RE - Marinaio di terra: Il viaggio di un giovane artista nella lirica di oggi vissuto e raccontato alla maniera dei viaggiatori europei e di quelli della sua terra di origine, la Calabria
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Info su questo ebook
Queste pagine contengono il racconto del percorso artistico e umano di Christian Collia, arricchito da interventi di vari notevoli artisti, che ha un grande valore simbolico da cercare nella somiglianza con le strade più o meno sconnesse, a volte agevoli a volte faticose, affrontate ogni giorno da tante persone e per svariati motivi in tutto il pianeta.
E’ quello che facciamo tutti nel corso del nostro tempo terreno e Christan Collia in questo libro parla anche di noi, di ciascuno di noi, interpreti e artisti della nostra vita, ciascuno segretamente originale e unico “Marinaio di terra”.
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Anteprima del libro
RE - Marinaio di terra - Christian Collia
Christian Collia
MARINAIO DI TERRA
Il viaggio di un giovane artista nella lirica italiana di oggi vissuto e raccontato alla maniera dei viaggiatori europei dell'800 o di quelli della sua terra di origine, la Calabria, un tempo parte viva della Magna Grecia e ancora adesso della cultura occidentale.
Tutti i diritti riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali.
La veste grafica e l'impaginazione sono di Martina Quaglia.
L'opera in copertina e le illustrazioni sono di Samantha Scrivere.
Un ringraziamento particolare al revisore Giacomo Refolo.
ADM – I libri del Pantheon s.r.l.s.
Salita de' Crescenzi n. 30 – 00186 Roma
mail: admilibridelpantheon@gmail.com
P.I./c:f. 15493921009
www.admilibridelpantheon.com
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–– INDICE ––
Contatti e mail libro
Indice
Introduzione: Marinaio di terra, destino comune
Vibo Valentia capitale del libro 2021
Foto: Museo Keats & Shelley di Roma
Dedica al piccolo Lorenzo Collia
DIARIO DI BORDO 2009
Navigando su una ZATTERA
Capitolo 1 Da Vibo a Busseto
Box: I maestri di un maestro: incontro con Carmelo del Salvo
Note di viaggio: Gli infiniti viaggi di Mozart in cerca di lavoro
DIARIO DI BORDO 2010 - 2012
Navigando con le BARCHE DI PIETRA ROMANE
Capitolo 2 Roma
Box: Canto Sacro e Canto Profano
Note di viaggio: Ottorino Respighi la voce laica di Roma
DIARIO DI BORDO 2013
Navigando con una Ferrari Arno XI
Capitolo 3 Ho cantato a Casa Ferrari!
Box: Kraus e i tanti modi di essere un tenore
Note di viaggio: La vita dei cantanti tra storia e mito
DIARIO DI BORDO 2014 - 2015
Navigando con una VELA LATINA
Capitolo 4 Roma, Pesaro
Box: Il segreto del successo delle tournée all’estero
Note di viaggio: Lirica e tecnologia
Capitolo 5 Bari Valencia
Box: I teatri lirici in Italia e nel mondo
Note di viaggio: Curiosità, vizi e virtù della lirica italiana
DIARIO DI BORDO 2016
Navigando con una TARTANA
Capitolo 6 Il triangolo toscano: Pisa Livorno Lucca
Box: Note sull’operetta
Note di viaggio: Gli artisti italiani hanno una doppia identità
Capitolo 7 Catania Venezia Londra Jesi
Box: La voce italiana della Tunisia
Note di viaggio: Calabria fantastica e dove trovarla
DIARIO DI BORDO 2017
Navigando su un DHOW
Capitolo 8 Bari Roma
Capitolo 9 Pisa e Mascate (Muscat)
Box: Un teatro lirico nell’Oman
Note di viaggio: Il Teatro Petruzzelli ha una voce femminile
DIARIO DI BORDO 2018
Navigando con un TRABACCOLO
Capitolo 10 Venezia (Cenerentola a Lecce Foggia Barletta)
Capitolo 11 Pergola (Pesaro) e Riga (Lettonia)
Note di viaggio: La Rivoluzione cantata
dei Paesi Baltici
Box: Il marinaio più famoso della storia: Ulisse
DIARIO DI BORDO 2019
Navigando su un CAICCO
Capitolo 12 Pinocchio: volpe a Venezia e protagonista a Bari, Pesaro Cagliari
Box: Pinocchio 7+
Note di viaggio: La strana storia geologica della Calabria
Fuori programma: Festeggiare il 2 giugno ad Algeri
DIARIO DI BORDO 2020
Navigando su una BARCACCIA... a colori
Capitolo 13 Un ballo in maschera a Bari e fare il Barbere a Skopje
Capitolo 14 La lirica ai tempi del Covid: Falstaff e Pesaro
Una notte su una Barcaccia solitaria a Piazza di Spagna
Capitolo 15 Incisione per i 200 anni SHELLEY
Box: walk of fame cantanti italiani
DIARIO DI BORDO 2021
Navigando su un GOZZO
Capitolo 16 Cagliari, Bergamo, Bari
Capitolo 17 Falstaff a Firenze
Box: La fortuna dell’italiano come lingua della lirica
DIARIO DI BORDO 2022
Navigando su una GONDOLA
Capitolo 18 Rimini Venezia Cagliari Tirana
Box: Da piccolo guardavo i grandi della lirica
Note di viaggio: Le tante Via Roma e l’unica Piazza Venezia
Foto: Statua di Venezia che sposa il mare
Citazione da I Malavoglia
di Giovanni Verga
Il viaggio continua ... sui social e dal vivo!
–––––– INTRODUZIONE ––––––
Viaggiare, destino comune
Il racconto del percorso artistico e umano di Christian Collia ha un grande valore simbolico che va cercato nella somiglianza con le strade più o meno sconnesse, a volte agevoli e a volte faticose, affrontate ogni giorno da tante persone e per svariati motivi in tutto il pianeta.
Oggi abbiamo la convinzione che si possa vivere naturalmente nei limiti del proprio piccolo ambiente grazie a una perenne connessione con i social o con i cellulari. Si tratta di un luogo comune che ogni fattorino smentisce regolarmente quando ci consegna a casa una pizza, la spesa, il mangiare del cane o, in un tempo a venire, perfino un neonato che abbiamo adottato online: fuori c’è un mondo che si muove continuamente, dal luogo dove vive al posto di lavoro, dall’abitazione alla pizzeria o al supermercato, da questo a casa nostra e viceversa. Per provvisoria completezza vanno aggiunti tutti gli spostamenti delle persone che hanno partecipato alla creazione della consegna: il pizzaiolo, chi ha portato la legna per il forno, chi ha portato la farina, chi ha consegnato gli ingredienti. Poi potremmo andare ancor più lontano per arrivare a chi ha fornito l’energia elettrica o a chi ha venduto al ragazzo la bicicletta o il motorino utilizzato per la consegna e ancora potremmo pensare ad una ulteriore serie di movimenti di persone senza fine. I connessi totali, quelli che sono a un passo dalla sindrome di Hikikomori o da altri disordini mentali, sono una élite, un gruppo privilegiato di persone, forse vittime ingenue e sfortunate di un discutibile senso comune, che vive costantemente in poltrona o sul divano senza percezione della realtà.
In tema di viaggio, girovagando tra memoria e fantasia, affiorano le carovane nel deserto che trasportavano il sale, la via della seta dalla Cina in Europa, il personale dell’O- rient Express, i pellegrini verso la Mecca, la via francigena che portava nella Roma cattolica, i pastori di ogni terra, gli allevatori americani e i viaggi lunghi tutta una vita di personaggi come Leonardo da Vinci e di Dante Alighieri, il Grand Tour degli europei in Italia e tanti altri ancora. Pensando in particolare a questa introduzione e ai molti esempi di vita in movimento mi è tornato alla mente quando molti anni fa sono stato uno di quei viaggiatori.
Andavo nella Libia di Gheddafi, a Tripoli, dove sarei rimasto quattro mesi per lavorare in cantieri con operai italiani e manovalanza sudanese. In aereo, seduto accanto a me conobbi un tecnico specializzato che avrebbe raggiunto, dopo un ulteriore lungo viaggio nel deserto, un impianto petrolifero dell’Eni. Il tempo passò in fretta e pochi giorni prima di ripartire ci incontrammo di nuovo a Bengasi, lui con il suo gruppo, io con il mio. Alcuni sarebbero rientrati in Italia a breve. Festeggiamenti, abbracci e saluti per tutti in un momento unico, percepito come irripetibile, da godere e da applaudire quanto è giusto e quanto forse dovremmo fare ogni giorno con la vita. A notte fonda tornammo tutti ai nostri luoghi provvisori e non lo incontrai più.
Insomma, c’è un mondo che non si nota, che non fa rumore e non fa notizia ma che si sposta da un punto all’altro del proprio paese, di un continente, del pianeta senza soluzione di continuità. Ci si ferma per un periodo più o meno lungo fino al momento di raggiungere una nuova sosta. Una specie di Cubo di Rubik, probabilmente sarebbe meglio dire una Sfera di Rubik, dove però è impossibile trovare una stabilità, un colore uniforme, una fine del viaggio. Del resto di un solitario con le carte siamo capaci di indovinare solo l’ultima carta, la fine definitiva.
Quel mondo al quale non prestiamo attenzione è fatto di tanti ruoli, tanti motivi, tante personalità. Pensate ai camionisti, ai pendolari, a quelli che partecipano a conferenze, alle fiere, agli studenti universitari o agli insegnanti che vanno in un’altra città o all’estero, ai ragazzi che fanno le consegne o a quelli che lavorano per le catene di distribuzione, ai militari, al classico muoversi a tappe di un circo. A questi possiamo aggiungere le compagnie teatrali, le tournée dei musicisti, le troupe cinematografiche, le mostre itineranti, i rappresentanti delle istituzioni, agli sportivi che partecipano ad esempio al Tour de France o al Giro d’Italia o alla Formula Uno e, ovviamente, agli allestimenti di un’opera, alle maestranze e ai cantanti lirici.
È una lettura della realtà particolare definita e al contempo gigantesca un po’ come nelle pagine di Julius Cortázar ne la Parigi de Il gioco del mondo
o la Buenos Aires de Il viaggiopremio
. È l’aspetto diunmondoseminomadechecicircondaechedifficilmente entra nella memoria o nella Storia perché non ha radici e si muove in modo non lineare. Anche lo spettacolo è per sua natura itinerante e il cantante lirico fa parte di questa etnia senza paese. Si arriva in un luogo come se si arrivasse in porto dove si trovano vecchie e nuove conoscenze, dal direttore d’orchestra al regista, dal costumista agli interpreti. Qui si decide la rotta in piccole sale, facendo prove, studiando i ruoli, vivendo e creando l’insieme da offrire al pubblico. Si fa lo spettacolo e poi si riparte verso nuovi allestimenti.
Del resto i capitoli della nostra storia individuale sono sempre legati ai luoghi che abbiamo raggiunto ogni volta dopo un viaggio. Quello del nostro giovane maestro lirico che, con un pizzico di originalità rispetto a quanto detto sopra, sente fortemente il legame con la sua terra, sono certo che in questo momento lo stia portando ancora verso un altro punto di approdo, verso un altro porto provvisorio dove raccogliere nuove esperienze per poi puntare la prua della nave verso altri lidi.
È quello che facciamo tutti nel corso del nostro tempo terreno e Christian Collia in questo libro parla anche di noi, di ciascuno di noi, interprete e artista della nostra vita, ciascuno segretamente originale e unico Marinaio di terra
.
Quintino DI MARCO
Ministro della Cultura 2021 Dario Franceschini: Una bellissima competizione
È Vibo Valentia la Capitale italiana del libro per il 2021. È stata proclamata all’unanimità
. Lo ha comunicato in diretta zoom il ministro della cultura, Dario Franceschini al termine della selezione svolta da una giuria di esperti presieduta da Romano Montroni. Una bellissima competizione: 23 città, 6 finaliste, una vincitrice. Tutti insieme per sostenere il libro e la lettura. Dopo Chiari e Vibo Valentia, seguiranno per tanti e tanti anni altre città. La Capitale del libro nasce dall'esperienza molto importante della Capitale italiana della Cultura che ha mostrato nelle diverse edizioni la capacità della cultura di mettere in moto meccanismi virtuosi
ha dichiarato il ministro Franceschini dopo aver letto le motivazioni della scelta. Ecco le motivazioni con cui la commissione presieduta da Romano Montroni e composta da Valentina Alferj, Pierangelo Cappello, Gerardo Casale e Fulvia Toscano ha proclamato all’unanimità Vibo Valentia Capitale italiana del Libro per il 2021: la città prescelta si è distinta per la qualità delle iniziative presentate, esposte con una chiarezza in cui si fondono rigore ed entusiasmo:
L’idea di base, era scritto nell’introduzione al progetto che ha vinto,
è di far entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone. Un concetto che siamo certi verrà tradotto in comportamenti virtuosi, destinati a lasciare un’impronta duratura. La giuria ha dunque scelto all’unanimità come Capitale del libro 2021 la città di Vibo Valentia, premiando il programma che più degli altri sembra efficace per diffondere e promuovere i libri e la lettura
. (…),
Roma, 7 maggio 2021
L’Italia ha due grandi pilastri su cui fondare la propria crescita: da una parte il genio italico dell’impresa, dall’altra la cultura dei nostri territori.
Questo Paese deve avere la consapevolezza dell’importanza della propria cultura e credo che gli italiani debbano essere all’altezza del loro passato e farne motore di sviluppo.
Abbiamo il dovere di curare, preservare, modernizzare e trasmettere il patrimonio alle prossime generazioni.
e in occasione della inaugurazione del Museo dedicato a Enrico Caruso inaugurato a Napoli il 20 luglio 2023
Gennaro Sangiuliano
Ministro della Cultura 2023
Museo Keats & Shelley di Roma
Dedicato a Lorenzo Collia,
il mio piccolo nipote,
all’inizio del suo viaggio.
Navigando
su una ZATTERA
All’inizio di un viaggio, nonostante il sogno e il desiderio di una grande avventura, abbiamo a disposizione solo un’umile zattera. La rotta la decidono le correnti, la forza e la direzione del vento, la nostra determinazione e non ultimo il destino di ciascuno di noi.
Tutto cominciò un sabato mattina. Mia madre mi svegliò di soprassalto. Acceso il televisore, vi puntò il telecomando ed esclamò: Nella trasmissione Loggione parlano di un tenore, Carlo Bergonzi. Ha un’accademia a Busseto! Contattiamolo!
. Mi trovavo a Vibo Valentia, la mia città natale, avevo sedici anni. Da tempo prendevo parte come uditore alle lezioni di canto lirico nella classe del maestro Carmelo De Salvo e di solfeggio con il maestro Giuseppe Cattafi al Conservatorio di Musica Fausto Torrefranca
. È lì che ho iniziato a conoscere e ad esplorare la bellezza del canto e della musica a un livello diverso rispetto a quello scolastico.
I miei primi passi nel canto iniziarono con lo studio dei vocalizzi tratti dai lavori di Paolo Giuseppe Concone e con una canzone di Franz Schubert, Mille cherubini in coro
. Era anche il brano preferito dal figlio del maestro De Salvo al quale lui era particolarmente legato. Nella classe di solfeggio iniziai la mia formazione come musicista. Seguivo il corso da strumentista, molto più complesso rispetto a quello da cantante. Dovevamo imparare solfeggiare e leggere nelle chiavi antiche e in quelle moderne, saper scrivere dettati a più voci, riconoscere le tonalità... tutto quello che è necessario a un esecutore per trasformarsi in una parte omogenea di un’orchestra. Devo molto anche allo studio del pianoforte, iniziato con il maestro Claudia Morabito alla scuola media di Vibo Valentia, che mi ha portato oggi ad avere una mia autonomia nella lettura e nello studio di