Come migliorare il tuo Gioco del Golf con l’AUTO-IPNOSI (Tradotto)

Di Jack G. Heise e David De Angelis

L'ipnosi non è un fenomeno nuovo. La sua storia registrata risale molto più indietro nel tempo rispetto all'antico ed onorevole gioco del golf. Benché alcune autorità affermino che il golf abbia avuto origine con degli antichi romani da uno sport che chiamavano "Paganica”, riferimenti all'ipnosi sono stati trovati su tavolette in pietra, dissotterrate in Grecia, risalenti al 3000 a.C.
L'unica cosa nuova sull'ipnosi e quando tu, te stesso, ne diventi consapevole. Allora, il suo grande potere di influenzare la mente ti si rivela. Tu imparerai ad usarla con efficacia, poiché comprenderai come canalizzare le sue forze per attingere alle risorse nascoste dalla tua mente subconscia.

La mente subconscia è probabilmente il fattore più importante per essere un buon golfista. Tiene alla larga le distrazioni dal tracciato impedendo di rovinare una buona gara. Dovreste fare pratica, sviluppare il vostro swing, e pensare quasi esclusivamente sul tee di allenamento in modo che quando giocherete durante le competizioni, colpirete la pallina automaticamente.

CONTENUTI

1. ECCO UNA PROMESSA PER UN GOLF MIGLIORE

2. IL PERCORSO DA SEI POLLICI

3. IL TUO SUBCONSCIO E LE SUE APPLICAZIONI PER UN GOLF MIGLIORE

4. COSA DOVRESTI SAPERE SULL’ AUTO-IPNOSI

5. COME RAGGIUNGERE L'AUTOIPNOSI

6. GOLF MIGLIORE TRAMITE LE IMMAGINI MENTALI

7. IL DRIVE DA SEI POLLICI DEI CAMPIONI

8. SETTE ORE DI PRATICA IN SETTE MINUTI

9. SE I DENTI DI LEONE FOSSERO PALLINE DA GOLF

10. BUNKER MENTALI

11. LA 19a BUCA

• Lingua: Italiano
• Editore: Stargatebook
• Data di uscita: 19 gen 2015
• ISBN: 9786050349887

Anteprima del libro

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ECCO UNA PROMESSA PER UN GOLF MIGLIORE

Perchè il buon golfista sembra colpire la pallina con tanta facilità, mentre l’incapace, dando tutto quello che ha, sembra usare una mazza con la canna di gomma e una pallina d’acciaio?

Ti sei mai ritrovato a scavare buche lungo tutto il percorso mentre cerchi di concentrarti sulle teorie del braccio sinistro dritto, dalla testa ferma, del movimento dei fianchi e dell’abbassamento del gomito destro? Sai tutto quello che c’è da sapere per quanto riguarda la meccanica dello swing nel golf e puoi recitare a memoria le teorie dall’inizio alla fine. L’unica cosa che non comprendi è tuo punteggio. Sembra che più ne sai e più ti impegni, peggiori diventano le tue prestazioni.

Se è vero che conosci i movimenti fondamentali del colpo golfistico tuttavia non riesci a giocare bene, il tuo fallimento potrebbe risiedere nel tuo gioco mentale.

E che cosa sarebbe, chiedì tu, il gioco mentale? Andiamo dagli esperti a vedere cosa hanno da dire.

L’individuo medio, afferma l’autore sportivo Grantland Rice, non dà quasi alcun attenzione al controllo mentale, che nel golf dovrebbe essere l’assenza del pensiero cosciente mentre si effettua il tiro. Gli psicologi chiamano questa padronanza automatica come riflesso condizionato.

La mente subconscia è probabilmente il fattore più importante per essere un buon golfista. Tiene alla larga le distrazioni dal tracciato impedendo di rovinare una buona gara. Dovreste fare pratica, sviluppare il vostro swing, e pensare quasi esclusivamente sul tee di allenamento in modo che quando giocherete durante le competizioni, colpirete la pallina automaticamente. Ecco quello che Wiffy Cox, professionista noto a livello nazionale presso il Congressional Golf and Country Club di Bethesda, Maryland, ha da dire al riguardo.

I tiri difficili sono sorprendentemente facili se attivate la vostra immaginazione. Dovete semplicemente essere in grado di immaginare esattamente quale traiettoria prenderà la palla prima di giocare bene qualsiasi tiro, consiglia il grande Walter Hagen.

Il grande Slammin’ Sam Snead scrive: "prima di tutto, dovete avere sicurezza. Il vostro secondo problema mentale è la concentrazione. Pensate tutto il tiro prima di prendere di mira la pallina. Disegnate un’immagine mentale di dove volete che vada a finire e poi eliminate tutto il resto dalla vostra mente, con l’eccezione del come colpire la pallina facendola finire nel punto che preferite."

Gli esperti hanno parlato! L’unico problema è che ti hanno detto quello che devi fare, ma hanno tralasciato le istruzioni su come farlo. Cosa intendono dire con pensa quasi esclusivamente sul tee di allenamento, attiva la tua immaginazione, una mente pressoché vuota, dopo l’inizio del backswing, è un ottimo aiuto, elimina tutto il resto dalla tua mente, assenza di pensiero cosciente?

Come puoi vedere, la maggior parte delle istruzioni sull’approccio mentale nel golf sono così vaghe da essere difficili da comprendere.

Uno dei motivi per cui i professionisti che tentano sinceramente di condividere la propria conoscenza del gioco con giocatori meno capaci vengono inibiti è perché sono cresciuti con il gioco. Da caddie, hanno sviluppato il loro swing golfistico e il loro pensiero golfistico in un’età precoce, formativa. Hanno imparato a giocare imitando i buoni giocatori. La facilità di poter imparare tramite l’imitazione è riservata quasi esclusivamente ai giovani.

"Quando una persona raggiunge la maturità la sua mente cosciente sviluppa le sue vere funzioni: domandare, dubitare, sfidare tutti i fatti presentati. Richiede di sapere il motivo dietro tutte le azioni, eliminando quindi l’abilità di imitare senza fare domande.

Un bambino di per se stesso, cammina e parla per imitazione. Un giovane impara a nuotare, ad andare in bicicletta, o a far oscillare la mazza da golf tramite l’imitazione. Non vengono fatte domande, fintanto che l’azione produce i risultati desiderati.

Le istruzioni per un adulto non devono includere soltanto come si fa una cosa, ma devono contenere una spiegazione ragionevole sul come e sul perché quella cosa deve essere fatta in quel modo.

Un altro ostacolo per quanto riguarda le istruzioni del gioco mentale è che spesso viene dato in termini di quello che lo studente dovrebbe fare, piuttosto che come lo dovrebbe fare. Questa è un’affermazione di effetto, piuttosto che di causa.

La differenza tra un buon giocatore e un giocatore scarso è il suo approccio mentale sia allo swing che al gioco. Il buon giocatore conosce non solo cosa pensare, ma anche come utilizzare i suoi pensieri per rendere efficace il suo gioco. Il giocatore scarso, incapace di visualizzare termini come concentrazione, mente vuota, rilassamento e tensione, si sforza senza speranza all’interno della sua nebbia mentale. È come una persona che possiede un telefono, una radio o una televisione. Sa che ci sono certi meccanismi che vengono operati dall’elettricità. Tuttavia, senza le istruzioni complete non ne potrebbe mettere insieme una e farla funzionare, anche se avesse tutte le parti. Le istruzioni per assemblare le parti meccaniche dello swing rappresentano il lato mentale del golf. Il potere di operare è l’ipnosi.

Nel caso in cui il termine ipnosi vi evochi mistero, magia nera, trucchi da palcoscenico o paura, lasciate perdere. Ad uno studio più approfondito, non solo scoprirete di avere familiarità con la stessa, ma scoprirete di averla usata mentre la pensavate in altri termini come autodisciplina, pensiero positivo, risposta automatica, memoria muscolare, suggestione o desiderio inconscio.

L’ipnosi non è un fenomeno nuovo. La sua storia registrata risale molto più indietro nel tempo rispetto all’antico ed onorevole gioco del golf. Benché alcune autorità affermino che il golf abbia avuto origine con degli antichi romani da uno sport che chiamavano Paganica, riferimenti all’ipnosi sono stati trovati su tavolette in pietra, dissotterrate in Grecia, risalenti al 3000 a.C.

L’unica cosa nuova sull’ipnosi e quando tu, te stesso, ne diventi consapevole. Allora, il suo grande potere di influenzare la mente ti si rivela. Tu imparerai ad usarla con efficacia, poiché comprenderai come canalizzare le sue forze per attingere alle risorse nascoste dalla tua mente subconscia.

L’ipnosi, come il colpo nel golf, è un mistero per i novizi, non tanto per quello che è, ma per come viene ottenuta. Ogni buon golfista, sia che riconosca il fenomeno come tale o meno, impiega l’autoipnosi durante il suo gioco. La comprensione di questo fatto e una comprensione della relazione fra la mente conscia e subconscia porteranno inevitabilmente ad un golf migliore.

Desideri attenuare quell’istinto killer dal tee? Desideri scongelare quel ghiaccio psicologico che ti assale quando ti trovi di fronte agli ostacoli, curare il tremolio sul green, e mettere sia potenza che precisione nei tuoi tiri? Questo è quello che potrai aspettarti applicando l’autoipnosi al tuo metodo di gioco.

Per poter raggiungere questi obiettivi, è necessario assimilare le istruzioni passo dopo passo. Devi promettere di trattare questo libro come tratteresti un thriller, senza sbirciare avanti per trovare le risposte prima del tempo. A meno che non preparata da una comprensione del processo coinvolto, l’induzione dell’autoipnosi potrebbe sembrare così semplice da trovare difficile credere che risultati tanto straordinari possono essere possibili con uno sforzo così piccolo. Lo studio dell’ipnosi è simile ad un corso di matematica avanzata, in quale si ricercano deduzione, analisi e logica, piuttosto che la risposta ovvia.

La richiesta di seguire le pagine in ordine non viene effettuata per lo scopo di impressionarti con una grande nuova e segreta scoperta. Piuttosto, è per istruirti sull’autoipnosi e per migliorare il tuo punteggio golfistico. Le prove le troverai quando vedrai abbassarsi il tuo handicap.

Librerie e biblioteche hanno interi scaffali pieni di volumi sul golf fisico. L’analisi del gioco dei campioni, fino al tempo in cui James I si dava da fare con il suo calzolaio per strappare il titolo dal Clan degli Stuart nel 16º secolo, tutto viene affrontato nel dettaglio.

Le autobiografie dei professionisti rivelano, con la franchezza degli scrittori che si confessano, come si sentono durante ogni movimento. I medici hanno scritto libri sul golf dissezionandolo swing, con descrizioni dettagliate di ciascuna parte dell’anatomia coinvolta.

I teorici trattano le qualità estetiche sia del golf