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Una vita in camper
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E-book333 pagine4 ore

Una vita in camper

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Info su questo ebook

101 consigli per girare il mondo risparmiando tempo, soldi
e brutte sorprese

La vita nomade non è per tutti, ma può diventarlo. E Daniela De Girolamo lo sa bene: lei ha davvero mollato tutto per inseguire il sogno di vivere viaggiando, e adesso è pronta a condividere trucchi e segreti con chiunque desideri esplorare il mondo su una casa a quattro ruote. Come funziona un camper, quali sono gli accessori indispensabili da avere sempre con sé, come orientarsi tra normative e documenti, come risparmiare sulle aree di sosta: una guida facile rivolta tanto ai principianti quanto ai camperisti di lungo corso. Pieno di consigli, ma anche e soprattutto di aneddoti e ricordi, questo libro ci ricorda che l’unica cosa davvero fondamentale per una vita in camper è tirar fuori il coraggio: di essere sé stessi, di buttarsi, di realizzare i propri desideri senza voltarsi indietro. Dopo, non resta che abbassare i finestrini e godersi l’avventura. 

Dallʼautrice del blog Mollo tutto e vado 
a vivere in camper, la guida definitiva per realizzare il viaggio dei tuoi sogni

«Daniela mi ha trasmesso molte emozioni. Ho acquistato di recente un camper e sono sicura che lei sarà il mio supporto fondamentale!» 

«Daniela ci sprona ogni giorno
a ricominciare, a eliminare la paura
che ci impedisce di capire chi siamo.
Dalla sua esperienza ognuno di noi può trarre un insegnamento per andare avanti.» 
Daniela De Girolamo
Calabrese, classe 1984, è camperista dal 2016, campeggiatrice dall’età di sei anni e viaggiatrice solitaria da sempre. A settembre 2018 decide di mollare tutto e va a vivere in camper con il suo amico a quattro zampe Spritz. Da allora ha già cambiato quattro camper, percorso centinaia di migliaia di chilometri, attraversato più di quindici Paesi europei. È autrice del libro La felicità è una conquista e del blog mollotuttoevadoavivereincamper.com.
LinguaItaliano
Data di uscita17 apr 2024
ISBN9788822784698
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    Anteprima del libro

    Una vita in camper - Daniela De Girolamo

    1. Pro e contro del camper

    La scelta di vivere o viaggiare in camper apre le porte a una serie di vantaggi che possono rendere questa esperienza non solo affascinante ma anche incredibilmente gratificante dal punto di vista pratico, così come di arricchimento personale.

    L’autonomia e la libertà, due aspetti fondamentali del vivere on the road, aprono un mondo di possibilità in cui l’esperienza diventa completamente personale e adattata alle nostre esigenze. In particolare, l’assenza di vincoli e la trasformazione del mondo in una propria dimora si traducono in una serie di benefici tangibili che vanno ben oltre la semplice mobilità.

    Con un camper, l’idea di dover prenotare voli o hotel diventa un ricordo lontano. La libertà di scegliere la destinazione del giorno in base all’istinto del momento è impagabile. Non c’è bisogno di rispettare orari di check-in o check-out, e ogni luogo diventa il nostro potenziale rifugio, senza la necessità di anticipare o programmare con eccessiva attenzione.

    La questione dei pasti diventa altrettanto liberatoria. La possibilità di avere la propria cucina a bordo del camper significa che non siamo vincolati a cercare ristoranti o a adattarci ai loro orari. Possiamo decidere di cucinare il nostro cibo, preparare il nostro amato caffè italiano ovunque nel mondo e assaporare i piaceri della tavola o rispettare le nostre abitudini alimentari (diete sportive, intolleranze, cucina vegana o macrobiotica senza dover fare compromessi).

    Essere liberi dai bagagli è un altro aspetto che cambia radicalmente l’approccio al viaggio. Non c’è bisogno di fare la valigia ogni volta che ci spostiamo, né di preoccuparsi di controllare in anticipo meteo e temperature o di rispettare i limiti di peso delle compagnie aeree. Tutti i nostri effetti personali sono sempre con noi nel camper, rendendo il viaggio leggero e privo di ansie logistiche e noi stessi sempre pronti a ogni evenienza.

    La libertà di scegliere la colazione in base alle proprie preferenze e senza rispettare orari prestabiliti è un gran vantaggio che ha solo chi sceglie questa soluzione per viaggiare. Ciò significa che ogni mattina può iniziare nel modo che desideriamo, senza doverci adattare ai rigidi orari di servizio colazione negli hotel.

    Così il camper diventa il veicolo della nostra libertà, permettendoci di esplorare il mondo a nostro piacimento, senza vincoli logistici o compromessi. La possibilità di essere autonomi in ogni aspetto del viaggio rende l’esperienza autentica, personale e in grado di soddisfare le nostre esigenze e desideri in modo unico.

    La gestione del tempo diventa incredibilmente flessibile, permettendo di dedicare più occasioni alle passioni personali e di decidere quando e dove svolgere le nostre attività.

    Viaggiare in camper regala la straordinaria opportunità di avere sempre con sé tutto ciò che amiamo, rendendo l’esperienza ancor più preziosa e poco scontata. La gioia di poter viaggiare portando con sé i nostri affetti più cari, compresi gli amici a quattro zampe, è inestimabile. La compagnia fedele di animali domestici conferisce un tocco di familiarità e calore a ogni tappa del nostro viaggio.

    La comodità di avere sempre a disposizione gli accessori e gli oggetti che riteniamo fondamentali per il nostro comfort è un lusso che solo il camper ci regala quotidianamente. Dal dormire in un materasso a misura per le nostre esigenze, al godere dell’intrattenimento attraverso una tv e un decoder dotati delle app preferite, ogni dettaglio può essere curato per soddisfare i nostri gusti personali.

    Inoltre, la possibilità di portare con sé libri preferiti, candele e incensi aggiunge un tocco di intimità. Anche i nostri strumenti musicali trovano il loro spazio, permettendoci di creare la colonna sonora perfetta per ogni occasione.

    Gli accessori per il fai da te o i giochi da tavola prediletti diventano compagni fedeli, pronti a trasformare una tranquilla giornata di pioggia o un nuovo incontro con altri camperisti, in un’occasione per esplorare passioni sconosciute o riscoprire antichi hobby.

    E per chi, come me, è appassionato di sport all’aria aperta, non sottovaluterei l’importanza di avere una bicicletta, gli sci, la muta da kitesurf, le canne da pesca, la tavola da snowboard e persino l’amata moto. Tutto questo si traduce nella possibilità di trasformare ogni imprevedibile cambio climatico in una nuova ed emozionante avventura.

    Il meraviglioso aspetto di avere tutto ciò che amiamo sempre con noi è che ogni momento diventa un’opportunità di vivere appieno la propria passione. Che si tratti di leggere un libro sotto il cielo stellato, suonare una melodia accogliente al tramonto o lanciarsi in un’avventura su due ruote, il camper diventa un rifugio personale che riflette le nostre passioni e rende ogni istante unico e prezioso.

    L’arricchimento culturale costituisce un ulteriore fattore positivo di vivere e viaggiare in camper, in quanto vivendo veramente in un posto abbiamo spesso l’opportunità di incontrare persone nuove, immergerci in lingue, usanze e tradizioni diverse. Uscire dalla propria zona di comfort diventa inevitabile, ma tale sfida porta a vivere avventure indimenticabili che, a loro volta, contribuiscono a rinforzare la nostra autostima. Inoltre, la vicinanza costante alla natura permette risvegli in riva al mare, in montagna e immersi nel verde. Alba, tramonti e notti sotto le stelle, faranno da cornice alle nostre giornate mai monotone e mai tutte uguali, creando un legame più profondo con l’ambiente circostante.

    Tuttavia, come in ogni scelta di vita, vi sono anche aspetti tecnici da considerare che possono richiedere un’attenzione particolare. I costi iniziali e fissi, la gestione limitata di acqua ed energia elettrica, gli spazi ristretti e le operazioni di carico e scarico periodiche sono soltanto alcune delle sfide pratiche da affrontare, a volte quotidianamente. Anche semplicemente trovare parcheggio può rappresentare una avventura, ma con spirito di adattamento, flessibilità e soprattutto con l’ausilio di questa guida pratica, tali sfide possono essere superate con successo.

    Gli aspetti relazionali ed emotivi meritano altrettanta attenzione, soprattutto se si tratta di viaggi lunghi, a molti chilometri di distanza dal luogo di origine o se si sceglie di vivere in camper in maniera itinerante, passando da un Paese all’altro e visitando sempre posti nuovi, come faccio io. La lontananza dalla famiglia e dagli amici potrebbe suscitare preoccupazioni, soprattutto durante i momenti difficili della vita quotidiana, come ad esempio è stato per me durante la pandemia o quando è venuta a mancare la mia amata nonna. Ma questi momenti di difficoltà possono essere di stimolo a rimboccarci le maniche, cercare soluzioni e, come è successo a me più volte lungo il percorso, a conoscere persone disposte a darci una mano e a scoprire così nuove amicizie in modi a volte inaspettati.

    2. Vivere in camper, pro e contro

    Uno dei pro più evidenti del vivere in camper è rappresentato dai costi inferiori associati a questa modalità di vita itinerante. Se confrontati con gli oneri dell’affitto di un appartamento o di un mutuo per una casa, i costi risultano notevolmente ridotti, creando così un notevole risparmio economico per il viaggiatore.

    Sebbene sia innegabile quindi che vivere on the road sia meno dispendioso rispetto a una residenza fissa, è essenziale sottolineare che fare questa scelta esclusivamente per il risparmio economico potrebbe essere una prospettiva limitata. Il vantaggio economico è, indubbiamente, uno dei suoi punti di forza, ma la decisione di abbracciare questo stile di vita dovrebbe essere valutata in modo più approfondito.

    Il risparmio economico derivante dalla camperlife è spesso il risultato della riduzione dei costi fissi tipici di un appartamento, come il canone di locazione, le spese condominiali e le utenze. Tuttavia, questa modalità di vita porta con sé altre considerazioni, come gli investimenti iniziali e i costi operativi del camper stesso: la manutenzione, i carburanti e le spese legate agli spostamenti.

    Tale scelta, quindi, dovrebbe essere guidata da una serie di considerazioni più ampie, come le nostre priorità, ad esempio. Il camper offre la possibilità di esplorare il mondo e di vivere in modo più leggero, ma questo stile di vita richiede anche una certa predisposizione all’adattamento e alla flessibilità. La dimensione economica, sebbene rilevante, dovrebbe quindi essere vista come parte di un quadro ben più vasto.

    Altri aspetti da considerare includono la gestione degli spazi vitali circoscritti, la continua dipendenza da risorse limitate come l’acqua o a volte l’energia, la necessità di pianificare attentamente gli itinerari e le soste. La scelta di vivere in camper richiede una consapevolezza delle sfide connesse a questa modalità di vita, oltre a un’autentica passione per i viaggi, l’avventura e la libertà.

    È vero quindi che il risparmio economico è un aspetto notevole, ma è altrettanto fondamentale valutare gli aspetti pratici, emotivi e di stile di vita che questa scelta comporta. La libertà di vivere on the road deve essere bilanciata da una consapevolezza delle sfide che inevitabilmente si presenteranno, trasformando così l’esperienza in un viaggio appagante e significativo.

    La questione della solitudine, ad esempio, è un aspetto significativo da considerare quando si decide di intraprendere una vita in camper. La natura nomade che la contraddistingue può suscitare un senso di distanza dalla famiglia e dagli amici più stretti, poiché spesso ci si trova lontani dalla propria zona di residenza. La consapevolezza di non avere la propria rete sociale nelle immediate vicinanze può rappresentare un grande scoglio emotivo da superare.

    La solitudine può farsi sentire in modo più acuto quando ci si imbatte in territori nuovi e sconosciuti, dove la familiarità con luogo, lingua e cultura sono ridotti e le connessioni sono ancora da costruire. La paura di sentirsi isolati o di dover affrontare le sfide della vita quotidiana senza il sostegno immediato di amici o familiari può influire sul benessere emotivo.

    La mancanza di una residenza fissa può anche rendere più complessa la costruzione di relazioni stabili. Il nomadismo implica un costante movimento, il che può rendere difficile instaurare legami significativi con la comunità locale o costruire relazioni più durature. Questa instabilità nelle relazioni può far emergere la necessità di una maggiore adattabilità e apertura nei confronti di nuove amicizie.

    Tuttavia, come racconto nel mio libro La felicità è una conquista - Un viaggio in solitarietà, è importante sottolineare che la solitudine in questo contesto può essere affrontata anche in modo costruttivo. Il viaggio in camper offre l’opportunità di incontrare persone nuove lungo il percorso, di condividere esperienze e di creare connessioni spontanee. I camperisti spesso si ritrovano in comunità dedicate o zone di sosta condivise, dove è possibile stabilire contatti con altri appassionati di viaggio.

    La solitudine può essere vista anche come un’opportunità di crescita personale. Affrontare momenti di isolamento può portare a una maggiore consapevolezza di sé e alla capacità di gestire le proprie emozioni. È un’occasione per riflettere sul proprio percorso di vita, sui propri obiettivi e sulla propria identità.

    In sintesi, la solitudine è un aspetto da considerare attentamente quando si sceglie di vivere in camper, ma può essere gestita in modo costruttivo. La chiave sta nell’apertura alla possibilità di nuove connessioni, nell’adattabilità alle sfide relazionali e nell’approccio positivo verso la crescita personale che questa esperienza può offrire.

    La prospettiva della mancanza di un lavoro fisso richiede flessibilità e capacità di reinventarsi, ma grazie alle nuove tecnologie e ai social media, è anche possibile lavorare praticamente ovunque, a volte mantenendo addirittura il proprio impiego, svolgendolo semplicemente da remoto. Oppure, la facoltà che abbiamo di muoverci rispetto alle evenienze e alle stagioni, ci permetterà di essere sempre nel posto giusto al momento giusto quando si tratta di cercare lavori stagionali. Questo ci darà modo di avere diverse carte in tavola da giocarci per ottenere un incarico, tra cui il fatto che non avendo bisogno di pagare l’alloggio, saremo più competitivi rispetto alla concorrenza. O ancora, il fatto che non solo non abbiamo bisogno, ma probabilmente nemmeno vogliamo un contratto a lungo termine, sarà molto più allettante per il titolare che potrà sbarazzarsi di noi appena terminata la stagione.

    In conclusione, la scelta di vivere in camper è una decisione personale, e la sua validità dipende dalle aspettative e dalle priorità individuali. È un’avventura che comporta inevitabili imprevisti, ma affrontarli con la mentalità giusta può rendere questa esperienza estremamente gratificante e ricca. Niente paura quindi perché grazie a questa guida si potrà partire davvero preparati e vivere una nuova vita senza brutte sorprese.

    3. Le diverse possibilità di sostare con il camper

    Viaggiare con il nostro amato camper è un’esperienza indescrivibile, una vera e propria immersione di libertà che ci permette di decidere quando e verso dove andare, dove tirare il freno a mano per trasformare il luogo di sosta in una vera e propria dimora temporanea, quanto tempo sostare e quando girare nuovamente la chiave di accensione in cerca di nuove emozioni.

    Tuttavia, è fondamentale esaminare attentamente se è davvero possibile fare tutto ciò che desideriamo durante le nostre avventure on the road. Quante volte ci siamo domandati se fosse permesso parcheggiare in un determinato luogo o se fosse possibile aprire il tendalino o tirare fuori sedie e sdraio per godere di una bella terrazza chill out. In questa sezione, esploreremo con attenzione tutte le tipologie di sosta per i camper e le diverse sfaccettature di ogni singola situazione che può presentarsi.

    Partiamo da zero, esaminando con cura le principali tipologie di sosta camper esistenti e le normative che ne regolamentano l’utilizzo. Questo ci permetterà di navigare con sicurezza attraverso le possibilità di parcheggio e sosta in diverse circostanze.

    Sosta libera

    Con il termine sosta libera, spesso i camperisti intendono tutte le tipologie di fermata effettuate fuori dalle aree di sosta o dai campeggi, ma per me esistono diverse sottocategorie – sosta selvaggia, sosta libera, sosta libera a pagamento – ed è importante conoscerle tutte perché, sia in termini di organizzazione sia di sicurezza, differiscono molto l’una dall’altra.

    Ci sono però due cose che accomunano tutte le tipologie di sosta libera:

    • la necessità di indipendenza idrica ed elettrica (non potendo attaccarsi alla corrente a 220V);

    • la legge che le regola.

    Nonostante, dunque, le diverse possibilità di sosta libera con il camper, per sapere cosa è possibile e cosa è vietato fare faremo sempre e comunque riferimento all’articolo 185 del Codice della Strada (che vedremo in dettaglio più avanti) e che in poche parole recita l’importanza di non variare l’ingombro esterno del camper in sosta libera (finestre aperte, tendalino, cunei, sedie, stendini ecc.) e di evitare lo scarico di residui organici e acque (chiare e grigie) su strade e aree pubbliche. Il mancato rispetto di queste norme può comportare sanzioni che vanno oltre i 300 euro.

    Sosta selvaggia

    La sosta selvaggia, come la chiamo io, è la scelta di sosta libera preferita degli amanti dell’avventura. Dormire in un bosco, in riva al mare, su una scogliera o ai piedi di un impianto sciistico offre un’esperienza indescrivibile, al limite tra la serenità dello stare completamente immersi nella natura e quel pizzico di adrenalina che si prova a essere completamente in balia delle situazioni e molto spesso in totale solitudine, senza vincoli, limiti, regolamenti (non regole) e obblighi di prenotazioni e orari. È un’opzione ideale per coloro che cercano la totale libertà e il massimo relax, fuori dalla confusione urbana o che, come me, amano gli sport all’aria aperta.

    Questa tipologia rappresenta altresì la categoria di sosta in cui, soprattutto in ambienti isolati e durante la bassa stagione, ci concediamo qualche libertà aggiuntiva, come l’apertura di un tendalino o delle finestre, oltre alla disposizione di tavoli e sedie o di un’amaca all’aperto. È importante sottolineare che in questa sede non si sta affermando in alcun modo che tali attività siano permesse ma che, nel rispetto totale del luogo e della natura circostante, è molto probabile che nessuno si senta incline a segnalare la situazione alle autorità o che queste vengano a dirci qualcosa o a sanzionarci. Personalmente, non ho mai riscontrato alcuna problematica in questo senso, se non in quei luoghi dove il numero di camper diventava perturbante, ma è anche vero che ho sempre adottato un approccio consapevole e rispettoso, tenendo super pulito il mio giardino.

    Sosta libera

    La vera e propria sosta libera si configura spesso come l’opzione ideale per coloro che amano effettuare viaggi itineranti, esplorando diverse località tra cui soprattutto borghi, piccole città, attrazioni turistiche. Per chi è propenso a cambiare frequentemente destinazione, ma non desidera o non può investire denaro in campeggi o aree di sosta, oppure intende visitare in modo rapido una città poco trafficata o un piccolo borgo, la soluzione ottimale consiste nel trovare un parcheggio sicuro per poche ore (di solito il limite consentito è di massimo 48/72 ore) mediante l’uso di applicazioni come Park4night.

    Questo tipo di parcheggio non comporta alcun costo, è sufficiente che le quattro ruote del camper rientrino all’interno di un’eventuale area delimitata da strisce bianche. Non sempre è possibile delimitare l’ingombro dei veicoli a causa dell’assenza di appositi stalli, come accade in alcune piazze o in ampi spazi sterrati. In tali circostanze, è importante fare attenzione a non parcheggiare casualmente, assicurandosi che ci sia spazio sufficiente per il passaggio dei pedoni e tenendo sempre in considerazione la disposizione delle vetture già presenti, lasciando spazio di manovra agli altri veicoli.

    Sosta libera a pagamento

    I parcheggi a pagamento rappresentano la tipica soluzione con tariffa oraria o giornaliera. Possono essere situati lungo le strade urbane o essere gestiti da privati e custoditi (anche se non sempre accettano camper) e costituiscono la scelta più sicura per chi desidera effettuare una sosta libera ma con maggiore tranquillità.

    Consiglio vivamente l’ausilio di parcheggi custoditi per visitare grandi città come Roma, Milano, Marsiglia e Barcellona, dove il rischio di furti potrebbe essere elevato. Tuttavia, è importante notare che spesso si applica una tariffa maggiorata sui camper, approssimativamente del 50% rispetto al prezzo di base.

    Aree di sosta

    Le aree di sosta costituiscono spazi dedicati alla fermata dei soli camper e van (non roulotte). Analogamente alla sosta libera, l’utilizzo di piedini di stazionamento e cunei o l’allestimento di tavolini, sedie e altri oggetti all’esterno è teoricamente vietato. All’interno di queste aree, ci si può disporre nei limiti di stalli definiti, spesso non molto grandi e a volte davvero molto ravvicinati ad altri camper. In questi luoghi di sosta troviamo quasi sempre la preziosa presenza dei Camper Service (indicati come cs per comodità): spazi destinati alla gestione delle acque reflue grigie, al rifornimento delle acque chiare (talvolta a pagamento) e allo svuotamento dei serbatoi delle acque nere (wc).

    n.b. I camper service non sono confinati esclusivamente alle aree di sosta e ai campeggi, ma possono essere individuati anche lungo strade e autostrade, spesso senza possibilità di fermata. Per riconoscerli con facilità, basta cercare il distintivo cartello che segnala la presenza di un camper, sotto il quale è visibile una freccia nera che indica verso il suolo, rendendo così evidente la disponibilità di servizi essenziali per i viaggiatori.

    Aree gratuite comunali

    Ideali per soste brevi e quasi sempre gratuite, rappresentano un buon compromesso tra sosta libera e aree private e campeggi. In teoria potremmo ancora considerarle sosta libera perché, almeno dal punto di vista energetico, continuiamo a essere indipendenti e non esistono sbarre all’entrata, telecamere o sicurezza alcuna (fatta eccezione per le rare occasioni in cui è presente anche il collegamento alla 220V o la sbarra).

    Aree a pagamento (private o comunali)

    Le aree private sono solitamente più attrezzate rispetto a quelle gratuite e sono di norma più sicure disponendo di sorveglianza o videosorveglianza e sbarra all’entrata.

    Non è ancora possibile sostare per lunghi periodi e variare l’ingombro del veicolo, come da articolo 185 del Codice della Strada, anche se spesso si è un po’ più tolleranti.

    Inoltre, troviamo tutta una serie di servizi che possono includere alcune o tutte le seguenti voci:

    • bagni

    • docce

    • lavatrice

    • asciugatrice

    • corrente 220V

    • bar

    • aree giochi per bambini

    • aree di sgambamento per cani

    • area barbecue

    • reception.

    Il costo è solitamente forfettario e indipendente dal numero dell’equipaggio e varia normalmente tra i 10 e i 30 euro a notte (almeno in Italia), a seconda della quantità dei servizi offerti.

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