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Baci a Milano
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E-book84 pagine47 minuti

Baci a Milano

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Brevi capitoli, come messaggi di cartoline ricevute da Milano, rielaborate al fotoritocco e restituite alla città dell’Expo 2015, per un invito a riconoscersi non solo Italiani d’Europa ma anche oltre. E' una cavalcata di pensieri, riflessioni, osservazioni che si stendono nella vasta prateria del vivere della bestia pensante, rinchiusa nei recinti delle varie società umane. Pensieri che trasudano il richiamo al rispetto dei valori della Persona, della Natura, espressi con linguaggio fresco, veloce e fantasioso.
LinguaItaliano
Data di uscita1 lug 2015
ISBN9786051765976
Baci a Milano

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    Anteprima del libro

    Baci a Milano - Andrea - K2mi

    ANDREA - K2MI

    BACI A MILANO

    UUID: 0a9cc79c-8cb3-11e5-a16b-119a1b5d0361

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    INTRODUZIONE

    Mi incammino verso la biblioteca in una fredda serata dell’autunno più caldo e piovoso del secolo e penso a quante pagine sono state scritte sul clima che cambia, poi alle coltivazioni e all’alimentazione, tema dell’Expo 2015 di Milano, alla città sinonimo di lavoro, all’immigrazione, alla crisi economica, alla crisi dei valori, alla fede, ai fanatici estremisti, alle contraddizioni, alle diversità, alla famiglia, alla musica, alle forme di comunicazione e di vita. Potrei raccogliere, come fossero dispense di una collezione da edicola, alcune cartoline di vita reale, condirle con un po’ di fantasia e spedirle nel vento, chissà che una corrente d’aria formi un mulinello e ne possa uscire un libro. Tra i tanti volumi che sono sui ripiani, magari troverà posto anche il mio ma, se andando a chiederlo in prestito trovassi il vuoto al suo posto, sarei ancor più contento perché vorrebbe dire che qualcuno lo sta leggendo o che si tratta di un e-book. Certo è che se i pensieri resteranno inespressi sarà difficile lasciare un messaggio, per cui meglio mettersi a prendere appunti. Non sono né scrittore né poeta, ma potrei far di peggio provando ad esprimermi con un quadro creato dalla mia ruvida mano, o magari con la musica ma non so suonare e canto come un alce. Oggi si usano i social network per brevi comunicazioni, i blog per uno scambio di idee e informazioni più o meno utili, strumenti immediati, forse troppo veloci, talmente rapidi da superare la capacità di riflessione, simili ad una mente dell’età della stupidera in cui la lingua è più veloce del pensiero. Strumenti validissimi, purtroppo utilizzati per battibeccare, lanciare accuse e condanne superficiali, protetti da un’identità mascherata e da un senso di distaccata supponente onnipotenza, come le brave madri che usano le app dei loro smartphone per commentare il comportamento del giovane prete e dei maestri di scuola che seguono i loro figli, e al contempo postano foto improbabili con atteggiamenti da avrei voluto ma non posso. Pettegolezzo tecnologico seminatore di piante infestanti. I ripetuti segnali sonori di ricezione messaggio, sono paragonabili ai tipici effetti delle sit-com televisive del pomeriggio, con risate di sottofondo a sottolineare trascurabili spiritosaggini che altrimenti non riusciremmo a cogliere. Relazioni in cui si perde spesso il senso dell’amicizia che sta nel rispetto, nella lealtà e nel sacrificio. Penso a situazioni in cui non ci si sente in dovere a rispondere ad un invito, altre in cui avendo una buona iniziativa si preferisce tenerla per sé o al meglio la si offre solo a pochi intimi ben mirati, non si rende merito riconoscendo il lavoro altrui e si esige il piatto pronto. Quali sono le maggiori responsabilità nella vita che conduciamo? Un comico americano, in tv, fece una battuta sulla Grecia che non ha portato più nulla all’umanità dalla scoperta della geometria. Pessima battuta e pessimo comico, però sapersi rinnovare e trovare elementi di sviluppo per tutti è un dovere collettivo che invece i vari leader hanno perseguito in modo maldestro o furbescamente trascurato, sia nelle aziende che nelle sedi istituzionali. Se guardo alle figure che hanno guidato lo stato italiano, trovo che partendo dalla monarchia di casa Savoia, si è passati alla dittatura di Mussolini, poi alla cosiddetta prima repubblica con Andreotti e al fine secolo di Berlusconi. Un qual certo miglioramento strutturale c’è stato ma con tempi decisamente lunghi. Continueremo ad arricchire questa compagine che mi censuro dall’aggettivare? E la gente, che li ha prima sostenuti ed in seguito ripudiati, non è forse costituita da persone protagoniste della propria sorte? Personaggi più illuminati hanno costatato che in ogni terra, la verità, una volta conosciuta, ha il potere di renderci liberi, di unirci e ridurre la distanza tra l’io e il noi, creando la base per uno sforzo comune e una condivisa responsabilità. Altri sottolineano che oggi la

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