La scoperta di nuovi sensi: Il tattilismo futurista
()
Info su questo ebook
Filippo Tommaso Marinetti
F. T. Marinetti was born in Egypt in 1876 and died in Italy in 1944.
Leggi altro di Filippo Tommaso Marinetti
I manifesti del futurismo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La cucina futurista: Divagazioni Gastromarinettiane Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTeatro futurista sintetico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome si seducono le Donne e si tradiscono gli uomini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDistruzione: Poema Futurista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManifesti Futuristi (1909-1941) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Isola dei Baci. Romanzo Erotico-Sociale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'alcova d'acciaio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'aeroplano del papa. Romanzo profetico in versi liberi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManifesto del Futurismo e scritti vari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli indomabili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl tamburo di fuoco. Dramma africano di calore, colore, rumori, odori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDemocrazia futurista: dinamismo politico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl tamburo di fuoco. Dramma africano di calore, colore, rumore, odori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManifesti e scritti vari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'alcòva d'acciaio Romanzo vissuto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’aeroplano del Papa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome sedurre le donne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'aeroplano del Papa: Romanzo profetico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl processo e l'assoluzione di "Mafarka il Futurista" Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’Aeroplano del Papa - Romanzo profetico in versi liberi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDemocrazia futurista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina futurista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’alcova d’acciaio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa cucina futurista Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a La scoperta di nuovi sensi
Ebook correlati
La tenda: Teatro e conoscenza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPer ora una cosa da nulla Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'arte rinascimentale nel contesto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniParole Immagini Desiderio: Futurismo / Ferrara / Writers on the Road / Camere da letto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNel mondo della musica. Vol. 3 - Tomo II. L’epopea della polifonia (dal Trecento al Seicento) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTaccuino per satura: Elaborazione e tematiche del quarto libro di Montale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNel mondo della musica. Vol. 3 - Tomo I. Da sant’Agostino ai Trovatori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDante e la Divina Commedia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVeni, Vidi, Eni... Enrico Mattei e il sovranismo energetico.: 1. La "lunga marcia" dall'Agip all'Eni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCittade Manna - Leandro Lottici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLo sguardo di Ungaretti: Visività e influenza dell’arte figurativa nella poesia ungarettiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa poesia di Dante Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi luce e morte: Pier Paolo Pasolini e la fotografia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNuove eterotopie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPolitica delle immagini. Su Jacques Ranciere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManifesti Futuristi (1909-1941) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCronache letterarie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAngolo morto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEseguire l’inatteso. Ontologia della musica e improvvisazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDalla semiotica alla tecnica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNel mondo della musica. Vol.3 - Tomo III. Opera e musica strumentale tra Sei e Settecento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntonin Artaud: il corpo esploso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUmano troppo umano, Così parlò Zarathustra, Al di là del bene e del male, Crepuscolo degli idoli, L’Anticristo e Ecce Homo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniWall Street 2019: libri Asino Rosso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCanto per canto: manuale dantesco per tutti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBuzzati in musica: L'opera italiana nel dopoguerra. Prefazione di Angelo Foletto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOttiero Ottieri - Dalla Olivetti alla Bicêtre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVincenzo Monti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUna terra che è solo visione_ebook Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Commedia del ritorno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Arti dello spettacolo per voi
Liberati della brava bambina: Otto storie per fiorire Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSEGRETI E BUGIE DI FEDERICO FELLINI. Il racconto dal vivo del più grande artista del ‘900 misteri, illusioni e verità inconfessabili Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuale Di Dizione Italiana: Regole Ed Esercizi Pratici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI fratelli Karamazov Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuerra e pace: Ediz. integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni500 Film da vedere prima di morire: Quarta Edizione 2019 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGestire la cadenza dialettale - Per colloqui di lavoro e il personal branding: Acquisire un italiano neutro per colloqui di lavoro e il personal branding Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPasolini sconosciuto. Interviste, scritti, testimonianze Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Medioevo (secoli XI-XII) - Letteratura e teatro (29): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 29 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl diritto di contare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria di una capinera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI 10 brani da ascoltare almeno una volta nella vita Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Come si scrive una sceneggiatura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI misteri dell'antico Egitto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI capolavori Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Scenografia Scenotecnica e Architettura teatrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDelos Science Fiction 215 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGirotondo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Racconti sardi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende del castello nero e altri racconti Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La storia del cinema per chi ha fretta Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Arlecchino servitore di due padroni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSei personaggi in cerca d’autore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPaesi tuoi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDanza e Spazio: La metamorfosi dell'esperienza artistica contemporanea Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Maestro tra danza e musica. L’accompagnamento musicale nella lezione di danza classica dell’Ottocento, dal violino al pianoforte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Principe Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTra donne sole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiorgio Gaber. Frammenti di un discorso... Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniShakespeare è Italiano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su La scoperta di nuovi sensi
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
La scoperta di nuovi sensi - Filippo Tommaso Marinetti
LA SCOPERTA
DI NUOVI SENSI
© 2015 Cue Press
via Aspromonte 16a, 40026 Imola, Italia, cuepress.com
ISBN 978-88-98442-63-8
Direzione
Mattia Visani
Copertina
Sei personaggi in cerca d'autore
Copertina
Filippo Tommaso Marinetti
Paris-Sudan, collezione privata
© 2001
La città del sole
Indice
La scoperta di nuovi sensi
Testi teorici
F. T. Marinetti, Il Tattilismo
F. T. Marinetti, Tattilismo
F. T. Marinetti, Dopo il teatro sintetico e il teatro a sorpresa, noi inventiamo il teatro antipsicologico astratto di puri elementi e il teatro tattile
F. T. Marinetti, Il teatro totale
Testi drammatici
F. T. Marinetti, Il quartetto tattile
F. T. Marinetti, La grande cura
Fillia, Il sesso di metallo
Note
La scoperta di nuovi sensi
All’interno della poetica futurista il Tattilismo − proposta che Marinetti lancia agli inizi degli anni Venti e su cui tornerà, in forme diverse e in maniera più o meno continua, negli anni a venire – resta, singolarmente, come una sorta di piccolo angolo buio, una zona d’ombra poco frequentata dallo scandaglio critico che il Futurismo ha sondato in più di trent’anni di studi. La ragione di tale destino va ricercata, credo, in una sorta di «pregiudizio» che attorno al fenomeno si è venuto a creare. «Pregiudizio» non immotivato visto che, all’interno del Futurismo, il Tattilismo resta cosa sostanzialmente marinettiana, che viene enunciato proprio all’inizio di quella «seconda» fase del movimento, da molti considerata di profilo ribassato rispetto ai ruggenti anni Dieci, e che, infine, per quanto espressioni come «tattile», «tattilità» e «Tattilismo» tornino in maniera costante nei proclami teorici, poi, sul piano della pratica artistica, il fenomeno è ristretto, come vedremo, ad alcuni episodi del Teatro della sorpresa. Questa congiuntura di ragioni diverse ha fatto sì che al Tattilismo si guardasse come a un dato secondario del Futurismo, quasi che Marinetti, proiettato in direzione di una «estetica totale» che investisse globalmente tutti i sensi, si rivolgesse al tatto solo per coprire uno spazio fin lì rimasto inesplorato, senza, per questo, aggiungere elementi nuovi rispetto a quanto enunciato in precedenza. Valga a titolo d’esempio il giudizio di Paolo Fossati –che pure ha il merito di dare un giusto spazio al Tattilismo all’interno dell’analisi del Teatro della sorpresa – il quale afferma, a proposito del manifesto che lo teorizza, che questo «riassume in termini più squisitamente fisici, esperienze pittoriche e plastiche, da Boccioni alle ricerche polimateriche di Prampolini: e ciò anche se il manifesto sottolinea nettamente che il Tattilismo cui Marinetti si riferisce è altra cosa dalle risorse delle arti plastiche» (1). Diverso risulta l’approccio al problema da parte di Umberto Artioli, che inizia il suo La scena e la dynamis con ampi riferimenti al rapporto tra visività e tattilità nella poetica marinettiana, prestando particolare attenzione al tentativo di superare il libro come luogo d’elezione della poesia e, di conseguenza, di fare delle parole in libertà un fatto fisico, corporeo oltre che intellettuale. Artioli, per illustrare la sua tesi, ricorre, però, alla nozione di tattilità senza fare alcun riferimento diretto al Tattilismo come fenomeno specifico. Marinetti, sostiene Artioli, aspira ad una dimensione poetica che non sia dominata dall’intelligenza analitica, dal Logos, dal principio separatore della ragione ma sia data come fatto osmotico, come integrazione totale della sensibilità. «Lungi dall’offrirci una consapevolezza sensoria del tutto – scrive Artioli – come avviene per altre modalità squisitamente sinestetiche, quali ad esempio la tattilità, essa [l’intelligenza analitica, N.d.R.] è discontinua e parcellare» (2). E aggiunge: «Contrapporre il tatto alla vista significa contrapporre la forza alla forma, la totalità al segmento, la continuità al discontinuo, la globalità dinamica del gesto alla divisibilità della sequenza» (3). Sembra dunque che quanto è sinestetico, totalizzante, coinvolgente vada assimilato alla dimensione tattile, di contro a tutto quanto è sezionato, suddiviso, cerebrale, che è riferito all’ambito del visivo. Esisterebbe, dunque, alla radice di tutto il Futurismo, e non solo di un suo momento, una spinta all’integrazione «tattile» dei sensi, al coinvolgimento fisico e non solo intellettuale dello spettatore.
In effetti l’idea del coinvolgimento di più sensi nell’atto della fruizione estetica era stata sollevata in più occasioni negli anni precedenti, a partire da uno dei manifesti guida del primo Futurismo, quello della scultura, scritto da Boccioni nel 1912. In quell’occasione si prospettava l’uso di materiali diversi proprio per sollecitare una fruizione sinestetica. Nel 1913 Carlo Carrà pubblica, inoltre, La pittura dei suoni, rumori, odori in cui la dimensione sinestetica dell’opera viene teorizzata con ancor maggiore puntualità. Ma è del 1915 il manifesto che meglio esprime questa tensione. Si tratta della Ricostruzione futurista dell’universo in cui Balla e Depero propongono di sconfinare dai limiti ristretti dell’opera d’arte e delle tecniche tradizionali a vantaggio di una creatività più libera, che coinvolga lo spettatore nel suo complesso. Nascono così i «complessi plastici», primo vero superamento della staticità della pittura, che saranno astratti, dinamici, trasparentissimi, coloratissimi, luminosissimi, autonomi, rumoreggianti e scoppiettanti, come affermano gli autori. Investiranno, cioè, oltre la vista anche l’olfatto e l’udito ma è singolare che manchi ancora qualsiasi riferimento esplicito al tatto. Nel caso della Ricostruzione futurista dell’universo, poi, questa lacuna risalta con più forte evidenza perché tutto sembra invece tendere proprio in quella direzione (4), eppure di «tattilismo» o di «tattilità» si tace, quasi fosse un dato scontato, un riferimento talmente ovvio da non dover essere precisato.
La questione ci porterebbe lontano. Perché il tatto è assente come «senso estetico» dal primo Futurismo e perché Marinetti non fa riferimento a Balla e Depero come precursori del Tattilismo, preferendo limitarsi a citare Boccioni? Il problema è complesso; al momento ci preme sottolineare solo come il Tattilismo non nasca improvviso e imprevisto ma sia collocabile lungo una direttrice ben precisa e riconoscibile, le cui tappe sembrano condurci per mano alla teoria marinettiana (5). Non per questo, però, lo scritto del 1921 può essere considerato solo come replica dei precedenti, in quanto, se verso quelli ha più di un debito, introduce elementi di novità che emergono solo a un’analisi attenta e puntuale del testo.
Il Tattilismo viene pubblicato come opuscolo della Direzione del Movimento Futurista con una data tutta particolare: 11-1-1921 (6). È universalmente nota la passione simbolica, quasi superstiziosa e scaramantica, di Marinetti per il numero 11 che torna insistentemente nella datazione di molti fra i più importanti manifesti del Futurismo. Il fatto che venga usato anche per quello del Tattilismo ci autorizza a ritenere che Marinetti intendesse affidare a quella pubblicazione un valore tutto particolare. Se consideriamo, poi, la data nel suo insieme la cosa assume un aspetto ancor più ridondante: è una sequenza di 1. E simbolicamente esprime, in modo inequivocabile, il significato di un inizio. L’undici conclude la decina, il ciclo completo dell’ordine numerico, e indica il riaffacciarsi della unità nel suo valore fondante. L’undici è numero della nascita. L’uno del mese indica, ovviamente e chiaramente, l’inizio di un nuovo anno. II ventuno anche ha un valore preciso: è la nascita di un nuovo decennio. Inizio, e inizio su tutti i fronti, dunque. Ma guardiamo l’incipit del manifesto: «Punto e a capo». Più chiaro di così Marinetti veramente non poteva essere. Il Tattilismo segna la fine di qualcosa e la nascita di qualcosa d’altro. Non solo, e non tanto, integra quanto fatto in precedenza, ma apre le porte su un territorio totalmente nuovo.
Evidentemente Marinetti sente la necessità di una evoluzione del suo pensiero. Avverte prossimo il rischio di finire invischiato nelle proprie stesse provocazioni, di trasformarsi in un accademico dell’avanguardia (e per non esser questo finirà con il diventare Accademico d’Italia). «I più anziani fra noi, hanno trent’anni – aveva scritto in Fondazione e Manifesto del Futurismo – ci rimane dunque almeno un decennio, per compiere l’opera nostra. Quando avremo quarant’anni, altri uomini più giovani e più validi di noi ci gettino pure nel cestino, come manoscritti inutili» (7). Nel gennaio del 1921 quei dieci anni sono passati e si affaccia, sinistra, la prospettiva di finir relegati in qualche museo. Ma Marinetti già allora s’era lasciata aperta una via di fuga: «Ma noi non saremo là – aggiunge, lì dove li si attendeva – Essi ci troveranno alfine – una notte d’inverno – in aperta campagna, sotto una triste tettoia tamburellata da una pioggia monotona, e ci vedranno accoccolati accanto ai nostri aeroplani trepidanti e nell’atto di scaldarci le mani al fuocherello meschino che daranno i nostri libri d’oggi fiammeggiando sotto il volo delle nostre immagini» (8). E se il Tattilismo fosse legna (pardon benzina) gettata su quel fuoco? Se fosse il primo passo per affrontare il secondo decennio di vita del Futurismo senza la stanchezza degli epigoni, senza la retorica del proprio passato? Allora, scrive Marinetti, «punto e a capo». Il Futurismo riinizia daccapo, per continuare a guidare le trasformazioni dell’arte e, appresso lei, del mondo. Nessun manifesto, nessuno scritto, è introdotto in maniera così perentoria. Subito dopo, d’altronde, Marinetti continua elencando, in una maniera che diverrà tipica degli scritti degli anni Venti, i successi del Futurismo: «l’odio del Museo, delle Accademie e del Sentimentalismo, l’Arte-azione, la difesa della gioventù contro tutti i senilismi, la glorificazione del genio novatore, illogico e