qui, dove si incontrano il mare e la terraferma, la prosa breve e la poesia, dove i loro ritmi si sferzano a vicenda come onde su una riva che si allunga fino all’orizzonte, qui c’è un punto di quiete. Quale? Trovatelo voi.
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Anteprima del libro
Onde lunghe - Sergej Timoffev
Tavola dei Contenuti (TOC)
Introduzione di Massimo Maurizio
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Una mattina nel paese degli introversi
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Un giornalista e i suoi articoli
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Afterhours
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Qualcosa di simile a un resoconto
Все мы немножко гномы
Tutti noi siamo un poco gnomi
Романс
Romanza
Папа и Рамзес
Mio papà e Ramses
СТМБЛ
STMBL
Самое лучшее место на свете
Il miglior posto al mondo
Прежним курсом
Seguendo la rotta di una volta
Мужчины
Uomini
Фигуры речи
Figure retoriche
Славить тебя
Renderti gloria
Листья, обёртки
Foglie, incarti
Нефть
Petrolio5
Мир, как я его знаю
Il mondo per come lo conosco
Точка зрения Игнатявичуса
Il punto di vista di Ignatjavičus
Любовь
Amore
Посткоммуникация
Postcomunicazione
Прогноз
Una previsione
Иногда надо приходить куда-то совершенно зря,
A volte è necessario fare qualche viaggio inutile,
Памяти А.Ц.
In memoria di A.C.
Как в детстве мы убегали
Come da bambini scappavamo
Спокойной ночи, леди и джентльмены
Buonanotte, ladies e gentlemen
janus|giano
( 6 )
© 2019 Miraggi edizioni
via Mazzini 46 – 10123 Torino
www.miraggiedizioni.it
Titolo originale
Длинные волны
Progetto grafico Miraggi
This book was published with the support of the Latvian Literature platform together with the Ministry of Culture of the Republic of Latvia and the Latvian State Culture Capital Foundation.
Finito di stampare a Chivasso nel mese di maggio 2019
da A4 Servizi Grafici snc per conto di Miraggi edizioni
su Carta da Edizioni Avorio – Book Cream 80 gr
e Carta Fedrigoni Woodstok Materica Verdigris 180 gr
Prima edizione digitale: giugno 2019
isbn
978-88-3386-093-0
Prima edizione cartacea: maggio 2019
isbn
978-88-3386-047-3
Introduzione di Massimo Maurizio
All’indomani del crollo del regime e delle sue istituzioni il panorama postsovietico si trovava privato delle coordinate socio-culturali che nel bene e nel male avevano fornito una direzione chiara per settant’anni. Nel contesto delle lettere e delle arti, il periodo della perestrojka aveva reso accessibili un gran numero di opere che per ragioni diverse erano state vietate dagli anni Venti in poi. Da questo mosaico estremamente variegato e caotico nacque la nuova cultura russa, o meglio, le nuove culture dello spazio russofono, che si presentarono quindi non soltanto come molteplici, ma soprattutto come estremamente eterogenee dal punto di vista delle proposte avanzate, attingendo vuoi dall’esperienza russo-sovietica, vuoi dall’esterno, in particolare dallo spazio artistico occidentale.
Come molte altre manifestazioni della cultura russofona contemporanea, l’opera di Sergej Timofeev concilia in sé queste direzioni, che tendono naturalmente verso l’armonizzazione di forme artistiche molto lontane fra loro (poesia, arte, ma anche musica, videoarte, installazioni e altro); proprio la ricerca di un’espressione adeguata all’oggi attraverso l’uso simultaneo di forme differenti e quindi la tendenza a un’arte massimamente sincretica è una delle peculiarità del Tekst-gruppa Orbita
(Testo-gruppo Orbita
), di cui Timofeev è stato uno dei fondatori. Questo aspetto non può non ritornare, ovviamente, anche nella sua opera originale sotto forma di citazioni o rimandi intertestuali a opere musicali, film, pratiche artistiche e specifiche topografiche, talora anche molto locali. Lo scopo di queste referenze sta principalmente nell’ampliamento delle possibilità espressive, in linea con quanto accennato in precedenza: sullo sfondo dell’enorme numero di proposte culturali che affluiscono nel Paese durante la perestrojka e dopo, la nuova
letteratura, anche in virtù del brusco cambiamento di sistema e quindi delle forme della sua narrazione, stenta a trovare una voce personale e riconoscibile. Al contrario il rifarsi a lingue altre, esterne ed estranee all’esperienza dell’autore, ma verificate
e conosciute
, permette invece tale narrazione.
In questo senso, una delle ispirazioni più distintive dell’opera di Timofeev è la cultura di massa, strumento per la restituzione di quei sentimenti, come per esempio l’amore o le pene ad esso legato, oggi svalutati
dall’estetica contemporanea, perché considerati triti e scontati. La vena sdolcinata connaturata alla cultura massificata, come la rozzezza di alcune sue espressioni e la tendenza al kitsch diventano gli elementi per superare questa impasse, in quanto l’uso di fonti inattuali ed estranee all’esperienza estetica dell’autore permette di parlare per interposta persona per addivenire in un secondo tempo alla ricodifica delle espressioni altrui alla luce della propria esperienza personale.
Un discorso simile riguarda anche la forma poesia
, che nell’opera di Timofeev, come di molti altri suoi contemporanei, muta, si accosta a modelli estranei alla tradizione russa (prima di tutto in virtù dell’uso preferenziale – ma non esclusivo – del verso libero), ma soprattutto tende alla prosaizzazione del tessuto narrativo, come testimonia per esempio la costruzione dialogica, l’uso dello skaz (la caratterizzazione cioè del parlante attraverso le sue peculiarità espressive e intonative tipica della prosa russa), che conferisce al verso di Timofeev un caratteristico andamento polifonico, in cui gli io narranti sono lontani dall’autore ed emergono in quanto portatori di visioni soggettive, importanti in quanto partecipi della realtà alla pari di tutti gli altri.
La dimensione poetica di Timofeev è costruita su piccoli smottamenti quasi inavvertibili, ma che innescano una reazione a catena, la quale alla lunga porta a stravolgimenti intimi, sensibili; in quanto sottoposti agli stessi strappi, tutti diventano membri di un’involontaria comunità raccolta attorno a un cambiamento disordinato, imprevedibile. Questi movimenti si riflettono prima di tutto nella lingua, non soltanto nei repentini cambi di intonazione, ma anche nelle ripetizioni costitutive di molti di questi versi, nelle riprese di espressioni, che variano – ancora una volta – in maniera impercettibile, offrendo la sensazione vaga della riproposizione di spazi e sensazioni a essi legati: uno di questi spazi-sensazione è il mare, il suono e l’odore dell’acqua, i riflessi che le vite casuali di chi si tuffa vi lascia.
Nella lirica timofeeviana l’incontro con il mondo circostante genera uno stupore ingenuo, che si esprime con la semplicità e l’immediatezza di questa scrittura; la genuinità della ricezione del mondo di fuori
assume quindi una dimensione interiore, onirica o legata al ricordo. Le realtà prosastiche e fredde (Facebook o la Cia) acquistano una valenza poetica di per sé, in quanto tramiti per la rivelazione di dimensioni altre e parallele, in quanto elementi in grado di armonizzare contrasti e differenze fino a poco tempo prima impensabili e ora appalesate. A fronte di ciò, l’interesse del Timofeev narratore è prettamente documentale; egli racconta di mondi compresenti con