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Quaderni dalla Cina (e non solo): 1 - 2014
Quaderni dalla Cina (e non solo): 1 - 2014
Quaderni dalla Cina (e non solo): 1 - 2014
E-book93 pagine1 ora

Quaderni dalla Cina (e non solo): 1 - 2014

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Info su questo ebook

Uno sguardo attento a ciò che succede nell'immenso continente asiatico compiuto da due autorevoli osservatori di quel mondo per darci, in tempo reale, un quadro di cosa sta accadendo e quali direzioni sta prendendo il colosso cinese e i paesi asiatici in generale. Il volume si compone di articoli che abbracciano diversi temi: economia, politica, società, cultura; focus precisi e dettagliati, sostenuti da una presenza attiva e di lungo corso in quei paesi da parte degli autori. Alberto Forchielli, fondatore e partner di Mandarin Capital Partners, volto noto in Italia e all'estero è uno dei maggiori conoscitori dell'Asia e delle sue molteplici anime; Romeo Orlandi è docente universitario a Bologna insegnando "Processi di globalizzazione ed Estremo Oriente" ed è attivo in diverse consulenze rivolte al mondo asiatico. Insieme dirigono Osservatorio Asia, un think thank nato da un rapporto di collaborazione tra esponenti del mondo imprenditoriale e accademico per analizzare con continuità i rapporti economici tra l'Italia e l'Asia Orientale. Questa pubblicazione è la prima di una serie che avvia la collaborazione tra Osservatorio Asia e KKIEN Publishing International, all'interno della quale saranno presentati, periodicamente, aggiornati e approfonditi Quaderni dalla Cina.
LinguaItaliano
Data di uscita30 giu 2014
ISBN9788898473724
Quaderni dalla Cina (e non solo): 1 - 2014

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    Quaderni dalla Cina (e non solo) - Alberto Forchielli

    Alberto Forchielli - Romeo Orlandi

    Quaderni dalla Cina

    Collana Osservatorio Asia

    KKIEN Publ. Int. è un marchio di KKIEN Enterprise srl

    info@kkienpublishing.it

    www.kkienpublishing.it

    image 1

    Prima edizione digitale: 2014

    Questo ebook è concesso in licenza solo per il vostro uso personale. Questo ebook non è trasferibile, non può essere rivenduto, scambiato o ceduto ad altre persone, o copiato in quanto è una violazione delle leggi sul copyright. Se si desidera condividere questo libro con un'altra persona, si prega di acquistarne una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se state leggendo questo libro e non lo avete acquistato direttamente, o non è stato acquistato solo per il vostro uso personale, si prega di ritornare la copia a KKIEN Publishing International (kkien.publ.int@kkien.net) e acquistare la propria copia. Grazie per rispettare il duro lavoro degli autori.

    ISBN: 9788898473724

    Questo libro è stato realizzato con BackTypo (http://backtypo.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice dei contenuti

    Presentazione

    Occhi a mandorla e cervelli acuti

    Materie prime senza mercato?

    Il colore - e la nazionalità - dei soldi

    Quel bizzarro matrimonio tra produzione e produttività

    Quelle strane alleanze tra mafie locali e mafia cinese

    Un tetto sicuro per gli investimenti cinesi

    IPO in Cina: quando la normalità è dirompente e il progresso stenta a fiorire

    Il Centroamerica riduce le distanze tra Pechino e Washington

    L'isolazionismo impossibile

    Il ricordo millenario delle due sorelle vietnamite

    Cina: una finanza senza banche?

    Chaori Solar Energy: un fallimento felice?

    L'insostenibile ambizione del mare

    La lavatrice di Macao

    La Cina e il dilemma Crimea

    Tessile, tequila, efedrina: Messico e Cina divisi dalla lotta al narcotraffico

    XI, viaggio nella Francia che rimpiange De Gaulle

    La Legge e la Speranza

    Win-win situation per la Cina con l’Europa

    Stretto di Taiwan: dai tre no ai tre link

    Il binario che può condurre al grilletto

    Scusi, da che lato della muraglia trovo Detroit?

    Australia e Cina tra politica e economia

    Movimenti nel mar delle Filippine

    Cina: l’alimentazione come cavallo di Troia

    Pechino e Tapei: amiche per il rilancio

    Orgoglio africano cercasi

    Cina: La miccia tra democrazia e demografia

    Il sorpasso cinese: size matters

    Il golpe militare in Thailandia

    Regole, dialogo con parti sociali, welfare: la débâcle di Pechino in Europa

    Note sugli autori

    Presentazione

    Osservatorio Asia ha una genesi tradizionale, un andamento imperniato sulla modernità, un approdo giustamente ancora incerto. È un think tank nato da un rapporto di collaborazione tra esponenti del mondo imprenditoriale e accademico per analizzare con continuità i rapporti economici tra l’Italia e l’Asia Orientale. Il suo obiettivo è di stimolare gli imprenditori e le istituzioni ad acquisire una maggiore consapevolezza dei paesi asiatici. Promuove varie attività (convegni, seminari, ricerche, corsi di formazione, progetti editoriali) al fine di fornire un concreto sostegno all’internazionalizzazione e a una strutturata comprensione della globalizzazione. Coltiva con ambizione il suo motto La conoscenza è un fattore di successo e opera attraverso la guida di un Comitato Scientifico.

    È dunque intellettualmente originario di una cultura diversa da quella digitale. Eppure proprio ai nuovi mezzi di comunicazione - per le pubblicazioni, le informazioni, i contatti - deve la sua crescita. Essa si basa su una cultura di software che consente di ridurre costi, tempi, spazi. Da più di 10 anni Osservatorio Asia, vive di sponsorship, ripagate con qualità e visibilità. La decisione di pubblicare una collana di e-books, con i contributi di Osservatorio Asia, si colloca pienamente in questo versante di attività.

    www.osservatorioasia.com

    Occhi a mandorla e cervelli acuti

    Alberto Forchielli - 30 dicembre 2013

    Con cadenza triennale, l’OCSE – Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, il club dei 34 paesi più industrializzati ad economia di mercato – realizza uno studio per vagliare le competenze degli studenti nel mondo. Il Pisa test (Programme for International Student Assessment) esamina 500.00 studenti quindicenni in 65 paesi, classificati infine in base a 3 materie: matematica, scienze e capacità di lettura. Gli ultimi risultati pubblicati a Dicembre 2013 sono stati per molti versi sorprendenti e pongono degli interrogativi che escono dai recinti del lavoro statistico. Le classifiche certificano con più forza il dominio orientale? I test rappresentano con correttezza l’universo che vogliono rappresentare? La Cina ha manipolato i test per primeggiare e rafforzare l’orgoglio nazionale? I risultati non lasciano dubbi: la preparazione degli studenti asiatici è di gran lunga superiore, anche a quella dei paesi più ricchi. Gli studenti più bravi sono a Shanghai, poi a Singapore, Hong Kong, Taiwan. Corea del Sud, Macao e Giappone. L’Italia è agli ultimi posti, gli Stati Uniti sotto la media Ocse, perfino la celebrata Finlandia – invidiata per il suo sistema scolastico egualitario, gratuito ed efficiente – perde posizioni. Le rilevazioni sono sostanzialmente confermate anche nelle tre articolazioni delle materie scrutinate. La classifica riflette la storia economica dell’Asia Orientale del dopoguerra. Vi sono presenti il colosso giapponese, le 4 tigri, le 5 Cine, l’ascesa inarrestabile del Dragone. Si è tentati di concludere che gli occhi a mandorla coincidano con i migliori cervelli. I risultati riflettono certamente economie in ascesa, ma anche la volontà di riscatto, la tenacia dell’applicazione, la disciplina dello sforzo. Sembra che l’Occidente sia saturo e stanco di studiare, cullato nei suoi agi, mentre proprio al miglioramento sociale e materiale tendano le generazioni di genitori e figli che insistono sull’istruzione. Le critiche non mancano: l’applicazione cogente non favorisce la creatività, la costrizione allo studio non libera energie e favorisce lo stress e la depressione. Sono valutazioni ragionevoli, ma che non intaccano il valore complessivo della performance asiatica. Probabilmente più appropriate sono le altre due osservazioni. La rappresentatività del campione nazionale è messa in discussione, come spesso succede quando si vuole semplificare la realtà. Infatti è richiesta la collaborazione delle autorità locali per selezionare, eventualmente sostituire, garantire la presenza minima degli studenti. Il prestigio che alimenta il nazionalismo porta a ritenere che ogni paese abbia interesse a scegliere i migliori studenti per il test, come

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